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Before 2014-1-28

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Lettre d'un soldat

Lettre d'un soldat
[1942]
Paroles et musique: Roland Lebrun
Testo e musica: Roland Lebrun

Il quebecchese Roland Lebrun è passato alla storia come "Il soldato Lebrun" per le sue canzoni di ambito militare e bellico; negli anni della guerra, dal '42 al '45, vendette centinaia di migliaia di dischi. In realtà era un cantante country e, sui suoi oltre duecento titoli, solo 16 sono canzoni sui soldati; ma a queste rimane legato indissolubilmente il suo nome. Canzoni "contro la guerra" o "antimilitariste"? Tutt'altro. In quegli anni, le canzoni di Lebrun erano, anzi, canzoni di propaganda. Il soldato, insomma, fa il suo "dovere": va alla battaglia, attacca i "Boches" (i tedeschi), si becca le mitragliate mentre pensa alla famiglia ed è fiero che sia il suo turno di andare a crepare per la Patria. Ciononostante, le canzoni di Lebrun riflettono senz'altro quel che i soldati scrivevano e dicevano davvero alle famiglie, lasciado trasparire molto spesso l'esatto contrario. [RV]
Je t'écris ma femme adorée
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/28 - 18:56
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Ode to a Composer (Bach at Treblinka)

Ode to a Composer (Bach at Treblinka)
[1973]
Versi di Yuri Suhl (1908-1986), scrittore e poeta americano.
Musica di Pete Seeger (1983)
Trovo la canzone nell’album “At 89” del 2008.

Yuri Suhl era polacco, di fede ebraica, ed emigrò negli USA nel 1932, giusto in tempo per sfuggire alla barbarie nazista. Nella nuova patria si dedicò tutta la vita alla preservazione e diffusione della lingua e cultura Yiddish. Socialista, impegnato nel movimento per i diritti civili e per la pace, scrisse diversi volumi di poesie in Yiddish, un racconto sulla Resistenza ebraica in Europa, parecchi libri per bambini e biografie di militanti sociali..

L’ossessione principale di Hitler, in fatto di musica, era Wagner, ma il pantheon nazista dei compositori comprendeva Beethoven, Bruckner, Schumann, Brahms e Bach. Invece Mendelssohn, che di Bach aveva riportato alla luce la musica dopo un lungo periodo di oblio, fu censurato in quanto ebreo e la... (Continues)
You’re one of us now
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 16:21
Song Itineraries: Extermination camps
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La complainte d'une mère

La complainte d'une mère
[1952]
Paroles et musique: Roland Lebrun
Testo e musica: Roland Lebrun

Da Du Temps des Cerises aux Feuilles Mortes. Canzone degli anni '50, post-bellica, sospesa tra due temi più che classici: il dolore di una madre per il figlio in guerra e il "senso del dovere" (con l'immancabile eroismo). [RV]
Quelle douleur pour une pauvre mère
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/28 - 16:10
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Arrange and Rearrange

Arrange and Rearrange
[1997]
Parole e musica di Pete Seeger
Nell’album “At 89” del 2008.

“A volte i grandi cambiamenti si avverano con piccoli cambiamenti. Per esempio, quando tutti quei maniaci urlano ‘Crescere, crescere, crescere!’, noi al contrario possiamo scegliere di restare piccoli, di decrescere, di mangiare di meno, di bere di meno, di consumare di meno, persino di cagare di meno… Allora forse i bambini che oggi nascono avranno la possibilità e la speranza di vivere a lungo…”
Early in the mornin’ I first see the sun,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 15:16
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And Tomorrow the Stock Exchange Be the Human Race

And Tomorrow the Stock Exchange Be the Human Race
[1990]
Nell’album significativamente intitolato “Banking, Violence And The Inner Life Today”
In copertina un dipinto intitolato “Die Arbeitsmänner” (“I lavoratori”) dell’artista costruttivista tedesco Franz Wilhelm Seiwert (1894-1933).

