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La carcel de Cananea

José de Molina
Lingua: Spagnolo


José de Molina

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[1973]
Album “Testimonios rebeldes”

testimoniosrebeldes

Ci siamo già occupati del grande sciopero che nel 1906 organizzarono i minatori di Cananea, la più importante città mineraria del Messico, nello Stato di Sonora, al confine con gli States… “los mineros que enfrentan al fusil” canta León Gieco nella sua bellissima La memoria.
Riprendo quindi da quella pagina il commento, aggiungendo che quell’episodio, conclusosi con un saldo di 23 manifestanti morti, 22 feriti e centinaia di arresti ad opera dei rangers statunitensi e della polizia rurale porfirista, costituisce di fatto l’inizio della Rivoluzione messicana ed è non a caso chiamato "Cuna de la Revolución".

Rangers e guardie rurali schierati a difesa della “tienda de raya” della Cananea Consolidated Copper Company nel 1906.
Rangers e guardie rurali schierati a difesa della “tienda de raya” della Cananea Consolidated Copper Company nel 1906.


Le “tiendas de raya” erano gli spacci annessi ad ogni fabbrica o miniera. Erano di proprietà dei padroni, che spesso pagavano i lavoratori non con denaro corrente ma con buoni che potevano essere spesi soltanto nelle “tiendas”… Così quei pochi soldi della paga tornavano al padrone e, anzi, siccome gli spacci facevano credito, era normale che l’operaio/minatore/contadino si indebitasse finendo così per dover faticare a gratis, ridotto a schiavo dal proprio datore di lavoro. “Raya” si riferisce alla croce, quella che i lavoratori, tutti analfabeti, apponevano sulle cambiali con cui erano costretti a firmare la propria riduzione in schiavitù.

La storia del movimento operaio in America Latina non può prescindere da un importante episodio: il grande sciopero dei minatori di Cananea, nello Stato messicano di Sonora, nel 1906.
A Cananea, le miniere di rame erano gestite da una società - guarda un po'! - statunitense, la Cananea Consolidated Copper Company. Vi lavoravano più di 7000 minatori, il 70% messicani e il restante statunitensi. Mentre gli yankees guadagnavano 5 pesos al giorno, i messicani prendevano 3.50 pesos... e, giustamente, il 5 maggio del 1906 (100 anni quest'anno!) si incazzarono. Quando poi i vigilantes statunitensi cominciarono a sparare loro addosso si incazzarono ancora di più e ne linciarono qualcuno. Una trentina di minatori rimasero uccisi. Poi, il console USA invocò l'intervento dell'esercito e il dittatore Porfirio Diaz lasciò che la situazione fosse risolta dai marines, com'è da sempre costume degli yankees. I leader dello sciopero si beccarono 15 anni di lavori forzati. Per loro fortuna poco dopo ci fu la Rivoluzione e vennero liberati. (es.wikipedia)

La canzone fa però anche riferimento a tempi più recenti.
Nel 1971, con il processo di statalizzazione delle maggiori attività produttive del Paese, la multinazionale americana Anaconda Copper Company vendette formalmente le proprie azioni, che però restarono in mano ai suoi prestanome locali. Subito dopo dichiarò fallimento, in modo da ristrutturare con i contributi statali e al contempo far fuori un po’ di lavoratori.

Le ultime da Cananea risalgono a pochi mesi fa, quando l’esercito messicano è intervenuto per interrompere uno sciopero ad oltranza che durava ormai da tre (avete letto bene, 3) anni. Ancora una volta, come nel 1906, i lavoratori sono stati travolti dalla violenza dei Potenti
Voy a dar un pormenor
De lo que a mi me ha pasado.

Me sacaron del trabajo
Con un fraude descarado,
Inventaron una quiebra
Pa´ robar en despoblado.

Me asaltaron los Priistas
Al estilo Americano.

A traición y por la espalda
los cobardes me atacaron,
Con intentos criminales
metieron a los soldados.

Allá por la madrugada
Como fieras se lanzaron.

Armados hasta los dientes,
Con mas de tres mil soldados,
No me pude defender,
Me agarraron descuidado.

La mina de Cananea
Esta situada allá en Sonora.

Lleva ya mas de cien años,
siendo una gran productora
Del trabajo y de la vida
Del pueblo que ahí labora.

Mi abuelo perdió la vida,
En las grutas de esa mina.

Los pulmones de mi padre
Ahí se fueron secando
Y también nuestras mujeres
Ahí murieron trabajando.

Despedida no les doy
Por que no me voy a ir.

Nos vamos a organizar
Para poder resistir,
Podrán quitarnos la mina
Pero no el valor civil.

Al hacer este corrido
No habían vendido la mina.

Rematada a un presta nombres
Con todo y trabajadores,
Que vergüenza compañeros
Que existan estos traidores.

La cárcel de Cananea
Ta´ situada en una mesa.

Allá irán los empresarios
Con bozal en la cabeza,
Pues la historia no perdona
la traición y la torpeza.

inviata da Bartleby - 9/9/2010 - 13:43




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