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Song Itinerary World War I (1914-1918)

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Onze de novembre

Onze de novembre
[1972]
Nell'album "Montsegur"
Anatz enfants de lor patria
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/12/20 - 22:19
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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דאָס פֿערצנטע יאָר

Anonymous
דאָס פֿערצנטע יאָר
Dos fertsnte yor

Una canzone popolare in yiddish (di provenienza quasi certamente polacca, nota anche come Oyf di grine felder, velder) sulla morte di un soldato ebreo nella „grande guerra“. Uno dei tanti. E' la centesima canzone in yiddish inserita in questo sito: lo yiddish è la diciottesima lingua che raggiunge tale traguardo. Una sezione linguistica, del resto, persino più importante della sua oramai ragguardevole consistenza quantitativa.

La canzone presenta parecchie varianti. Il testo che segue è ripreso da Yidlid – Yidishe Lider e proviene in gran parte dal libro Yidishe folks-lider, compilato da Beregovsky e Fefer e pubblicato a Kiev nel 1938, con l'aggiunta di alcune strofe riprese da altre versioni. Secondo Gertrude Schneider, l'autrice di Mordechai Gebirtig, His poetic and musical legacy]] (pp. 4/5), esiste la possibilità che la canzone sia stata scritta da Mordechai Gebirtig:... (Continues)
דאָס פֿערצנטע יאָר איז אָנגעקומען,‏ אוי וויי [1]
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/11/29 - 09:23
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Brief an meinen Sohn

Brief an meinen Sohn
[1931]
Versi di Erich Kästner, nella raccolta "Gesang zwischen den Stühlen" del 1932
Interpretata da Ernst Busch insieme allo stesso Erich Kästner ‎nel disco "Erich Kästner Liest Kästner", Aurora Schallplatten, 1969
Ich möchte endlich einen Jungen haben,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/9/15 - 17:38
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Verdun, viele Jahre später

Verdun, viele Jahre später
[1932]
Versi di Erich Kästner, nella raccolta "Gesang zwischen den Stühlen"
Musica di Lee Bach, cantautrice franco-tedesca, nata a Cuxhaven nel 1947.
Nel suo album intitolato "Wie ein Vogel frei", risalente al 1980.


Auf den Schlachtfeldern von Verdun
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/9/14 - 21:05
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Ich wund’re mir über gar nichts mehr

Ich wund’re mir über gar nichts mehr
[1917]
Versi di Otto Reutter
Musica di Hugo Hirsch
Una celebre poesia di Otto Reutter (1870-1931), cantante e attore tedesco, precursore di quel Kabarett berlinese che ebbe la sua epoca d'oro negli anni tra le due guerre.
Testo trovato su www.otto-reutter.de

Otto Reutter non fu certo un autore politico ma descrisse sempre con sarcasmo ed irriverenza la società tedesca tra i due secoli. La sua poetica – espressa in couplet, versi distici a rima baciata – divenne più amara durante la Grande Guerra, specie dopo che suo figlio perse la vita nella terribile battaglia di Verdun (febbraio – dicembre 1916)
In questa "Non mi meraviglio più di niente" Otto Reutter descrive la vita a Berlino nel 1917, una vita lontana dal fronte ma non dalla guerra...

"... In quegli anni si esibiva all'Apollo Theater Otto Reutter a cui abbiamo già accennato. Il grande cabarettista raggiunse la notorietà con una... (Continues)
An der Haltestelle steh’ ich oft da,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/9/6 - 21:15
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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The Russians Were Rushin', the Yanks Started Yankin'

The Russians Were Rushin', the Yanks Started Yankin'
[1918]
Lyrics / Testo / Paroles / Sanat: Carey Morgan
Music / Musica / Musique / Sävel: Charles R. McCarron (1891-1919)



Italiano
English

La storia si svolge in un remoto futuro: l'anno 1953. Lo era sicuramente quando fu scritta questa canzone da Carey Morgan con la musica di Charles R. McCarron (morto appena ventottenne nel 1919): nel 1918, ancor prima che la “Grande Guerra” terminasse. La storia viene presentata come un sogno: nel 1953, vale a dire trentacinque anni dopo, un ragazzino domanda al nonno, veterano della guerra mondiale, come “hanno sistemato quel casino”. E il nonno risponde, mentre il sogno si sposta in un'aula scolastica dove il medesimo ragazzino chiede all'insegnante che diavolo sia quello strano posto chiamato “Germania” che sta sulla mappa appesa in classe. L'insegnante risponde che è una mappa oramai vecchia: la “Germania” non esiste più. Le risposte, sia del... (Continues)
I dreamed of a scene
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/9/4 - 13:25
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Novantanove m'han chiamato

Anonymous
Novantanove m'han chiamato
La guerra, immane frantoio che una dopo l'altra brucia e divora le classi dei richiamati, trova un'eco in questo CLASSE '99: inedito canto della Grande Guerra che fa riferimento alla chiamata alle armi nel 1917 della classe 1899. Andarono al fronte giovanissimi di 17 e 18 anni, molti dei quali pagarono con la vita.

