La nostra marcia ricorda il peso
delle nubi e del loro fiato sospeso
roccia dura nel morderla coi denti
neve limpida a esserne contenti
per accorciare le distanze più lunghe
se lo stomaco è un nodo che stringe
un pezzo di pane è quel che ci vuole
condito di olio e sale senza parole
e niente intorno sembra più vero
delle vette a un passo dal cielo
e niente intorno sembra più vero
che camminare sulle strade del cielo
le bianche montagne raccontano
di chi ormai è volato lontano
a noi rimasti coi piedi per terra
in mezzo al fuoco fatuo di una guerra
raccontano che durante l’inverno
può farsi gelido anche l’inferno
ma ci sono ali nascoste tra le pietre
e i morti sanno parole segrete
per spalancare le porte del cielo
che l’anima voli via fino al disgelo
per spalancare le porte del cielo
finché si dimentichi quel ch’era vero
(per dimenticare quel che si credeva vero)
delle nubi e del loro fiato sospeso
roccia dura nel morderla coi denti
neve limpida a esserne contenti
per accorciare le distanze più lunghe
se lo stomaco è un nodo che stringe
un pezzo di pane è quel che ci vuole
condito di olio e sale senza parole
e niente intorno sembra più vero
delle vette a un passo dal cielo
e niente intorno sembra più vero
che camminare sulle strade del cielo
le bianche montagne raccontano
di chi ormai è volato lontano
a noi rimasti coi piedi per terra
in mezzo al fuoco fatuo di una guerra
raccontano che durante l’inverno
può farsi gelido anche l’inferno
ma ci sono ali nascoste tra le pietre
e i morti sanno parole segrete
per spalancare le porte del cielo
che l’anima voli via fino al disgelo
per spalancare le porte del cielo
finché si dimentichi quel ch’era vero
(per dimenticare quel che si credeva vero)
inviata da i.fermentivivi - 29/12/2009 - 09:24
Lingua: Francese
Version française – LE RÉCIT DES MONTAGNES BLANCHES – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – Le bianche montagne raccontano – Tuttigiùperterra
La marche d'un soldat. Un soldat de toutes les guerres. La guerre est toujours la même. Seuls changent les scénarios et les êtres humains.
Chanson italienne – Le bianche montagne raccontano – Tuttigiùperterra
La marche d'un soldat. Un soldat de toutes les guerres. La guerre est toujours la même. Seuls changent les scénarios et les êtres humains.
LE RÉCIT DES MONTAGNES BLANCHES
Notre marche rappelle le poids
Des nuées et leur souffle suspendu
Roche dure sous la morsure des dents
Neige limpide à en être content
Pour raccourcir les distances les plus longues
Quand l'estomac n'est plus qu'un nœud qui serre
Un bout de pain est ce qu'il faut
Agrémenté d'huile et de sel sans paroles
Et rien autour ne semble plus vrai
Que ces tranches à un pas du ciel
Et rien autour ne semble plus vrai
Que cheminer sur les chemins du ciel
Les montagnes blanches racontent
Celui qui désormais vole au loin
À nous qui restons les pieds sur terre
Au milieu des feux follets d'une guerre
Elles racontent que durant l'hiver
On peut geler même en enfer
Mais il y a des ailes cachées entre les pierres
Et les morts connaissent les mots secrets
Pour ouvrir grand les portes du ciel
Afin que l'âme s'en aille jusqu'au dégel
Pour ouvrir grand les portes du ciel
Afin qu'on oublie ce qui était vrai.
(pour oublier ce qu'on croyait vrai)
Notre marche rappelle le poids
Des nuées et leur souffle suspendu
Roche dure sous la morsure des dents
Neige limpide à en être content
Pour raccourcir les distances les plus longues
Quand l'estomac n'est plus qu'un nœud qui serre
Un bout de pain est ce qu'il faut
Agrémenté d'huile et de sel sans paroles
Et rien autour ne semble plus vrai
Que ces tranches à un pas du ciel
Et rien autour ne semble plus vrai
Que cheminer sur les chemins du ciel
Les montagnes blanches racontent
Celui qui désormais vole au loin
À nous qui restons les pieds sur terre
Au milieu des feux follets d'une guerre
Elles racontent que durant l'hiver
On peut geler même en enfer
Mais il y a des ailes cachées entre les pierres
Et les morts connaissent les mots secrets
Pour ouvrir grand les portes du ciel
Afin que l'âme s'en aille jusqu'au dégel
Pour ouvrir grand les portes du ciel
Afin qu'on oublie ce qui était vrai.
(pour oublier ce qu'on croyait vrai)
inviata da Marco Valdo M.I. - 29/12/2009 - 18:52
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Testo di Paolo Donadoni
Lyrics by Paolo Donadoni
Album: "Fino alla fine"
La marcia di un soldato. Un soldato di tutte le guerre. La guerra è sempre la stessa.
Cambiano solo gli scenari e gli esseri umani.
I testi sono vere e proprie poesie che si muovono dentro la musica di Graziano Nardini e di questa piccola orchestra, sempre efficaci a descrivere l’atroce realtà della guerra che pervade ogni angolo ed ogni voce senza lasciare alcuno spazio se non quello, sporadico e sofferto, ad un anelito a qualcosa di più alto nella spietata lotta per sopravvivere tra il sangue, il dolore e la morte.
Le parole di Donadoni non descrivono una guerra in particolare, ma la guerra nel suo totale. La guerra fuori dal tempo e fuori dalla storia. Proprio perché la guerra ha accompagnato da sempre l’umanità attraverso i millenni e sulla guerra - purtroppo - l’umanità ha costruita gran parte della sua storia.
Dagli albori dell’uomo sono cambiate le modalità, sono cambiate le armi, sono cambiati i vincitori e i vinti, sono cambiati gli uccisori e le vittime. Solo la guerra è rimasta uguale. L’antico rito collettivo del conflitto al quale si fa ricorso quando non si trova una valida soluzione ad un problema. Una scorciatoia tra distruzioni, ferite e vittime che spesso non risolve nulla e che alla fine lascia tutti sconfitti.
Queste strade desolate e impregnate di dolore, di odio e di paura, vengono percorse attraverso tutti i brani, come il lento e crudo dipanarsi di una storia dove il protagonista, il soldato-narratore nel suo itinerario desolato tra i confini di uno scenario di violenza, è consapevole di essere vittima e nello stesso tempo carnefice perché la guerra, tra le altre cose, “mischia le carte”.
“Tutti giù per terra” sono:
Paolo Donadoni, Graziano Nardini, Francesco Carpineti, Francesco Arpe, Lucia Vaccarezza, Gabriele Garibotto, Piergiorgio Benvenuto, Enrico Di Bella, Paolo Banchero, Maurizio Borzone, Eleonora Mecca, Sara Antola, Diego Mecca, Christian Mistretta, Cesare Graziano, Chiara Maddalo, Domenico Ermirio, Carlo Macchiavello, Sara Mistretta
e con la partecipazione del Coro Alpino “Voci d’Alpe” di Santa Margherita Ligure.
La lettera
Chissà dove va
L'albero
Nascondino
Il disertore
Dottore!
Il franco tiratore
Quel suo sguardo lontano
Signor Generale
La casa matta
Il mio sangue sparso
L’aviatore
Non è ancora finita
La bomba
Far scomparire un morto
Le bianche montagne raccontano
Sito di riferimento: terradiqualcuno.it