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Um índio

Um índio
‎[1976]‎
Parole e musica di Caetano Veloso
Nell’unico disco realizzato insieme da Gilberto Gil, Caetano Veloso, Maria ‎Bethânia e Gal Costa, uniti con il nome di ‎‎Doces Bárbaros, nel decimo anniversario ‎dell’inizio delle rispettive carriere. Doveva essere semplicemente un disco realizzato in studio e ‎invece divenne uno spettacolo dal vivo da cui furono tratti l’album e un documentario diretto dal ‎regista Jom Tob Azulay. ‎
Poi nell’album di caetano Veloso intitolato “Bicho” dell’anno seguente.‎
Testo trovato sul sito di Gal Costa


Um índio descerá de uma estrela colorida, brilhante
(Continues)
Contributed by Lorenzo & Bernart 2013/3/29 - 11:52
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Mil faces de um homem leal (Marighella)

Mil faces de um homem leal (Marighella)
(2011)

dalla colonna sonora del film Marighella di Isa Grinspum Ferraz che racconta la storia del rivoluzionario brasiliano Carlos Marighella
A postos para o seu general
(Continues)
2013/3/28 - 17:52
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Gente

Gente
‎[1977]‎
Parole e musica di Caetano Veloso
Dall’album “Bicho”‎
Gente olha pro céu
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/3/28 - 16:45
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Um Comunista

Um Comunista
Album: Abraçaço (2012)


“Un mulatto baiano, molto alto e mulatto, figlio di un italiano e di una nera hauçá, ha imparato a leggere guardando il mondo intorno a lui, facendo attenzione a quello che non si vedeva. Così nasce un comunista. Um mulatto baiano, che morì a San Paolo, ammazzato da uomini del potere militare, nelle fisionomie nate sul suolo americano, la cosiddetta guerra fredda, Roma, Francia e Bahia. I comunisti custodivano sogni. I comunisti! I comunisti!”

Sono le prime due strofe di Um Comunista, il brano più lungo del disco (oltre 8 minuti di una melodia sofferta, come è duramente poetico il testo): canzone dedicata a Carlos Marighella, baiano di origini italiane per padre e africane per madre, amico di Jorge Amado, comunista convinto, che organizzò la lotta armata in Brasile con la sua ALN (Ação Libertadora Nacional) per combattere la dittatura e che fu assassinato a San... (Continues)
Um mulato baiano,
(Continues)
2013/3/28 - 16:41
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Roda

Roda
‎[1966]‎
Scritta da Gilberto Gil e João Augusto (?)‎
Singolo poi incluso nell’album “Louvação” dell’anno seguente.‎

Una canzone molto esplicita contro ricchi e potenti, contro la classe dirigente di allora che aveva ‎invocato ed appoggiato la dittatura militare. ‎
Non per nulla, qualche anno dopo, Gilberto Gil e l’amico Caetano Veloso furono presi, ‎imprigionati e poi liberati dopo aver promesso che avrebbero lasciato il Brasile… E’ un po’ come se ‎in Gran Bretagna avessero arrestato John Lennon e Paul McCartney e li avessero ‎costretti ad andare in esilio (e in effetti a Lennon una cosa simile rischiò di capitare negli USA nel ‎‎1972)…‎
Meu povo, preste atenção
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/3/28 - 16:14
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O sal da terra

O sal da terra
‎[1981]‎
Scritta da Beto Guedes e Ronaldo Bastos
Dal disco “Contos da lua vaga”‎
Anda!
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/3/28 - 15:23
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Pequeno perfil de um cidadão comum

Pequeno perfil de um cidadão comum
‎[1978]‎
Scritta da Toquinho e Antonio Carlos Belchior
Nel disco di Toquinho “Cantando & tocando” e in quello di Belchior intitolato “Era uma vez um ‎homem e seu tempo”, entrambi del 1979.‎

(Continues)
Contributed by Bernart 2013/3/28 - 14:54
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Ninguém pode mais sofrer

Ninguém pode mais sofrer
‎[1964]‎
Parole e musica di Geraldo Vandré e Luiz Roberto
Dall’album d’esordio eponimo

… Il mio samba è la certezza che un giorno il mondo intero canterà e nessuno soffrirà ‎più…
Quem vai me escutar?
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/28 - 13:58
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Canção nordestina

Canção nordestina
‎[1964]‎
Parole e musica di Geraldo Vandré
Dall’album d’esordio eponimo



Una delle prime canzoni di Vandré, bellissima... ‎
Dal nordest brasiliano un lamento contadino per la povertà, la fame e soprattutto per la mortale ‎siccità che periodicamente flagella quelle regioni. Anche in questi mesi, così come tante volte in ‎passato, le regioni del nordest del Brasile stanno attraversando un durissimo periodo di clima ‎torrido ed assenza di piogge…‎

Non è un caso se uno dei più bei romanzi della letteratura brasiliana sia quello di Graciliano Ramos ‎del 1938 significativamente intitolato “Vidas secas”. Nel 1963 ne fu tratto anche un bellissimo film ‎per la regia di Nelson Pereira dos Santos.‎
Que sol quente que tristeza
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/3/28 - 13:33
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Gloria In Excelsis (Missa Agrária)‎

