Erano in tanti venuti a Milano
per sopravvivere, e per lavorare:
e si erano accampati in vecchie catapecchie
anche pagando la GESCAL (1)
Ma un giorno seppero che in via Tibaldi
coi contributi pagati da loro
facevano una casa, ma solo per i ricchi
di quelle con i tripli servizi.
Evviva l'Italia! L'Italia dei santi,
dei grandi poeti e dei naviganti.
Quando una voce nei ghetti operai
disse: « Prendiamoci quello che è nostro »
la casa fu occupata in segno di protesta
contro i padroni e la GESCAL
Chiusi lì entro con donne e bambini
dandosi aiuto alla meglio tra loro
provvidero alla mensa dell'ambulatorio
fintanto che scoppiò un pandemonio.
Evviva l'Italia! L'Italia dei santi,
dei grandi poeti e dei naviganti!
Furono presi da circa duemila
baldi ragazzi della polizia
dovettero sloggiare col solito ricatto:
minaccia di foglio di via.
Si ritrovarono in mezzo alla strada
con i più piccoli stretti sul petto,
la pioggia quel mattino veniva giù a dirotto
Si seppe poi che un bimbo era morto.
Evviva l'Italia, …l'Italia dei santi,
dei grandi poeti ..e dei naviganti.
Gli uomini che erano capo famiglia
furono tutti portati in questura
Le donne ed i bambini di quei poveri cristi
dovevano andare agli ospizi
E fu così che i compagni studenti
li accolsero tutti ad Architettura
Ma per i poliziotti non era il luogo adatto,
di nuovo, fu sferrato un assalto.
Evviva l'Italia! L'Italia dei santi!
Dei grandi poeti, e dei naviganti!
Furono tutti "con garbo" scacciati:
donne, bambini, studenti e docenti
trattati con riguardo coi gas e i manganelli
di via Fatebenefratelli
Dopo due giorni tornarono ancora
e la battaglia fu ancora più dura
Braccati per le strade, stipati in cellulari
e poi, uno per uno, schedati.
Evviva l'Italia! L'Italia dei santi
dei grandi poeti, e dei naviganti..
Di quel bambino che era crepato
e all'obitorio tenuto in attesa,
data la notizia che il padre, guarda caso,
era un bandito, un evaso…
Ma dalla stampa fu poi precisato
che quell'evaso in fondo era buono
con lettera firmata aveva dichiarato:
– Dai rossi sono stato incastrato –
Evviva l'Italia! L'Italia dei santi,
dei grandi poeti, e dei naviganti.
Dopo si seppe la giusta versione
che venne dalla controinformazione:
si seppe che il messaggio fu scritto dalla mano
di un prete o di un parrocchiano...
E venne a galla che quel poveretto
fu ricattato e a firmare costretto
gli dissero: « Ti diamo la casa ed il condono
a patto che tu firmi e stai buono »
Evviva l'Italia.. L'Italia dei santi..
dei grandi poeti.. e dei naviganti.
per sopravvivere, e per lavorare:
e si erano accampati in vecchie catapecchie
anche pagando la GESCAL (1)
Ma un giorno seppero che in via Tibaldi
coi contributi pagati da loro
facevano una casa, ma solo per i ricchi
di quelle con i tripli servizi.
Evviva l'Italia! L'Italia dei santi,
dei grandi poeti e dei naviganti.
Quando una voce nei ghetti operai
disse: « Prendiamoci quello che è nostro »
la casa fu occupata in segno di protesta
contro i padroni e la GESCAL
Chiusi lì entro con donne e bambini
dandosi aiuto alla meglio tra loro
provvidero alla mensa dell'ambulatorio
fintanto che scoppiò un pandemonio.
Evviva l'Italia! L'Italia dei santi,
dei grandi poeti e dei naviganti!
Furono presi da circa duemila
baldi ragazzi della polizia
dovettero sloggiare col solito ricatto:
minaccia di foglio di via.
Si ritrovarono in mezzo alla strada
con i più piccoli stretti sul petto,
la pioggia quel mattino veniva giù a dirotto
Si seppe poi che un bimbo era morto.
