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Sotiria Bellou / Σωτηρία Μπέλλου


Sotiria Bellou / Σωτηρία Μπέλλου

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(Sotiria Bellou)


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Στίχοι: Μιχάλης Μπουρμπούλης
Μουσική: Ηλίας Ανδριόπουλος
Πρώτη εκτέλεση: Σωτηρία Μπέλλου
Άλλες ερμηνείες: Δημήτρης Μητροπάνος
Λαϊκά προάστια - 1980

Testo di Mihalis Bourboulis
Musica di Ilias Andriopoulos
Prima esecuzione di Sotiria Bellou
Altra interpretazione di Dimitris Mitropanos
da "Laikà proastia"/ Sobborghi popolari" - 1980

A lungo nella canzone greca, anche quando si diceva - e si cantava - che i "manghes" non esistevano più in quanto schiacciati dal treno, è continuato il filone tematico di origine rebetica dell'orgogliosa povertà del proletariato e del sottoproletariato. Nel 1980 uscì uno splendido LP, "Laikà proastia/Suburbi popolari" musicato dal bravissimo Ilias Andriopoulos, il compositore di "Prossanatolismì/Orientamenti" su liriche giovanili di Odisseas Elitis. I versi di Laikà Proastia erano di un poeta e scrittore, Mihalis Burbulis, che personalmente non apparteneva al mondo delle borgate suburbane: nato a Itaca, aveva studiato alla Scuola Nautica, si dedicava al teatro come autore, insegnava pubblicità e marketing, ma in quell'occasione seppe finemente intepretare l'anima delle banlieues, al punto che Andriopoulos impose ai discografici di Lyra, che avevano già scelto Viki Moskolioù, l'interpretazione di Sotiria Bellou, la massima continuatrice con Marika Ninou, dell'autentico rebetico. Ne venne un disco che non immediatamente, ma piano piano, diventò uno dei più amati e conosciuti dai Greci. In particolare "Min kles" - che è una canzone assai bella - continua a commuoverli. I Greci sanno cos'è la povertà. Oggi - e dico proprio oggi 5 Maggio 2010 giorno di sciopero totale - hanno orrore di ricaderci, ma non la dimenticano, non la rinnegano non si vergognano di essere stati poveri. L'interpretazione della grande Bellou fu un successo; ma anche quella di Dimitris Mitropanos costituisce una pietra miliare. (gpt)
Μην κλαις και μη λυπάσαι που βραδιάζει
εμείς που ζήσαμε φτωχοί
του κόσμου η βροχή δε μας πειράζει
εμείς που ζούμε μοναχοί

Τα σπίτια είναι χαμηλά
σαν έρημοι στρατώνες
τα καλοκαίρια μας μικρά
κι ατέλειωτοι οι χειμώνες

Μην κλαις και μη φοβάσαι το σκοτάδι
εμείς που ζήσαμε φτωχοί
του κόσμου η απονιά δε μας τρομάζει
θα έρθει και για μας μια Κυριακή

Τα σπίτια είναι χαμηλά
σαν έρημοι στρατώνες
τα καλοκαίρια μας μικρά
κι ατέλειωτοι οι χειμώνες

inviata da Gian Piero Testa - 5/5/2010 - 11:55



Lingua: Italiano

Gian Piero Testa.
Gian Piero Testa.


Versione italiana di Gian Piero Testa

Sotiria Bellou.
Sotiria Bellou.


Ho sentito poco fa che, forse, nelle vicinanze di piazza Sintagma tre persone hanno perso la vita, intrappolate in un edificio incendiato da un lancio di molotov, un edificio "colpevole" di ospitare una banca. Certo non è morta la banca, per questo: sarebbero però morte delle persone. Non penso che sia questa la strada perché in Grecia si torni a vedere una domenica senza nuvole. Preferisco sperare che la notizia non sia confermata e che, se lo fosse, queste siano azioni di provocatori della polizia o dei ceffi dell'Alba d' Oro. (gpt)

Sì, così pare... (kd)
NON PIANGERE

Non piangere e non farti triste se vien sera
noi che abbiamo vissuto in povertà
non c'è pioggia al mondo che ci disturbi
noi che viviamo in solitudine

Le nostre case sono basse
come caserme solitarie
le nostre estati brevi
e interminabili gli inverni

Non piangere e non temere il buio
noi che abbiamo vissuto in povertà
non c'è crudeltà del mondo che ci spaventi
anche per noi una Domenica arriverà

Le nostre case sono basse
come caserme solitarie
le nostre estati brevi
e gli inverni interminabili

inviata da Gian Piero Testa - 5/5/2010 - 14:44




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