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Luglio, agosto, settembre (nero)

AreA
Lingue: Italiano, Arabo


AreA

Lista delle versioni e commenti


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(AreA)


Parole di Frankenstein
Musica di Patrizio Fariselli (ispirata a una canzone popolare greca della Macedonia)
Sotto lo pseudonimo di Frankestein si cela Gianni Sassi, produttore degli AreA
Dall'album Arbeit macht frei (1973)



Gli AreA verso il 1976.
Gli AreA verso il 1976.


Spiegava Stratos nel 1974: "Il contenuto politico secondo me c'è anche senza che io dica: ‘Noi facciamo un pezzo per i compagni palestinesi...’. In radio non ci hanno mai trasmessi, chiaramente tutti avevano dei blocchi morali, si scandalizzavano perché abbiamo fatto un pezzo che si chiamava ‘Settembre Nero’."


Grazie a Gianni Costa e ad Ammar abbiamo anche la traduzione dell'introduzione in arabo alla canzone (si dice che fosse una registrazione pirata "strappata ad un museo del Cairo"), una vera e propria esortazione alla pace!

"Un amico mi ha chiesto in questi giorni la traduzione dell'introduzione in arabo di di questa canzone. Volevo informarmi del gruppo, che non conoscevo, e ho fatto una piccola ricerca su internet e ho trovato questa pagina. Ho appena terminato la trascrizione in arabo e la traduzione in italiano.
Per dire la verità il testo è in dialetto egiziano ed in effetti alla fine della parte in arabo la ragazza indica come autrice del testo "masriyya" che vuol dire letteralmente "una egiziana".
Ecco la trascrizione [Ibrahim]
حبيبي
بالسلام حطيت ورود الحب ادّامك
بالسلام مسحت بحور الدم علشانك
سيب الغضب
سيب الالم
سيب السلاح
سيب السلاح وتعال
تعال نعيش
تعال نعيش يا حبيبي
ويكون غطانا سلام
عايزاك تغني يا عيني
ويكون غناك بالسلام
سمع العالم يا قلبي وقول
سيبوا الغضب
سيبوا الالم
سيبوا السلاح
وتعالوا نعيش
تعالوا نعيش بسلام
مصرية


Giocare col mondo facendolo a pezzi
bambini che il sole ha ridotto già vecchi

Non è colpa mia se la tua realtà
mi costringe a fare guerra all'omertà.
Forse un dì sapremo quello che vuol dire
affogare nel sangue con l'umanità.

Gente scolorata quasi tutta uguale
la mia rabbia legge sopra i quotidiani.
Legge nella storia tutto il mio dolore
canta la mia gente che non vuol morire.

Quando guardi il mondo senza aver problemi
cerca nelle cose l'essenzialità
Non è colpa mia se la tua realtà
mi costringe a fare guerra all'umanità.



Lingua: Italiano

Versione italiana di Ammar dell'introduzione in arabo
La traduzione è stata inviata da Gianni Costa.

... grazie ad Ammar mi è possibile inviare la traduzione integrale dall'arabo dell'introduzione.

L'introduzione è l'esortazione che la ragazza rivolge al proprio amato di abbandonare le armi e la rabbia (peculiarità della guerra) per vivere con lei un'esistenza d'amore in una rassicurante atmosfera di pace.

(Gianni Costa)
Mio amato
Con la pace ho depositato i fiori dell’amore
davanti a te
Con la pace
con la pace ho cancellato i mari di sangue
per te
Lascia la rabbia
Lascia il dolore
Lascia le armi
Lascia le armi e vieni
Vieni e viviamo o mio amato
e la nostra coperta sarà la pace
Voglio che canti o mio caro " occhio mio " [luce dei miei occhi]
E il tuo canto sarà per la pace
fai sentire al mondo,
o cuore mio e di' (a questo mondo)
Lascia la rabbia
Lascia il dolore
Lascia le armi
Lascia le armi e vieni
a vivere con la pace.

inviata da Gianni Costa - 24/1/2006 - 17:22




Lingua: Italiano

Ulteriore versione della parte iniziale in lingua araba, fornitaci da Ibrahim (che ringraziamo immensamente anche per la corretta trascrizione del testo originale in arabo egiziano, spostata ovviamente nell'introduzione e nel corpo del testo della canzone) [CCG Staff]
Amore mio
Con la pace ho messo i fiori dell’amore davanti a te
Con la pace ho cancellato i mari di sangue per te
Lascia la rabbia
Lascia il dolore
Lascia le armi
Lascia le armi e vieni
Vieni che viviamo
Vieni che viviamo o amore mio e la nostra coperta sia la pace
Voglio che canti o mio caro
E che il tuo canto sia per la pace
fai sentire al mondo o cuore mio e di'
Lasciate la rabbia
Lasciate il dolore
Lasciate le armi
Lasciate le armi e venite,
Venite a vivere in pace.

