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Al Gauchito Gil

El Gaucho Talas
Lingua: Spagnolo


Lista delle versioni e commenti


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Chamamé dall’album “El malevo”


Sempre scandagliando la miriade di personaggi che scaturiscono da Bandidos rurales di León Gieco, dopo Isidro Velázquez, Mate Cosido (1 e 2) e Bairoletto, ecco a voi Antonio Mamerto Gil Núñez, chiamato “Gauchito Gil”, un gaucho originario della provincia di Corrientes, un “bandido rural” di pieno ottocento, che è oggi oggetto di una vera e propria devozione popolare che vede ogni anno - in particolare l’8 gennaio, data presunta del suo assassinio – decine di migliaia di persone accorrere in preghiera presso il mausoleo a lui dedicato nei pressi della città di Mercedes.

E tra tutti i bandidos forse Gauchito Gil è quello che ha più diritto di essere presente sulle CCG/AWS perché – qualunque versione della tradizione che lo riguarda si accolga - non fu solo e non fu tanto per via di una donna che divenne fuorilegge ma perché disertò e si diede alla macchia vivendo di rapina ai danni dei ricchi. Chi racconta che abbia disertato per non combattere nella guerra contro il Paraguay (la cosiddetta Guerra de la Triple Alianza combattuta tra il 1864 ed il 1870, voluta dagli investitori britannici ma assai impopolare fra gli argentini), chi invece sostiene che si rifiutò di combattere in seguito, nella guerra civile per determinare l’autonomia o meno di Buenos Aires dalla sua provincia, perché non volle versare il sangue dei suoi fratelli… Fatto sta che per i disertori era prevista, ovviamente, la morte e questo fu pure il destino di Gauchito Gil una volta catturato, ma leggenda vuole che prima di morire sgozzato abbia rivelato al proprio carnefice la grave malattia di un congiunto di questi e che costui si sarebbe salvato soltanto invocando il nome di Gauchito Gil, perché morto innocente. E così fu.


Sicchè da allora si va in pellegrinaggio sulla tomba del Gauchito Gil (o nei tanti luoghi di culto a lui dedicati un po’ dappertutto in Argentina) perché interceda per la salute di qualcuno o per qualunque altro desiderio e, se si passa nei suoi pressi, bisogna per lo meno salutarlo con un colpo di clacson sennò la sfortuna può colpire il viaggiatore…

Se volete anche voi diventare fedeli del Gauchito Gil basta che vi procuriate su Ebay una sua statuetta, la addobbiate con bandiere, stoffe e fiori rossi e gli rivolgiate questa preghiera:

“Oh santito de las pampas, injustamente humillado, levántate de tu tumba lejana, comparece ante mí para que pueda pedirte [chiedere al Santo ciò che si desidera] y yo te prometo a cambio ser generoso y solidario con quienes más lo necesiten. Amén”

Bella, no?!?

Se il Santo vi esaudisce, si accontenta di un fiore ma badate bene di portarglielo davvero e che sia rosso rosso, sennò s’arrabbia e sono tutti cazzi vostri.
Allá en Corrientes,
allá en Mercedes
hay un gauchito
que es salvación.
Todos los fiéles
y promesantes
le dan un reso
en oración.

Banderas rojas
flamean al viento
como homenaje
al pueblo dió
Por ser valiente
salvó a los pobres
y al mas humilde
les ósu amor.

Gauchito Gil,
que allá en el cielo
hoy tus paisanos
rezan por vos,
Gauchito gil
fíel correntino
son tus milagros
de paz y amor...

Cerca del cruze,
de las picadas
lo asesinaron
y fué a traición
Lo degollaron
salvajemente
y el Gaucho Gil...
les dió el perdón.

Y el les gritaba
que era inocente
pero el sargento
no lo escuchó
Con su machete
apagó la vida
de un gaucho noble
que esta con Dios.

inviata da Bartleby - 27/4/2011 - 14:29


Cumbia scritta e composta da tal Antonio Ríos.
Da www.santogauchitogil.com.ar.

EL GAUCHITO DE LOS MILAGROS

La fe se viste de rojo
el ocho de enero:
pañuelo, bandera, vinchas,
en todo el pueblo;
ofrendas para el Gauchito
de los milagros.

Toda la gente
le está rezando
y un acordeón
le está tocando
este cumbión.

Para el niño enfermo,
el desamparado;
para que el abuelo,
que queda olvidado;
por el que trabaja,
el desocupado;
por el que padece,
por el inundado.

Gauchito Gil,
escuchamé;
lo que te pido
concedemé.
Gauchito Gil,
te juro que
para agradecerte
yo volveré.

¡Para vos, Gauchito Gil!
¡Te pido salud, paz y trabajo ¡para toda mi gente!

Para el niño enfermo,
el desamparado;
para que el abuelo,
que queda olvidado;
por el que trabaja,
el desocupado;
por el que padece,
por el inundado.

Gauchito Gil,
escuchamé;
lo que te pido
concedemé.

Gauchito Gil,
te juro que
para agradecerte
yo volveré.

Bartleby - 10/6/2011 - 10:26




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