E venne il giorno del falco
una mattina di settembre,
spalancarono il giorno
ne squartarono il ventre
E venne scivolando a valle
alle porte di Santiago,
con gli artigli di fuoco
e con gli occhi del drago
E tua moglie, implorando
all'ambasciata in preda ai venti
"datemi un segno di speranza
in questo nido di serpenti"
E sul far della sera
spensero i fuochi nello stadio
"datemi un fiore per non morire
e una bandiera per morire"
E venne il giorno del falco
sotto l'artiglieria
dei traditori al soldo
di un padrone di polizia
E venne scivolando a valle
sulle piazze e sulla Moneda
mentre Victor cantava
vide il falco sulla preda
"Io non canto per cantar
né per aver una bella voce"
gridavi al popolo in catene
per alleviarne le pene
"Canto per la chitarra
che ha ragione e sentimento"
mentre le lame dei coltelli
sibilavano nel vento.
"Yo no canto por cantar
ni por tener buena voz
canto porque la guitarra
tiene sentido y razón." [*]
una mattina di settembre,
spalancarono il giorno
ne squartarono il ventre
E venne scivolando a valle
alle porte di Santiago,
con gli artigli di fuoco
e con gli occhi del drago
E tua moglie, implorando
all'ambasciata in preda ai venti
"datemi un segno di speranza
in questo nido di serpenti"
E sul far della sera
spensero i fuochi nello stadio
"datemi un fiore per non morire
e una bandiera per morire"
E venne il giorno del falco
sotto l'artiglieria
dei traditori al soldo
di un padrone di polizia
E venne scivolando a valle
sulle piazze e sulla Moneda
mentre Victor cantava
vide il falco sulla preda
"Io non canto per cantar
né per aver una bella voce"
gridavi al popolo in catene
per alleviarne le pene
"Canto per la chitarra
che ha ragione e sentimento"
mentre le lame dei coltelli
sibilavano nel vento.
"Yo no canto por cantar
ni por tener buena voz
canto porque la guitarra
tiene sentido y razón." [*]
inviata da Riccardo Venturi - 14/3/2005 - 18:35
Lingua: Italiano
[*] Tratta dal "Manifiesto" di Víctor Jara:
Lingua: Tedesco
Versione tedesca dell'autore, dal libretto dell'album:
DER TAG DES FALKEN
Es kam der Tag des Falken
an einem Morgen im September
Rissen sie den Tag auf
und verteilten ihm den Bauch
Und er kam talabwärts gleitend
vor die Tore von Santiago
mit Feuerkrallen und Drachenaugen
Und deine Frau flehte
auf der wehrlosen Botschaft
"Gebt mir ein Zeichen der Hoffnung
in diesem Schlagennest"
Und als der Abend kam
machten sie das Licht im Stadion aus
"Gebt mir eine Blume, nicht zu sterben
eine Fahne zum Sterben"
Und es kam der Tag des Falken
unter den Beschuss von Verrätern
im Sold eines Polizeichefs
Und er kam talabwärts gleitend
über die Plätze und über die Moneda
und während Victor sang
sah er den Falken über die Beute
"Ich singe nicht um des Singens willen
und nicht, weil ich eine schöne Stimme habe"
schriest du dem Volk in Ketten zu
um sein Leid zu mildern
"Ich singe, weil die Gitarre
Vernunft und Gefühl kennt"
während die Klingen der Messer
in der Luft zischten.
"Yo no canto por cantar
ni por tener buena voz,
canto porque la guitarra
tiene sentido y razón." [*]
Es kam der Tag des Falken
an einem Morgen im September
Rissen sie den Tag auf
und verteilten ihm den Bauch
Und er kam talabwärts gleitend
vor die Tore von Santiago
mit Feuerkrallen und Drachenaugen
Und deine Frau flehte
auf der wehrlosen Botschaft
"Gebt mir ein Zeichen der Hoffnung
in diesem Schlagennest"
Und als der Abend kam
machten sie das Licht im Stadion aus
"Gebt mir eine Blume, nicht zu sterben
eine Fahne zum Sterben"
Und es kam der Tag des Falken
unter den Beschuss von Verrätern
im Sold eines Polizeichefs
Und er kam talabwärts gleitend
über die Plätze und über die Moneda
und während Victor sang
sah er den Falken über die Beute
"Ich singe nicht um des Singens willen
und nicht, weil ich eine schöne Stimme habe"
schriest du dem Volk in Ketten zu
um sein Leid zu mildern
"Ich singe, weil die Gitarre
Vernunft und Gefühl kennt"
während die Klingen der Messer
in der Luft zischten.
"Yo no canto por cantar
ni por tener buena voz,
canto porque la guitarra
tiene sentido y razón." [*]
[*] Zitat aus "Manifiesto" von Víctor Jara.
inviata da Riccardo Venturi - 14/3/2005 - 18:43
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Una delle più belle e celebrate canzoni di Pippo Pollina, dall'album omonimo.
Una canzone che racconta il giorno del golpe fascista cileno, l'11 settembre 1973, che il cantautore siciliano ha eseguito anche assieme agli Inti Illimani.
Una canzone che parla di Víctor Jara.
(Riccardo Venturi)