inviata da Ibrahim - 2/7/2007 - 15:00




Lingua: Inglese

Versione inglese di Ale Fernandez, di http://tziteras.blogspot.com/


La traduzione appare anche sul blog di Ale

Ho messo insieme la traduzione che ci hai inviato qui con quella sul tuo blog. Omertà ho preferito lasciarlo come "conspiracy of silence" mentre per canta la mia gente ho accolto la seconda traduzione perché "la mia gente" è il soggetto.
Grazie!
(Lorenzo)
JULY, AUGUST, (BLACK) SEPTEMBER

My love
With peace I have placed loving flowers
at your feet
With peace
With peace I stopped the seas of blood
for you
Forget anger
Forget pain
Forget your weapons
Forget your weapons and come
Come and live with me my love
Under a blanket of peace
I want you to sing, beloved light of my eyes
And your song will be for peace
let the world hear,
my beloved and say:
Forget anger
Forget pain
Forget your weapons
Forget your weapons and come
And live in peace

Playing with the world, leaving it in pieces
Children that the sun has reduced to old age

It's not my fault if your reality
forces me to fight your conspiracy of silence
Maybe one day we will know what it means
to drown in blood with humanity

Discoloured people, almost all the same
my anger reads above the news
reads into the past all my pain
sing my people that don't want to die

When you see the world without problems
seek the essence of all things
It's not my fault if your reality
Forces me to make war with humanity
NOTE ALLA TRADUZIONE DELL'INTRODUZIONE

Se qualcuno ha suggerimenti per favore ditemi. skoria at google, grazie. Ho messo "forget" invece di "leave" perche una ragazza palestinese una volta mi aveva tradotto le parole e mi ricordavo...

NOTE ALLA TRADUZIONE DALL'ITALIANO

Certe cose e' difficile tradurre, tipo "omerta'" che pero' esiste anche in inglese (vedere wikipedia ad esempio). E poi cosa significa "canta la mia gente che non vuol morire" - io ho messo "canta alla mia gente" ovvero "Sings to" invece di "sing to"... Boh, ditemi voi che magari ci avete pensato di piu'...

E la gente scolorata, a chi si riferisce? La marea di popolazione, ma io stesso sono Mestizo e come tale - un mischio di colori e razze.

Comunque un messaggio molto ecologico sull'impatto che abbiamo sul mondo, non solo attraverso la guerra. Grazie Sassi!

(Ale)

inviata da Ale Fernandez - 7/2/2007 - 16:57




Lingua: Ebraico

תרגום עברי של ריקרדו ונטורי
23. דצמבר 2006
יולי אוגוסט ספטמבר (שחור)
אראה (1973)


אהבתי
עם השלום הניחתי את פרחים של האהבה
לפניך
עם השלום
עם השלום מחקתי את ימי דם
לך
השאר את הרגז
השאר את הכאב
השאר את הנשקים ובא
בא ונהוי אהבתי
וכסוינו יהיה השלום
אני רוצה שתשיר עיני יקר
ושירך יהיה לשלום
שמע לעולם
לבי ואמר לעולם הזה
השאר את הרגז
השאר את הכאב
השאר את הנשקים
השאר את הנשקים ובא
להי עם השלום…

לשחק עם העולם בהרוס אותו בהרבות
ילדים שהשמש צמצם כבר זקנים

לא אשמתי, אם המציאות שלך
מאלצת אותי לעושה מלחמה לשר השתיקה.
נידע אולי ביום אחד, מה רצה למרו
לטבע בדם עם האנושות.

אנשים בלי צבע, כמעט כלים שוים
קורים את רגזי בעתונים היומים.
קורים את כל הכאב שלי בהיסטוריה,
שורים אנשי שלא רוצים למת.

כאשר אתה מביט את העלם בלי בעיות
הפש את היסודיות בדברים.
לא אשמתי, אם המציאות שלך
מאלצת אותי לעושה מלחמה לאנושות.

23/12/2006 - 13:29


Grazie Gianni! Riesci anche a inviarci la trascrizione dell'introduzione in arabo? Sarebbe fantastico...

