Che non ci sian parole; ché nel fuoco,
Nel fumo la parola è una bestemmia.
E quali occhi, quale gesto, quale
Pensiero nella distruzione.
Così sei persa, andata; liberata
O nuova prigioniera del presente.
Guardava con la pipa nella bocca,
Quell’aria da osteria, da mezzi litri.
Che non ci sian parole, sta soffiando
Il vento maledetto della storia!
Nel fumo la parola è una bestemmia.
E quali occhi, quale gesto, quale
Pensiero nella distruzione.
Così sei persa, andata; liberata
O nuova prigioniera del presente.
Guardava con la pipa nella bocca,
Quell’aria da osteria, da mezzi litri.
Che non ci sian parole, sta soffiando
Il vento maledetto della storia!
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Testo di Riccardo Venturi
In una delle foto più famose e terribili del primo tragico bombardamento alleato di Livorno, il 28 maggio 1943, si vede piazza della Repubblica (che allora si chiamava ancora "Piazza Vittorio Emanuele", ma che i livornesi continuano da sempre a chiamare piazza del Voltone) completamente distrutta, con le macerie ancora fumanti delle case, mentre la statua del pittore Giovanni Fattori, rimasta miracolosamente in piedi, sembra osservare la scena beffardamente, con la pipa in bocca.