Come nel ben più celebre Addio padre, il protagonista narra in prima persona la tragica esperienza della prova del fuoco, del ferimento e dell'agonia: in Addio padre sul campo di battaglia (...e fui ferito con una palla al petto / e i miei compagni li vedo fuggir / ed io per terra mi vidi costretto / mentre il nemico lo vedo a venir...), qui nell'ospedale da campo.
(Franco Castelli, da AL ROMBO DEL CANNON. Grande Guerra e canto popolare)
Novantanove mi han chiamato
(Continues)
2019/9/1 - 15:41
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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In Prison

In Prison
[1915]
Musica di James Frederick Keel (1871-1954), compositore e baritono inglese.
Su versi del poeta inglese William Morris (1834-1896), contenuti nella raccolta "The Defence of Guenevere, and Other Poems" (1858)

Frederick Keel compose questo brano quando, trovandosi in Germania allo scoppio della Prima guerra mondiale, venne rinchiuso, insieme a tanti altri civili provenienti dai paesi alleati, nel campo di concentramento di Ruhleben, ricavato all'interno di un ippodromo nei pressi di Berlino.
Wearily, drearily,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/7/24 - 21:59
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Nachts weinen die Soldaten

Nachts weinen die Soldaten
[2015]
Album: Zirkus Zeitgeist - Ohne Strom und Stecker
Ein Kreuz im Schnee,
(Continues)
Contributed by hmmwv 2019/7/8 - 15:57
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Als die Waffen schwiegen

Als die Waffen schwiegen
[2015]
Album: Zirkus Zeitgeist - Ohne Strom und Stecker
Es war kalt in Flandern, am Weihnachtstag,
(Continues)
Contributed by hmmwv 2019/7/8 - 15:37
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Shoot

Shoot
1988
"Sportchestra! ‎– 101 Songs About Sport".
I heard that in the First World War
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/6/13 - 22:16
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P.C.D.F.

P.C.D.F.
[2017]
Testo di Eva
Musica di Thomas
Nella demo autoprodotta "Démo 2017" di questa punk oi band parigina

Gli Squelette sono skinhead ma si rifanno a gruppi come i nostrani Nabat e al movimento SHARP (SkinHeads Against Racial Prejudice).
La politique de la terreur
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/5/27 - 21:10
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Soldatsång

Soldatsång
[1918]
Text / Lyrics / Testo / Paroles / Sanat: Ture Nerman
Musik / Music / Musica / Musique / Sävel:
Den tappre landsoldat (Dengang jeg drog afsted), Peter Faber, 1848.


This is a song written by no occasional author and in no occasional time. It was written in 1918 by the Swedish communist Ture Nerman (1886-1969), who, rather ironically (and diabolically, as Enn Kokk points out in his basic website) set it to the tune of a well known Danish patriotic song of 1848, Den tappre landsoldat (“Fatherland's Bold Soldier”). The “reveille” resounding “from one nation to the others” comes from no occasional nation: it comes from Soviet Russia. Nevertheless, I think this song might be still of actuality. Now guess why. [RV]

The lyrics were published 1925 in a booklet called “Socialistiska kampsanger”, including 15 songs (among them, three are by Joe Hill in Swedish translations). Here you... (Continues)
Det brinner över jord.
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/5/27 - 11:29
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Il 24 maggio l'è un giorno disgraziato

Anonymous
Il 24 maggio l'è un giorno disgraziato
Un “controcanto” per una memoria diversa.

Alle note retoriche della Leggenda del Piave di E.A.Mario, cantata nei teatri a fine guerra, dove il fiume “mormorava calmo e placido al passaggio / dei nostri fanti il 24 maggio...” fa da contraltare un canto inedito di soldati meridionali, mai raccolto nei canzonieri patriottici.