Si veda il testo della canzone. Purtroppo Ibrahim Idriss non è stato in grado di trascrivere la canzone in alfabeto latino...ma non gli si poteva chiedere ovviamente troppo. [RV]

Lorenzo Masetti - 24/1/2006 - 15:37


Una piccola nota sulla musica: lo sanno solo in pochi, ma è stata quasi totalmente tratta da una canzone popolare greca della Macedonia, "Yerakina"... una bella ragazza che non stanca di chiedere al pozzo d'acqua del suo villaggio "Chi è la più bella?". Gli abitanti del villaggio a un certo punto, seccati, la spingono giù... perlomeno questa fu la spiegazione di Daniele Sepe quando lo sentii ri-eseguire lo stesso brano dal vivo. La trovate incisa in "Viaggi fuori dai paraggi"

Saluti

E, a mo' di completezza di questa pagina, riprotiamo anche il testo originale della canzone popolare greca, non in trascrizione come nella pagina linkata:

Η ΓEPAKINA

Kίνηση η Γερακίνα
για νερό κρύο να φέρει

Nτρουν ντρουν ντρουν ντρουν ντρουν
τα βραχιόλια της βροντούν

Kι έπεσε μέσ’στο πηγάδι
κι έβγαλε φωνή μεγάλη

K’έτρεξε ο κόσμος όλος
κ’έτρεξα κι εγώ o καημένος

Γερακίνα θα σε βγάλω
καί γυναίκα θα σε πάρω.

[RV]

Augusto il bibliotecario - 14/7/2005 - 17:40


Il parallelo con Yerakina, che ho ascoltato ora in diverse versioni, è riferibile solo alla scala usata nel riff.
Il testo è completamente diverso, così pure melodia e costruzione.

Antonello - 20/5/2009 - 08:32


Su “Yerakina” ho trovato in stixoi.info la nota inviata il 18-10-2007 da un visitatore, aixaki, che sembra ottimamente informato. La trascrivo e ne do la traduzione:

“Το τραγούδι Γερακίνα οφείλει το όνομα του σε μια κοπέλα τη Γερακίνα της οποίας την ιστορία και αφηγείται. Η Γερακίνα ήταν υπαρκτό πρόσωπο και έζησε γύρω στα 1860 στη Νιγρίτα Σερρών.Όσα περιγράφει είναι αληθινά και το τραγούδι είναι αφιερωμένο στη μνήμη της όπως και οι εκδηλώσεις που γίνονται κάθε χρόνο στη Νιγρίτα (τα Γερακίνεια).Μάλιστα υπάρχει και το πηγάδι της Γερακίνας στη γειτονιά που έζησε η κοπέλα και κάθε χρόνο στα πλαίσια των εκδηλώσεων των Γερακινείων γίνεται αναπαράσταση της πτώσης.Άρα μιλάμε για ένα παραδοσιακό ΜΑΚΕΔΟΝΙΑΣ, απο τη Νιγρίτα Σερρών (με αποδείξεις)”.

La canzone “Yerakina” deve il suo titolo a una ragazza, Yerakina, (la “Falchetta”- n.d.t.) della quale anche racconta la storia. Yerakina fu una persona reale e visse intorno al 1860 a Nigrita di Serres.
Quanto è descritto è autentico e la canzone è dedicata alla sua memoria come anche le manifestazioni che ogni anno si svolgono a Nigrita (le “Yerakìnie”), Soprattutto esiste anche il pozzo di Yerakina nel quartiere dove visse la ragazza e ogni anno in margine alle manifestazioni delle Yerakinie avviene la rievocazione della caduta (nel pozzo). Parliamo dunque di una canzone tradizionale della Macedonia, proveniente da Nigrita di Serres (e ciò è documentabile)

La canzone è stata cantata anche da Ιωάννα Γεωργακοπούλου e Βασίλης Τσιτσάνης, Βλάχος (in duetto), di nuovo, come solista, da Ιωάννα Γεωργακοπούλου e da Έλσα Λάμπο.

