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Edelweißpiraten

Lilienthal
Lingua: Tedesco


Lilienthal

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Edelweißpiraten
(Bläck Fööss)
Wir sind die schwarzen Rebellen
(anonimo)
Wir traben in die Weite
(anonimo)


[2003]
Testo / Lyrics / Worte: Herwig Steymans
Musica / Music / Weise: Hansjörg Mauksch

Dall'omonimo film di Niko von Glasow
From the motion picture "Edelweiss pirates" by Niko von Glasow
Aus dem gleichnamigen Film von Niko von Glasow



Edelweiss.


Durante il Terzo Reich si formarono gruppi di giovani che non vollero entrare –a differenza dell’attuale sommo pontefice S.S. Benedetto XIV, al secolo Josef Ratzinger- nella “Gioventù Hitleriana”, la Hitlerjugend. In Renania (ad esempio a Colonia) alcuni di essi si diedero il nome di “Edelweisspiraten” (Pirati della stella alpina). In primis cercarono di conservare la loro vita “on the road” e di continuare a viaggiare da un capo all’altro del paese; cosa che, nella Germania nazista, era illegale. Divennero però ben presto politicamente attivi, quando la Gestapo cominciò a perseguitarli. Furono perseguiti dai nazisti, e fino agli ultimi giorni della guerra rinchiusi nei campi di concentramento, fucilati o impiccati. Nel 1941 alcuni di essi furono impiccati sulla pubblica piazza a Colonia-Ehrenfeld, e vi rimasero appesi quattro giorni ad ammonimento della popolazione.
Il loro simbolo era l’immagine della stella alpina; fino a pochissimo tempo fa non erano riconosciuti dalle autorità tedesche come gruppo della Resistenza.
Nell’estate del 2003 esce un film nei cinematografi che ha come argomento la storia dei “Pirati della Stella Alpina”; il testo che segue, eseguito dal gruppo “Lilienthal”, è stato scritto per il film da Herwig Steymans e musicato da Hansjörg Mauksch. Sullo stesso tema (e con lo stesso titolo) esiste anche un’altra canzone (nel dialetto di Colonia) cantata dal gruppo Bläck Fööss.

Während des Dritten Reiches bildeten sich Gruppen von Jugendlichen, die sich nicht der Hitlerjugend anschließen wollten (zum Unterschied von H.H. Benedikt XIV., oder Kardinal Josef Ratzinger). Im Rheinland (z.B. Köln) nannten sich einige Edelweißpiraten. Zunächst versuchten sie nur, ihr Wanderleben aufrecht zu erhalten und gingen illegal auf Fahrt. Politisch aktiv wurden sie erst, als ihre Verfolgung durch die Gestapo begann. Sie wurden von den Nazis verfolgt und bis in die letzten Kriegstage ohne Gerichtsurteil erschossen oder aufgehängt. 1941 wurden einige von ihnen in Köln-Ehrenfeld öffentlich gehängt und blieben zur Abschreckung der Bevölkerung vier Tage dort hängen.
Ihr Merkmal war das Edelweißabzeichen. Bis heute wurden sie von den deutschen Behörden nicht als Widerstandsgruppe anerkannt.
Im Sommer 2003 kommt ein Film in die Kinos, der die Geschichte der Edelweißpiraten zum Thema hat. Der Text stammt von Herwig Steymans und die Musik von Hans-Jörg Maucksch - gesungen hat das Lied die Gruppe "Lilienthal". Über die gleiche Thematik gibt es auch noch ein weiteres Lied von der bekannten Kölner Mundart-Gruppe "Bläck Fööss".
Sie saßen oft am Märchensee beim Lagerfeuer.
Sie wollten leben, wie es ihnen gefiel.
Der neue Kurs im deutschen Land war nicht geheuer.
Sie wollten frei sein, mit Gesang, Gitarrenspiel.

Mit ihrer Kleidung nahmen sie’s nicht so genau.
Ganz offen trugen sie das Edelweiß zu Schau.
Und das war gut, sie hatten Mut.

Sie hatten nichts im Sinn mit braunen Nazihorden.
Sie hielten nichts von dem Geschrei vom "Heil und Sieg".
Was war denn nur aus ihrem Vaterland geworden?
Man schürte offen den verbrecherischen Krieg.

