Με το ίδιο βήμα θα γυρίσω (Gidiyorum bu şehirden)
Haris Alexiou / Χάρις ΑλεξίουLingue: Greco moderno, Turco
Gidiyorum yine bu şehirden
Ayaklarım geri geri
Tekerlekler almış başını
Dönüyor dönüyor
Gidiyorum yine bu şehirden
Ayaklarım geri geri
Tekerlekler almış başını
Dönüyor dönüyor
Sankı bütün büyük aşkların ortak kaderi
Ah beni en çok bu kahrediyor
Sankı bütün büyük aşkların ortak kaderi
Ah beni en çok bu kahrediyor
Ah beni beni
Vah beni beni
Nerelere gideyim, nasıl edeyim
Al beni beni
Sar beni beni
Saramazsan eğer körfeze bırak
Gurup ile soneyim
Ah beni beni
Vah beni beni
Nerelere gideyim, nasıl edeyim
Al beni beni
Sar beni beni
Saramazsan eğer körfeze bırak
Gurup ile soneyim
(Φεύγω πάλι απ΄αυτή τη πόλη,
βαδίζοντας προς τα πίσω.
Πήραν μπρος οι τροχοί,
γυρίζουν - γυρίζουν)
Με το ίδιο βήμα θα γυρίσω
Με κείνο που έφτανα συχνά
στην πόλη αυτή, που τώρα ξανά
πάω πίσω, πουθενά
Τον ίδιο δρόμο θα γυρίσω.
Mονάχη όπως γυρνάει κ'η γη.
Γραμμές θολές
κι οι ρόδες τρελές.
κι όλο πίσω, πάω λες
(Και αυτό που με στεναχωρεί περισσότερο
είναι αυτή η κοινή μοίρα για όλους τους μεγάλους έρωτες)
Κρύβει γκρεμούς, μ' ακούς ;
πάντα του έρωτα η στροφή
άπιαστους σφυγμούς
και καταστροφή
Κρύβει γκρεμούς, μ' ακούς ;
πάντα του έρωτα η στροφή
άπιαστους σφυγμούς
και καταστροφή
(Αχ! Εμένα τη φτωχή, Βαχ!
Εμένα, που να πάω, τι να κάνω.
Πάρε με, εμένα. Αγκάλιασε με.
Κι αν δεν μπορείς άσε με στης θάλασσας τον κόρφο
να σβήσω με το δειλινό.)
Αχ δεν ωφελεί
να΄ ρθει η Ανατολή
Πρέπει να φύγω πριν
Πριν σε ποθήσω πιο πολύ
Αχ καρδιά φτωχή
Στην αγκαλιά του χτες
έμοιαζα με βροχή
και μ΄ έπινε όλη η γη
Αχ δεν ωφελεί
να΄ ρθει η Ανατολή
Πρέπει να φύγω πριν
Πριν σε ποθήσω πιο πολύ
Αχ καρδιά φτωχή
Στην αγκαλιά του χτες
έμοιαζα με βροχή
και μ΄ έπινε όλη η γη.
Ayaklarım geri geri
Tekerlekler almış başını
Dönüyor dönüyor
Gidiyorum yine bu şehirden
Ayaklarım geri geri
Tekerlekler almış başını
Dönüyor dönüyor
Sankı bütün büyük aşkların ortak kaderi
Ah beni en çok bu kahrediyor
Sankı bütün büyük aşkların ortak kaderi
Ah beni en çok bu kahrediyor
Ah beni beni
Vah beni beni
Nerelere gideyim, nasıl edeyim
Al beni beni
Sar beni beni
Saramazsan eğer körfeze bırak
Gurup ile soneyim
Ah beni beni
Vah beni beni
Nerelere gideyim, nasıl edeyim
Al beni beni
Sar beni beni
Saramazsan eğer körfeze bırak
Gurup ile soneyim
(Φεύγω πάλι απ΄αυτή τη πόλη,
βαδίζοντας προς τα πίσω.
