Giuseppe Barillà/Alessandro Luvarà
Un silenzio arrivato improvviso,
copre e avvolge, tutti i rumori;
in un giorno qualunque di maggio,
ricordare momenti migliori...
Un bambino col volto assonnato,
ed un uomo che guarda il bambino;
in un giorno davvero importante,
una donna vestita di bianco...
Anno Domini 2000.
Un rumore colpisce più forte,
annullando in un sogno il silenzio,
in un giorno che appare normale;
lascia intorno l’odore del vuoto...
Urla forti imbrattate di sangue,
senza risposte mille e mille domande;
in un giorno che profuma di morte,
uno sguardo diventato sereno...
E il silenzio ritorna padrone,
il silenzio ritorna padrone,
cancellando i rimorsi del tempo;
in un giorno che vorrebbe scappare,
in un angolo stare e guardare...
Un bambino col volto di uomo,
mentre cerca con gli occhi un bambino;
in un giorno oramai senza tempo,
tante donne vestite di nero...
Anno Domini 2000.
copre e avvolge, tutti i rumori;
in un giorno qualunque di maggio,
ricordare momenti migliori...
Un bambino col volto assonnato,
ed un uomo che guarda il bambino;
in un giorno davvero importante,
una donna vestita di bianco...
Anno Domini 2000.
Un rumore colpisce più forte,
annullando in un sogno il silenzio,
in un giorno che appare normale;
lascia intorno l’odore del vuoto...
Urla forti imbrattate di sangue,
senza risposte mille e mille domande;
in un giorno che profuma di morte,
uno sguardo diventato sereno...
E il silenzio ritorna padrone,
il silenzio ritorna padrone,
cancellando i rimorsi del tempo;
in un giorno che vorrebbe scappare,
in un angolo stare e guardare...
Un bambino col volto di uomo,
mentre cerca con gli occhi un bambino;
in un giorno oramai senza tempo,
tante donne vestite di nero...
Anno Domini 2000.
inviata da DonQuijote82 - 3/3/2010 - 17:41
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