Marciar marciar
Marciar mi batte il cuore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
Quando vedo un partigian passar
Un partigiano vorrei sposar
E sotto il Sole ardente
Col passo accellerato
Cammina il partigiano
Con lo zaino affardellato
Cammina il partigiano
Che stanco mai si sente
Cammina allegramente
Con gioia e con ardor
Marciar marciar
Marciar mi batte il cuore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
Quando vedo un partigiano passar
Non c'e' tenente ne' capitano
Ne' colonnello ne' generale
Questa e' la marcia dell'ideal dell'ideal
Un partigiano vorrei sposar
Marciar mi batte il cuore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
Quando vedo un partigian passar
Un partigiano vorrei sposar
E sotto il Sole ardente
Col passo accellerato
Cammina il partigiano
Con lo zaino affardellato
Cammina il partigiano
Che stanco mai si sente
Cammina allegramente
Con gioia e con ardor
Marciar marciar
Marciar mi batte il cuore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
S'accende la fiamma
La fiamma dell'amore
Quando vedo un partigiano passar
Non c'e' tenente ne' capitano
Ne' colonnello ne' generale
Questa e' la marcia dell'ideal dell'ideal
Un partigiano vorrei sposar
inviata da Riccardo Venturi - 11/6/2005 - 16:43
Gentili signori, il testo non è di Alfredo Di Dio, ma del fratello Antonio Di Dio. mSilvia Caffari
msilvia.caffari@gmail.com - 9/1/2013 - 22:17
Discografia : Ribelli per amore, Letture e Canti della Resistenza.
Ribelli per amore, Letture e Canti della Resistenza 33 giri ECO 510
(La vita per l'Italia)
Contenuto
-1a Parte
Preghiera Del Ribelle (Di Teresio Olivelli)
Mamma Non Piangere (Marciar Marciar)
La' Su Quei Monti
O Bella Ciao
Pietà L'è Morta
Il Canto Del Deportato
-2.A Parte
Valtoce
La Stella Del Partigiano
La Bella Partigiana
Bersagliere Ha Cento Penne
Salmodia Della Speranza (Di P. Turoldo)
Rimpianto Di Mamma
Elaborazione Corale Di Benito Corradini
Coro "I Cantori Di Cerano", Novara
Direttore: Benito Corradini
Lettore: Athos Brinkmann
Odio Ci Uccise
Ci Fa Rivivere Amor
A Dio Pace
Ai Monti Una Carezza
Un Canto Un Fiore
A Voi Opere Degne Chiediamo
Affinchè Il Sogno
Nel Quale Morimmo
Viva Nella Nostra Vita
In occasione del trentennale della Resistenza:
ASSOCIAZIONE PARTIGIANA RAGGRUPPAMENTO DI DIO F.I.V.L.
Casa Musicale Eco Milano Via Sant'Antonio 5 (Italy)
Ribelli per amore, Letture e Canti della Resistenza 33 giri ECO 510
(La vita per l'Italia)
Contenuto
-1a Parte
Preghiera Del Ribelle (Di Teresio Olivelli)
Mamma Non Piangere (Marciar Marciar)
La' Su Quei Monti
O Bella Ciao
Pietà L'è Morta
Il Canto Del Deportato
-2.A Parte
Valtoce
La Stella Del Partigiano
La Bella Partigiana
Bersagliere Ha Cento Penne
Salmodia Della Speranza (Di P. Turoldo)
Rimpianto Di Mamma
Elaborazione Corale Di Benito Corradini
Coro "I Cantori Di Cerano", Novara
Direttore: Benito Corradini
Lettore: Athos Brinkmann
Odio Ci Uccise
Ci Fa Rivivere Amor
A Dio Pace
Ai Monti Una Carezza
Un Canto Un Fiore
A Voi Opere Degne Chiediamo
Affinchè Il Sogno
Nel Quale Morimmo
Viva Nella Nostra Vita
In occasione del trentennale della Resistenza:
ASSOCIAZIONE PARTIGIANA RAGGRUPPAMENTO DI DIO F.I.V.L.
Casa Musicale Eco Milano Via Sant'Antonio 5 (Italy)
gianfranco - 24/1/2015 - 21:28
Sul sito 70mo liberazione potete trovare testi e audio di 40 canti partigiani.
saluti gianfranco
saluti gianfranco
Qui potete ascoltare il disco "Ribelli per amore, Letture e Canti della Resistenza.". La durata è circa 31 minuti.
buon ascolto - gianfranco
buon ascolto - gianfranco
Lingua: Italiano
Il testo che segue è tratto dal bel libretto "Canti popolari del Cusio, 1977" pagina 23, presentato dalla signora Adriana alla pagina "Canzone della vecchia miniera".
Queste le note esplicative:
Vorrei riportare anche la didascalia associata all'immagine del piccolo paese
Case della Piana di Forno, nell'alta val Strona. che fu nido di partigiani nei lunghi inverni della guerra. I loro canti sono l'aspetto meno celebrato, ma più umano della vita alla macchia. Parlano di figli con la penna d'alpino, tornati dal fronte al bosco dietro casa, a difendere l'orto e la vacca. O partigiani ragazzi, che non sono mai partiti e, prima ancora di diventare uomini, si trovano ad imbracciare il mitra sul sentiero dell'ultimo gioco e del primo amore.