Πήραν μπρος οι τροχοί,
γυρίζουν - γυρίζουν)
Με το ίδιο βήμα θα γυρίσω
Με κείνο που έφτανα συχνά
στην πόλη αυτή, που τώρα ξανά
πάω πίσω, πουθενά
Τον ίδιο δρόμο θα γυρίσω.
Mονάχη όπως γυρνάει κ'η γη.
Γραμμές θολές
κι οι ρόδες τρελές.
κι όλο πίσω, πάω λες
(Και αυτό που με στεναχωρεί περισσότερο
είναι αυτή η κοινή μοίρα για όλους τους μεγάλους έρωτες)
Κρύβει γκρεμούς, μ' ακούς ;
πάντα του έρωτα η στροφή
άπιαστους σφυγμούς
και καταστροφή
Κρύβει γκρεμούς, μ' ακούς ;
πάντα του έρωτα η στροφή
άπιαστους σφυγμούς
και καταστροφή
(Αχ! Εμένα τη φτωχή, Βαχ!
Εμένα, που να πάω, τι να κάνω.
Πάρε με, εμένα. Αγκάλιασε με.
Κι αν δεν μπορείς άσε με στης θάλασσας τον κόρφο
να σβήσω με το δειλινό.)
Αχ δεν ωφελεί
να΄ ρθει η Ανατολή
Πρέπει να φύγω πριν
Πριν σε ποθήσω πιο πολύ
Αχ καρδιά φτωχή
Στην αγκαλιά του χτες
έμοιαζα με βροχή
και μ΄ έπινε όλη η γη
Αχ δεν ωφελεί
να΄ ρθει η Ανατολή
Πρέπει να φύγω πριν
Πριν σε ποθήσω πιο πολύ
Αχ καρδιά φτωχή
Στην αγκαλιά του χτες
έμοιαζα με βροχή
και μ΄ έπινε όλη η γη.
inviata da Raf - 23/11/2010 - 13:10
Lingua: Italiano
Versione italiana di Riccardo Venturi
27 settembre 2012
27 settembre 2012
La traduzione è stata ovviamente condotta sul testo greco; le mie conoscenze di turco sono purtroppo troppo scarse per poter confrontare i due testi e individuare eventuali peculiarità. Il testo greco di Lina Nikolakopoulou è un non semplice testo poetico, quindi è possibile che l'adattamento al canto abbia portato qualche differenza tra le due parti. Nel testo greco cantato da Haroula Alexiou, per altro, alcune parti del testo turco (quelle tra parentesi) non sono cantate; vengono generalmente riportate come traduzione in tutti i testi della canzone presenti. Questo deriva senz'altro dal fatto che la struttura agglutinante della lingua turca è assai più concisa di quella greca, e ciò avrebbe comportato problemi insormontabili nel canto in greco. Nella traduzione italiana ho comunque inserito anche le parti eliminate, riportandole sempre tra parentesi.
TORNERÒ CON LO STESSO PASSO
(Parto di nuovo da questa città
avviandomi al ritorno,
le ruote hanno preso il via
e girano, girano)
Tornerò con lo stesso passo,
quello con cui sono arrivata spesso
in questa città, da cui di nuovo
torno da nessuna parte
Rifarò la stessa strada
da sola, così come gira la terra.
Linee offuscate,
ruote impazzite
e ritorno di continuo, dici
(E quel che più mi addolora
è questo destino comune per tutti i grandi amori)
Cela precipizi... - mi senti?
sempre la curva dell'amore,
e palpiti inafferrabili,
e disgrazia
Cela precipizi... - mi senti?
sempre la curva dell'amore,
e palpiti inafferrabili,
e disgrazia
(Ah, povera me!
Dove andrò, io, e che farò.
Prendimi, abbracciami.
E se non puoi, lasciami morire
in grembo al mare, al crepuscolo.)
Ah, non serve
che sorga il sole.
