Il ventitrè agosto a Boston in America
Sacco e Vanzetti sopra la sedia elettrica
e con un colpo di elettricità
all'altro mondo li vollero mandar.
Circa le undici e mezzo, giudici e la gran Corte
entran poi tutti quanti nella cella della morte:
«Sacco e Vanzetti, state a sentir,
dite se avete qualcosa da raccontar».
Sacco e Vanzetti, tranquilli e sereni:
«Noi siamo innocenti aprite le galere».
E lor risposero : «Non c'è pietà
voi alla morte dovete andar».
Entra poi nella cella il bravo confessore,
domanda a tutti e due la santa religione.
Sacco e Vanzetti con grande espressione:
«Noi moriremo senza religion».
E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza,
ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza:
«Siano essi di qualunque nazion,
noi li uccidiamo con gran ragion».
«Addio moglie e figlio a te sorella cara.
E noi per tutti e due c'è pronta già la bara.
Addio amici, in cuor la fè,
viva l'Italia e abbasso il re!
Addio amici, in cuor la fè,
viva l'Italia e abbasso il re!»
Sacco e Vanzetti sopra la sedia elettrica
e con un colpo di elettricità
all'altro mondo li vollero mandar.
Circa le undici e mezzo, giudici e la gran Corte
entran poi tutti quanti nella cella della morte:
«Sacco e Vanzetti, state a sentir,
dite se avete qualcosa da raccontar».
Sacco e Vanzetti, tranquilli e sereni:
«Noi siamo innocenti aprite le galere».
E lor risposero : «Non c'è pietà
voi alla morte dovete andar».
Entra poi nella cella il bravo confessore,
domanda a tutti e due la santa religione.
Sacco e Vanzetti con grande espressione:
«Noi moriremo senza religion».
E tutto il mondo intero reclama la loro innocenza,
ma il presidente Fuller non ebbe più clemenza:
«Siano essi di qualunque nazion,
noi li uccidiamo con gran ragion».
«Addio moglie e figlio a te sorella cara.
E noi per tutti e due c'è pronta già la bara.
Addio amici, in cuor la fè,
viva l'Italia e abbasso il re!
Addio amici, in cuor la fè,
viva l'Italia e abbasso il re!»
inviata da Riccardo Venturi - 6/1/2006 - 12:24
“Figlio, devi ricordare
Non logorarti ma scendi di un gradino ad aiutare i deboli che ti sono accanto
I più deboli che gridano aiuto, i perseguitati e le vittime
Loro sono i tuoi amici, amici tuoi e miei
Loro sono i compagni che lottano, sì, ed ogni tanto cadono
Proprio come tuo padre, come tuo padre e Bartolo sono caduti
Hanno lottato e sono caduti, ieri, per conquistare la felicità, la libertà per tutti
Nella lotta per la vita troverai, troverai ancora più amore
E nella lotta sarai anche amato”
Dalla lettera di Nicola Sacco al figlio
(trovata come citazione di chiusura al cofanetto “Franti – Non Classificato 1978 1987 1999")
Non logorarti ma scendi di un gradino ad aiutare i deboli che ti sono accanto
I più deboli che gridano aiuto, i perseguitati e le vittime
Loro sono i tuoi amici, amici tuoi e miei
Loro sono i compagni che lottano, sì, ed ogni tanto cadono
Proprio come tuo padre, come tuo padre e Bartolo sono caduti
Hanno lottato e sono caduti, ieri, per conquistare la felicità, la libertà per tutti
Nella lotta per la vita troverai, troverai ancora più amore
E nella lotta sarai anche amato”
Dalla lettera di Nicola Sacco al figlio
(trovata come citazione di chiusura al cofanetto “Franti – Non Classificato 1978 1987 1999")
Alessandro - 15/8/2006 - 23:29
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Da "La musica dell'Altra Italia"
Da una registrazione di Cesare Bermani, Novara, 1963, inf. Camilla Malandra, mondina.
In seguito adattata da E. Sposito e Luciano Della Mea.
Sulla stessa aria di Le ultime ore e la decapitazione di Sante Caserio
- Canti anarchici 3 EP (Giovanna Daffini)
- Canzoniere internazionale: Gli anarchici
- Giovanna Daffini: Amore mio non piangere
- Avanti popolo: Due, tre, molti Vietnam CD (Giovanna Daffini)
Interpretata anche da Francesco de Gregori e Giovanna Marini nell'album "Il fischio del vapore" (2003)