Dalla ricerca di Emilio Jona e Michele Straniero, compiuta nell'estate del 1962 al Sud (Calabria, Puglia, Sicilia), proviene un eccezionale documento cantato da un reduce, Domenico Scaramuzzina, manovale di Cosenza, classe 1896, che aveva combattuto sul Carso, poi vissuto la prigionia e l'incubo della fame, portando a casa la pelle e un bagaglio incredibile di memorie e di “controcanti” costruiti con singolare estro rapsodico. Così, ad apertura di microfono, senza esitazione, introduce e commenta la sua chanson de geste che ripercorre le vicende belliche da quel disgraziato... (Continues)
E il 24 maggio
(Continues)
2019/5/24 - 16:14
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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John Hill

John Hill
2014
Never Forget

John Hill married Sean's Great Grandmother Mary Jane in Sunderland in 1913. He died a year later with thousands of others in the opening months of the Great War and is buried in the little French town of Bailleul. Mary Jane eventually remarried and gave birth to another 11 children one of whom is Sean's Nana.
John Hill lies in Bailleul as I lie in bed
(Continues)
Contributed by Dq82 2019/3/26 - 09:20
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Aldrig mera krig

Aldrig mera krig
[1977]
Text och musik / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Ulf Dageby - Peter Wahlqvist
Sjunger / Canta / Singing / Chante / Laulaa: Totta Näslund (1945-2005)
Album / Albumi: Vi äro tusenden [1977]



Italiano
Svenska
English




Una canzone rock (scritta da Ulf Dageby e Peter Wahlqvist, e interpretata da Totta Näslund) scritta nel 1977 per il Tältprojekt (“Progetto nei tendoni”, o “teatri tenda”). La canzone ha avuto un suo secondo momento di notorietà nel 2001, quando fu ripresa dal movimento altermondialista svedese che si espresse particolarmente a Göteborg.

Il Tältprojekt, chiamato anche Vi äro tusenden (“Siamo in migliaia”, espressione ripresa dal Vi bygger landet, il principale inno socialista dei paesi nordici), è stato un'importante rappresentazione teatrale e musicale della sinistra svedese, che fu portata in tutta la Svezia e in Danimarca... (Continues)
Jag kan hälsa från en skyttegrav i Flandern
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/3/14 - 02:22
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Brot und Frieden hätt' ich gern [Der Deserteur]

Anonymous
Brot und Frieden hätt' ich gern [Der Deserteur]
[1914/18]
Canzone popolare tedesca
Deutsches Volkslied
German Folksong
Chanson populaire allemande
Saksankielinen kansanlaulu
Musica / Musik / Music / Musique / Sävel:
Gold und Silber lieb ich sehr (1843)
Testo / Worte / Lyrics / Paroles / Sanat: August Schnetzler (1828) [1809-1853]
Musica / Musik / Music / Musique / Sävel: Friedrich Hyeronimus Truhn [1811-1886]
Album / Albumi: Die Grenzgänger, Maikäfer, flieg! (2014)

Il Lied Gold und Silber lieb ich sehr ("Oro e argento mi piacciono un sacco"), musicato nel 1843 da Friedrich Hyeronimus Truhn su un testo scritto nel 1828 dal poeta August Schnetzler, è stato assai popolare in Germania e ha quindi ispirato parecchie parodie, o détournements. La qui presente sembra essere stata, secondo il Volksliederarchiv, ideata e cantata nel 107° (o 109°) Reggimento di Fanteria tedesco, più probabilmente verso la fine della "Grande Guerra"; l'ultima... (Continues)
Brot und Frieden hätt`ich gern,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2019/2/25 - 23:00
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Elegische Ironie

Elegische Ironie
[agosto 1917]
Versi di Erich Mühsam, nella raccolta "Brennende Erde. Verse eines Kämpfers", pubblicata a Monaco nel 1920
Musica di Christoph Holzhöfer

Una poesia composta durante la Grande Guerra, sicuramente dopo la fine del 1914, quando Mühsam rinsavì dall'abbaglio nazionalistico e bellicista che aveva colto lui ed una parte del movimento anarchico. Dal quel momento di ogni guerra fu sempre un fiero oppositore.
Lieder sing ich, seit ich denke,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/1/30 - 11:52
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Klage

Klage
[1916]
Versi di Erich Mühsam, nella raccolta "Brennende Erde. Verse eines Kämpfers", pubblicata a Monaco nel 1920
Musica di Christoph Holzhöfer
Wir haben den Frieden erstrebt und gewollt.
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/1/23 - 17:34
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Fuoco e mitragliatrici e Valzer dei disertori