Queste le note esplicative:
"MARCIAR"
« Marciar » è il più famoso canto partigiano dell'alto novarese, conosciuto e cantato da tutte le formazioni della zona. Pare sia stato composto da Antonio Di Dio, caduto a Megolo, fratello di Alfredo, Comandante della «Val Toce». Qualcuno però lo attribuisce a Filippo M. Beltrami.
« Marciar » è il più famoso canto partigiano dell'alto novarese, conosciuto e cantato da tutte le formazioni della zona. Pare sia stato composto da Antonio Di Dio, caduto a Megolo, fratello di Alfredo, Comandante della «Val Toce». Qualcuno però lo attribuisce a Filippo M. Beltrami.
Vorrei riportare anche la didascalia associata all'immagine del piccolo paese
Case della Piana di Forno, nell'alta val Strona. che fu nido di partigiani nei lunghi inverni della guerra. I loro canti sono l'aspetto meno celebrato, ma più umano della vita alla macchia. Parlano di figli con la penna d'alpino, tornati dal fronte al bosco dietro casa, a difendere l'orto e la vacca. O partigiani ragazzi, che non sono mai partiti e, prima ancora di diventare uomini, si trovano ad imbracciare il mitra sul sentiero dell'ultimo gioco e del primo amore.
Mamma non piangere se più non tornerò,
vado sui monti a cacciare l'invasor:
se vincerò a casa tornerò,
se morirò mai più ti rivedrò.
O cara amata patria per tutta la tua terra,
gli indomiti patrioti fermeran la guerra
e attendono il momento per la calata al piano
e liberar l'Italia da tutti gli stranier.
Marciar, marciar, marciar ci batte il cuore,
s'accende la fiamma, la fiamma dell'amore,
s'accende la fiamma, la fiamma dell'amor
quando vedi un partigiano passar!
Un partigiano vorrei sposar.
Non c'è tenente né capitano
né colonnello né generale:
Questa è la marcia dell'ideal, dell'ideal
questa è la marcia del partigian!
E sotto il sole ardente con passo accelerato
cammina il partigiano con zaino affardellato,
cammina il partigiano che stanco mai si sente,
cammina allegramente con gioia e con ardor.
vado sui monti a cacciare l'invasor:
se vincerò a casa tornerò,
se morirò mai più ti rivedrò.
O cara amata patria per tutta la tua terra,
gli indomiti patrioti fermeran la guerra
e attendono il momento per la calata al piano
e liberar l'Italia da tutti gli stranier.
Marciar, marciar, marciar ci batte il cuore,
s'accende la fiamma, la fiamma dell'amore,
s'accende la fiamma, la fiamma dell'amor
quando vedi un partigiano passar!
Un partigiano vorrei sposar.
Non c'è tenente né capitano
né colonnello né generale:
Questa è la marcia dell'ideal, dell'ideal
questa è la marcia del partigian!
E sotto il sole ardente con passo accelerato
cammina il partigiano con zaino affardellato,
cammina il partigiano che stanco mai si sente,
cammina allegramente con gioia e con ardor.
inviata da gianfranco - 13/10/2019 - 10:09
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Canto partigiano della Val d'Ossola.
Si veda anche e soprattutto Quaranta giorni di libertà per maggiori informazioni sulla Libera Repubblica dell'Ossola.
Le parole vennero scritte dal comandante partigiano Alfredo Di Dio, che prese lo spunto, sia per il testo sia per la melodia, da una preesistente canzone dei bersaglieri, peraltro cantata anche in altri corpi (per esempio in aviazione. Inf. Cesare Bettini, Vedi all'Istituto de Martino nel fondo Ricerca Adda il nastro ceB mlB/6, reg. Cassano d'Adda, Milano, 17 maggio 1973). Durante la prima guerra mondiale conobbe delle varianti legate al fenomeno della diserzione. Ne e' un esempio la lezione riportata - testo e musica - in C. NOLIANI, Canti del popolo triestino, Trieste, Libreria Internazionale ''Italo Svevo'', 1972, p.286, che si dice essere formata da strofe filtrate dal fronte e ritenute popolarissime, a Trieste, nel primo dopoguerra. Ne riportiamo il testo: ''Marciam, marciam / marciam, mi bate il cuor. / S'acende la fiama, / la fiama de l'amor / quando vedo un disertor / scampar ! / / Lontan, lontan / xe i nostri disertor / S'acende la fiama / ecc, ''). Il canto che servi' da modello a Di Dio trova la sua piu antica ascendenza in una canzonetta ottocentesca riportata da un foglio volante, che ha sul frontespizio il ritratto di Alessandro Ferrero di Lamarmora e si intitola ''Il bersagliere, nuova canzonetta a spese di Petrino Giuseppe'', Tipografia M.Artale di Torino, via Vittoria 17 (vedilo ora pubblicato in Le canzonette the fecero 1'Italia scelte e commentate da Emilio Jona. Milano, Longanesi 1962). Sembra comunque che Di Dio si sia limitato ad adattare alla nuova situazione della guerra partigiana le parole di una delle lezioni del vecchio canto bersaglieresco senza aggiungervi molto di suo.
(C. Bermani e L. Betri, note al disco ''I Caprara tra citta' e campagna'', 1974)
note riprese da Voci di Mezzo