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Park Monceau

Kurt Tucholsky
Lingua: Tedesco


Kurt Tucholsky

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Canta Gerd Vespermann su musica composta da Olaf Bienert e arrangiata da Heinz Brüning e Ensemble.




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[1924]
Poesia di Kurt Tucholsky comparsa il 15 maggio 1924 su “Die Weltbühne” a firma Theobald Tiger, uno dei tanti pseudonimi del grande Tucholsky.
Musica scritta nello stesso anno da Olaf Bienert (1911 - 1967), compositore e pianista berlinese, apprezzato autore di musiche per il cabaret e poi, dopo la guerra, di colonne sonore per il cinema e per la televisione.




Una poesia scritta da Tucholsky durante il suo soggiorno a Parigi come corrispondente del Die Weltbühne. Nella capitale francese, dove si innamorò del cabaret, Tucholsky potè per breve tempo respirare quell’aria di libertà ormai pressochè assente nella sua livida terra già martoriata dal fascismo emergente.
Hier ist es hübsch. Hier kann ich ruhig träumen.
Hier bin ich Mensch – und nicht nur Zivilist.
Hier darf ich links gehn. Unter grünen Bäumen
sagt keine Tafel, was verboten ist.

Ein dicker Kullerball liegt auf dem Rasen.
Ein Vogel zupft an einem hellen Blatt.
Ein kleiner Junge gräbt sich in der Nasen
und freut sich, wenn er was gefunden hat.

Es prüfen vier Amerikanerinnen,
ob Cook auch recht hat und hier Bäume stehn.
Paris von außen und Paris von innen:
sie sehen nichts und müssen alles sehn.

Die Kinder lärmen auf den bunten Steinen.
Die Sonne scheint und glitzert auf ein Haus.
Ich sitze still und lasse mich bescheinen
und ruh von meinem Vaterlande aus.

inviata da Bartleby - 4/2/2011 - 13:49




Lingua: Italiano

Traduzione italiana di Elisa Ranucci, da Kurt Tucholsky “Prose e poesie”, Guanda 1977.
Grazie a Luisella per avermi procurato questo bellissimo e quasi introvabile libro.
PARC MONCEAU

Qui è bello. Qui fantastico in pace.
Qui sono un uomo e non sono un civile.
Qui tengo la sinistra. Sotto gli alberi verdi
nessun cartello mi proibisce nulla.

In mezzo al prato c’è una grossa palla.
Un uccello becchetta una foglia lucente.
Un ragazzino si fruga nel naso
tutto contento di quello che ha trovato.

Stan controllando quattro americane
se Cook non sbaglia e se ci sono alberi. (*)
Parigi dal di dentro e dal di fuori:
non vedon niente e devon veder tutto.

Sui sassi colorati fanno chiasso i bambini.
Splende il sole e scintilla su una casa.
Siedo tranquillo, mi lascio illuminare
e mi riposo dalla patria mia.
Nota:

(*) Riferimento alla famosa agenzia di viaggi inglese Cook, fondata nel 1845 da Thomas Cook, pubblicò anche guide turistiche.
(nota da Kurt Tucholsky “Prose e poesie”, Guanda 1977, a cura di Elisa Ranucci.)

inviata da Bartleby - 4/2/2011 - 13:50


Cavoli, se è vero - come pare da vari riscontri in rete - che Olaf Bienert scrisse la musica per questa poesia di Tucholsky all'età di 13 anni, vuol dire che in Germania c'era almeno un ragazzino non molto portato per vestire la divisa della Hitler-Jugend, che nel 1924 già esisteva da due anni...

Già, ma forse Bienert è un altro cognome ebraico...

Bartleby - 4/2/2011 - 14:01




Lingua: Francese

Version française - PARC MONCEAU – Marco Valdo M.I. – 2011
Poème de Kurt Tucholsky publiée le 15 mai 1924 sur « Die Weltbühne »signée Theobald Tiger, un des nombreux pseudonymes de Tucholsky.



Musique écrite la même année par Olaf Bienert (1911 – 1967), compositeur et pianiste berlinois, auteur apprécié de musiques pour le cabaret et puis, après la guerre, de bandes sonores pour le cinéma et la télévision.
Un poème écrit par Tucholsky pendant son séjour à Paris comme correspondant de Die Weltbühne. Dans la capitale française, où il s'amouracha du cabaret, Tucholsky put pendant un court moment respirer cet air de liberté désormais quasiment absent de sa sinistre terre déjà martyrisée par le fascisme émergeant.
PARC MONCEAU

Ici, c'est joli. Ici je peux rêver en paix.
Ici je suis un homme – et plus seulement un civil.
Ici je peux aller à gauche. Sous les arbres verts
Aucun écriteau ne dit il est interdit.

Un gros ballon repose sur le gazon.
Un oiseau picore une feuille brillante
Un petit garçon fouille son nez
Et se réjouit quand il trouve quelque chose.

Quatre Américaines vérifient
Si Cook dit juste et s'il y a ici des arbres.
Paris du dehors et Paris du dedans
Elles ne voient rien et elles doivent tout voir.

Le bruit des enfants sort des rocailles multicolores,
Le soleil brille et illumine une maison
Je suis assis tranquille et je me laisse dorer
Et je me repose de ma patrie.

inviata da Marco Valdo M.I. - 6/2/2011 - 10:44




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