Anonymous
Fuoco e mitragliatrici <i>e</i> Valzer dei disertori
Lezione vicentina di FUOCO E MITRAGLIATRICI

(in AL ROMBO DEL CANNON, Neri Pozza, pag.612)
FUOCO E MITRAGLIATRICI
(Continues)
2018/12/23 - 18:04
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Solidarity Forever

Solidarity Forever
Several variations with slightly different lyrics exist, this is the version included in the 38th edition of the IWW's Little Red Songbook.
SOLIDARIDAD PA' SIEMPRE
(Continues)
Contributed by Paweł Dembowski 2018/12/21 - 07:21
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Klage

Klage
LAMENT
(Continues)
Contributed by Bertram Kottmann 2018/12/6 - 00:09
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Corpse #564

Corpse #564
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
Wake me not, I beg you friend, wake me up, never
(Continues)
Contributed by DQ82 2018/12/5 - 16:57
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Listen in the Twilight Breeze

Listen in the Twilight Breeze
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
Oh weep not for me, prophetic tender owls,
(Continues)
Contributed by DQ82 2018/12/5 - 16:55
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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The Darkling Fields of Stowborough

The Darkling Fields of Stowborough
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
Last to leave was I, those Darkling Fields of Stowborough,
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 16:54
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

The Eternal Bleak Darkness of My Death

The Eternal Bleak Darkness of My Death
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
It's the eternal bleak darkness of my death, that troubles me
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 16:53
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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I Am the Messenger

I Am the Messenger
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
I am the messenger
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 16:51
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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The Expressionist Tell

The Expressionist Tell
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
Gas, guns, mortar fire
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 15:58
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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The Lost Bastard Son of War

The Lost Bastard Son of War
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
I am the lost bastard son of war and I bring you death and destruction!
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 15:54
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Pounding for Peace

Pounding for Peace
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
They're pounding for peace again, the guns at the front
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 15:51
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Softly Spoken Bill

Softly Spoken Bill
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
I never saw a sight so strange as softly spoken Bill
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 15:50
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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The Kindness of Ravens

The Kindness of Ravens
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
Patiently we watch each other, my hungry raven friend and I
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 15:48
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Poor, Poor Surgeon Tim

Poor, Poor Surgeon Tim
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
Poor, poor Surgeon Tim
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 15:46
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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A Secret Hidden Message

A Secret Hidden Message
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
I see it written in the sky
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 15:42
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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The Poetic Clown

The Poetic Clown
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
"Bury me at midnight in a silver moonlight spray!
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 15:40
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Further Down the Line

Further Down the Line
2018
The Fall and Rise of Edgar Bourchier And the Horrors of War

Nel DNA artistico di Mick Harvey si trovano tracce di un pregevole percorso creativo che, dagli albori dei Boys Next Door, l’ha portato ad essere tra i co-fondatori dei Birthday Party e poi dei Bad Seeds di Nick Cave, oltre a condurlo ad intraprendere illustri collaborazioni che ne hanno costantemente confermato il valore di poli-strumentista, compositore e produttore (un nome su tutti: Sua Maestà PJ Harvey).

La premessa è sufficiente a sgomberare il campo da ogni dubbio circa la levatura artistica di un musicista che, nonostante le notevoli prove d’autore fornite anche con la sua carriera solistica, è riuscito a rimanere, suo malgrado, sempre un po’ fuori dal circuito mainstream, in un’aura di marginalità nobile e per certi versi salvifica, che gli ha consentito di fare scelte creative talvolta ardite. Ne è la riprova questo... (Continues)
It's not for me the dead stare cold,
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/12/5 - 15:36
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Andrea

Andrea
Dai ricordi di Massimo Bubola sappiamo che inizialmente Andrea doveva chiamarsi “Lucia”: “una ragazza che, come la Dosolina, si buttava in un pozzo perché le dicevano che il suo ragazzo era morto in guerra. L’inizio, ‘Lucia si è persa, si è persa e non sa tornare’, fotografava la sua impossibilità di tornare in vita perché si era persa nel fondo del pozzo. Poi ci venne, improvvisa, l’idea di classicizzarla e riprendere la struttura dei due soldati amanti. Funzionò, perché le diede un contenuto più eretico e originale. L’idea venne mentre eravamo in macchina.

