Mi chiamo Chini Marco
lavoro in un call center
si riparano
armi
di tipo intelligente
son veramente certo
non durerà per sempre
mio
caro Presidente
qui il futuro conta niente.
Ho consumato libri
trovato e
perso il senso
in funambolici equilibri
non calcolando il vento,
non
calcolando il tempo
lo sa
che sono stanco
di sorridere per forza,
di
illudere la gente
che telefona
e mi ascolta
E sono bravo
e sono
bravo
rendo ogni giorno di più
come uno schiavo
come uno schiavo
lavoro
ma conto
finchè non servo più
Mi frigge nelle orecchie
la voce di chi
offende
son diventato un filtro
dell’aria che si vende
e questa giungla
inghiotte
speranze e desideri
mi consuma la terra
che trema sotto i
piedi.
lo sa
che vivo ancora con i miei
a trentun’anni,
fa paura il mio
futuro
che poi è
quello di tanti
E sono bravo
e sono bravo
rendo
ogni giorno di più
come uno schiavo
lavoro si conto
finchè non servo
più
sotto il sole
crepano le illusioni
quante voglie
stringono le mie
mani
E non rimango
fermo a guardare
mentre affondiamo quaggiù
perché c’è
vita
c'è da cercare
più in là degli occhi
chini su di noi
Mi chiamo
Chini Marco
lavoro in un call center
si dedicano anni
a restringere la
mente
ora mi rendo conto
mio caro Presidente
che dietro al suo
sorriso
c’è un vuoto indifferente
e che il mio unico futuro
oggi non vale
niente
lavoro in un call center
si riparano
armi
di tipo intelligente
son veramente certo
non durerà per sempre
mio
caro Presidente
qui il futuro conta niente.
Ho consumato libri
trovato e
perso il senso
in funambolici equilibri
non calcolando il vento,
non
calcolando il tempo
lo sa
che sono stanco
di sorridere per forza,
di
illudere la gente
che telefona
e mi ascolta
E sono bravo
e sono
bravo
rendo ogni giorno di più
come uno schiavo
come uno schiavo
lavoro
ma conto
finchè non servo più
Mi frigge nelle orecchie
la voce di chi
offende
son diventato un filtro
dell’aria che si vende
e questa giungla
inghiotte
speranze e desideri
mi consuma la terra
che trema sotto i
piedi.
lo sa
che vivo ancora con i miei
a trentun’anni,
fa paura il mio
futuro
che poi è
quello di tanti
E sono bravo
e sono bravo
rendo
ogni giorno di più
come uno schiavo
lavoro si conto
finchè non servo
più
sotto il sole
crepano le illusioni
quante voglie
stringono le mie
mani
E non rimango
fermo a guardare
mentre affondiamo quaggiù
perché c’è
vita
c'è da cercare
più in là degli occhi
chini su di noi
Mi chiamo
Chini Marco
lavoro in un call center
si dedicano anni
a restringere la
mente
ora mi rendo conto
mio caro Presidente
che dietro al suo
sorriso
c’è un vuoto indifferente
e che il mio unico futuro
oggi non vale
niente
inviata da adriana - 16/1/2010 - 09:54
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