“L’unica cosa sulla terra per cui vale la pena di morire è… il profitto!”
Praticamente L'Internationale ironicamente rovesciata.
Un album che è un bilancio dei lunghi anni del “thatcherismo” (1979-1990) e del suo funesto lascito. Un lavoro in ogni caso attualissimo, considerato che è già passato quasi un quarto di secolo dalla sua uscita e La Guerre de Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri dura tuttora, sempre più cruenta…
Arise, the wealthy of the earth
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 13:45
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I'm on the Side of Mankind as Much as the Next Man

I'm on the Side of Mankind as Much as the Next Man
[1990]
Nell’album significativamente intitolato “Banking, Violence And The Inner Life Today”
In copertina un dipinto intitolato “Die Arbeitsmänner” (“I lavoratori”) dell’artista costruttivista tedesco Franz Wilhelm Seiwert (1894-1933), forse scelto dai McCarthy per il suo radicalismo oppure perché, morendo molto giovane nell’anno dell’avvento di Hitler al potere, ebbe così modo di scampare al nazismo e alla seconda guerra mondiale…

“Io sto dalla parte del genere umano, come chiunque, ma viene per tutti il momento di chiedersi se non valga invece la pena invece stare dalla parte del denaro… D’altra parte, mi piacerebbe valorizzare la vita umana ma se non c’è un margine di profitto chi me lo fa fare?...”

Un album che è un bilancio dei lunghi anni del “thatcherismo” (1979-1990) e del suo funesto lascito. Un lavoro in ogni caso attualissimo, considerato che la La Guerre de Cent mille ans che i ricchi fanno ai poveri dura tuttora ed, anzi, è sempre più cruenta…
Long live free enterprise!
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 13:27
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Trayvon

Trayvon
2013 Spies are reading my blog

Canzoni dedicate a Trayvon Martin:
Trayvon Jasiri X
Justice! Godswill
We Are Trayvon Plies
Trayvon Martin Tribute Papoose
Super Life Chaka Khan
Hoodiez Willie D
I wonder why Rick Ross
The Ballad of Trayvon Martin Will Hoge
Justice (if You're 17) Wyclef Jean
No More Innocent People Dying Kamal Imani
Trayvon David Rovics
Sandra's Smile Blood Orange
Call It What It Is Ben Harper
Angel Down Lady Gaga
Sad News Swizz Beat
Black America Again Common


Trayvon Martin era un ragazzo afroamericano di 17 anni.‎



Il 26 febbraio 2012, mentre passeggiava verso le 19 in una strada di Sanford, Florida, era stato ‎segnalato alla polizia come sospetto da George Zimmerman, un membro di un gruppo di vigilantes ‎della zona chiamato Neighborhood Watch. Zimmerman aveva ritenuto di segnalare la presenza di ‎Martin perché questi si muoveva in modo, a suo dire, sospetto... (Continues)
A boy went to visit his father out of town 
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/28 - 12:08
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John Brown

John Brown
2009
Ten Thousand Miles Away

John Brown (Torrington, 9 maggio 1800 – Charles Town, 2 dicembre 1859) è stato un attivista statunitense, simbolo della causa antischiavista cui si dedicò anche mediante la lotta armata e per cui pagò con la vita. Egli fu infatti impiccato in seguito al fallito assalto all'arsenale federale di Harper's Ferry con le cui armi voleva dare il via ad una rivolta grazie al sostegno degli schiavi nelle contee occidentali dello Stato della Virginia.
La canzone John Brown's Body, di cui esiste anche una versione italiana, fece di lui un eroico martire della causa nordista. Essa perciò, adottata come canzone di battaglia dell'Unione durante la Guerra Civile Americana, divenne popolare.
Owen Brown was an abolitionist
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/28 - 11:29
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Israeli Geography

Israeli Geography
2015
Meanwhile In Afghanistan
Netanyahu is in a tizzy, his eyes are filled with hate
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/28 - 11:19
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Breivik

Breivik
2015
Meanwhile In Afghanistan
They say he acted alone for a Europe white and free
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/28 - 10:57
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Holy Land 5

Holy Land 5
2015
Meanwhile In Afghanistan
They grew up among the bombs of the occupation
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/28 - 10:38
At some point, Pete Seeger decided he’d be a walking, singing reminder of all of America’s history. He’d be living archive of America’s music and conscience, a testament of the power of song and culture to nudge history along, to push American events towards more humane and justified ends.

He would have the audacity and the courage to sing in the voice of the people.

