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Canción para las manos de un soldado

Joaquín Sabina
Lingua: Spagnolo


Joaquín Sabina

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[1978]
Album "Inventario"
inventario sabina
El labrador de mi pueblo
lleva una azada en la mano
que grandes tiene las manos
el labrador de mi pueblo
cavando de sol a sol
con lluvia, nieve o calor.
El parado de mi pueblo
llena de angustia sus manos
que tristes tiene las manos
el parado de mi pueblo
dando vueltas a la noria
sin jornal y sin historia.
El alcalde de mi pueblo
lleva un bastón en las manos
que finas tiene las manos
el alcalde de mi pueblo
con su orgulloso bastón
preside la procesión.
El obrero de mi pueblo
no está en mi pueblo
ha emigrado,
sus manos amasan pan
para otros pueblos lejanos,
que lejos están las manos
del obrero de mi pueblo.
El soldado de mi pueblo
antes ha sido albañil
ahora ya no tiene pala
lleva en la mano un fusil
que frías tiene las manos
alrededor del fusil.
El cacique de mi pueblo
no vive tampoco allí
con el sudor de mi pueblo
se compró un piso en Madrid
con lo que su mano tira
cuántos podrían vivir.
Soldado, si alguna vez,
el labrador de mi pueblo
se levanta, y el obrero
se levanta, y el parado
¿qué vas ha haces tu soldado
que antes has sido albañil?
¿qué vas ha hacer con tus manos
y tu fusil.

inviata da adriana - 14/12/2005 - 16:28



Lingua: Italiano

Versione italiana di ces(A)re

Non è una canzone esplicita contro la guerra. Ma è una canzone contro ciò che origina le grandi disuguaglianze sociali, che poi sono ciò che genera i conflitti.
CANZONE PER LE MANI DI UN SOLDATO.

L'agricoltore del mio paese
ha una zappa nella mano
che mani grandi che ha
l'agricoltore del mio paese
zappa dalla sera al mattino
con pioggia, neve o calore.
Il disoccupato del mio paese
ha le mani piene di angustia,
che mani tristi che ha
il disoccupato del mio paese
facendo nulla tutto il giorno
senza stipendio e senza storia.
Il podestà del mio paese
ha un bastone nelle mani
che mani fine che ha
il podestà del mio paese
con il suo orgoglioso bastone
presiede alla processione.
L'operaio del mio paese
non vive nel mio paese
è emigrato,
le sue mani ammassano pane
per altri popoli lontani,
quanto son lontane le mani
dell'operaio del mio paese.
Il soldato del mio paese
prima è stato muratore
ora non ha più un pala
ma un fucile nelle mani
che mani fredde che ha
stringendo il fucile.
Neanche il "capoccia" del
mio paese vive lì
con il sudore della mia gente
si comprò un appartamento a Madrid
quanti potrebbero sopravvivere
con quello che lascia la sua mano.
soldato, se qualche volta,
l'agricoltore del mio paese
si rivolta, e l'operaio
si rivolta, e il disoccupato...
che farai tu soldato,
tu che prima sei stato muratore?
che farai con le tue mani
e il tuo fucile?

inviata da ces(A)re - 19/10/2007 - 15:57




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