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In Flanders Fields

John McCrae
Lingua: Inglese


John McCrae

Lista delle versioni e commenti


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(Siouxsie and the Banshees)
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(Harry Rogers)
Champ d'honneur
(Les Sales Majestés)


(1952)
Testo: John McCrae
Musica: Luc Wynants

Inscription of the complete poem in a bronze "book" at the John McCrae memorial at his birthplace in Guelph, Ontario, Canada.
Inscription of the complete poem in a bronze "book" at the John McCrae memorial at his birthplace in Guelph, Ontario, Canada.


Non è certo un caso che i papaveri rossi si ritrovino in tante e tante canzoni contro la guerra: tradizionalmente, nel mondo anglosassone, tali fiori sono dedicati alla memoria delle vittime sui campi di battaglia della prima e della seconda guerra mondiale. La cosa sembra risalire proprio a questa poesia di John McCrae, poi divenuta una canzone con la musica di Luc Wynants; ed è così, ad esempio, che in Gran Bretagna, nell' "Armistice Day", tutti portano un papavero rosso all'occhiello. Ma la cosa sembra risalire a ben più indietro nel tempo: si narra che Gengis Khan, l'imperatore e condottiero mongolo che conquistò il più grande impero che la storia abbia mai visto, portasse sempre con sé dei semi di papavero che spargeva sui campi di battaglia dopo le sue vittorie, in ricordo e rispetto di coloro che vi erano caduti, ed anche per "segnare", con il colore di quei fiori, che là si era svolta una battaglia.

(Riccardo Venturi)
In Flanders Fields the poppies blow
Between the crosses, row on row
That mark our place, and in the sky
The larks, still bravely singing, fly
Scarce heard amid the guns below

We are the Dead. Short days ago
We lived, felt dawn, saw sunset glow,
Loved and were loved, and now we lie
In Flanders Fields.

Take up our quarrel with the foe:
To you from falling hands we throw
The torch; be yours to hold it high.
If ye break faith with us who die
We shall not sleep, though poppies grow
In Flanders Fields.



Lingua: Italiano

Versione italiana di Riccardo Venturi (2004)
SUI CAMPI DELLE FIANDRE

Sui campi delle Fiandre spuntano i papaveri
tra le croci, fila dopo fila,
che ci segnano il posto; e nel cielo
le allodole, cantando ancora con coraggio,
volano appena udite tra i cannoni, sotto.

Noi siamo i Morti. Pochi giorni fa
eravamo vivi, sentivamo l'alba, vedevamo
risplendere il tramonto, amanti e amati.
Ma adesso giacciamo sui campi delle Fiandre.

Riprendete voi la lotta col nemico:
a voi passiamo la torcia, con le nostre
mani cadenti, e sian le vostre a tenerla alta.
e se non ci ricorderete, noi che moriamo,
non dormiremo anche se i papaveri
cresceranno sui campi di Fiandra.



Lingua: Neerlandese

Versione neerlandese (olandese/fiamminga) di Luc Wynants
IN VLAANDERENS VELDEN

n Vlaanderens velden bloeien de klaprozen
Tussen de kruisen, rij aan rij,
die onze plek aangeven; en aan de hemel
vliegen leeuweriken, nog steeds dapper zingend,
tussen 't geschut beneden nauwelijks te horen.

Wij zijn de doden. Enkele dagen geleden
leefden we nog, voelden de dauw, zagen de zon ondergaan
beminden en werden bemind en nu liggen we
in Vlaanderens velden.

Neem ons gevecht met de vijand weer op:
Tot u gooien wij, met falende hand,
de toorts; aan u om haar hoog te houden.
Als je breekt met ons die sterven
zullen wij niet slapen, ook al bloeien de klaprozen
in Vlaanderens velden.

inviata da Riccardo Venturi


Del poema di John McCrae esistono numerose versioni; io ne conosco due scaricabili da internet, la prima cantata da Jon Brooks (non ancora pubblicata in cd - è previsto per maggio 2007)su melodia folk, la seconda musicata da Mike Roberts ed eseguita dal controtenore David W Solomons (versione "classica")
In Flanders Fields
In Flanders Fields Link 2

Renato Stecca - 16/2/2007 - 20:02




Lingua: Tedesco

Traduzione tedesca dal libretto della raccolta “Maudite guerre (Les musiciens et la Grande Guerre, Vol. 22)” (“Ihr verfluchten Kriege! Liederabend zum Ersten Weltkrieg”), nell’interpretazione di Karola Theill (pianoforte), Fionnuala McCarthy (soprano) e Klaus Häger (baritono)

Maudite guerre
AUF FLANDERNS FELDERN

Auf Flanderns Feldern blüht der Mohn
zwischen den Kreuzen, die Reihe an Reihe
unseren Platz markieren; und am Himmel
fliegen die Lerchen, noch tapfer singend,
kaum zu hören zwischen den Kanonen auf der Erde.

Wir sind die Toten. Vor wenigen Tagen
lebten wir, fühlten die Morgendämmerung,
sahen das Glühen des Sonnenuntergangs,
liebten und wurden geliebt, und jetzt liegen wir
auf Flanderns Feldern.

Nehmt auf unseren Kampf mit dem Feind:
euch werfen wir aus versagenden Händen
die Fackel zu; an euch ist’s, sie hochzuhalten.
Lasst ihr uns, die wir sterben, im Stich,
werden wir nicht schlafen, mag der Mohn auch blühen
auf Flanderns Feldern.

inviata da Bernart Bartleby - 12/1/2018 - 20:29




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