Evviva l'Italia, …l'Italia dei santi,
dei grandi poeti ..e dei naviganti.
Gli uomini che erano capo famiglia
furono tutti portati in questura
Le donne ed i bambini di quei poveri cristi
dovevano andare agli ospizi
E fu così che i compagni studenti
li accolsero tutti ad Architettura
Ma per i poliziotti non era il luogo adatto,
di nuovo, fu sferrato un assalto.
Evviva l'Italia! L'Italia dei santi!
Dei grandi poeti, e dei naviganti!
Furono tutti "con garbo" scacciati:
donne, bambini, studenti e docenti
trattati con riguardo coi gas e i manganelli
di via Fatebenefratelli
Dopo due giorni tornarono ancora
e la battaglia fu ancora più dura
Braccati per le strade, stipati in cellulari
e poi, uno per uno, schedati.
Evviva l'Italia! L'Italia dei santi
dei grandi poeti, e dei naviganti..
Di quel bambino che era crepato
e all'obitorio tenuto in attesa,
data la notizia che il padre, guarda caso,
era un bandito, un evaso…
Ma dalla stampa fu poi precisato
che quell'evaso in fondo era buono
con lettera firmata aveva dichiarato:
– Dai rossi sono stato incastrato –
Evviva l'Italia! L'Italia dei santi,
dei grandi poeti, e dei naviganti.
Dopo si seppe la giusta versione
che venne dalla controinformazione:
si seppe che il messaggio fu scritto dalla mano
di un prete o di un parrocchiano...
E venne a galla che quel poveretto
fu ricattato e a firmare costretto
gli dissero: « Ti diamo la casa ed il condono
a patto che tu firmi e stai buono »
Evviva l'Italia.. L'Italia dei santi..
dei grandi poeti.. e dei naviganti.
Note
(1) La legge 14 febbraio 1963, n. 60, "liquidava" il patrimonio edilizio della gestione INA-Casa e si istituiva un programma decennale di costruzione di alloggi per lavoratori denominato GESCAL (GEStione CAse Lavoratori). Con la legge 19 febbraio 1974, n. 9, venne poi liquidata la GESCAL, soppressi gli istituti, e si trasferì il loro patrimonio alle amministrazioni, mentre i compiti di assegnazione degli alloggi già costruiti passarono agli Istituti Autonomi per le Case Popolari (IACP), costituiti nel 1903 con la legge Luzzatti, con precisi e fondamentali riferimenti normativi al testo unico delle disposizioni sull'edilizia popolare ed economica, approvato con regio decreto 28 aprile 1938, n. 1165, ed ai decreti del Presidente della Repubblica n. 1035 e n. 1036 del 1972.
Diverse leggi successive, anche quelle straordinarie a "favore degli sfratti", riservarono sempre trattenute ai programmi di edilizia popolare, ma ci troviamo di fronte a delle complete ed ingiustificate "discrepanze" fra le cifre stanziate e le somme ricavate o ricavabili dalle stesse:
infatti, nel "balletto" di istituzione e soppressione di enti, di proroghe, di leggi speciali e straordinarie, di "emergenze abitative", di eventi e catastrofi, di licenziamenti e cassa integrazione, di interventi "urgenti", si perdono le tracce della effettiva destinazione dei tributi GESCAL e di altri tributi analoghi.
(1) La legge 14 febbraio 1963, n. 60, "liquidava" il patrimonio edilizio della gestione INA-Casa e si istituiva un programma decennale di costruzione di alloggi per lavoratori denominato GESCAL (GEStione CAse Lavoratori). Con la legge 19 febbraio 1974, n. 9, venne poi liquidata la GESCAL, soppressi gli istituti, e si trasferì il loro patrimonio alle amministrazioni, mentre i compiti di assegnazione degli alloggi già costruiti passarono agli Istituti Autonomi per le Case Popolari (IACP), costituiti nel 1903 con la legge Luzzatti, con precisi e fondamentali riferimenti normativi al testo unico delle disposizioni sull'edilizia popolare ed economica, approvato con regio decreto 28 aprile 1938, n. 1165, ed ai decreti del Presidente della Repubblica n. 1035 e n. 1036 del 1972.