And he did, until the very end. He has left us yesterday after 94 long years. Thanks, Pete.
Lorenzo Masetti 2014/1/28 - 10:16

Grazie, Pete

Antiwar Songs Blog
Grazie, Pete
Ad un certo punto, Pete Seeger ha deciso che sarebbe stato una memoria vivente e cantante di tutta la storia americana. Sarebbe stato l’archivio vivente della musica e della coscienza americana, una dimostrazione del potere della canzone e della cultura di guidare la storia verso fini più umani e giusti. Ha deciso che avrebbe avuto […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-28 09:58:00
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Breaking the Law

Breaking the Law
[1980]
Scritta da Rob Halford, K.K. Downing e Glenn Tipton
Nell’album intitolato “British Steel”, con una delle copertine più indimenticabili della storia del Rock, fotografata da Bob Elsdale.
Interpretata anche dai Motörhead

Una canzone contemporanea a Bankrobber dei Clash. Il tema è lo stesso: se le promesse del Welfare sono state miseramente tradite, se i poveri sono sempre più poveri, i ricchi sempre più ricchi e le loro banche sempre più piene, allora non resta altro da fare che…
There I was completely wasting,
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 09:08
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Bankrobber

Bankrobber
[1980]
Parole e musica di Mick Jones e Joe Strummer
Singolo poi incluso nella raccolta “Black Market Clash” del 1980



Mi viene bene di proporre questa canzone dopo aver ascoltato alcune allegre notiziole, tipo quella che c’è il 16% degli italiani sotto la soglia di povertà e invece un altro 10% che da solo detiene il 50% della richezza nazionale… La fonte dei dati è Bankitalia, già, quel famoso istituto pubblico in mano alle banche private – in testa San Paolo e Unicredit - cui nei giorni scorsi il Governo (zitto zitto, mentre tanti italiani esausti facevano l’ennesima coda per pagare l’ennesimo balzello) ha regalato 7,5 miliardi di euro prelevandoli dai fondi d’emergenza nazionali…
C’è poi anche che alla Electrolux, negli stabilimenti che non verranno chiusi, i padroni vogliono pagare agli operai – a quelli che non verranno licenziati - 900 euro al mese al posto dei 1.400 che prendono... (Continues)
My daddy was a bankrobber
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/28 - 08:31
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Red Rifles

Red Rifles
(1981)

from Metro Youth's recording session on a four-track machine at their local rehearsal studio in 1981 ("Brutalised" that appeared on "Bullshit Detector Two" 2xLP compilation came from the same session)

Lyrics from anarchoscene
Street fighter
(Continues)
2014/1/27 - 23:03
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Anti-War

Anti-War
Album: "Just An Error" (1986)
Don't want to die a hero.
(Continues)
2014/1/27 - 22:56
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God Bless the USA

God Bless the USA
2013
Into A Prism
God bless all the Indians living in their reservations
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/27 - 18:48
Song Itineraries: Anthems and Anti-Anthems
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Inno delle Nazioni

Inno delle Nazioni
[1862]
Musica di Giuseppe Verdi
Testo di Arrigo Boito
Music by Giuseppe Verdi
Lyrics by Arrigo Boito



L'Inno delle Nazioni
it.wikipedia


L'Inno Delle Nazioni è una cantata profana composta da Giuseppe Verdi su testo di Arrigo Boito per l'Esposizione universale del 1862 e presentata in anteprima il 24 maggio 1862 presso la Royal Opera House di Londra.

Per l'Esposizione Universale del 1862, a Londra, furono incaricati di comporre musica di festa per l'occasione, i compositori di quattro paesi: Germania (Giacomo Meyerbeer), Francia (Daniel-François-Esprit Auber), Gran Bretagna (William Sterndale Bennett) e l'Italia, recentemente unificata. Prima di dare l'incarico a Verdi, che aveva appena terminato la composizione della sua opera La forza del destino, si cercò la disponibilità di Gioachino Rossini che rifiutò l'offerta.

Nel 1861 l'Italia era stata unificata per la maggior parte del... (Continues)
CORO DI POPOLO
(Continues)
Contributed by Ahmed il Lavavetri 2014/1/27 - 18:11
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Comets of Kandahar

Comets of Kandahar
2013
Everything Can Change
The Twin Towers came down in 2001
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/27 - 16:48
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Bonobo Song

Bonobo Song
2013
Into A Prism

Con il medesimo argomento si veda Bonobo power
There are lots of different monkeys on this lovely planet Earth
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/27 - 15:58
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Barack Obama

Barack Obama
2013
Into A Prism
His first name is the last name of an Israeli Prime Minister
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/27 - 12:41
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Ballad of Saed Bannoura

Ballad of Saed Bannoura
2016
1939

Saed Bannoura (b. 1973) is a Palestinian journalist working for the Bethlehem-based IMEMC (www.imemc.org). Saed currently lives in the United States. He is confined to a wheelchair since 1991 after being shot repeatedly by an Israeli death squad, who had infiltrated a demonstration in Bethlehem. In his own words:

When the man noticed that I had realized their true identify he pulled a small automatic gun from under his shirt, and I ran away knowing that even if I surrendered to him then, I would have been immediately assassinated, as had happened to so many Palestinian martyrs before me.The man ran after me, along with the other undercover death squad members, until I came to an area were he was standing above me on a hill, just five meters away from me. When he shouted at me again, I began to turn, and I could see his eyes, or at least, what was visible of them from under his... (Continues)
Saed Bannoura is a friend of mine
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/27 - 12:35
Song Itineraries: The Palestinian Holocaust
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Aurora Massacre

Aurora Massacre
2013
Everything Can Change

Il 20 luglio 2012 James Holmes, ex dottorando di neuroscienze ventiquattrenne, ha aperto il fuoco durante la proiezione della prima del film Il cavaliere oscuro - Il ritorno in un cinema di Aurora, in Colorado negli Stati Uniti d'America. L'attacco ha ucciso 12 persone e ne ha ferite 58
The survivors will hug and tell their stories
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/27 - 12:25
Song Itineraries: Weapons: our daily home war
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Lu me' paìsi

Lu me' paìsi
[1970?]
Parole e musica di Otello Profazio
Nel disco “L'italia cantata dal Sud” del 1970
Testo trovato su Poesie – Report on line
C'è un campanili
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/27 - 10:43

La memoria ogni giorno dell’anno

Antiwar Songs Blog
La memoria ogni giorno dell’anno
Questo sito, la memoria la fa ogni giorno dell’anno e non ha bisogno di “giornate” istituzionali. Soprattutto non la fa a senso unico, come chi trasforma (tipo “Repubblica”) il 27 gennaio nella “Giornata per la propaganda israeliana”. Siamo e restiamo ben lontani da tutto questo. Il 27 gennaio, se “giornata” dev’essere, lo è per gli […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-27 09:02:00
This site cares memory every day of the year, and has no need of “institutional days”. We do not like “one way memory”, like those (i.e. the Italian newspaper “Repubblica”) turning January 27 into the “Day of pro-Israeli propaganda”. We are and want to remain far from all this. If January 27 must be a “special day”, it must be so not only for Jews, but also for the Rom people, the Jehovah Witnesses, homosexuals and all those who did not believe in any god, and for mere anti-Nazis (anarchists, communists, democrats) who died by thousands not only in concentration camps. Memory should not be “deified” too much; “God was with” murderers, too.

In this day of January 27 we want to point out people like Rocco Rosignoli (the author of Oesterheld), who is going to release a whole web-album, “La bella che guarda il mare” (“The beauty glancing the sea”), live recorded for ANPI (the Society of Italian Partisans). Today, Rocco is proposing a pre-release of his version of Zog nit keynmol (the lyrics are here), that is a partisan hymn of Resistance, and not a piece of Zionist propaganda. We also invite to read and listen to Tsigaynerlid, the “Gypsies' Song” written in Yiddish by Dovid Beyglman: a very poorly known token of solidarity between the victims of Nazism, that is not only “madness”, but also something politically definite, and still acting.
Riccardo Venturi 2014/1/27 - 07:44
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White Rabbit

White Rabbit
(1965-66)
Parole e musica di Grace Slick
Album: "Surrealistic Pillow" (1967)
Notable covers: Patti Smith, Emilíana Torrini, Pink

C'è sempre un po' di imbarazzo nell'inserire tra le canzoni contro la guerra delle canzoni famosissime, di quelle che, come si dice, hanno fatto epoca. Questo sito è celebre per le sue dimenticanze di canzoni fondamentali. Questa potrebbe essere una di quelle, anche se in questo caso l'interpretazione che proponiamo qui (ben presentata in questo articolo Grace Slick and the White Rabbit Society che qui traduciamo parzialmente) potrebbe essere accusata di essere perlomeno discutibile. Io l'ho trovata però molto convincente.

La canzone, scritta da Grace Slick ai tempi del suo primo gruppo The Great Society e portata in dote (insieme a Somebody to Love, l'altro singolo di successo dell'album) agli Airplane, è naturalmente una trasposizione in canzone di The Adventures... (Continues)
One pill makes you larger
(Continues)
Contributed by Lorenzo Maetti 2014/1/26 - 16:32
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Niente da festeggiare

Niente da festeggiare
Pezzo dedicato a Leonard Peltier
Ahi America se avessi rifiutato
(Continues)
Contributed by adriana 2014/1/26 - 11:53
Song Itineraries: Native American Genocide
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Avvertimento

