2010
Salve caro compagno
Ti parlo da lontano
In quest'isola d'azzurro
Nel palmo della mia mano
Raccontami come va
Se il sole brilla ancora
Sui nostri cuori straziati
E quella grida a tarda ora
Traducimi le stelle
L'epitaffio della miniera
Visi di fuliggine
E sangue nella sera
Sapessi come sono solo
Una barchetta in mezzo al mare
Lacerato dal rumore
Questi lamenti non mi fan poetare
Salutami il mio Cile
Così lontano così vicino
Così pieno di rancore
Senza formule di buon destino
Ti prego non gettare
La speranza in bocca ai cani
Non rinunciare all'orgoglio
Alla libertà degli esseri umani
Caro amico non mollare
Non mollare proprio ora
Lotta sempre per le idee
Per la gente troppo sola
Non c'è niente di eterno
Anche il potere cesserà
Di tramortire un popolo
Con armi di falsità
Un giorno ci rivedremo
Al funerale di Giuda
Te lo prometto amico mio
Firmato Pablo Neruda.
Ti parlo da lontano
In quest'isola d'azzurro
Nel palmo della mia mano
Raccontami come va
Se il sole brilla ancora
Sui nostri cuori straziati
E quella grida a tarda ora
Traducimi le stelle
L'epitaffio della miniera
Visi di fuliggine
E sangue nella sera
Sapessi come sono solo
Una barchetta in mezzo al mare
Lacerato dal rumore
Questi lamenti non mi fan poetare
Salutami il mio Cile
Così lontano così vicino
Così pieno di rancore
Senza formule di buon destino
Ti prego non gettare
La speranza in bocca ai cani
Non rinunciare all'orgoglio
Alla libertà degli esseri umani
Caro amico non mollare
Non mollare proprio ora
Lotta sempre per le idee
Per la gente troppo sola
Non c'è niente di eterno
Anche il potere cesserà
Di tramortire un popolo
Con armi di falsità
Un giorno ci rivedremo
Al funerale di Giuda
Te lo prometto amico mio
Firmato Pablo Neruda.
inviata da adriana - 16/4/2011 - 18:04
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