[Recitato] Primero de mayo de 1909. Los anarquistas ocupan totalmente la Plaza del Congreso. Frente a ellos, está nada menos que el coronel Ramón Falcón al frente de su caballería, los “cosacos”, como serán llamados por los obreros. La represión es cruel. Caen ocho obreros muertos y ciento cinco heridos. Entre los manifestantes está un adolescente, un ruso llamado Simón Radowitzky y en el once de noviembre de ese año hará volar por el aire con una bomba al coronel Falcón y a su secretario. El país se conmociona, el anarquista es apresado y pasará veintiún años en Ushuaia, la Siberia argentina. Será el mártir, el santo de la anarquía, cantado por todos los payadores libertarios.
Simón nació en un tugurio
de un pueblo, de un continente
como nace una simiente
por una ley natural.
Sin patria como el progreso
como es el arte y la ciencia
el amor y la conciencia
sin patria como el ideal.
Falcón nació en un palacio
sonriéndole la fortuna
meciéndose en blanca cuna
de pequeño Napoleón.
Éste reconoció patrias
y misiones en la tierra
fue profesor en la guerra
coronel de la nación.
Simón como hombre de ideas
con conceptos libertarios,
divulgó en los proletarios
el amor y la igualdad
una universal familia
de cultos trabajadores
sin esclavos ni señores
sin leyes ni propiedad.
Falcón como “buen” soldado
con arcaicos oropeles
propagaba los cuarteles
a la patria nacional
y así requería patriotas
debajo de su manto
fueran a su voz de mando
una avalancha mortal.
Simón nació en un tugurio
de un pueblo, de un continente
como nace una simiente
por una ley natural.
Sin patria como el progreso
como es el arte y la ciencia
el amor y la conciencia
sin patria como el ideal.
Falcón nació en un palacio
sonriéndole la fortuna
meciéndose en blanca cuna
de pequeño Napoleón.
Éste reconoció patrias
y misiones en la tierra
fue profesor en la guerra
coronel de la nación.
Simón como hombre de ideas
con conceptos libertarios,
divulgó en los proletarios
el amor y la igualdad
una universal familia
de cultos trabajadores
sin esclavos ni señores
sin leyes ni propiedad.
Falcón como “buen” soldado
con arcaicos oropeles
propagaba los cuarteles
a la patria nacional
y así requería patriotas
debajo de su manto
fueran a su voz de mando
una avalancha mortal.
inviata da Bartleby - 29/4/2011 - 14:05
Lingua: Italiano
Versione italiana di anonimo
Ho cercato di rispettare la rima.
Ho cercato di rispettare la rima.
"Questi e quegli"
[Recitato] Primo Maggio del 1909. Gli anarchici occupano completamente la Plaza del Congreso. Di fronte a loro non c'è altri che il colonnello Ramon Falcon alla testa della sua cavalleria, i "cosacchi", come saranno chiamati dai lavoratori. La repressione è crudele. Cadono otto operai morti e 105 feriti. Tra i manifestanti c'è un adolescente, un russo chiamato Simon Radowitzky, e l'11 novembre dello stesso anno farà saltare in aria con una bomba il colonnello Falcon e il suo segretario. Il paese si solleva, l'anarchico viene arrestato e passerà 21 anni in Ushuaia, la Siberia argentina. Sarà il martire, il santo dell'anarchia, cantato da tutti i menestrelli libertari.
Simon nacque in un tugurio
di un paese, di un continente
come nasce la semente
da una legge naturale.
Senza patria come il progresso
come l'arte e la scienza
l'amore e la coscienza
senza patria come l'ideale.
Falcón nacque in un palazzo
sorridendogli la fortuna
dondolandosi in una bianca cuna
da piccolo Napoleone.
Questi conobbe patrie
e missioni sulla terra
fu professore nella guerra
colonnello della nazione.
Simon da uomo di idee
con concetti libertari,
divulgò tra i proletari
l'amore e l'eguaglianza
una famiglia universale
di colti lavoratori
senza schiavi né signori
senza leggi né proprietà.
Falcón da buon soldato
con arcaici orpelli
diffondeva caserme
per la patria nazionale
e così richiamava patrioti
sotto il suo mantello
diventar a suo comando
una valanga mortale.
