e quel silenzio tra noi due che sembra non finire
quando lo svesto, lo rivesto e poi lo metto a letto,
e quelle lettere che scrive e poi non sa spedirmi...
forse lasciarlo sulle scale è un modo di salvarmi.
E tu che hai preso in mano il filo del mio treno di legno
che per essere più grande avevo dato in pegno:
e ti ho baciato sul sorriso per non farti male
e ti ho sparato sulla bocca invece di baciarti
perché non fosse troppo lungo il tempo di lasciarti.
Forse non lo sai ma pure questo è amore.
E l'alba sul Danubio a Marco parve fosforo e miele
e una ragazza bionda forse gli voleva dire
che l'uomo è grande, l'uomo è vivo, l'uomo non è guerra;
ma i generali gli rispondono che l'uomo è vino
combatte bene e muore meglio solo quando è pieno.
E il primo disse: "Ah sì? Non vuoi comprare il nostro giornale?!"
E gli altri: "Lo teniamo fermo tanto per parlare"
ed io pensavo: "Ora gli dico: Sono anch'io fascista" -
ma ad ogni pugno che arrivava dritto sulla testa
la mia paura non bastava a farmi dire basta.
Forse non lo sai ma pure questo è amore.
Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione,
e quando fu di fronte al mare si sentì un coglione
perché più in là non si poteva conquistare niente;
e tanta strada per vedere un sole disperato
e sempre uguale e sempre come quando era partito.
Bello l'eroe con gli occhi azzurri dritto sopra la nave
ha più ferite che battaglie, e lui ce l'ha la chiave.
Ha crocefissi e falci in pugno e bla bla bla fratelli
ed io ti ho sollevata figlia per vederlo meglio
io che non parto e sto a guardarti e che rimango sveglio.
Forse non lo sai ma pure questo è amore.
19 août 2007
C'est lui qui rentre bourré quasiment chaque soir
et ce silence entre nous deux qui ne semble jamais finir
quand je le déshabille, le rhabille et puis le couche,
et ces lettres qu'il écrit et puis ne m'envoie jamais...
Le laisser sur l'escalier, c'est juste une façon de me sauver.
Et toi, qui as pris dans les mains le fil de mon train en bois
que j'avais engagé pour me sentir plus grand,
je t'ai embrassée sur le sourire pour ne pas de faire de mal
et j'ai tiré sur ta bouche au lieu de t'embrasser
pour que le temps de te quitter ne soit pas trop long.
Peut-être tu ne sais pas, mais ça aussi c'est l'amour.
Et Marc voyait l'aube sur le Danube comme phosphore et miel
et une fille blonde peut-être voulait-elle lui dire
que l'homme est grand, l'homme est vivant, l'homme n'est pas guerre
mais les généraux lui répondent que l'homme est vin,
il combat bien et meurt mieux seulement quand il est plein.
Et le premier dit: "Bon, tu ne veux pas acheter notre journal?"
et les autres: "On le tient en place tant pour parler un peu",
moi je pensais: "Je vais leur dire que moi aussi je suis fasciste",
mais à chaque coup qu'on me balançait juste sur la tête
ma peur ne suffisait pas pour me faire dire Arrêtez
Peut-être tu ne sais pas, mais ça aussi c'est l'amour.
Et le plus grand conquérit une nation après l'autre
mais bien en face de la mer il se sentit un con
car on ne pouvait plus rien conquérir au-delà d'elle,
tant de chemin pour voir un soleil déséspérant,
toujours égal, toujours le même depuis son départ
Qu'il est beau, le héros aux yeux bleus débout sur le bateau,
plus de blessures que de batailles, et il a bien la clé,
et crucifix, faucilles au poing et bla-bla-bla mès frères,
je t'ai soulevée ma fille pour mieux le voir
moi qui ne pars pas, et qui régarde et qui reste éveillé.
Peut-être tu ne sais pas, mais ça aussi c'est l'amour.
Una serie di flash su vicende che declinano in varie forme - talora in modo un po' "strano" - il sentimento di amore (non necessariamente nel senso erotico-passionale del termine).
Il montaggio sincopato di sequenze è implicitamente richiamato anche nel titolo, che cita, con ogni evidenza, l'omonimo film di Kubrick (1964).
Una donna oppressa - e forse maltrattata - dal marito alcolizzato.
Il medesimo Vecchioni che pratica l'eutanasia ad una sua relazione sentimentale.
Marco Aurelio costretto a fare la guerra in Pannonia, quando invece vorrebbe scrivere i suoi Pensieri.
