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Foi na cidade do Sado

José Afonso
Lingua: Portoghese


José  Afonso

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afjose
[1975]
Rielaborazione di José Afonso di alcune strofe popolari
Album: Com as minhas tamanquinhas

José "Zeca" Afonso in una famosa foto stilizzata.
José "Zeca" Afonso in una famosa foto stilizzata.


Il periodo immediatamente successivo alla Rivoluzione dei Garofani del 25 aprile 1974 fu per il Portogallo un'epoca di enormi sommovimenti popolari; il paese fu realmente ad un passo dalla Rivoluzione socialista. E non mancarono episodi di repressione, come il 7 marzo 1975, durante una manifestazione organizzata nella città di Setúbal contro il PPD (Partido Popular Democrático) del generale António de Spínola (uno dei protagonisti della Rivoluzione dei Garofani poi passato alla cospirazione ed all'organizzazione di un nuovo putsch autoritario, che fu però sventato con l'incarcerazione del generale), accusato di essere al soldo della CIA (si trattava di quello che sarebbe diventato il "Partido Socialdemocratico Portoghese", in realtà un partito della destra liberista). La manifestazione si concluse nel sangue, con due morti (tra i quali un giovane soldato di leva) e diversi feriti. La canzone fu pubblicata su disco dalla casa discografica popolare LUAR; fu poi inserita da José Afonso nell'album Com as minhas tamanquinhas.[RV]
Foi na cidade do Sado
No pavilhão do Naval
Havia uma bronca armada
Pelas bestas do capital

Aos sete do mês de Março
Quinta-feira já se ouvia
Dizer a boca calada
Que o PPD era a CIA

Uma tarjeta laranja
Convite ao povo fazia:
Venham todos ao comício
Da Social Democracia

Eram talvez quatrocentos
Gritando a plenos pulmões:
Abaixo o capitalismo
Não queremos mais tubarões

Lá dentro sessenta manos
Do PPD exibiam
Matracas e armas de fogo
E o mais que os outros não viam

A um sinal combinado
Já quente a polícia vem
Arreia, polícia, arreia
Que o Totta-Acores paga bem

Amigo arrebenta a porta
Que te vão para matar
As bestas já fazem fogo
Lá fora tens de lutar

Os gases lacrimogénios
E os tiros que então partia
Mais os cordões da polícia
Os Pê Pê Dês protegiam

Cai morto João Manuel
De nascimento algarvio
Dezoito já eram feridos
Ficou o Naval vazio

Justiça pela noite fora
Pediu o povo na rua
Morte à polícia assassina
Amigo a vitória é tua

Aos onze do mesmo mês
Às onze horas do dia
Enquanto o João passava
Enquanto o João jazia

Do outro lado do rio
Morre o soldado Luís
Soldado filho do Povo
Vamos fazer um País

inviata da Riccardo Venturi - 17/11/2004 - 01:34



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi
15 gennaio 2007
FU NELLA CITTÀ DEL SADO

Fu nella città del Sado,
al padiglione della Marina.
C'era una repressione armata
dalle bestie del capitale.

Il sette del mese di marzo,
un venerdì, già si sentiva
dire a mezza voce
che il PPD era la CIA

Un manifestino arancione
invitava la gente:
"Venite tutti al comizio
della Socialdemocrazia."

Erano forse in quattrocento
a gridare a pieni polmoni:
Abbasso il capitalismo,
non vogliamo più paperoni.

Là dentro, sessanta mani
del PPD mostravano
manganelli e armi da fuoco
e altre cose che gli altri non vedevano

A un segnale combinato
la polizia arrivò già "calda"
vàntati, polizia, vàntati,
ché Totta-Acores paga bene

Amico, sfonda la porta
sennò ti ammazzeranno!
Le bestie già fanno fuoco
là fuori devi lottare

I gas lacrimogeni
e gli spari che già partivano
ma i cordoni della polizia
proteggevano i "pippiddini"

Cade morto João Manuel,
algarvese di nascita;
diciotto eran già feriti
e il padiglione restò vuoto.

La notte, fuori, il popolo
chiese giustizia in piazza:
"Morte alla polizia assassina,
amico, la vittoria è tua."

L'undici dello stesso mese
alle undici del mattino
mentre João passava
mentre João giaceva morto

Dall'altra riva del fiume
muore il soldato Luís,
soldato figlio del popolo,
andiamo a fare un Paese.

15/1/2007 - 11:48




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