Con l’occasione traduco anche il testo inviato da RV:

Andò Yerakina a prender l’acqua
Per portarla proprio fresca
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
Suonano i suoi braccaletti
I suoi braccialetti suonano
Drugu drugu drugu
Drug drug drug

E dentro il pozzo cadde
E oh ! levò un grande grido
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
Suonano i suoi braccaletti
I suoi braccialetti suonano
Drugu drugu drugu
Drug drug drug

E tutta la gente corse
E corsi, poveretto, anch’io
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
Suonano i suoi braccaletti
I suoi braccialetti suonano
Drugu drugu drugu
Drug drug drug

Yerakina ti tiro fuori io
Ed in moglie ti prenderò
Drugu drugu drugu
Drug drug drug
Suonano i suoi braccaletti
I suoi braccialetti suonano
Drugu drugu drugu
Drug drug drug

Gian Piero Testa - 20/5/2009 - 15:17


Ohi ma l'intro, nessuno ne conosce lingua (Arabo?) e testo?

caviera - 10/1/2006 - 11:12


L'introduzione in effetti è in arabo ed è ricavata da una registrazione pirata strappata ad un museo del Cairo.
Non avevo idea di cosa dicesse finché non ci è arrivata la traduzione.

Lorenzo Masetti - 10/1/2006 - 14:30


grazie mille! erano anni che speravo di sapere cosa dicesse la ragazza nell'introduzione :-)

Il Salta - 26/1/2006 - 02:29


grandi tutti voi!

Grazie! :-P [RV]

14/6/2006 - 14:31


Il tempo degli errori si è concluso e non mi sento di tornare
sotto le macerie del passato c'è ben poco da salvare
io che ho cercato di comprendere
io che ancora non mi voglio arrendere
io che ho creduto nelle favole e sono rimasto da solo
sono sicuro solamente che a sbagliare sono loro.

(Pierangelo Bertoli)

sacchini luciano - 15/8/2006 - 10:57


Dopo tutti questi anni leggere il testo tradotto e pensare di farlo ascoltare e leggere a tutti gli stolti che pensano di risolvere i problemi con la violenza.
Questo mi succede

Alberto - 21/12/2006 - 10:16


Sono anni che cerco la traduzione della poesia che introduce "Luglio agosto settembre nero........"
dal tono della recita mi immaginavo un tema di pace ed amore... non mi sbagliavo
grazie a voi

roberto (velaio) - 8/11/2006 - 22:59


Vabbè, non rompo più... vi basti sapere che a questo sito potete scaricare moltissimo materiale degli AreA e Demetrio Stratos:

Alessandro - 8/2/2007 - 11:27


Forse ci saremmo risparmiati tante ricerche e tribolazioni per la parte in arabo di questa canzone, se avessimo avuto presente la cosiddetta "copertina del falchetto" dell'album "Arbeit macht frei", dove il testo arabo...è stampato a chiare lettere:

arbeitfalchetto

Riccardo Venturi - 8/12/2007 - 02:47


Grandioso!

As-Salamu Alaykum a tutti :D

Yuhuu - 4/4/2008 - 22:50


"Discoloured people, almost all the same
my anger reads above the news
reads into the past all my pain
sings my people that don't want to die"

Se "my people" è soggetto, "sings" va al singolare, "sing", perché "people" non è un nome collettivo come in italiano, ma è semplicemente il plurale della singola "persona". :P
(ΔΙΩRAMA Poco Ligio All'Ufficialità!)

Hai ragione naturalmente, anche se direi che si tratta di terza persona singolare (sings) o plurale (sing) quindi nel tuo discorso singolare e plurale sono invertiti... Comunque forse la traduzione andrebbe un po' rivista complessivamente.

Lorenzo

6/1/2009 - 13:03


Splendida è così affascinante

Alberto - 18/7/2009 - 12:31


Sto ascoltando "Razboj" un disco di musica tradizionale macedone inciso nel 2008 per la ECM da DRAGAN DAUTOVSKI. Al secondo brano, "Doce, doce", uno strumentale, sono rimasto sorpreso ritrovando la musica che ascoltai oltre 35 anni fa nel famoso brano degli Area! Consiglio comunque a chiunque ami la buona musica l'ascolto di questo "Razboj". Ottimo sito.

odradek - 20/1/2010 - 17:34


Qualcuno può aiutarmi a trovare spartiti o trascrizioni dei brani degli AreA!?!?! grazie ;)

Mizar - 27/9/2013 - 11:15


La cover in italiano del musicista giapponese Jyonson Tsu. Chapeau! Sarebbe difficilissima anche per un italiano, e lui certamente l'italiano non lo sa... Sempre del buon Jyonson Tsu si ascolti anche la sua versione de L'Elefante Bianco.