La vittima di un pestaggio fascista.
Garibaldi, dritto sullo scoglio di Quarto, alla partenza per le Due Sicilie.
Ancora l'Autore, che ascolta l'arringa dell'Eroe dei Due Mondi, ma non si unisce a lui e si immerge nel tepore degli afeftti familiari.
(Alberto)
a.v. - 18/2/2011 - 06:11
I generali gli rispondono che L'UOMO È VINO,
combatte bene e muore meglio solo quando ne è pieno.
Vi si verseranno grappa nella gola come a tutti gli altri..
Ma voi dovete rimanere lucidi! -Wenn der Krieg beginnt, 639 – 1937 ? – Bertolt Brecht
Rodolfo - 3/3/2011 - 22:17
è evidentemente giusta l'osservazione su alessandro magno (l'avevo omessa nel mio intervento di tanti anni fa), ma anche quella su garibaldi. si rifieriscono a due strofe diverse.
"Ed il più grande conquistò nazione dopo nazione,
e quando fu di fronte al mare si sentì un coglione
perché più in là non si poteva conquistare niente;
e tanta strada per vedere un sole disperato
e sempre uguale e sempre come quando era partito."
è riferita al macedone.
"Bello l'eroe con gli occhi azzurri dritto sopra la nave
ha più ferite che battaglie, e lui ce l'ha la chiave.
Ha crocefissi e falci in pugno e bla bla bla fratelli
ed io ti ho sollevata figlia per vederlo meglio
io che non parto e sto a guardarti e che rimango sveglio."
è riferita al giuseppone nazionale.
D'altra parte, nel montaggio della canzone, ogni strofa rappresenta una scena diversa.
Il mio intervento dovrebbe leggersi, una volta rettificato, così:
"Una donna oppressa - e forse maltrattata - dal marito alcolizzato.
Il medesimo Vecchioni che pratica l'eutanasia ad una sua relazione sentimentale.
Marco Aurelio costretto a fare la guerra in Pannonia, quando invece vorrebbe scrivere i suoi Pensieri.
La vittima di un pestaggio fascista.
Alessandro Magno disilluso di fronte all'immmensità dei suoi sogni.
Garibaldi, dritto sullo scoglio di Quarto, alla partenza per le Due Sicilie.
Ancora l'Autore, che ascolta l'arringa dell'Eroe dei Due Mondi, ma non si unisce a lui e si immerge nel tepore degli affetti familiari."
alberto - 15/6/2011 - 21:07
"ma i generali gli rispondono che l'uomo è vino
combatte bene e muore meglio solo quando è pieno."
fa pensare ai massacri della Prima Guerra mondiale, quando i fanti davano l'assalto alle colline difese dalle mitragliatrici, ubriachi di grappa e senza una sola possibilità di uscirne vivi. Identificare il generale con Cadorna, Diaz o i loro antagonisti austriaci serve a ben poco.
MM - 19/3/2012 - 23:39
Credo che non sia così fuori luogo, se la leggiamo in chiave provocatoria ed in relazione all'anno in cui è stata scritta.
alessandro. - 25/1/2013 - 16:23
Prova a chiederlo a Vecchioni.
Alberto - 25/1/2013 - 17:30
anna - 29/1/2013 - 21:35
Graziano - 6/3/2013 - 14:50
alessandro. - 21/3/2013 - 15:52
skyllergio@libero.it - 13/11/2013 - 19:31
roberto - 14/11/2013 - 08:50
Come dice lo stesso autore è una serie di quadretti staccati fra loro che rappresentano un tentativo da parte di Vecchioni di chiedersi (e trovare) in quanti modi si possa manifestare amore a qualcuno. Il senso sta tutto lì, in quella semplice frase ripetuta a iosa: "Forse non lo sai ma pure questo è Amore".
Non c'è nient'altro. Ed è proprio in questa semplicità che si esprimono tutta la profondità e bellezza di questa canzone.
E se dire che quello pestato nella quarta scenetta non è il protagonista della storia è ai limiti del paranoico (mi sembra ovvio che in quel contesto l'amore risiede nel fatto che è disposto a sopportare paura e botte pur di rimanere uomo libero) trovo che sia azzardato anche etichettare questo pezzo come "contro la guerra".
Non c'è politica in questo pezzo, ma solo sentimenti universali. La scena del pestaggio è un esempio come un'altro e chi viene picchiato potrebbe essere chiunque e di qualsiasi idea politica. L'unica cosa che si sa è che è un uomo "libero". L'identità dei picchiatori invece è certa per il semplice motivo che prendere come simbolo di criminalità dei fascisti in un paese antifascista per "Costituzione" è cosa ovvia. O almeno ci si aspetta che debba esserlo.