Stavamo andando a Cortina a trovare certi amici di Fabrizio. Passando sul Piave notammo un cartello che diceva: ‘Fiume sacro alla patria’. Fabrizio disse: ‘Come può essere sacro un luogo di massacro?’. Pensammo ai due soldati amanti, uno morto sulla bandiera, ucciso sui monti di Trento dalla mitraglia, e l’altro che si lascia cadere... (Continues)
2018/11/30 - 22:29
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Belleau Wood

Belleau Wood
I have loved this song ever since Garth Brooks has sung it. For I had three Uncles in the war plus my stepfather. So this song means a lot to me. It is not just words It is a heartfelt feeling of what they went through. For I can not even imagine what it was like back then. For I ng.cry each time I hear this song.
David Nelson 2018/11/16 - 20:41

I frà 'd San Bernardin

Anonymous
I frà 'd San Bernardin
[1917]
Testo piemontese risalente alla Rivolta del Pane di Torino, 21-24 agosto 1917
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.

Sull'insurrezione operaia di Torino del 1917 contro la guerra e contro la fame si veda Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo).
Qui basti ricordare che le due strofette in piemontese si riferiscono ad un episodio contestuale a quella rivolta, quando il 23 agosto la gente assalì, saccheggiò e bruciò il convento e la chiesa di San Bernardino nel quartiere Borgo San Paolo. Ciò avvenne perchè solo qualche tempo prima i frati avevano brutalmente malmenato, e forse seviziato, alcuni ragazzini che si erano introdotti nell'orto del convento per rubare della frutta...

Questo il racconto da "Storia di Torino operaia e socialista", di Paolo Spriano, 1972, p.... (Continues)
I frà 'd San Bernardin
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/15 - 17:37
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Dulce Et Decorum Est

Dulce Et Decorum Est
SULOISTA JA KUNNIAKASTA
(Continues)
Contributed by Juha Rämö 2018/11/14 - 10:28

Il governo italiano prepotente come un cane

Anonymous
Il governo italiano prepotente come un cane
[1914-18]
Canto raccolto da Franco Castelli nell'Alessandrino, dalla voce della madre Gemma Milanese.
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.

"Canto che coniuga, in una sintesi di rara forza evocativa: la denuncia della prepotenza del potere; il senso di appartenenza alla nazione; il giudizio critico che accomuna preti, imboscati e signori; il divario sociale che la guerra ha esaltato esponendo alle atrocità dei combattimenti solo i poveretti, mandati a morire in mezzo a quei reticolati."
Il governo italiano
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/13 - 21:59
Song Itineraries: World War I (1914-1918)

Ma parliamo dunque di questi imboscati

Anonymous
Ma parliamo dunque di questi imboscati
[1914-18]
Un canto raccolto negli anni 60 a Novara e ad Arzignano (VI), presente nel volume "E non mai più la guerra", di Cesare Bermani e Antonella De Palma, pubblicato dalla Società di mutuo soccorso Ernesto de Martino nel 2015

Riportato anche in "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.

Nella propaganda ufficiale la figura dell'imboscato era assimilata a quella del disertore, traditori della patria. Già nelle trincee il sentimento era diverso, che gli imboscati erano gli ufficiali nelle retrovie e i signori e i ministri che tiravano i fili della guerra stando a casa "con le loro mogli sui letti di lana", come recita un'altra strofetta di quel periodo. Ma qui la coscienza di classe e insieme la lucida consapevolezza che un lavoratore non può che essere contro la guerra trasformano l'operaio/imboscato... (Continues)
Ma parliamo dunque di questi imboscati
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/13 - 21:06
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The Kingdom of the Cross

The Kingdom of the Cross
not 'A cross the psalm' but 'Across the Somme' (river)
Mike 2018/11/11 - 20:50
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Dulce Et Decorum Est

Dulce Et Decorum Est
grazie per la traduzione !!!!
2018/11/7 - 12:28

The Hearse Song (the Worms Crawl In)

Anonymous
The Hearse Song (the Worms Crawl In)
I've been looking for this damn song! I thought it was lost to the sands of time from the help places were being such as google, thank you
Jakob 2018/11/5 - 05:47
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Ò sentito sparà il cannone

Anonymous
Ò sentito sparà il cannone
HO SENTITO SPARA' IL CANNONE
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2018/11/4 - 22:53

E ‘un me ne ‘mporta della tu’ vittoria

Antiwar Songs Blog
E ‘un me ne ‘mporta della tu’ vittoria
E ‘un me ne ‘mporta della tu’ vittoria, perché ci sputo sopra alla bandiera; sputo sopra l’Italia tutta ‘ntera e vado ‘n culo al re con la su’ boria. Così recita un canto popolare raccolto da Pino Masi e dal Canzoniere Pisano nel 1966. Un canto, che come è stato ricordato al raduno del nostro […]
Antiwar Songs Staff 2018-11-04 19:27:00
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Sui Monti Scarpazi