Avvertimento
1997
Da qui

Non so a cosa faccia riferimento questa canzone, ma per dirla alla Troisi: la poesia è di chi gli serve, non di chi la scrive.
E visto il gesto ignobile che è stato attuato contro la comunità ebraica a Roma, a noi questa canzone ci serve. Per dire chiaro e tondo che questo sito ripudia in toto e con sommo disprezzo ogni fascismo, nazismo e ogni sorta di revisionismo. Che poi il negazionismo della Shoah è una contraddizione in termini, "gli ebrei non sono stati sterminati, ma se lo fossero stati, sarebbe stato giusto".
E vorrei aggiungere che la condanna e la memoria senza se e senza ma della Shoah, non ci impedisce di avere uno sguardo e una posizione critica nei confronti della politica colonialista e razzista dello stato di Israele, che niente ha da invidiare all'apartheid... tanto per essere chiari
Qualcuno ha lasciato una testa di maiale
(Continues)
Contributed by donquijote82 2014/1/26 - 10:46
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Liberazione

Liberazione
[2010]

Album :Incrocio

Musica: Jean-Marie Benjamin
Parole: Silvia Squadrone

Dal 1998, padre Benjamin ha pubblicato diversi libri sull'Iraq e realizzato film documentari per sensibilizzare l'opinione pubblica al problema della contaminazione radioattiva provocata dalle armi all'uranio impoverito e agli effetti dell'embargo e della guerra sulla popolazione irachena. Oggi, questo album CD con 10 brani: una denuncia dell'ingiustizia, dell'ipocrisia e della feroce barbarie dei super-potenti.

Il ricavato delle royalties maturate con le vendite del CD “Incrocio” e download dei brani via Paycode saranno devolute all’associazione umanitaria svizzera “Basmat Al-Qarib”, associazione che lavora in Iraq a sostegno delle donne e delle famiglie e per l’apertura di un panificio con distribuzione gratuita del pane a Baghdad e villaggi circostanti.
La grande vergogna dell’umanità
(Continues)
2014/1/26 - 08:52
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Democrazia export

Democrazia export
[2010]

Album :Incrocio

Dal 1998, padre Benjamin ha pubblicato diversi libri sull'Iraq e realizzato film documentari per sensibilizzare l'opinione pubblica al problema della contaminazione radioattiva provocata dalle armi all'uranio impoverito e agli effetti dell'embargo e della guerra sulla popolazione irachena. Oggi, questo album CD con 10 brani: una denuncia dell'ingiustizia, dell'ipocrisia e della feroce barbarie dei super-potenti.

Il ricavato delle royalties maturate con le vendite del CD “Incrocio” e download dei brani via Paycode saranno devolute all’associazione umanitaria svizzera “Basmat Al-Qarib”, associazione che lavora in Iraq a sostegno delle donne e delle famiglie e per l’apertura di un panificio con distribuzione gratuita del pane a Baghdad e villaggi circostanti.
Ci hanno detto che le bombe
(Continues)
2014/1/26 - 08:41
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Juzutnuku

Juzutnuku
Ja chcę zaginać czas
(Continues)
Contributed by krzyś 2014/1/26 - 01:15
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Nim wstanie dzień

Nim wstanie dzień
[1964]

La canzone fu scritta per la colonna sonora del film "Prawo i pięść" (La legge e il pugno). Regia: Jerzy Hoffman & Edward Skórzewski. Tratto dal romanzo di Józef Hen "Toast".
Viene eseguita da Edmund Fetting
Testo: Agnieszka Osiecka
Musica: Krzysztof Komeda

Testo pescato qui
Ze świata czterech stron,
(Continues)
Contributed by Krzysztof Wrona 2014/1/25 - 21:48
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The Bonny Light Horseman / Broken-Hearted I Wander

Anonymous
Un lamento irlandese e inglese risalente ai tempi delle guerre napoleoniche.

Martin Howley cantò una versione chiamata "The Young Horseman" a Pat Mackenzie nella sua casa di Fanore, nella contea di Clare, nell'estate del 1975. Questa registrazione è stata inclusa nel 1998 nella fondamentale antologia A Story I'm Just About to Tell (The Voice of the People Series Volume 8).

Il gruppo folk di Manchester Canny Fettle ha inciso una versione intitolata Bonny Light Horseman nel 1975 nell'album Varry Canny.

Lal e Norma Waterson hanno cantato la canzone nell'album del 1977 A True Hearted Girl.

