La storia di Azarias
Laboratori didattici alla Scuola media statale A. Gramsci di RomaLingua: Italiano
In Mozambico era nato e cresceva
un pastorello che Azarias si chiamava,
con zio Raul in campagna viveva
che tutti i buoi a lui sempre affidava,
e quando al pascolo Azarias riposa
lui sogna un mondo dipinto di rosa.
Un giorno al pascolo un forte bagliore
Azarias vide nel cielo africano,
come una bomba scoppiò con fragore
un grosso bue che mangiava lontano.
Azarias pensa "Che mai sarà stato?
Fulmine, bomba o uccello fatato?
Sì, son sicuro, questo è lo Ndlati,
l'uccello divino che scende dal monte.
Pastorie buoi scendeta dai prati:
Ndlati è arrivato coi fulmini in fronte.
Ora mio zio mi rompe le corna
quando fa il conto dei buoi che non torna".
Azarias trema al solo pensiero
di ritornare al suo villaggio:
"Meglio scordare quello che ero,
prender la roba e mettermi in viaggio".
Sporco di fango e col cuore infranto
si mise a correre senza rimpianto.
Nel frattempo a casa di Azarias la nonna e lo zio sono molto preoccupati quando sentono bussare alla porta...
A casa di Azarias ecco i soldati,
dicono a Raul che il bue è scoppiato,
nonna e zio son preoccupati
perchè c'è Azarias nel campo minato.
Parte zio Raul per ritrovarlo
con l'intenzione poi di picchiarlo.
Dopo una lunga ricerca affannosa
lo zio lo trova lungo le sponde
che si nasconde tra l'erba spinosa,
Raul lo chiama e lui non risponde.
Solo alla voce della sua nonna
il bimbo convinto di corsa ritorna.
Azarias raduna i buoi e la nonna convince lo zio a concedergli un premio.
Ora Azarias vuole studiare,
lo zio accetta la sua richiesta
ma poi ai buoi chi può badare
se suo nipote a scuola resta.
Per il momento è meglio accettare
e poi il ragazzo far lavorare.
Dalla promessa rassicurata
Azarias sente di avere le ali,
felice corre lungo un bel prato
verso i suoi sogni adesso reali.
E mentre corre arrva lo Ndlati
che lo finisce con colpi infuocati!
un pastorello che Azarias si chiamava,
con zio Raul in campagna viveva
che tutti i buoi a lui sempre affidava,
e quando al pascolo Azarias riposa
lui sogna un mondo dipinto di rosa.
Un giorno al pascolo un forte bagliore
Azarias vide nel cielo africano,
come una bomba scoppiò con fragore
un grosso bue che mangiava lontano.
Azarias pensa "Che mai sarà stato?
Fulmine, bomba o uccello fatato?
Sì, son sicuro, questo è lo Ndlati,
l'uccello divino che scende dal monte.
Pastorie buoi scendeta dai prati:
Ndlati è arrivato coi fulmini in fronte.
Ora mio zio mi rompe le corna
quando fa il conto dei buoi che non torna".
Azarias trema al solo pensiero
di ritornare al suo villaggio:
"Meglio scordare quello che ero,
prender la roba e mettermi in viaggio".
Sporco di fango e col cuore infranto
si mise a correre senza rimpianto.
Nel frattempo a casa di Azarias la nonna e lo zio sono molto preoccupati quando sentono bussare alla porta...
A casa di Azarias ecco i soldati,
dicono a Raul che il bue è scoppiato,
nonna e zio son preoccupati
perchè c'è Azarias nel campo minato.
Parte zio Raul per ritrovarlo
con l'intenzione poi di picchiarlo.
Dopo una lunga ricerca affannosa
lo zio lo trova lungo le sponde
che si nasconde tra l'erba spinosa,
Raul lo chiama e lui non risponde.
Solo alla voce della sua nonna
il bimbo convinto di corsa ritorna.
Azarias raduna i buoi e la nonna convince lo zio a concedergli un premio.
Ora Azarias vuole studiare,
lo zio accetta la sua richiesta
ma poi ai buoi chi può badare
se suo nipote a scuola resta.
Per il momento è meglio accettare
e poi il ragazzo far lavorare.
Dalla promessa rassicurata
Azarias sente di avere le ali,
felice corre lungo un bel prato
verso i suoi sogni adesso reali.
E mentre corre arrva lo Ndlati
che lo finisce con colpi infuocati!
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Scritta e musicata nell'aprile 2000 dalla IID della Scuola Media Statale Antonio Gramsci di Roma, nel corso di un laboratorio didattico tenuto da Mauro Geraci e da Gabriella Santini