Quello che dico potete sentirlo confermare dall'autore stesso, in questo video.
Un saluto
http://youtu.be/0Nyl4IyZ7I4
Michele - 27/3/2014 - 22:22
Federica C. - 20/10/2015 - 18:18
Voglio dire: le frasi che Vecchioni qui tira fuori non hanno molto senso se non con citazioni.
Io che sono totalmente ignorante che ne posso sapere di chi sia "Marco"? E perché "Marco"? Non credo sia un caso... perché a Marco l'alba sul Danubio parve fosforo e miele, ad esempio? Il Danubio??? Non posso prenderla come una cosa "semplice" e di immediata comprensione... ovvio che capisco cosa vuole dirmi tutta la strofa in questione, ma i riferimenti ci sono e mi intrigano, proprio perché non li conosco.
"L'uomo è vino" è un'altra cosa che non posso capire se non conosco l'antefatto... e qui nemmeno il senso riesco a cogliere se non conosco questo antefatto.
Idem sulla strofa finale, quello deve per forza essere Garibaldi, dato che salpa e Vecchioni decide di non partire con lui... se mi si smonta Garibaldi, io quella strofa mica la capisco... ed infatti non la capivo.
Infine, il pestaggio: boh, scusate, troppe seghe mentali e (secondo me) interpretazioni forzate... credo venga naturale pensare che sia Vecchioni ad essere picchiato e a dover scegliere tra sottomissione ("sono anch'io fascista") o libertà però a rischio della pelle...
Qua non è questione di comunisti o fascisti o interpretazioni "di destra" o "di sinistra": Vecchioni ha le sue idee politiche, ben note, gli è venuto fuori questo quadretto, mi pare naturale interpretarlo nel modo in cui l'ho fatto, che mi piaccia o meno o che io sia "fascista/comunista" o meno...
A voi. :-)
Gianmaria Framarin - 31/10/2015 - 07:24
bei commenti ma Vecchioni che salva un fascista dai comunisti proprio non si può ascoltare :-D ..... mmmmmmmm .... mi sembra che siamo su Marte e non sulla Terra....
"La mia paura non bastava a farmi dire basta" è un verso meraviglioso e di evidente significato.
paolo - 17/11/2015 - 13:10
davide - 1/1/2016 - 16:02
LEGGETEVI QUESTO... mi sembra molto più sensato di tutto quello che avete scritto fino ad ora.
buona giornata
Ophelia 79 - 22/1/2016 - 14:47
CCG/AWS Staff - 22/1/2016 - 19:39
Lorenzo - 22/1/2016 - 20:46
MA ad ogni pugno... c'è il ma che annulla l'azione precedente (ora gli dico ...) Le due azioni sono legate. La mia paura NON BASTAVA a farmi dire basta: paura di cosa? Vigliaccheria se la paura appartenesse a un estraneo. Coraggio se appartenesse al malcapitato. Una paura forte che impedisce di parlare, ma non così forte abbastanza da permettere di parlare, in questo caso per salvarsi
ahimsa - 5/5/2018 - 11:33
Christian - 7/6/2019 - 18:51
antonio - 16/11/2019 - 15:45
è vero che il volantinaggio era più una cosa di sinistra, ma questo solo se dai per scontato che la scena sia contemporanea alla canzone: personalmente la ambiento nei primi anni venti (o comunque nel ventennio), durante l'ascesa del fascismo ad ideologia dominante (e vedi che il "nostro giornale" assume tutto un altro significato); fascismo che quindi non rappresenta più un'ideologia estrema e violenta, ma proprio un (qualsiasi) potere assoluto e opprimente, mentre la vittima non è necessariamente un comunista, ma solo una persona che non vuole sottostare a questo potere (e il suo gesto è su tutto un altro livello).
*che sono fascisti perché è l'opzione che meglio si inseriva nella metrica, probabilmente.
RedEco42 - 25/12/2019 - 02:08
Massimo - 25/6/2020 - 04:49
Secondo me la versione del semplice pestaggio fascista è veramente voler semplificare al massimo un testo che è volontariamente ricchissimo di riferimenti culturali. Ciò non toglie che possa essere una interpretazione possibile.
