“Prvo: Demokratska Federativna Jugoslavija proglasuje se narodnom republikom pod imenom Federativna Narodna Republika Jugoslavija...”
Četr’es’ pete njega je primila partija
a s vojskom je uš’o u Trst
Sada ulazi na vrata Komesarijata
a prima ga Crveni krst
Njegov sin više nema svoga osmjeha
po kom su ga znale cure s Koševa
Kaže “Stari, tvoja Juga je veliki zajeb
tebe i tvojih komunjara”
A stara sjedi i plače
kaže “Dragane, pusti vjesti malo jače”
Od istorijskog AVNOJ-a
do izbjegličkog konvoja
preko Sremske Rače
U njemu teče krv radnih akcija
kad se diglo i selo i grad
bio je on bez igdje ičega
ali nikad prazan k’o sad
“Stari sad se vidi sad se vraća
s kim ste htjeli da budete braća
Zajeb’o vas Tito i partija cijela
sloboda očigledno nije umjela da pjeva”
A stara sjedi i plače
kaže “Dragane, pusti vjesti malo jače”
Od istorijskog AVNOJ-a
do izbjegličkog konvoja
preko Sremske Rače
(Od istorijskog AVNOJ-a
do izbjegličkog konvoja
preko Sremske Rače...)
Ponekad sanja smrt kako se šunja
i odvodi najbolje drugove
a ponekad usni nerodjenog unuka
što zbori Majakovskog stihove
Sa barikade se čuje “No pasarán!”
O kako je čudan bio taj san
Tu je četa proletera, zastava crvena
Tu je slika Ive Lole Ribara
A stara veli dosta svadje
kaže “Dragane, pusti vjesti malo jače”
Od istorijskog AVNOJ-a
do izbjegličkog konvoja
preko Sremske Rače
Od istorijskog AVNOJ-a
do izbjegličkog konvoja
preko Sremske Rače
Četr’es’ pete njega je primila partija
a s vojskom je uš’o u Trst
Sada ulazi na vrata Komesarijata
a prima ga Crveni krst
Njegov sin više nema svoga osmjeha
po kom su ga znale cure s Koševa
Kaže “Stari, tvoja Juga je veliki zajeb
tebe i tvojih komunjara”
A stara sjedi i plače
kaže “Dragane, pusti vjesti malo jače”
Od istorijskog AVNOJ-a
do izbjegličkog konvoja
preko Sremske Rače
U njemu teče krv radnih akcija
kad se diglo i selo i grad
bio je on bez igdje ičega
ali nikad prazan k’o sad
“Stari sad se vidi sad se vraća
s kim ste htjeli da budete braća
Zajeb’o vas Tito i partija cijela
sloboda očigledno nije umjela da pjeva”
A stara sjedi i plače
kaže “Dragane, pusti vjesti malo jače”
Od istorijskog AVNOJ-a
do izbjegličkog konvoja
preko Sremske Rače
(Od istorijskog AVNOJ-a
do izbjegličkog konvoja
preko Sremske Rače...)
Ponekad sanja smrt kako se šunja
i odvodi najbolje drugove
a ponekad usni nerodjenog unuka
što zbori Majakovskog stihove
Sa barikade se čuje “No pasarán!”
O kako je čudan bio taj san
Tu je četa proletera, zastava crvena
Tu je slika Ive Lole Ribara
A stara veli dosta svadje
kaže “Dragane, pusti vjesti malo jače”
Od istorijskog AVNOJ-a
do izbjegličkog konvoja
preko Sremske Rače
Od istorijskog AVNOJ-a
do izbjegličkog konvoja
preko Sremske Rače
inviata da Filip Stefanović - 22/6/2009 - 11:54
Lingua: Italiano
Versione italiana di Filip Stefanović
DALL'AVNOJ STORICO
“Primo: la Federazione Democratica Jugoslava si dichiara repubblica popolare col nome di Repubblica Popolare Federativa Jugoslava...”
Nel quarantacinque l'ha accolto il partito
e con l'esercito è entrato a Trieste
Ora entra alla porta del Commissariato
e lo accoglie la Croce Rossa
Suo figlio non ha più quel sorriso
per il quale lo conoscevano le ragazze di Koševo
Dice “Vecchio, la tua Juga è una gran inculata
tua e dei tuoi comunisti di merda”
E la vecchia siede e piange
dice “Dragan, alza un po' il volume del notiziario”
Dall'AVNOJ storico
alla colonna di profughi
attraverso la Sremska Rača
In lui scorre il sangue delle Azioni di Lavoro
quando si tiravano in piedi paesi e città
lui ha già vissuto senza avere nulla
ma mai vuoto come ora
“Vecchio, ora si vede ora si paga
con chi e per chi volevate essere fratelli
Vi ha fottuti Tito e tutto il partito
la libertà evidentemente non sapeva cantare”
E la vecchia siede e piange
dice “Dragan, alza un po' il volume del notiziario”
Dall'AVNOJ storico
alla colonna di profughi
attraverso la Sremska Rača
(Dall'AVNOJ storico
alla colonna di profughi
attraverso la Sremska Rača...)
