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Τῆς ξενιτιάς (Φεγγάρι μαγιά μοῦ 'κανες)

Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης


Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης

Lista delle versioni e commenti


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(Mikis Theodorakis / Mίκης Θεοδωράκης)



Tis xenitiás (Fengári magiá moú 'kanes)

Στίχοι: Ερρίκος Θαλασσινός
Μουσική: Μίκης Θεοδωράκης
Πρώτη εκτέλεση: Γρηγόρης Μπιθικώτσης

Testo: Errikos Thalassinós
Musica: Mikis Theodorakis
Primo interprete: Grigoris Bithikotsis

E' la canzone principe su come qualche decennio fa stava il Greco in terra straniera. Stralunato, con la testa sempre rivolta alla casa "orfana", con l'angoscia della notte che porta troppi pensieri affannosi, con la nausea del paesaggio uggioso. E con la regola d'essere pazienti, mentre ci si augura che pazienti siano anche i familiari a casa: la mamma, la sorella da accasare, la ragazza del quartiere da sposare...Tempi e mentalità andate, ma non del tutto, che la canzone asseconda in piena adesione. Qui si parla ancora di "prikià", la dote che spetta(va) prioritariamente alle sorelle, senza di che non c'erano nozze per il fratello. E la "prikià" era un'istituzione antica assai. Πρόιξ: era tutto quanto, dai tempi di Solone - così si dice - la sposa poteva prelevare dalla propria casa - il regalo del padre allo sposo - per far funzionare la casa nuova: quello che si poteva caricare su di un asino.
Il saggio Solone - si dice - aveva abolito ad Atene il diritto di ereditare per le donne. Con le donne capaci di ereditare la loro parte delle terre patrizie, come nella Górtyna cretese, i matrimoni dovevano necessariamente compiersi entro la cerchia dei primigeni possessori del territorio. L'esclusione degli altri creava i conflitti sociali e politici che il saggio Solone, ad Atene, pensò di comporre e prevenire. Niente successione alle femmine, ma solo un po' di carabattole sulla groppa di un asino: e, a quel punto, libertà di connubio tra i cittadini. Si dice che lì sia l'origine della democrazia ateniese. Che sarebbe dunque nata a spese dei diritti e della parità delle donne, la cui segregazione consentì la mobilità e la pace sociale e nuovi rapporti civili e politici. Non sono uno specialista in materia. Queste cose le ho lette in alcuni libri di illustri studiose, e, pur rozzamente, le ho riassunte, in attesa di versioni differenti e più informate. Ricordo però che il mio vecchio amico Barba Yannis, contadino argolico della classe 1901, mi chiedeva quanta "prika" - come diceva lui - mi avesse portato mia moglie. E' da lui che ho imparato la parola.
La canzone fu scritta per la rappresentazione teatrale di "Bella Città" su regia di Mihalis Kakoyannis, al cui testo parteciparono anche Dimitris Hristodoulou, Bost, Akos Daskalopoulos ed Errikos Thalassinos, e alle cui canzoni diedero voce Grigoris Bithikotsis, Dora Yannakopoulou (che non fu solo cantante, impresaria di boîtes e attrice, ma anche scrittrice di romanzi), Andreas Doutzos e Maria Kaloutà. Thalassinòs era nato ad Iraklio (Creta) nel 1927 e sarebbe scomparso nel 2000. Fu regista di teatro e di cinema con all'attivo ben 41 pellicole. Ma scriveva anche poesie e versi per i musicisti, come Theodorakis, Markopoulos, Hatzinazios, Hatzìs. (gpt)

Φεγγάρι μαγιά μοῦ 'κανες
καί περπατῶ στά ξένα.
Εἶναι τό σπίτι ορφανό,
ἀβάσταχτο τό δειλινό
καί τά βουνά κλαμένα.

Στεῖλε οὐρανέ μου ἕνα πουλί
νά πάει στή μάνα ὑπομονή.

Στεῖλε οὐρανέ ἕνα πουλί
ἕνα χελιδονάκι,
νά πάει νά χτίσει τή φολιά
στοῦ κήπου τήν κορομιλιά
δίπλα στό μπαλκονάκι.

Στεῖλε οὐρανέ μου ἕνα πουλί
νά πάει στή μάνα ὑπομονή.

Νά πάει στή μάνα ὑπομονή
δεμένη στό μαντίλι
προικιά στήν ἀδερφούλα μου
καί στήν γειτονοπούλα μου
γλυκό φιλί στά χείλη.

inviata da Gian Piero Testa - 9/12/2010 - 23:21



Lingua: Italiano


Versione italiana di Gian Piero Testa


E' uscito un titolo un po' arzigogolato dalla traduzione della parola "xenitià". Ne ho esposto le ragioni nel commento alla canzone "Είχα φυτέψει μια καρδιά" (gpt)

CANZONE DELLO STARE IN TERRA STRANIERA
(Luna mi hai fatto una malìa)

Luna mi hai fatto una malìa
e ora cammino in terra straniera.
La casa è orfana
la sera è insopportabile
e i monti lacrimosi.

O cielo mandami un uccellino
che rechi alla mamma sopportazione.

O cielo manda un uccellino
una rondinella
che vada a costruire il nido
nel pruno del giardino
accanto al balconcino.

O cielo mandami un uccellino
che rechi alla mamma sopportazione.

Che rechi alla mamma sopportazione
legata al fazzoletto
una dote alla mia sorellina
e alla mia piccola vicina
un dolce bacio sulle labbra.

inviata da Gian Piero Testa - 10/12/2010 - 09:57




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