Lingua   

Il sacrificio del contadino partigiano

Dario Fo
Lingua: Italiano



Ti può interessare anche...

La ballata dell'ex
(Sergio Endrigo)
Il sogno
(Franca Rame)
La canzone della Michelin
(Fausto Amodei)


[1970]
Dallo spettacolo "Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente".

Foto di scena di "Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente", collages di monologhi e canzoni sulla Resistenza italiana e palestinese, in due tempi di Dario Fo, debuttato il 27 ottobre 1970 al Capannone di via Colletta a Milano
Foto di scena di "Vorrei morire anche stasera se dovessi pensare che non è servito a niente", collages di monologhi e canzoni sulla Resistenza italiana e palestinese, in due tempi di Dario Fo, debuttato il 27 ottobre 1970 al Capannone di via Colletta a Milano


A differenza di Il comandante della mia banda, qui il tono è assolutamente serio. Era consuetudine dell'esercito nazista soprattutto dopo l'8 settembre 1943: per ogni soldato tedesco ucciso dai partigiani (o da chiunque altro) i nazisti chiedevano la testa di almeno dieci oppositori e a volte anche oltre.

da Dario Fo. Il nostro piangere fa male al re di Luca Moccafighe

Come si può leggere nel testo originale dello spettacolo il brano viene presentato come di anonimo, non sappiamo se perché realmente raccolto come testimonianza, o per dargli più realismo
contadino
Ecco s'avanza uno strano soldato
porta il fucile come una vanga
come la vanga di un contadino
ha la mantella del birocciaio
ha gli stivali del fiocinino
va in bicicletta lungo le strade
va con le barche dentro i canali
suo portaordini è un ragazzino
e la sua donna gli fa da staffetta
e la sua mamma gli fa sempre avere
un pacchettino con dentro il mangiare.
Uno straccio rosso è il fazzoletto
uno straccio rosso è la sua bandiera
ieri ne ho visto un altro impiccato
non l'hanno preso è arrivato da solo
e ai tedeschi si è consegnato
sono i tedeschi che l'hanno avvisato
«Se non si presenta ne ammazziamo altri trenta».
Ora quei trenta lo stanno a guardare
guardano in piazza lo strano soldato
che al loro posto s'è fatto impiccare
sotto che piange c'è un ragazzino
c'è la sua donna che continua a chiamare
e c'è una vecchia con un pacchettino
un pacchettino con dentro il mangiare.
E sopra i tetti ci sono nascosti
strani soldati che stanno a guardare
portan fucili come le vanghe
come le vanghe dei contadini
han le mantelle dei birocciai
e gli stivali dei fiocinini
e son venuti per vendicare
e son venuti per vendicare...

inviata da Riccardo Venturi - 11/3/2005 - 13:14




Pagina principale CCG

Segnalate eventuali errori nei testi o nei commenti a antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org