Devo partire prima,
prima che ti desideri ancor di più
Ah, povero cuore
nell'abbraccio di ieri,
somigliavo alla pioggia,
mi beveva la terra intera
Ah, non serve
che sorga il sole.
Devo partire prima,
prima che ti desideri ancor di più
Ah, povero cuore
nell'abbraccio di ieri,
somigliavo alla pioggia,
mi beveva la terra intera.
(Parto di nuovo da questa città
avviandomi al ritorno,
le ruote hanno preso il via
e girano, girano)
Tornerò con lo stesso passo,
quello con cui sono arrivata spesso
in questa città, da cui di nuovo
torno da nessuna parte
Rifarò la stessa strada
da sola, così come gira la terra.
Linee offuscate,
ruote impazzite
e ritorno di continuo, dici
(E quel che più mi addolora
è questo destino comune per tutti i grandi amori)
Cela precipizi... - mi senti?
sempre la curva dell'amore,
e palpiti inafferrabili,
e disgrazia
Cela precipizi... - mi senti?
sempre la curva dell'amore,
e palpiti inafferrabili,
e disgrazia
(Ah, povera me!
Dove andrò, io, e che farò.
Prendimi, abbracciami.
E se non puoi, lasciami morire
in grembo al mare, al crepuscolo.)
Ah, non serve
che sorga il sole.
Devo partire prima,
prima che ti desideri ancor di più
Ah, povero cuore
nell'abbraccio di ieri,
somigliavo alla pioggia,
mi beveva la terra intera
Ah, non serve
che sorga il sole.
Devo partire prima,
prima che ti desideri ancor di più
Ah, povero cuore
nell'abbraccio di ieri,
somigliavo alla pioggia,
mi beveva la terra intera.
Φίλτατε, ne pensiamo benissimo! Però mi permetti di darti qualche "dritta" di editing per la sezione greca, così da facilitarci un po' il compito? Prima di tutto, quando inserisci un autore metti prima il nome traslitterato in caratteri latini: chi cerca in questo sito, nel 99,9% dei casi non sa leggere i caratteri greci, e se cerca "Alexiou" non si può rimandarlo a Αλεξίου.* Poi, nei nomi di registrazione autori non mettere accenti: sballano l'ordine alfabetico. Scrivi sempre "Alexiou" e non "Alexíou". Fai attenzione a non ripetere il titolo della canzone nel corpo del testo. D'accordo il copia-incolla, ma prima di incollare qui bisognerebbe cercare di rimettere un po' prima il testo, magari su un file Word. Detto questo, vado a rimettere le mani sul turco, che è completamente sballato: cercare un testo corretto in rete è un'impresa epica, ma per fortuna ci sono le CCG :-PPP
*Questo vale anche per gpt che lo fa regolarmente... :-P
*Questo vale anche per gpt che lo fa regolarmente... :-P
Riccardo Venturi - 23/11/2010 - 19:07
Carissimo Riccardo,
Contento che sia piaciuta anche a te!!!
In realtà ho inserito il nome Alexiou con l'accento sulla "ì" perché ho seguito la classificazione "sballata" già presente nell'elenco predefinito (devo ringraziare anch'io il Prof. GPT che forse l'avrà inserita per primo?). Per il resto cercherò di seguire i tuoi consigli.
Ancora complimenti per lo splendido sito...
Un faro nel buio culturale (e non solo), nel quale rischiamo tutti di naufragare!!!
Un saluto
Contento che sia piaciuta anche a te!!!
In realtà ho inserito il nome Alexiou con l'accento sulla "ì" perché ho seguito la classificazione "sballata" già presente nell'elenco predefinito (devo ringraziare anch'io il Prof. GPT che forse l'avrà inserita per primo?). Per il resto cercherò di seguire i tuoi consigli.
Ancora complimenti per lo splendido sito...
Un faro nel buio culturale (e non solo), nel quale rischiamo tutti di naufragare!!!