Sam Henry sostiene che la melodia, che ha probabilmente più di quattrocento anni, sia di origine irlandese perché utilizza una "gapped scale" (cioè una scala che non usa la quarta e la settima nota). Secondo William Barret la canzone era molto diffusa in Inghilterra dopo il 1790 diffusa su fogli volanti... (Continues)
Well now Bonaparte, he has commanded his troops for to stand
(Continues)
2014/1/25 - 18:39
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Gracias a Monsanto

Gracias a Monsanto
Liliana Felipe y Jesusa Rodriguez

sulle note di Gracias a la vida
(krzyś)
Gracias a Monsanto que me ha dado tanto
(Continues)
Contributed by adriana 2014/1/25 - 15:20
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E se ognuno fa qualcosa

E se ognuno fa qualcosa
[2014]

Album : L'appartenenza

Dedicata a Don Pino Puglisi

Don Giuseppe Puglisi, meglio conosciuto come padre Pino Puglisi (Palermo, 15 settembre 1937 – Palermo, 15 settembre 1993), è stato un presbitero italiano, ucciso da Cosa nostra il giorno del suo 56º compleanno a motivo del suo costante impegno evangelico e sociale.
Chi è lei che ha sfiorato il sagrato con pane e coraggio
(Continues)
Contributed by adriana 2014/1/25 - 13:41
Song Itineraries: Mafia and Mafias
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Laddove crescevano i melograni

Laddove crescevano i melograni
[2014]

Album : L'appartenenza
Laddove crescevano i melograni c'era un profumo di erba bagnata
(Continues)
Contributed by adriana 2014/1/25 - 13:24
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Valley of Kandahar

Valley of Kandahar
This song, which is roughly to the tune of "You Rambling Boys of Pleasure", is a lament is the style of earlier anti-war laments in the Irish tradition, such as "Bonny Light Horseman". The song tells the story of a woman who marries a young soldier. The soldier is called to war in Afghanistan, where he serves in the Kandahar valley, one of the most war-torn and violent parts of the country. There, he is killed. The wife receives the news of his death, and expresses her anguish.
Oh come and gather round me
(Continues)
Contributed by Emmett Doyle 2014/1/25 - 05:20
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Haiti

Haiti
Album: "Funeral" (2004)

Régine Chassagne, la cantante degli Arcade Fire, è figlia di profughi haitiani che hanno dovuto lasciare il loro paese durante la terribile dittatura di François Duvalier (Papa Doc). Vedi anche Gadé maché ti péyi mouin!.
Haïti, mon pays,
(Continues)
2014/1/24 - 23:59
The Italian fascist attack on Ethiopia (1935/36) in a Calypso song from Trinidad and Tobago: The Gold in Africa by Neville Marcano, aka “The Tiger” (1936). This song is introduced in Italy for the first time: almost 80 years have passed in vain, for monuments to the fascist butcher Graziani are still being built.
Riccardo Venturi 2014/1/24 - 21:13

L’oro d’Africa

Antiwar Songs Blog
L’oro d’Africa
The Gold in Africa di Neville Marcano, detto “The Tiger” (1936) è un brano Calypso proveniente da Trinidad e Tobago che denuncia l’aggressione fascista italiana all’Etiopia (1935/36). Lo presentiamo per la prima volta in Italia, dopo quasi ottant’anni passati invano, dato che si continuano a inaugurare monumenti al macellaio Graziani. Di prim’acchito pensavo di aver […]
Antiwar Songs Staff 2014-01-24 20:38:00
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The Gold in Africa

The Gold in Africa
[1936]
Lyrics and music by Neville Marcano [The Growling Tiger]
Testo e musica di Neville Marcano [The Growling Tiger]
Paroles et musique de Neville Marcano [The Growling Tiger]

Arrangement by Gerald Clark and his Caribbean Serenaders
Arrangiament di Gerald Clark coi suoi Caribbean Serenaders
Arrangement de Gerald Clark et ses Caribbean Serenaders

Recorded in New York, April 2nd, 1936
Registrato a New York, 2 aprile 1936
Enregistré à New York, 2 avril 1936



Di prim'acchito pensavo di aver trovato, con questo brano, un'autentica particolarità: una canzone a ballo contro Mussolini e la guerra d'Abissinia (vale a dire l'aggressione fascista e colonialista all'Etiopia) proveniente, in epoca contemporanea agli avvenimenti, da Trinidad e Tobago! Poi ci ho ripensato, e mi sono detto che la cosa era più che normale: in tutti i Caraibi, la figura dell'imperatore Hailé Selassié era pressoché... (Continues)
The gold , the gold, the gold,
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/24 - 19:01
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Brutal