Anonymous
Sui Monti Scarpazi
Canzone militare risalente alla Prima guerra mondiale, diffusa nell'Italia settentrionale con il titolo "Addio padre e madre addio". In Trentino è invece stata documentata come: "Sui monti scarpazi" [Pedrotti 1976], "Tu ti recasti alla Serbia" e "O crudele destino di Serbia" [Morelli et al. 1983]. In alcune versioni rilevate la protagonista esprime il dolore per aver perso il marito al fronte, per essere rimasta sola con una figlia piccola e conclude con una protesta nei confronti delle classi dominanti. Altre versioni hanno invece come protagonista il soldato, che si lamenta per la partenza in guerra e racconta la sua stessa morte.
SUI MONTI SCARPAZI
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2018/11/2 - 21:31
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Siam prigionieri

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Siam prigionieri
"Canto militare nato in prigionia fra militari trentini e giuliani che, costetti ad arruolarsi e a combattere nelle file dell'esercito austriaco, furono inviati sul fronte orientale, catturati dai russi in Galizia (a nord dei Carpazi) e inviati in Siberia". [da Canti della Grande guerra, di SavonaStraniero, 1981: 614-615].

"Il canto, nel Trentino, è famoso per molte ragioni. Dalla generazione dei padri è stato trasmesso a quella dei figli che in Russia tornarono a combattere e s'identificò talmente con la seconda situazione che finì per ignorarne le ragioni" [da Storie da quattro soldi: canzonieri popolari trentini, di Quinto Antonelli 1988: 351].
SIAM PRIGIONIERI
(Continues)
Contributed by B.B. 2018/11/2 - 21:12
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Il testamento del capitano

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Il testamento del capitano
La versione dei CCCP

1989
Canzoni preghiere danze del II millennio - Sezione Europa

Dq82 2018/10/31 - 13:32
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Madre Acqua

Madre Acqua
Rovereto, in provincia di Trento è stata teatro insieme ad altre città e paesi della prima guerra mondiale. La prima guerra mondiale è stata la guerra delle montagne. La montagna di Rovereto, il monte Zugna è una montagna che presenta scarsità di acqua. Per questo motivo le poche fonti disponibili erano necessariamente a disposizione di tutti. A monte di Rovereto, sul colle di Miravalle, poco sotto a dove attualmente è situata la Campana dei Caduti, c’era e c’è una fontanella, che porta una lapide. Questa lapide ricorda come i due eserciti, quello italiano e quello austriaco, alla sera, finite le ostilità scendevano alla fontana per bere, accomunati dallo stesso bisogno: la sete. L’acqua diventava la stessa madre, madre di tutti, che univa i nemici, fratelli della stessa sete. Un richiamo ed un invito a ripudiare la guerra. Siamo tutti figli della stessa madre, Madre Acqua.
Era il Sedici e il Diciassette
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Contributed by Coro Vallagarina 2018/10/27 - 09:54
Song Itineraries: World War I (1914-1918)
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Monte Canino

Anonymous
Monte Canino
Teniamo vivi quei canti che ci ricordano i nostri nonni, o bisnonni, che ci trasmettono l' emozione e i valori che loro ci hanno tramandato
Giuseppe Angeleri 17/10/2018 2018/10/17 - 23:39
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A Soldier's Diary

A Soldier's Diary
2006
Suite XVI

The fastest song the band has ever recorded. I wanted to cram in as many chord changes as we could and still keep the whole thing rocketing alone. It was inspired by reading about some of the notes, letters and diaries that were found in the allied trenches during the First World War, left by soldiers about to go over the top, never to be seen, and in many cases never to be found, again. I thought it was stirring stuff, heart breaking, poignant, and in the case of many a British Tommy, blackly amusing…never say fucking die…sometimes all there is left is to laugh…

Counterpointing dark subject matter again with a jolly upbeat tune and melody seemed to be key here, and we rattled this off in no time once we’d worked it through. It’s not easy playing as fast as this and keeping it tight, and we’ve been playing it live recently too…a first… As an aside, this was the song I mentioned... (Continues)
I guess it's time to go
(Continues)
Contributed by Dq82 2018/10/14 - 09:51
Song Itineraries: World War I (1914-1918)




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