L’altro giorno attraversando un campo di grano
ne ho sbirciato uno triste con un’armonica in mano
aveva due ali bianche e grandi come un’emozione
scuri capelli ricci e la pelle nero carbone
e tempo fa mentre mangiavo pensando alle mie cose
se ne avvicina uno al tavolo porgendomi tre rose
non era molto alto e la sua anima era gialla
taglio d’occhi elegante e ali di farfalla
con lui ce n’era un’altra che gli assomigliava un poco
sulle sue ali azzurre c’erano segni di fuoco
sulla sua pelle c’eran tatuate delle offese
poi in segreto mi disse a gesti che era tailandese
e me ne ricordo uno un giorno d’acqua tuoni e lampi
un giorno d’un governo di sinistra di banchieri e santi
mi chiese qualche spicciolo ero in metropolitana
non avevo soldi e lui sbattendo le ali mi disse figlio di puttana
pescando in riva al mare me ne si presenta un altro
occhi azzurri capelli biondi ed uno sguardo scaltro
m’han mandato a far la guerra disse e piangeva piano
negli occhi il cielo e sulle spalle ali di gabbiano
una volta puntai sul diciotto tutto ciò che avevo
persi e mi salvò un bagnino tanto che piangevo
mi diede muscoli scarpe e un pallone e fummo tutti uguali
troppo tardi mi accorsi che tutto ciò era fatto in piume d’ali
una notte li ho trovati tutti sulla ferrovia
ho chiesto ma voi chi siete non ditemi bugia
siamo solo bambini ma ci hanno derubati
di cosa non so dirglielo ma sono già scappati
ma allora quella coppia d’ali chiedo è finta o è vera
signore dice forse lei ha fumato troppo la saluto buona sera
l’ultimo che trovo aveva ali giganti e mi dice sono indiano
ma il posto da cui veniva era ancora più lontano
dice scusa per il ritardo ma fin’ora ho lavorato
poi il mio lavoro e’ costato troppo e mi hanno assassinato
eppure nessuno di questi bimbi farà mai del male
a chi ha pensato di arricchirsi o di fare un affare
usando giovani lacrime e dolore profondo
per saziare la fame degli sprechi del mondo.
ne ho sbirciato uno triste con un’armonica in mano
aveva due ali bianche e grandi come un’emozione
scuri capelli ricci e la pelle nero carbone
e tempo fa mentre mangiavo pensando alle mie cose
se ne avvicina uno al tavolo porgendomi tre rose
non era molto alto e la sua anima era gialla
taglio d’occhi elegante e ali di farfalla
con lui ce n’era un’altra che gli assomigliava un poco
sulle sue ali azzurre c’erano segni di fuoco
sulla sua pelle c’eran tatuate delle offese
poi in segreto mi disse a gesti che era tailandese
e me ne ricordo uno un giorno d’acqua tuoni e lampi
un giorno d’un governo di sinistra di banchieri e santi
mi chiese qualche spicciolo ero in metropolitana
non avevo soldi e lui sbattendo le ali mi disse figlio di puttana
pescando in riva al mare me ne si presenta un altro
occhi azzurri capelli biondi ed uno sguardo scaltro
m’han mandato a far la guerra disse e piangeva piano
negli occhi il cielo e sulle spalle ali di gabbiano
una volta puntai sul diciotto tutto ciò che avevo
persi e mi salvò un bagnino tanto che piangevo
mi diede muscoli scarpe e un pallone e fummo tutti uguali
troppo tardi mi accorsi che tutto ciò era fatto in piume d’ali
una notte li ho trovati tutti sulla ferrovia
ho chiesto ma voi chi siete non ditemi bugia
siamo solo bambini ma ci hanno derubati
di cosa non so dirglielo ma sono già scappati
ma allora quella coppia d’ali chiedo è finta o è vera
signore dice forse lei ha fumato troppo la saluto buona sera
l’ultimo che trovo aveva ali giganti e mi dice sono indiano
ma il posto da cui veniva era ancora più lontano
dice scusa per il ritardo ma fin’ora ho lavorato
poi il mio lavoro e’ costato troppo e mi hanno assassinato
eppure nessuno di questi bimbi farà mai del male
a chi ha pensato di arricchirsi o di fare un affare
usando giovani lacrime e dolore profondo
per saziare la fame degli sprechi del mondo.
inviata da Riccardo Venturi - 13/2/2006 - 18:51
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