Secondo me, tuttavia, la scena descritta è davvero quella di un gruppo di attivisti di sinistra che malmena un malcapitato. Ma l’osservatore, cioè Vecchioni, ha l’impulso di dire “sono anche io fascista” come ad accusare i ragazzi di sinistra che usando gli stessi mezzi della destra anni ‘20 si rendevano -per l’appunto- fascisti.
Questa spiegazione mi convince di più perché l’osservatore in quella frase esprime un giudizio e non una frase dettata dalla violenza degli eventi.
Infatti, come qualcuno ha fatto notare, si parla di paura. La paura di esprimere una valida opinione, che però gli sarebbe costato un pestaggio.
Danilo - 12/7/2020 - 01:30
Alfredo - 5/9/2020 - 21:03
Alberto - 7/9/2020 - 13:09
Una persona ha preso in mano il filo: mi pare glielo stia porgendo, quindi lui ringrazia con un bacio tenero e delicato mentre la persona sorride. Subito dopo dice che gli spara sulla bocca: all'epoca si diceva così per intendere un bacio rapido, da saluto e subito via. E lo fa per non trascinare il dolore del distacco troppo a lungo.
In sostanza, credo non c'entri niente la fine di un amore, ma piuttosto è qualcosa tra madre (o padre) e figlio.
1 lui impegna il treno di legno per soldi, così da fare il grande, magari con una ragazza ma anche no.
2 La madre, il padre, un amico/a boh chissàchi va a riprenderlo e glielo riporta sorridendo
3 lui è felice di riaverlo e ringrazia con un tenero bacio
4 anni dopo, quando devono separarsi (finalmente è cresciuto. Va a vivere da solo. Parte militare boh) bacia questa persona rapidamente per un saluto veloce e non lungo e straziante. È un ennesimo atti d'amore.
Riesco a leggerlo solo così.
anton - 27/11/2020 - 00:29
Intervista di Roberto Vecchioni a Aldo Cazzullo.
Corriere della Sera on line, 14 novembre 2021
In Stranamore lei descrive un’aggressione fascista: «A ogni pugno che arrivava dritto sulla testa la mia paura non bastava a farmi dire basta...».
«Mi picchiarono davvero, perché non volevo comprare il loro giornale, come dice la canzone. Però fu solo qualche ceffone. Nell’arte si esagera sempre un po’».
Vecchioni: «Ho sconfitto tre tumori, non bevo da 7 anni. Dio esiste, e ci credo»
Alberto - 15/11/2021 - 09:26
Vecchioni: «Ho sconfitto tre tumori, non bevo da 7 anni. Dio esiste, e ci credo»
sono i fascisti che menano
andrea - 27/7/2023 - 06:24
Claudio - 9/1/2024 - 19:10
E questo arrovellarsi sul suo "pestaggio" di mezzo secolo fa da parte di un manipolo di fascistelli è un insulto a tutti quelli che in quegli stessi anni di mano fascista perirono.
Felce e Mirtillo - 10/1/2024 - 21:51
Non si riesce neanche a capire come qualcuno potesse pensare che il pestaggio raccontato da Vecchioni riguardasse un "giovane di destra".
Come diceva Primo Levi "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre".
Massimiliano - 7/8/2024 - 04:29
Nella categoria "canzoni che non hanno bisogno di presentazione", anche se è arrivata tardi ad essere postata. [Commento originale alla primitiva raccolta delle CCG]
Una serie di flash su vicende che declinano in varie forme - talora in modo un po' "strano" - il sentimento di amore (non necessariamente nel senso erotico-passionale del termine).
Il montaggio sincopato di sequenze è implicitamente richiamato anche nel titolo, che cita, con ogni evidenza, l'omonimo film di Kubrick (1964).
Una donna oppressa - e forse maltrattata - dal marito alcolizzato.
Il medesimo Vecchioni che pratica l'eutanasia ad una sua relazione sentimentale.
Marco Aurelio costretto a fare la guerra in Pannonia, quando invece vorrebbe scrivere i suoi Pensieri.
La vittima di un pestaggio fascista.
Alessandro Magno disilluso di fronte all'immensità dei suoi sogni.
Garibaldi, dritto sullo scoglio di Quarto, alla partenza per le Due Sicilie.
Ancora l'Autore, che ascolta l'arringa dell'Eroe dei Due Mondi, ma non si unisce a lui e si immerge nel tepore degli affetti familiari.
(Alberto)
Se vi piace il genere, se volete capire qualcosa di "questo" Alessandro Magno, leggete "Viaggi del tempo immobile", un libro di Vecchioni, appunto.
Monica, da it.arti.musica.cantautori