Addio compagni addio
sorelle spose e madri.
La società dei ladri
ci ha fatto relegar
sepolti in riva al mar!
Siamo coatti e baldi
per l'isola partiamo
e non ci vergognamo
perché questo soffrir
è sacro all'avvenir.
Ma la sublime idea
che il nostro cor sorregge
sfida l'infame legge
che ai cari ci strappò
e qui ci incatenò.
A viso aperto i diritti
al popolo insegnammo
e a liberar pugnammo
da tanta iniquità
l'oppressa umanità.
Sognammo una felice
famiglia di fratelli
perciò fummo ribelli
contro ogni sfruttator
contro ogni oppressor.
Vedemmo l'alba immensa
delle speranze umane
lottammo per il pane
e per la libertà
contro ogni autorità.
Vi giunga o plebi ignare
da questa fossa infame
del freddo e delle fame
sdegnoso incitator
quest'inno di dolor.
O borghesia crudele
tu non ci fai paura
la società futura
per la tua gran viltà
te pur condannerà.
Ma voi lavoratori
voi poveri sfruttati
per questi relegati
rei di bandire il ver
avrete un pio pensier.
Addio dolente Italia
d'illustri ladri ostello
di tresche ree bordello
stretti alla nostra fé
oggi partiam da te.
Ma un dì ritorneremo
più fieri ed implacati
finché rivendicati
non sieno i diritti ancor
di ogni lavorator!
Straziate o sgherri vili
le carni e i corpi nostri
ma sotto i colpi vostri
il cor non piegherà
l'idea non morirà.
sorelle spose e madri.
La società dei ladri
ci ha fatto relegar
sepolti in riva al mar!
Siamo coatti e baldi
per l'isola partiamo
e non ci vergognamo
perché questo soffrir
è sacro all'avvenir.
Ma la sublime idea
che il nostro cor sorregge
sfida l'infame legge
che ai cari ci strappò
e qui ci incatenò.
A viso aperto i diritti
al popolo insegnammo
e a liberar pugnammo
da tanta iniquità
l'oppressa umanità.
Sognammo una felice
famiglia di fratelli
perciò fummo ribelli
contro ogni sfruttator
contro ogni oppressor.
Vedemmo l'alba immensa
delle speranze umane
lottammo per il pane
e per la libertà
contro ogni autorità.
Vi giunga o plebi ignare
da questa fossa infame
del freddo e delle fame
sdegnoso incitator
quest'inno di dolor.
O borghesia crudele
tu non ci fai paura
la società futura
per la tua gran viltà
te pur condannerà.
Ma voi lavoratori
voi poveri sfruttati
per questi relegati
rei di bandire il ver
avrete un pio pensier.
Addio dolente Italia
d'illustri ladri ostello
di tresche ree bordello
stretti alla nostra fé
oggi partiam da te.
Ma un dì ritorneremo
più fieri ed implacati
finché rivendicati
non sieno i diritti ancor
di ogni lavorator!
Straziate o sgherri vili
le carni e i corpi nostri
ma sotto i colpi vostri
il cor non piegherà
l'idea non morirà.
inviata da Riccardo Venturi
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Parole di Pietro Gori
sull'aria della canzone "In questa oscura cella"