Diverse leggi successive, anche quelle straordinarie a "favore degli sfratti", riservarono sempre trattenute ai programmi di edilizia popolare, ma ci troviamo di fronte a delle complete ed ingiustificate "discrepanze" fra le cifre stanziate e le somme ricavate o ricavabili dalle stesse:
infatti, nel "balletto" di istituzione e soppressione di enti, di proroghe, di leggi speciali e straordinarie, di "emergenze abitative", di eventi e catastrofi, di licenziamenti e cassa integrazione, di interventi "urgenti", si perdono le tracce della effettiva destinazione dei tributi GESCAL e di altri tributi analoghi.
inviata da giorgio - 18/10/2009 - 09:00
Lingua: Francese
Version française - LA BALLADE DE LA VIA TIBALDI – Marco Valdo M.I. – 2010
Chanson italienne – La Balata di via Tibaldi – Anton Virgiliio Savona – 1972
Milan, 6 juin 1971. Dans le délogement des maisons occupées de la Via Tibaldi
meurt Massimiliano Ferretti, un bébé de sept mois.
6 juin 1971. 4000 agents des forces de police procèdent avec violence au dégagement des maisons IACP occupées de la Via Tibaldi. L'agression policière est bestiale. La police tire à l'aveugle des grenades lacrymogènes.
Un bébé d'à peine sept mois, Massimiliano Ferretti, malade du cœur et affecté d'une bronchite, est touché par les gaz. Emmené à la clinique Mangiagalli, il cessa de vivre. Les familles délogées rejoignent al faculté d'Architecture occupée par les étudiants qui les recueillent. Durant l'assemblée, le chantauteur sicilien Franco Trincale déclara quitter le PCI, qui a abandonné les luttes sociales.
Le 9 juin 1971. À Milan, les forces de police procèdent avec violence au dégagement de la Faculté d'Architecture occupée par les étudiants du mouvement et par les familles délogées de la via Tibaldi. Parmi les autres est sorti même le président de la faculté, le professeur Paolo Portoghesi, solidaire avec les occupants. Vingt étudiants furent arrêtés. À Rome pendant ce temps, après une assemblée d'étudiants et de famille sans logis à l'Université, dans la nuit sont occupés des appartements à Centocelle et à Pietralata. À Messine, un cortège de familles sans logis et d'occupants conteste une manifestation de al gauche officielle … en criant : « Milan, Rome, Messine... Même combat » Durant ce mois sont occupés 200 appartements libres au quartier San Paolo Camaro. D'autres occupations d'appartements libres sont en cours à Milan, Lentini, Avellino et Novara.
29 juin 1971. À Milan, la police intervient encore à la Faculté d'Architecture où sont hébergés les les délogés des maisons de la via Tibaldi....
Sur les faits de Via Tibaldi, voir également les chansons Da via Tibaldi et Tarantella di Via Tibaldi
Chanson italienne – La Balata di via Tibaldi – Anton Virgiliio Savona – 1972
Milan, 6 juin 1971. Dans le délogement des maisons occupées de la Via Tibaldi
meurt Massimiliano Ferretti, un bébé de sept mois.
6 juin 1971. 4000 agents des forces de police procèdent avec violence au dégagement des maisons IACP occupées de la Via Tibaldi. L'agression policière est bestiale. La police tire à l'aveugle des grenades lacrymogènes.
Un bébé d'à peine sept mois, Massimiliano Ferretti, malade du cœur et affecté d'une bronchite, est touché par les gaz. Emmené à la clinique Mangiagalli, il cessa de vivre. Les familles délogées rejoignent al faculté d'Architecture occupée par les étudiants qui les recueillent. Durant l'assemblée, le chantauteur sicilien Franco Trincale déclara quitter le PCI, qui a abandonné les luttes sociales.