Da gab’s nur eins zu tun – befrei’n wir dieses Land.
Da durfte keiner ruh’n – wir leisten Widerstand.
Sie hatten Mut, und das war gut.

(2x)
Vielleicht wird morgen schon eine neue Zeit anfangen.
Vielleicht ist morgen schon der Spuk vorbei.

Da gab’s ‘nen Güterzug mit Kriegsnachschub und Waffen.
Und was man sonst noch braucht für einen Völkermord.
Da machten sie sich an den Gleisen kurz zu schaffen.
Der Zug erreichte niemals den Bestimmungsort.

Und Essensmarken vom Parteibüro der Stadt,
war’n plötzlich weg und Zwangsarbeiter wurden satt.
Sie hatten Mut, sie hatten Mut.

Sie glaubten fest daran, daß sie den Sieg erringen.
Sie glaubten fest daran, aus Schaden wird man klug.
Sie glaubten fest daran, als sie zum Galgen gingen.
Sie glaubten fest daran, als man sie vorher schlug.

Und diese Angst, die hinter jeder Folter steht,
die ist so groß, daß man den besten Freund verrät.
Versteht man gut, versteht man gut.

Refrain (2x)

Sie stehen heute noch auf manchen Schwarzen Listen.
Ich möchte‘ fast sagen, heut‘ ist’s wieder mal soweit.
In Amt und Würden sitzen wieder mal Faschisten.
Und zum totalen Krieg ist mancher schon bereit.

Nur seh‘ ich Tausende, und das beruhigt mich sehr.
Die zeigen offen das zerbrochene Gewehr.
Denn das macht Mut, denn das macht Mut.

(2x)
Und dann wird morgen schon eine neue Zeit anfangen.
Und dann ist morgen schon der Spuk vorbei.

inviata da Riccardo Venturi - 28/6/2005 - 01:16



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
28 giugno 2005

NB: Come si può vedere, i "Pirati della Stella Alpina" non si
limitarono certamente ad una resistenza ideale, ma compirono degli
atti ben precisi e finalizzati.
I PIRATI DELLA STELLA ALPINA

Sedevano spesso sul Märchensee al fuoco del bivacco.
Volevano vivere come a loro pareva.
Il nuovo corso in terra tedesca non era piacevole.
Volevano essere liberi, cantando e suonando la chitarra.

Coi loro vestiti non era difficile confonderli.
Assai spesso portavano la Stella Alpina bene in vista.
Ed era buona cosa, avevano coraggio.

Non avevano niente a che fare con le brune orde naziste.
Non gliene fregava nulla del grido "Sieg Heil".
Che cosa era diventato il loro paese natale?
Si incitava apertamente alla guerra criminale.

Allora c'era una sola cosa da fare - liberiamo questo paese.
E così nessuno poté riposare - facciamo resistenza.
Avevano coraggio, ed era buona cosa.

(2x)
Forse già domani comincerà un nuovo tempo.
Forse già domani tutto 'sto casino sarà finito.

E c'era un treno merci con rifornimenti bellici e armi.
E tutto quel che inoltre necessita ancora per un genocidio.
Allora si fecero ai binari per toglierlo di mezzo.
Il treno non raggiunse mai il luogo di destinazione.

E i buoni pasto dell'ufficio cittadino del Partito
sparirono all'improvviso, e i lavoratori forzati furono sazi.
Avevano coraggio, avevano coraggio.

Credevano fermamente di conseguire la vittoria.
Ci credevano fermamente, sbagliando s'impara.
Ci credevano fermamente, quando andavano alla forca.
Ci credevano fermamente, quando furono ammazzati.

E quella rabbia, che sta dietro ogni tortura,
è talmente grande, che si tradisce il migliore amico.
Lo si capisce bene, lo si capisce bene.

Refrain (2x)

Ancora oggi stanno su diverse liste nere.
Direi quasi che oggi è ancora come allora.
Nei poteri pubblici ci stanno ancora i fascisti.
E alla guerra totale diversi son già pronti.

Ma ne vedo a migliaia, e questo mi tranquillizza molto
che portano apertamente il simbolo del fucile spezzato.

E questo mi infonde coraggio, mi infonde coraggio.

(2x)
E allora già domani comincerà un nuovo tempo.
E allora già domani tutto 'sto casino sarà finito

28/6/2005 - 16:50




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