Bernart Bartleby - 31/12/2013 - 18:06


Grazie per la traduzione

Max - 2/9/2015 - 12:15


Versione solo Strumentale degli Area, con intro di chiavi....

22/1/2016 - 14:03


Patrizio Fariselli Project e Angela Baggi


[2003]
"Danni Collaterali" edito da "Il Manifesto"
Danni collaterali


L'operazione musicale raccoglie artisti importanti della canzone italiana quali Eugenio Finardi, Ricky Gianco, Claudio Lolli, Gino Paoli, Suso, Gianfranco Manfredi, Teresa De Sio, Patrizio Fariselli Project (ex Area) e Angela Baggi, Skiantos, Lella Costa, Yo Yo Mundi più la partecipazione di Fernanda Pivano, Maurizio Camardi e Lucio 'Violino' Fabbri i quali
reinterpretano, con opportuna traduzione, celebri brani anglo-americani di autori sensibili al tema pacifista: Emerson, Lake&Palmer, Bruce Cockburn.
Mark Knopfler, Dougie Mac Lean, Sinead O'Connor, Ani Di Franco, oltre a brani originali e nuovi. Tutte le canzoni, anche le riesecuzioni di repertorio d¹autore, sono (con un'unica eccezione) incisioni del tutto inedite.
Le persone che hanno contribuito a questo progetto si sono telefonate e incontrate nei giorni che precedevano la guerra in Iraq, non solo con l'intento di fare qualcosa di utile per i movimenti e le associazioni che si battono fattivamente per la pace, ma anche e più semplicemente per una spinta emotiva. Le canzoni forse non possono cambiare il mondo, ma se un artista non si lascia toccare da ciò che avviene nel mondo, può in teoria restare un artista, ma di certo è una persona da poco. Il semplice fatto che la maggior parte delle canzoni qui contenute siano degli anni'80-'90, recentissime e del tutto nuove, testimonia che la guerra non è mai finita, né si è mai smesso di cantare per la Pace.

Girotondo - La loro democrazia - Luglio, agosto, settembre (nero) - Che ci hanno fatto? - Se la storia - Un uomo fortunato - Brindisi alla vittoria - Danni Collaterali - Al milite ignoto - Pacifisti oltranzisti - Sarà, però... - Fratelli di guerra - Gorizia - Lampante



dq82 - 2/4/2016 - 10:18


Immortale

mortale - 22/3/2017 - 07:59


Non vedo alcun rapporto con il paradosiakò "Syrtòs Kalamatianòs" della ragazza dai bracciali tintinnanti (da rilevare la curiosa onomatopea Drum che, almeno in Italia, non evoca minimamente il tintinnio, peraltro ottimamente reso in Grecia dai tintinnanti sonagli del basco!).
Il tema (ossia frammento melodico) di Stratos ha quasi le stesse note ma esse hanno funzione *affatto differente* nella scala, che non è scala comune alle due canzoni. In Stratos c'è la sensibile (già il nome tecnico "Leitton" - leiten - evoca l'importanza strategica di tale nota) ossia in questo caso "La diesis" che esige salire al Si (Stratos in questo caso è perfettamente accademico!!!), mentre nulla di quello avviene nel tranquillo kalamatianòs: il La diesis non compare semplicemente perché esso è del tutto estraneo alla scala di Mi maggiore. In parole semplici: la nota fondamentale (punto di partenza e d'arrivo) nel refrain stratiano coincide non con la fondamentale del paradosiakò bensì con la sua quinta.
Piuttosto va rilevato, senza scrupolo alcuno, come Area abbia attinto a piene mani il ritmo da quello che io definisco "bulgaro" (Smeseno Horo nelle sue infinite varietà) e che verso la fine sfocia in vero e proprio ritmo Aksak.

Vasiloukos - 28/9/2018 - 18:46


Versione dei Radiodervish
Cuore Meridiano (2024)
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Ad aprire il disco è “Luglio agosto settembre nero” degli Area tratta dal disco “Arbeit macht frei” del 1973, ricontestualizzata in chiave world con un nuovo inciso in arabo in cui viene raccontato il genocidio in corso a Gaza e in Palestina. La voce di Nabil è intensa ed evocativa, mentre la chitarra elettrica guida la linea melodica sostenuta da una architettura ritmica che interseca batteria, percussioni ed elettronica. Struggente sul finale il corso di voci bianche che intona quasi fosse un ritornello il verso “giocare col mondo facendolo a pezzi”.
blogfoolk

Dq82 - 16/10/2024 - 13:46




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