Un saluto
Raf - 23/11/2010 - 20:14
Credo proprio che sia mia la colpa. E' questo un campo - ma non solo questo - in cui sono incorreggibile. Συγχωρείτε, παιδιά.
Gian Piero Testa - 23/11/2010 - 23:00
A proposito di colpe, come diceva [gpt] un paio d'anni fa quando questa canzone è stata inserita, questa canzone è stata lasciata assai colpevolmente senza dati testuali e senza una traduzione per giusto due anni. E qui le colpe se le piglia tutte il sottoscritto con le sue "periodiche assenze" dal sito. Spero d'aver rimediato oggidì, anzi ogginotte, perché questa è una canzone che fa venire veramente i bordoni lungo la schiena. E li fa venire massimamente a me, che ben conosco certe cose e certe lontananze. Credo anche di capire bene il motivo per cui Raf la inserì nel sito, anche al di là della collaborazione greco-turca nel nome della musica (la quale è comunque e sempre, di per sé, qualcosa "contro la guerra" vista la storica inimicizia tra i due paesi); si tratta una canzone di identità comune, e dell'immanente senso tragico dell'amore che viene provato da quelle parti. La Storia deve aver "lavorato" anche su questo, creando modi di sentire e di intendere che sono identici; e credo che, nel più profondo di questa canzone, sia ciò che Sezen Aksu e Haroula Alexiou ci vogliono dire. Vi si potrebbe leggere qualcosa di metaforico, una sorta di "amore-odio", o meglio ancora di rimpianto di una lontananza e di un desiderio reciproco: di amore, ed anche di conoscenza e comprensione.
Ma sono, chiaramente, mie considerazioni. Trovo però che, comunque la si voglia mettere, questa canzone ha un preciso ancorché difficile (o impercettibile) posto in questo sito. Se Raf, colui che la inserì a suo tempo, legge questa pagina, mi piacerebbe sentire anche il suo parere.
Ma sono, chiaramente, mie considerazioni. Trovo però che, comunque la si voglia mettere, questa canzone ha un preciso ancorché difficile (o impercettibile) posto in questo sito. Se Raf, colui che la inserì a suo tempo, legge questa pagina, mi piacerebbe sentire anche il suo parere.
Riccardo Venturi - 27/9/2012 - 01:41
Cela sempre precipizi... - mi senti?
la curva dell'amore,
e palpiti inafferrabili,
e disgrazia.
hai ragione Riccardo, questo brano, a ben ascoltarlo, fà venire i brividi, le voci sono unite da un'empatia profonda e gli arpeggi del "dobro" (strumento country americano) rimescolano l'anima di chi sa, vuole e può ascoltare.
Non so esattamente perchè, ma sono sicuro che questa canzone è certamente contro la guerra. La guerra nasce dalla paura, dall'odio e dalla separazione.
La paura genera il potere che dà origine a un sacco di guai oltre alle guerre.
Questa canzone ci fa sentire tutta la vicinanza che ci può essere tra i popoli, e le diverse culture.
La diversità è vista come arricchimento e non come divisione.
La musica, l'arte, esorcizzano la paura, quindi di per sè, ogni forma di vera arte, non può che essere contro ogni potere e contro le guerre che vengono generate.
In chiusura mi scuso anch'io per la a volte scarsa presenza nelle discussioni del sito. Non sono bravo a scrivere e tanto meno a tradurre, ma vi seguo sempre con interesse.
A presto
la curva dell'amore,
e palpiti inafferrabili,
e disgrazia.
hai ragione Riccardo, questo brano, a ben ascoltarlo, fà venire i brividi, le voci sono unite da un'empatia profonda e gli arpeggi del "dobro" (strumento country americano) rimescolano l'anima di chi sa, vuole e può ascoltare.
Non so esattamente perchè, ma sono sicuro che questa canzone è certamente contro la guerra. La guerra nasce dalla paura, dall'odio e dalla separazione.