A volte sogna la morte che striscia
e porta via gli amici migliori
Mentre a volte sogna il nipote mai nato
che recita i versi di Majakovskij
Dalla barricata si sente “"¡No pasarán!"
O com'era strano quel sogno
C'è un pugno di compagni, una bandiera rossa
C'è una foto di Ivo Lola Ribar
E la vecchia cerca parecchio il litigio
dice “Dragan, alza un po' il volume del notiziario”
Dall'AVNOJ storico
alla colonna di profughi
attraverso la Sremska Rača
Dall'AVNOJ storico
alla colonna di profughi
attraverso la Sremska Rača
“Primo: la Federazione Democratica Jugoslava si dichiara repubblica popolare col nome di Repubblica Popolare Federativa Jugoslava...”
Nel quarantacinque l'ha accolto il partito
e con l'esercito è entrato a Trieste
Ora entra alla porta del Commissariato
e lo accoglie la Croce Rossa
Suo figlio non ha più quel sorriso
per il quale lo conoscevano le ragazze di Koševo
Dice “Vecchio, la tua Juga è una gran inculata
tua e dei tuoi comunisti di merda”
E la vecchia siede e piange
dice “Dragan, alza un po' il volume del notiziario”
Dall'AVNOJ storico
alla colonna di profughi
attraverso la Sremska Rača
In lui scorre il sangue delle Azioni di Lavoro
quando si tiravano in piedi paesi e città
lui ha già vissuto senza avere nulla
ma mai vuoto come ora
“Vecchio, ora si vede ora si paga
con chi e per chi volevate essere fratelli
Vi ha fottuti Tito e tutto il partito
la libertà evidentemente non sapeva cantare”
E la vecchia siede e piange
dice “Dragan, alza un po' il volume del notiziario”
Dall'AVNOJ storico
alla colonna di profughi
attraverso la Sremska Rača
(Dall'AVNOJ storico
alla colonna di profughi
attraverso la Sremska Rača...)
A volte sogna la morte che striscia
e porta via gli amici migliori
Mentre a volte sogna il nipote mai nato
che recita i versi di Majakovskij
Dalla barricata si sente “"¡No pasarán!"
O com'era strano quel sogno
C'è un pugno di compagni, una bandiera rossa
C'è una foto di Ivo Lola Ribar
E la vecchia cerca parecchio il litigio
dice “Dragan, alza un po' il volume del notiziario”
Dall'AVNOJ storico
alla colonna di profughi
attraverso la Sremska Rača
Dall'AVNOJ storico
alla colonna di profughi
attraverso la Sremska Rača
inviata da Filip Stefanović - 22/6/2009 - 11:54
×
Album: Ja nisam odavle
Ecco un'altra canzone degli Zabranjeno Pušenje che ripercorre la storia jugoslava. È la storia di un vecchio partigiano e comunista convinto che si trova agli inizi degli anni '90 completamente spaesato, vedendo crollare attorno a lui tutto un mondo e uno stile di vita in cui aveva creduto e per cui aveva lottato.
Anche qui alcune note storiche a margine che non inserisco con la traduzione per non appesantirla troppo:
Koševo è un distretto settentrionale di Sarajevo, in Bosnia.
"Juga" è un diminutivo di Jugoslavija, di solito era un vezzeggiativo simpatico usato per il paese dagli jugoslavi stessi.
Il termine "komunjara" invece è un dispregiativo di "komunista".
AVNOJ = Antifašističko V(ij)eće Narodnog Oslobođenja Jugoslavije, Consiglio antifascista di liberazione popolare della Jugoslavia. L'AVNOJ storico è il secondo, tenutosi nel novembre del 1943 a Jajce, Bosnia, nel quale vennero poste le basi concrete della successiva Repubblica jugoslava.
Sremska Rača è un paesino serbo nel comune di Sremska Mitrovica proprio sul confine con Bosnia e Croazia. Durante la Seconda guerra mondiale era una delle zone sotto totale controllo partigiano, tanto che fu anche la sede del comando inglese inviato da Churchill per assistere e consigliare i partigiani di Tito.
Essendo situato sul confine bosniaco, è anche uno dei paesi che vennero attraversati durante la guerra dalle colonne di profughi serbo bosniaci in fuga verso Belgrado.
Le Azioni di lavoro erano grandi opere pubbliche istituite nell'immediato dopoguerra per ricostruire il paese, nelle quali il lavoro (gratuito ovviamente), soprattutto delle fasce giovani, veniva intervallato a lezioni politiche ecc., in uno spirito comunitario e di gruppo. Con questa politica vennero realizzate (con successo) grandi opere pubbliche, quali l'autostrada "della Fratellanza e dell'Unità" Belgrado-Zagabria.
Ivo Lola Ribar era un comunista croato della prima ora, morto in azione in Bosnia nel 1943, poco dopo aver assunto il comando della prima missione partigiana presso il Commando Alleato nel Mediterraneo, al Cairo (meta che non ebbe tempo di raggiungere). Venne successivamente dichiarato Eroe Popolare, suo padre Ivan Ribar svolse importanti compiti dirigenziali sia nel precedente Regno di Jugoslavia che nella Repubblica Federale Socialista Jugoslava.