Le 9 juin 1971. À Milan, les forces de police procèdent avec violence au dégagement de la Faculté d'Architecture occupée par les étudiants du mouvement et par les familles délogées de la via Tibaldi. Parmi les autres est sorti même le président de la faculté, le professeur Paolo Portoghesi, solidaire avec les occupants. Vingt étudiants furent arrêtés. À Rome pendant ce temps, après une assemblée d'étudiants et de famille sans logis à l'Université, dans la nuit sont occupés des appartements à Centocelle et à Pietralata. À Messine, un cortège de familles sans logis et d'occupants conteste une manifestation de al gauche officielle … en criant : « Milan, Rome, Messine... Même combat » Durant ce mois sont occupés 200 appartements libres au quartier San Paolo Camaro. D'autres occupations d'appartements libres sont en cours à Milan, Lentini, Avellino et Novara.
29 juin 1971. À Milan, la police intervient encore à la Faculté d'Architecture où sont hébergés les les délogés des maisons de la via Tibaldi....
Sur les faits de Via Tibaldi, voir également les chansons Da via Tibaldi et Tarantella di Via Tibaldi
LA BALLADE DE LA VIA TIBALDI
Ils étaient venus nombreux à Milan
Pour survivre et pour travailler;
Et ils s'étaient installés dans de vieilles baraques
En payant même le loyer à la Gescal.
Mais un jour ils apprirent que Via Tibaldi
Avec les loyers payés par eux
On faisait une maison, mais seulement pour les riches
De celles avec trois salles de bains.
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
Quand une voix dans les ghettos ouvriers
Dit : « Reprenons ce qui est à nous. »
La maison fut occupée en signe de protestation
Contre les patrons et contre la Gescal.
En fermés là-dedans avec femmes et enfants
S'aidant du mieux entre eux
Ils pourvurent au ravitaillement du lieu
Jusqu'à ce qu'éclate un pandémonium.
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
Ils furent pris par deux mille
Gars chauves de la police
Ils durent déloger avec l'habituel chantage :
La menace d'expulsion.
Ils se retrouvèrent au milieu de la rue
Avec leurs petits serrés sur la poitrine.
La pluie ce matin-là tombait tout dret
On sut ensuite qu'un bébé était mort.
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
Les hommes qui étaient chefs de famille
Furent tous emmenés à la questure.
Les femmes et les enfants de ces pauvres gens
Devaient aller dans les hospices
Et ce fut ainsi que les camarades étudiants
Les accueillirent tous à l'Architecture
Mais pour les policiers ce n'était pas le lieu adapté.
À nouveau, ils déclenchèrent l'assaut.
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
Tous furent chassés avec délicatesse
Femmes, enfants; étudiants et chercheurs
Traités avec des égards par le gaz et les matraques
De la Fatebenefratelli
Deux jours plus tard, ils revinrent encore
Et la bataille fut plus dure encore
Traqués par les rues, entassés en cellule
Et puis, un par un, fichés.
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
De cet enfant qui était crevé
Et en attente à la morgue,
On annonça que son père, gardien d'immeuble
Était un bandit, un évadé.
La presse a ensuite précisé
que cet évadé dans le fond était bon
Car il avait par une lettre déclaré :
« J'ai été séquestré par les rouges. »
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
On sut après la version juste
Qui parvint de la contre information
On sut que le message avait été écrit par la main
D'un prêtre ou d'un paroissien
Et il revint à la surface que ce pauvre
Fut menacé et pour le forcer à signer
Ils lui dirent : « Nous te donnons maison et amnistie
Pourvu que tu signes et que tu sois tranquille. »
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
Ils étaient venus nombreux à Milan
Pour survivre et pour travailler;
Et ils s'étaient installés dans de vieilles baraques
En payant même le loyer à la Gescal.
Mais un jour ils apprirent que Via Tibaldi
Avec les loyers payés par eux
On faisait une maison, mais seulement pour les riches
De celles avec trois salles de bains.
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
Quand une voix dans les ghettos ouvriers
Dit : « Reprenons ce qui est à nous. »
La maison fut occupée en signe de protestation
Contre les patrons et contre la Gescal.
En fermés là-dedans avec femmes et enfants
S'aidant du mieux entre eux
Ils pourvurent au ravitaillement du lieu
Jusqu'à ce qu'éclate un pandémonium.
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
Ils furent pris par deux mille
Gars chauves de la police
Ils durent déloger avec l'habituel chantage :
La menace d'expulsion.
