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Farewell, Mr. Charlie

Frederick Douglass Kirkpatrick
Lingua: Inglese


Frederick Douglass Kirkpatrick

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Frederick Douglass Kirkpatrick, ministro battista, fu tra i fondatori di uno dei primi movimenti afroamericani di autodifesa, i Deacons for Self Defense. Questa canzone è basata, musicalmente e in parte anche testualmente, su Farewell Angelina di Bob Dylan, riletta alla luce delle rivolte urbane e delle ribellioni nelle carceri: un altro esempio della comunicazione multidirezionale fra musicisti di movimento e folk revival negli anni Sessanta e Settanta.
“Mister Charlie” è, fin dall’epoca della schiavitù, il nome dato al padrone bianco.
Da un articolo di Alessandro Portelli su Acoma, Rivista Internazionale di Studi Nord-Americani.
Farewell, Mister Charlie, the trumpet has sounded
It was heard in the cities, they are falling to the ground.
Green trees are bending, and rocks are crying out,
Farewell, Mister Charlie, your system is a prison
And we must leave now.

If we don’t get god appliances, we will throw them away
No more Motorola, just RCA.
I wouldn’t call this looting, just getting what’s mine,
There is no use of weeping, there is no use of crying,
Everything’s going to fine.

We made cotton king and didn’t get a thing
But poverty, brutality and a sleep in the rain.
Now the tide is turning and everything is flame,
And it causes me to sing.

The imperialists and capitalists are in the court yard,
Twenty thousand black boys have escaped from the guard
From a place of imprisonment for three hundred years,
Farewell, Mr. Charlie, the sky is on fire
And we have no fears.

inviata da Alessandro - 29/7/2009 - 09:01



Lingua: Italiano

Traduzione di Alessandro Portelli su Acoma, Rivista Internazionale di Studi Nord-Americani
ADDIO, MR. CHARLIE

Addio, Mister Charlie, la tromba ha suonato,
l’abbiamo sentita nelle città che stanno crollando
gli alberi verdi si piegano e le rocce gridano,
addio, Mister Charlie, il tuo sistema è una prigione
e noi ce ne andiamo via.

Se non abbiamo elettrodomestici buoni, li butteremo via,
basta coi Motorola, vogliamo RCA.
Questo non è saccheggio, è solo riprendersi il mio.
È inutile che ti lamenti, è inutile che piangi,
alla fine andrà tutto bene.

Abbiamo fatto re il cotone e non abbiamo avuto altro
che povertà, violenza e dormire sotto la pioggia.
Adesso la marea cambia e tutto va a fuoco
Addio, Mister Charlie, le città cadono
e ho voglia di cantare.

Gli imperialisti e i capitalisti sono in cortile,
ventimila ragazzi neri sono usciti fuori
da un carcere di trecento anni:
addio, Mister Charlie, il cielo è in fiamme
e non abbiamo più paure.

inviata da Alessandro - 29/7/2009 - 09:02




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