(ca. 1911)
Riferito alla guerra italo-turca, si canta sull'aria delle ballate d'area padana, come Cara moglie, di nuovo ti scrivo. Il testo è ripreso dal Deposito
O iniqua, infame Turchia
l’ha ucciso il mio amato consorte
ma quando ebbi l’annucio di morte
un dolore provai da morir
M’ha lasciato una sola bambina
tutto il giorno il suo padre lamenta
poera figlia l’è tutta sgomenta
dice “mamma mio padre dov’è?”
Il suo padre è in quelli deserti
che dalli mostri è stato afferrato
come Cristo te l’hanno ammazzato
manco un santo l’è ‘nnato a salvà
Vado sempre vestita da lutto
quando guardo il tuo caro ritratto
poi di lacrime lo bagno ad un tratto
oh, di baci lo devo coprir
Quel signore ch’è chiuso in palazzo
l’ha comprato l’elmetto e la spada
per morir gli ha insegnato la strada
ma i suoi figli li stringe sul cuor
Comanda Cristo oppure il padrone
maladetta sia sempre la guerra
chi di sangue ha sporcato la terra
che non possa il sole veder.
l’ha ucciso il mio amato consorte
ma quando ebbi l’annucio di morte
un dolore provai da morir
M’ha lasciato una sola bambina
tutto il giorno il suo padre lamenta
poera figlia l’è tutta sgomenta
dice “mamma mio padre dov’è?”
Il suo padre è in quelli deserti
che dalli mostri è stato afferrato
come Cristo te l’hanno ammazzato
manco un santo l’è ‘nnato a salvà
Vado sempre vestita da lutto
quando guardo il tuo caro ritratto
poi di lacrime lo bagno ad un tratto
oh, di baci lo devo coprir
Quel signore ch’è chiuso in palazzo
l’ha comprato l’elmetto e la spada
per morir gli ha insegnato la strada
ma i suoi figli li stringe sul cuor
Comanda Cristo oppure il padrone
maladetta sia sempre la guerra
chi di sangue ha sporcato la terra
che non possa il sole veder.
inviata da CCG/AWS Staff - 5/7/2009 - 21:38
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