La paura genera il potere che dà origine a un sacco di guai oltre alle guerre.
Questa canzone ci fa sentire tutta la vicinanza che ci può essere tra i popoli, e le diverse culture.
La diversità è vista come arricchimento e non come divisione.
La musica, l'arte, esorcizzano la paura, quindi di per sè, ogni forma di vera arte, non può che essere contro ogni potere e contro le guerre che vengono generate.
In chiusura mi scuso anch'io per la a volte scarsa presenza nelle discussioni del sito. Non sono bravo a scrivere e tanto meno a tradurre, ma vi seguo sempre con interesse.
A presto
Raf - 1/10/2012 - 08:53
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Ελληνικοί στίχοι: Λίνα Νικολακοπούλου
Τουρκικοί στίχοι: Σεζἐν Αξού
Μουσικἠ: Σεζέν Αξού
Ερμηνεία: Σεζέν Αξού στα τουρκικά, Χάρις Αλεξίου στα ελληνικά
Ελληνικό άλμπουμ: Orizontes Horizonte
Testo greco: Lina Nikolakopoulou
Testo turco: Sezen Aksu
Musica: Sezen Aksu
Interpreti: Sezen Aksu (in turco), Haris Alexiou (in greco)
Album greco: Orizontes Horizonte
"Ενα ακόμα όμορφο ερωτικό τραγούδι από την Χαρούλα Αλεξίου είναι πάντα καλοδεχούμενο, αλλά δεν θα ήταν έκπληξη. Ωστόσο το τραγούδι Με το ίδιο βήμα θα γυρίσω είναι μια πολύ ευχάριστη έκπληξη καθώς πρόκειται για συνεργασία ανάμεσα στην Sezen Aksu από την Τουρκία και την Χαρούλα Αλεξίου από την Ελλάδα.
Μπορεί οι δυο χώρες να μη φημίζονται για τις καλές τους σχέσεις, αλλά για μια ακόμα φορά αποδεικνύεται πως η μουσική δε γνωρίζει σύνορα και μπορεί εύκολα να φέρει δύο λαούς κοντά, γιατί μιλάει κατευθείαν στην ψυχή τους χωρίς τις παραμορφώσεις από τα πολιτικά παιγνίδια και τα συμφέροντα.
Το τραγούδι που στα Τούρκικα έχει τίτλο Gidiyorum bu şehirden ξεκινάει με την Sezen Aksu, ενώ στη συνέχεια ακολουθεί η Χαρούλα Αλεξίου με στίχους της Λίνας Νικολακοπούλου. Ελληνικά ή Τούρκικα, ελάχιστη σημασία έχουν στο τραγούδι αυτό. Η ερμηνεία και από τις δύο τραγουδίστριες είναι τέλεια, και καταφέρνουν να μας συγκινήσουν και να μας ταξιδέψουν στα φτερά της μουσικής και του έρωτα." - Eros Erotas
“Un'altra bella canzone d'amore da parte di Haroula Alexiou è sempre bene accetta, ma non è una sorpresa. Tuttavia, la canzone Με το ίδιο βήμα θα γυρίσω è una sorpresa graditissima, dato che si tratta di una collaborazione tra la turca Sezen Aksu e la greca Haris Alexiou.
Forse i due paesi non sono famosi per le loro buone relazioni, ma per l'ennesima volta viene dimostrato che la musica non ha confini e che può facilmente avvicinare due popoli, perché parla direttamente alla loro anima senza le deformazioni prodotte dai giochi e dai vantaggi politici.
La canzone, che in turco è intitolata Gidiyorum bu şehirden, inizia con il testo turco cantato da Sezen Aksu e prosegue con quello greco cantato da Haroula Alexiou su versi di Lina Nikolakopoulou. Greco o turco significa poco in questa canzone. L'interpretazione da parte delle due cantanti è perfetta, e riescono a commuoverci e a farci viaggiare sulle ali della musica e dell'amore.” - Eros Erotas (trad. RV)