[Recitato] Primo Maggio del 1909. Gli anarchici occupano completamente la Plaza del Congreso. Di fronte a loro non c'è altri che il colonnello Ramon Falcon alla testa della sua cavalleria, i "cosacchi", come saranno chiamati dai lavoratori. La repressione è crudele. Cadono otto operai morti e 105 feriti. Tra i manifestanti c'è un adolescente, un russo chiamato Simon Radowitzky, e l'11 novembre dello stesso anno farà saltare in aria con una bomba il colonnello Falcon e il suo segretario. Il paese si solleva, l'anarchico viene arrestato e passerà 21 anni in Ushuaia, la Siberia argentina. Sarà il martire, il santo dell'anarchia, cantato da tutti i menestrelli libertari.
Simon nacque in un tugurio
di un paese, di un continente
come nasce la semente
da una legge naturale.
Senza patria come il progresso
come l'arte e la scienza
l'amore e la coscienza
senza patria come l'ideale.
Falcón nacque in un palazzo
sorridendogli la fortuna
dondolandosi in una bianca cuna
da piccolo Napoleone.
Questi conobbe patrie
e missioni sulla terra
fu professore nella guerra
colonnello della nazione.
Simon da uomo di idee
con concetti libertari,
divulgò tra i proletari
l'amore e l'eguaglianza
una famiglia universale
di colti lavoratori
senza schiavi né signori
senza leggi né proprietà.
Falcón da buon soldato
con arcaici orpelli
diffondeva caserme
per la patria nazionale
e così richiamava patrioti
sotto il suo mantello
diventar a suo comando
una valanga mortale.
inviata da Anonimo - 22/11/2011 - 00:35
"Il Natale non gli piaceva, era un ateo convinto e non tollerava il consumo frenetico che lo accompagna. Forse per questo molti dei suoi amici hanno considerato una significativa coincidenza il fatto che Osvaldo Bayer sia morto proprio il giorno della Vigilia, nella modesta casa di Buenos Aires .. "
Il Manifesto
Il Manifesto
adriana - 28/12/2018 - 08:56
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Da “Los Anarquistas - Marchas y canciones de lucha de los obreros anarquistas argentinos, 1904-1936”
Autore del brano è il poeta anarchico argentino Fernando Gualtieri
Testo trovato su Pacoweb
Recentemente interpretata da Juan Carlos "Flaco" Biondini nello spettacolo Cançons d'amor i anarquia
La parte introduttiva è recitata da uno dei più importanti attori argentini, Héctor Alterio, protagonista con Norma Aleandro de “La historia oficial” di Luis Puenzo (1985), uno dei primi e dei più potenti film sui desaparecidos nel corso dell’ultima dittatura in Argentina.
Ho attribuito la canzone all’ideatore del progetto di quest’album, Osvaldo Bayer, perché non so chi sia – tra Carlos Solari, Jorge Manzano, José Canet, Virgilio Esposito e Alejandro Marcial - il cantante che la interpreta.
Canzone dedicata Simón Radowitzky, un immigrato in Argentina dall’Impero russo, che appena diciottenne, il 14 novembre 1909, lanciò una bomba artigianale contro la carrozza del colonnello Ramón Falcón il quale - come già aveva fatto Bava Beccaris nel 1898 in Italia - il 1 maggio del 1909 a Buenos Aires, durante quella che è passata alla storia come “Semana Roja”, fece sparare i soldati sui lavoratori anarchici e socialisti che, come ogni anno, manifestavano in ricordo dei martiri di Chicago del 1887, gli anarchici che furono messi a morte ingiustamente incolpati di aver fatto esplodere una bomba durante una manifestazione operaia a Chicago l’anno prima.
Ironia della sorte, Radowitzky, che aveva abbracciato l’anarchismo da ragazzino e che già in Russia aveva assaggiato sulla sua pelle la repressione da parte dei cosacchi dell’Imperatore e che era fuggito nelle Americhe per scampare alla Siberia, finì recluso nel penitenziario di Ushuaia in Terra del Fuoco, la Siberia argentina. Ne uscì – dopo aver subito torture e violenze di ogni tipo e dopo un rocambolesco tentativo di evasione – soltanto nel 1930, indultato dal presidente Yrigoyen.
Dopo una breve permanenza in Uruguay, essendo pure lì considerato un indesiderato, Radowitzky decise di unirsi alle Brigate internazionali che partivano per andare a combattere contro i fascisti in Spagna. Alla sconfitta del campo repubblicano riparò in Francia e visse poi inMessico fino alla morte, nel 1956.