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Lingua: Cabilo


Lounès Matoub / Lwennas Meɛṭub / ⵍⵡⴻⵏⵏⴰⵙ ⵎⴻⵄⵟⵓⴱ

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(Lounès Matoub / Lwennas Meɛṭub / ⵍⵡⴻⵏⵏⴰⵙ ⵎⴻⵄⵟⵓⴱ)


[1993]
Album “Kenza” (1994)



Lwennas Meɛṭub, il celebre cantautore ribelle cabilo - ucciso nel 1998 dagli integralisti islamici, o dal governo, o da entrambi - scrisse questa canzone pochi mesi dopo l’assassinio (avvenuto il 2 giugno 1993) dello scrittore berbero Ṭahar Djaout ed è dedicata a Kenza, figlia dello scrittore. Nella stessa canzone si ricordano molti altri intellettuali algerini caduti per mano degli islamisti nel corso di quegli anni: Rachid Tigziri, militante berbero (sgozzato il 31 gennaio 1994), Smail Yefsah, giornalista televisivo berbero (caduto il 18 ottobre 1993), Laadi Flici, medico e poeta (assassinato il 17 marzo 1993), Djillali Liabes, sociologo (ucciso il 16 marzo 1993) e Mahfoud Boucebsi, medico impegnato nella cura dell’infanzia abbandonata e delle ragazze-madri (accoltellato il 15 giugno 1993).
(Da ”Le canzoni cabile” di Vermondo Brugnatelli)
Iceqqeq ifsex igenni
Lehwa tessared aẓekka
yal targa tremmeg a tneggi
A tsseggixent tiɣʷezza
Ddew tmedlin teffeɣ d teɣri
Tesṛaṛeḥ abbuh a tarwa

A Kenza a yelli
Ṣebṛ-as i lmeḥna
D isflan neɣli
F Ldzayer uzekka
A Kenza a yelli
Ur ttru yara

Xas terka lǧetta tefsi
tikti ur tettmettat ara
Xas fell-aɣ qesḥet tizi
I facal a d-naǧǧew ddwa
Xas negḍen acḥal d itri
Igenni ur inegger ara

A Kenza a yelli
Ur ttru yara
Sebba f neɣli
D Ldzayer n uzekka
A Kenza a yelli
Ur ttru yara

Fran tt fell-aɣ zikenni
Uqbel a d yeḥdeṛ wass-a
Iṣeggaden n tmusni
F tmurt gḥedlen d rrehba
Nnɣan Lyabes d Flisi
Busebsi d wiyaḍ meṛṛa

A Kenza a yelli
Ṣebṛ-as i lmeḥna
D isflan neɣli
F Ldzayer uzekka
A Kenza a yelli
Ur ttru yara

Xeṛsum d yiwen a d-yegʷri
Ad aɣ-id-ismekti azekka
F lǧerḥ iqceṛ ad yali
Ad d nban ger tmura
Tarwa nneɣ a d-tennerni
Xas akken g urebbi n tlufa

A Kenza a yelli
Ur ttru yara
D isflan neɣli
D Ldzayer n uzekka
A Kenza a yelli
Ur ttru yara

inviata da Alessandro - 11/3/2010 - 11:47




Lingua: Italiano

Traduzione italiana da ”Le canzoni cabile” di Vermondo Brugnatelli.
KENZA

Il cielo e pesante e lacerato
la pioggia ha dilavato la tomba
ogni rivolo mugghia e si ingrossa
allagando ogni terreno
dalla pietra tombale esce un appello
che chiama a raccolta la gente.

O Kenza, figlia mia,
sopporta questo fardello
siamo caduti vittime sacrificali
per l`Algeria di domani
O Kenza, figlia mia,
non piangere

Anche se il corpo si dissolve
il ricordo non morrà
Anche se i tempi sono duri
verremo fuori da questa crisi
Anche se hanno abbattuto tante stelle
Il cielo non ne restera mai privo.

O Kenza, figlia mia,
non piangere
il motivo per cui siamo caduti
è l’Algeria di domani
O Kenza, figlia mia,
non piangere

Già da tempo hanno deciso il nostro destino
ben prima di oggi
i cacciatori di intellettuali
che hanno reso il paese un deserto,
che hanno ucciso Rachid Tigziri
e non hanno mancato Smail;
Hanno ucciso Liabes e Flici,
Boucebsi e molti altri.

O Kenza, figlia mia,
sopporta questo fardello
siamo caduti vittime sacrificali
per l’Algeria di domani
O Kenza, figlia mia,
non piangere

Alla fine qualcuno sopravviverà
e onorerà domani la nostra memoria
le ferite si rimargineranno
il paese sarà di nuovo in pace
i nostri figli cresceranno
anche in mezzo a tante pene.

O Kenza, figlia mia,
non piangere
siamo caduti vittime sacrificali
per l`Algeria di domani
O Kenza, figlia mia,
non piangere.

inviata da Alessandro - 11/3/2010 - 11:48




Lingua: Francese

KENZA

Le ciel pâlit, roule en crue le déluge lave les dalles,
Les rivières atrocement mugissent.
Les terres d'alluvions croulent en torrent,
Du fond de la tombe une supplique remonte,
Dans sa douleur hurlante: ô mes enfant!

Kenza, ma fille,
Endure le deuil de moi.
Nous succombons sacrifiés
Pour l'Algérie de demain.
Kenza, ma fille,
Ne pleure pas.

Certes, si le corps se décompose,
La pensée, elle, ne meurt pas
Si les cols a franchir sont âpres,
A l'épuisement nous trouverons un remède.
Et s'ils anéantissent tant et tant d'étoiles,
Le ciel, lui, ne s'anéantit pas.

Kenza, ma fille,
Ne pleure pas.
La cause de notre trépas,
C'est l'Algérie de demain.
Kenza,ma fille,
Ne pleure pas!

Ils ont scellé notre sort dès longtemps,
Avant ces jours de tragédie.
Les persécuteurs de la connaissance
Sur notre terre étendent la désolation.
ils ont tué Rachid Tigziri
Smail ,ils ne l'ont pas manqué.
ils ont tué Liabès et Flici,
Boucebsi et tant d'autres encore.

Kenza, ma fille,
Endure le deuil de moi.
Nous succombons sacrifiés
Pour l'Algérie de demain.
Kenza, ma fille,
Ne pleure pas.

S'il devait n'en rester qu'un
Il rappellera notre souvenir.
Sur les plaies la croûte apparaîtra.
Nous nous dresserons parmi les autres nations,
Notre descendance sera nombreuse
Fût-ce dans le giron des épreuves.

Kenza, ma fille,
Endure le deuil de moi.
Nous succombons sacrifiés
Pour l'Algérie de demain.
Kenza, ma fille,
Ne pleure pas.

inviata da Alessandro - 11/3/2010 - 11:49


Mi accorgo ora che nonostante io abbia cancellato ogni formattazione, alcuni caratteri cabili restano nei font e nelle dimensioni originarie...non so spiegarmi il perchè...

Alessandro - 11/3/2010 - 11:50


Su YouTube c'è un interessante documentario della BBC sull'assassinio dello scrittore berbero Tahar Djaout ed il decennio di sangue subito dagli algerini a partire dal 1990, dopo la vittoria elettorale degli islamici ed il successivo colpo di stato militare.


Alessandro - 11/3/2010 - 12:01




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