Brutal
[1991]
Langford-White-Greenhalg
Album: The Curse of the Mekons
Here comes McDrug
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2014/1/24 - 17:52
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Sole di notte

Sole di notte
(2013)

AK 47:
Renato N (Voce), Michele F (chitarra e voce), Michele M (basso e percussioni), Riccardo R (anima e cori), Fabio G (elettronica, anima e cori), Alessio P (elettronica, effetti)

con loro Serhat A (saz e violino) Marco D (percussioni), Marta M (sax soprano)

Siamo tornati a scrivere dopo molti anni di silenzio e con la stessa intenzione che ci mosse a scrivere per denunciare la profonda ingiustizia del caso di Silvia Baraldini, detenuta all'epoca negli Stati Uniti, in regime di strettissima sorveglianza con un immane carico di pressione fisica e psicologica (leggi tortura e accanimento) e lo abbiamo fatto su un tema che è stato affrontato in mille modi, ma che -- nonostante le mille giuste e antiche battaglie - è rimasto "incombente" su tutti noi senza possibilità di scampo: Genova 2001. Non ci dilunghiamo sulle analisi perché mille e mille volte tutti quanti noi abbiamo parlato... (Continues)
Genova era fuori dalla zona rossa e a venti anni a piazza Alimonda
(Continues)
Contributed by DQ82, adriana 2014/1/24 - 15:21
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‎¿Dónde están?‎

‎¿Dónde están?‎
24 gennaio 2014
DOVE SONO?
(Continues)
2014/1/24 - 14:35
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Uno uguale a me

Uno uguale a me
Chanson italienne – Uno uguale a me – Mario Pogliotti – 1961

Paroles et musique de Mario Pogliotti

Chanson sur l'aliénation par le travail…
UN PAREIL À MOI
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/1/24 - 14:14
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Cuando me acuerdo de mi país

Cuando me acuerdo de mi país
24 gennaio 2014


Si vedano le Note del traduttore.

Pur non presentando le difficoltà a prima vista insormontabili de El equipaje del destierro, questa canzone è, come detto, una sorta di sua “prima fase”, o di “prova generale”, all'inizio dell'esilio; si comincia quindi a vedere bene, pur in una struttura metrica radicalmente diversa, il procedimento linguistico di Patricio Manns, che mira a spingere all'eccesso le possibilità della propria lingua senza omettere certamente, e non di rado, di valicare la soglia della sovversione della sintassi. Che è pur sempre una sovversione rivoluzionaria, dato che va a intaccare una delle principali convenzioni umane: il linguaggio. Roland Barthes soleva dire che la lingua è “fascista”, in quanto fascismo non è impedire di dire, ma obbligare a dire; questi obblighi vengono fatti fuori da Patricio Manns, ad esempio quando “gli nevica la tempia” o “si... (Continues)
QUANDO RAMMENTO IL MIO PAESE
(Continues)
2014/1/24 - 01:43
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E semm partii

E semm partii
E PARTIMOS
(Continues)
Contributed by Diego Campos Santos 2014/1/23 - 16:50
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No Lies

No Lies
[1971]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”

In questo paese non abbiamo bisogno di capi, di leader che ci dicano cos’è giusto e cos’è sbagliato… Basta con le menzogne!
In questo paese abbiamo solo bisogno d’amore, abbiamo bisogno l’uno dell’altro per vivere in pace ed armonia, solo così saremo più forti... Basta con le cazzate!

Ho solo una cosa da aggiungere: basta con le balle!
Oh ... I got one thing to tell ya'
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 15:05
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Save the Land

Save the Land
[1971]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “E Pluribus Funk”

Un appello ai miei fratelli, alle mie sorelle, tutti insieme per sconfiggere questa paura che ci attanaglia: diamoci una mossa, salviamo questa terra!
Look out for the land rush
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 14:56
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I Want Freedom

I Want Freedom
[1971]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato “Survival”
La canzone vera e propria è preceduta nell’incisione da un lungo dialogo tra Don Brewer e Mel Schacher dei Grand Funk che sembrano non intendersi sull’attacco del pezzo… Io ho preferito ometterlo perché, almeno dal punto di vista testuale, lo trovavo privo di interesse…

Quando ero bambino credevo di essere libero ma più tardi ho scoperto che la libertà che mi hanno dato non era vera, era una menzogna… Ora non ho più nessuna libertà, nemmeno quella di piangere, di esprimere come mi sento senza la mia libertà… Voglio libertà, voglio la libertà che mi avevano promesso per poter vivere in questo paese, la voglio, non posso vivere senza…
Just let me take it, my mind can't make it without ...
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 14:40
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I'm Your Captain (Closer to Home)