Ils se retrouvèrent au milieu de la rue
Avec leurs petits serrés sur la poitrine.
La pluie ce matin-là tombait tout dret
On sut ensuite qu'un bébé était mort.
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
Les hommes qui étaient chefs de famille
Furent tous emmenés à la questure.
Les femmes et les enfants de ces pauvres gens
Devaient aller dans les hospices
Et ce fut ainsi que les camarades étudiants
Les accueillirent tous à l'Architecture
Mais pour les policiers ce n'était pas le lieu adapté.
À nouveau, ils déclenchèrent l'assaut.
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
Tous furent chassés avec délicatesse
Femmes, enfants; étudiants et chercheurs
Traités avec des égards par le gaz et les matraques
De la Fatebenefratelli
Deux jours plus tard, ils revinrent encore
Et la bataille fut plus dure encore
Traqués par les rues, entassés en cellule
Et puis, un par un, fichés.
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
De cet enfant qui était crevé
Et en attente à la morgue,
On annonça que son père, gardien d'immeuble
Était un bandit, un évadé.
La presse a ensuite précisé
que cet évadé dans le fond était bon
Car il avait par une lettre déclaré :
« J'ai été séquestré par les rouges. »
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
On sut après la version juste
Qui parvint de la contre information
On sut que le message avait été écrit par la main
D'un prêtre ou d'un paroissien
Et il revint à la surface que ce pauvre
Fut menacé et pour le forcer à signer
Ils lui dirent : « Nous te donnons maison et amnistie
Pourvu que tu signes et que tu sois tranquille. »
Vive l'Italie ! L'Italie des saints,
Des grands poètes et des navigateurs.
inviata da Marco Valdo M.I. - 19/10/2010 - 20:58
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Testo e musica di Anton Virgilio Savona
Album: È Lunga La Strada
Milano, 6 giugno 1971. Nello sgombero delle case occupate di via Tibaldi muore Massimiliano Ferretti, un bimbo di sette mesi
6 giugno 1971. 4000 agenti della polizia sgomberano le case IACP occupate di via Tibaldi.
L'aggressione poliziesca è bestiale. La polizia spara all'impazzata candelotti lacrimogeni.
Un bambino di appena sette mesi, Massimiliano Ferretti, malato di cuore ed affetto da bronchite, viene colpito dai gas lacrimogeni. Ricoverato alla clinica Mangiagalli, cessa di vivere.
Le famiglie sgomberate raggiungono la facoltà di Architettura occupata dagli studenti che le accolgono. Durante l'assemblea, il cantastorie siciliano Franco Trincale dichiara di uscire dal PCI, che ha abbandonato le lotte sociali.
9 giugno 1971. A Milano, le forze di polizia procedono con violenza allo sgombero della facoltà di Architettura occupata da studenti del movimento e dalle famiglie sloggiate da via Tibaldi. Fra gli altri è estromesso anche il preside della facoltà, professor Paolo Portoghesi, solidale con gli occupanti. Venti studenti vengono arrestati. A Roma intanto, dopo un'assemblea di studenti e famiglie senza casa presso l'Università, nella notte sono occupati appartamenti a Centocelle e Pietralata. A Messina, un corteo di famiglie senza casa ed occupanti contesta una manifestazione della sinistra ufficiale che ha per tema la riforma appena varata dal Parlamento, gridando “Milano, Roma, Messina, stessa lotta”. In questo mese sono occupati in città 200 appartamenti sfitti dello IACP al rione San Paolo Camaro. Altre occupazioni di sfitti, oltre ai casi già segnalati, sono in corso a Milazzo, Lentini, Avellino e Novara.
29 giugno 1971. A Milano, la polizia interviene ancora alla facoltà di Architettura dove sono ospitati i baraccati sgomberati, in precedenza, dalle case di via Tibaldi. Il Senato accademico fa sapere, con l'affissione di un comunicato, che sono vietate d'ora innanzi le assemblee nonché tutte le attività non didattiche.
Sui fatti di via Ribaldi si veda anche:
Da via Tibaldi
Tarantella di Via Tibaldi