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The Men Behind The Guns

Phil Ochs
Lingua: Inglese


Phil Ochs

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filippo.
[1965]
Poesia di John Jerome Rooney [1866-1934]
Lyrics: Poem by John Jerome Rooney [1866-1934]
Musica di Phil Ochs
Music by Phil Ochs

LC has three holdings under "Rooney, John Jerome, 1866-1934." The _Collected Poems_, presumably including "Men Behind the Guns," was published in 1938: 137 pages of text, 21 of front matter, including "A glance at the life of John Jerome Rooney" (p. ix-xv). _Literary manuscripts, 1900-1934_ is summarised as "Autograph drafts (1900-1934) of the poems of John Jerome Rooney," and the biographical note says "Poet, jurist, and lawyer." Rare Book and Special Collections has what seems to be a pamphlet or handbill with "Men Behind the Guns," and the notes quote from the author's forward "First published in The New York sun (morning edition, May 18, 1898)".
Let's drink a toast to the admiral,
and here's to the captain bold,
and glory more for the commodore,
when the deeds of might are told.

They stand to the deck with the battle's wreck,
when the great shells roar and pound,
and never they fear when the foe is near
to lay their orders down.

But off with your hats and three times three
for every sailor's son,
for the men below who fight the foe,
the men behind the guns:
oh, the men behind the guns.

Their hearts a-pounding heavy when
they swing to port once more,
with never enough of the greenback stuff,
they start for the leave ashore.

And you'd think perhaps the blue-blouse chaps
had better clothes to wear,
for the uniforms of officers
could hardly be compared:

Warriors bold with straps of gold
that dazzle like the sun
outshine the common sailor boys,
the lads who serve the guns:
oh, the men behind the guns.

Say not a word till the shot is heard
that tells the fight is on,
and the angry sound of another round
that says God must be gone

Over the deep and the deadly sweep,
the fire and the bursting shell,
where the very air is a mad despair,
the throes of a living hell.

But down and deep in a mighty ship
unseen by the midday sun
you'll find the boys who make the noise,
the lads who serve the guns:
oh, the men behind the guns.

And well they know the cyclone blow
loose from the cannon's steel.
The know the hull of the enemy ship
will quiver with the peal.

And the decks will rock with the lightning shock
and shake with the great recoil
while the sea grows red with the blood of the dead
and swallows up her spoil.

But not until the final ship
has made her final run
can we give their rest to the very best:
to the lads who serve the guns --
oh, the men behind the guns.

Let's drink a toast to the admiral,
and here's to the captain bold,
and glory more for the commodore,
when the deeds of might are told.

They stand to the deck with the battle's wreck,
when the great shells roar and pound,
and never they fear when the foe is near
to lay their orders down--

But off with your hats and three times three
for every sailor's son,
for the men below who fight the foe,
the men behind the guns:
oh, the man behind the gun.

inviata da Riccardo Venturi - 10/8/2005 - 13:16



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
18 agosto 2005
GLI UOMINI DIETRO AI CANNONI

Facciamo un brindisi all'ammiraglio
e alla salute del capitano coraggioso
e ancor più gloria per il commodoro,
quando le possenti gesta si raccontano.

Stanno in piedi sul ponte col relitto della battaglia
quando i grandi vascelli ruggiscono e colpiscono
e non hanno mai paura, quando il nemico è vicino,
di emettere i loro ordini

Ma toglietevi il cappello, e tre volte tre,
per ogni figlio di marinaio,
per gli inferiori che combattono il nemico,
gli uomini dietro ai cannoni:
oh, gli uomini dietro ai cannoni.

I loro cuori battono forte quando
si voltano verso il porto ancora una volta
non hanno mai abbastanza soldi
e prendono commiato dalla terraferma.

E voi pensereste che i poveracci in giacca blu
potrebbero avere dei vestiti migliori da indossare,
dato che con le divise degli ufficiali
non v'è certo alcun paragone:

I coraggiosi guerrieri con le strisce dorate
che brillano come il sole
offuscano i semplici marinai,
i ragazzi in servizio ai cannoni:
oh, gli uomini dietro ai cannoni.

Non dire una parola finché non si sente il colpo
che annuncia che la battaglia è iniziata,
e il suono irato di un'altra carica
che dice che Dio dev'essersene andato

Sul mare profondo, sulla distesa mortale
il fuoco e il vascello che arde,
ov'anche l'aria stessa è folle disperazione,
gli spasimi d'un inferno da vivi.

Ma laggiù sotto, in una possente nave
non visti dal sole di mezzogiorno
troverete i ragazzi che fanno quel rumore,
i ragazzi in servizio ai cannoni:
oh, gli uomini dietro ai cannoni.

Conoscono bene l'uragano
che si scatena dall'acciaio del cannone.
E sanno che lo scafo della nave nemica
fremerà allo scoppio.

E i ponti tremeranno al colpo fulmineo
e saranno squassati dal gran contraccolpo
mentre il mare si fa rosso del sangue dei morti
e inghiotte il suo relitto.

Ma finché l'ultima nave
non ha fatto il suo ultimo viaggio
non possiamo far riposare i migliori di tutti:
i ragazzi in servizio ai cannoni,
oh, gli uomini dietro ai cannoni.

Facciamo un brindisi all'ammiraglio
e alla salute del capitano coraggioso
e ancor più gloria per il commodoro,
quando le possenti gesta si raccontano.

Stanno in piedi sul ponte col relitto della battaglia
quando i grandi vascelli ruggiscono e colpiscono
e non hanno mai paura, quando il nemico è vicino,
di emettere i loro ordini

Ma toglietevi il cappello, e tre volte tre,
per ogni figlio di marinaio,
per gli inferiori che combattono il nemico,
gli uomini dietro ai cannoni:
oh, gli uomini dietro ai cannoni.

18/8/2005 - 22:34




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