I'm Your Captain (Closer to Home)
[1970]
Parole e musica di Mark Farner
Singolo poi incluso nell’album “Closer To Home”

Un brano epico, il più lungo (10 minuti) mai realizzato dalla band di Flint, Michigan.
Detto che il racconto è quello di un capitano privato del proprio vascello, forse in seguito ad un ammutinamento, le sue interpretazioni sono state molteplici ed il suo autore, Mark Farner, non ne ha mai avallata una in particolare: l’Odissea, o un trip lisergico andato male, o un tributo a Walt Whitman e alla sua "O Captain! My Captain!" dedicata a Lincoln…
Ma quella più accreditata ha a che fare con la guerra in Vietnam: nel suo “Battle Notes: Music of the Vietnam War” lo scrittore Lee Andresen afferma che il Capitano fosse il presidente Nixon, ritratto nel momento in cui stava perdendo il consenso della nazione al proseguimento della guerra. Mi sembra francamente un’interpretazione un po’ forzata… Meglio forse... (Continues)
Everybody, listen to me
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 14:07
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Creepin'

Creepin'
[1973]
Parole e musica di Mark Farner
Nell’album intitolato "We're An American Band” (dove il gruppo abbandonò il nome originario semplificandolo in Grand Funk).

Ehi, aprite bene le orecchie! C’è qualcosa che dobbiamo temere, ed è qui, ed è ora, ed è evidente: sono gli uomini che si arricchiscono depredando e stuprando il paese… Non riesco a capire perché non li acciuffiamo subito… Non dobbiamo più stare in loro balìa, apriamo gli occhi, smettiamola di dormire, apriamo gli occhi prima che sia troppo tardi, prima che il loro domani si insinui insidioso strisciando fra di noi come un serpente velenoso…
Hey, everybody won't you lend me your ear
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 13:03
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Words of Fire, Deeds of Blood

Words of Fire, Deeds of Blood
[1876]
Parole di Hin-mah-too-yah-lat-kekt, meglio conosciuto come Capo Giuseppe, o Giuseppe Il Giovane (1840–1904), capo della tribù Wal-lam-wat-kain (Wallowa) del popolo nativo dei Niimíipu (Nez Perce), originariamente abitanti nel nord-est dell’attuale Oregon.
Adattamento e musica di Robbie Robertson, dal disco “Music For the Native Americans” del 1994, con il gruppo The Red Road Ensemble.

Uno dei tanti, coraggiosi discorsi pronunciati da Hin-mah-too-yah-lat-kekt, prima e dopo l’incredibile e sfortunata impresa del 1877 quando, dopo aver rifiutato la deportazione in Idaho ma al tempo stesso di scontrarsi con i bianchi, condusse la sua tribù in un’epica fuga verso il Canada, nel tentativo di raggiungere i Sioux di Tȟatȟáŋka Íyotake (Toro Seduto) che lì erano sconfinati qualche tempo prima. Braccati dall’esercito, i Niimíipu, militarmente organizzati da guerrieri come Toohoolhoolzote e... (Continues)
Perhaps you think the Creator sent you here
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/1/23 - 11:32
Song Itineraries: Native American Genocide
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Le Chameau

Le Chameau
Le Chameau

Chanson enfantine de langue française
Interprétations :
Les Quatre Barbus – 1956
Quatre Barbus (1956) :
Les petits chanteurs de l'Ile de France (1966) 

Ah, « Le Chameau »... Voilà bien un quadrupède utile...

Attention, dit Lucien l'âne, quadrupède et de plus, c'est un ongulé et de surcroît, tout comme son compère le dromadaire, il est très costaud et certains sont très rapides à la course et peuvent courir jusqu’à 65 km/h en pointe. Ce sont de lointains cousins...

Ah, l'esprit de famille... Ne fais pas la grimace, Lucien l'âne mon ami. C'était juste une petite plaisanterie. Mais notre « Chameau » d'aujourd'hui est une chanson, sans doute anonyme, qui fut sauvée des eaux par les colonies de vacances, les soirées dans les auberges de jeunesse et les Quatres Barbus qui en 1956, en firent une version qui fit les bonnes heures de leurs tours de France... Mais ce n'est pas... (Continues)
Perdu dans le désert immense
(Continues)
Contributed by Marco Valdo M.I. 2014/1/23 - 11:21




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