Gloria In Excelsis (Missa Agrária)‎
‎[1965]‎
Scritta da Carlos Lyra e Gianfrancesco Guarnieri (1934-2006), attore, regista, ‎drammaturgo e poeta di origine italiana. Il padre, il direttore d’orchestra Edoardo Guarneieri, e la ‎madre, l’arpista Elsa Martinenghi, si erano trasferiti in Brasile del 1934 per sfuggire al regime ‎fascista.‎
Nell’album d’esordio “Maria Bethânia” del 1965, cantata ad introduzione di Carcará

Canzone che sempre nel 1965 fece parte dello “Show Opinião”, spettacolo musicale di protesta da ‎contro la dittatura interpretato da Nara Leão (che si ammalò e fu sostituita proprio da ‎Maria Bethânia), João do Vale e Zé Kéti, diretto da Augusto Boal e prodotto dal Teatro ‎de Arena e dal Centro Popular de Cultura della União Nacional dos Estudantes (UNE), ‎organizzazione studentesca che in quel momento era stata già dichiarata illegale dai militari.‎



“… E ti prego Dio di condannare e di rifiutare il perdono al padrone che si è dimenticato che ‎gli uomini sono tutti fratelli.”
Glória a Deus Senhor nas alturas
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/28 - 12:04
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O favelado

O favelado
‎[1965]‎
Scritta da João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão, e Zé Kéti

Da Opinião, che prima di essere il titolo dell’album di Nara Leão fu quello di uno spettacolo ‎musicale di protesta contro la dittatura, diretto da Augusto Boal e prodotto dal Teatro de Arena e dal ‎Centro Popular de Cultura della União Nacional dos Estudantes (UNE), organizzazione studentesca ‎che in quel momento era stata già dichiarata illegale dai militari.‎

O morro sorri
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/27 - 17:45
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Carcará

Carcará
‎[1965]‎
Scritta da José Cândido e João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão.‎
Singolo poi nell’album d’esordio “Maria Bethânia” del 1965‎
Interpretata anche da Nara Leão nell’album “O canto livre de Nara”, sempre del 1965, e ‎in seguito da molti altri artisti, ma ho preferito attribuirla a Maria Bethânia perché fu il suo primo ‎grande successo e perché fu proprio lei, a soli 17 anni, a sostituire la Leão indisposta nello ‎spettacolo “Opinião”, che includeva anche l’esecuzione di “Carcará”‎

Nel carcarà – il caracara, un grosso rapace dal becco molto forte, distribuito dall’Argentina fino agli ‎Stati meridionali degli USA – viene in questa canzone identificato il popolo del sertão e del nordest ‎brasiliano, un popolo che ama la sua terra difficile, che lotta per la sopravvivenza ma che è pure ‎costretto all’emigrazione...‎
Chissà se Dario Fo conosceva questo testo quando scrisse la sua La poiana magnificamente ‎interpretata da Enzo Jannacci …‎
Carcará!
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/3/27 - 17:19
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Vampiro S. A.‎

Vampiro S. A.‎
‎[1982]‎
Parole e musica di Laert Sarrumor
Dal disco d’esordio di questo gruppo di goliardi di São Paulo, intitolato semplicemente “Língua de ‎Trapo” (che in portoghese è un’espressione che credo indichi persona dedita al gossip sfrenato, o ‎che si fa sempre i cazzi degli altri)‎
Monstro asqueroso
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/3/27 - 08:45
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Língua de Trapo: Cagar é bom

Língua de Trapo: Cagar é bom
‎[1991]‎
Parole e musica di Laert Sarrumor
Nel disco dei Língua de Trapo intitolato “Brincando com Fogo”‎

Avevo promesso due chicche di “alleggerimento” per il percorso “Nostra sorella la merda”, ed ecco ‎la seconda dopo Constipation Blues di Screamin’ Jat Hawkins.‎

Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, anche se a volte può ‎essere una Guerra, specie quando si incontra qualche ‎‎‎Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.‎

E questa canzone c'entra pure con le molte canzoni di autori brasiliani che ho contribuito in questo ‎periodo, e pure con la dittatura che – come sappiamo – funestò il Brasile dal 1964 (ma anche prima) ‎fino alla metà degli 80.‎
Per cominciare, nasce come una parodia della canzone d'autore di quel paese, e qualche balordo ha ‎suggerito, in particolare del nostro amato (Ca)Caetano Veloso...‎
E poi i Língua de Trapo di São Paulo, tuttora in attività,... (Continues)
Cagar é bom quando a gente tá em paz,
(Continues)
Contributed by Bernart 2013/3/27 - 08:14
Song Itineraries: Shit, our sister
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Hora de lutar

Hora de lutar
‎[1965]‎
Parole e musica di Geraldo Vandré
E’ la canzone che dà il titolo al suo secondo disco.‎




“La capoeira ha già cantato, ha già ballato, ora è il momento di lasciar da parte la musica, la ‎danza, il canto e il berimbau… la capoeira non ha fretta, ma adesso per te, per voi, è l’ora di ‎lottare…”

Scritta nel 1965, l’anno seguente all’instaurarsi di una lunga e sanguinaria dittatura militare…‎
Capoeira vai lutar
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/26 - 14:59
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O plantador

O plantador
‎[1968]‎
Scritta da Geraldo Vandré e Hilton Accioli (1939-), cantante e compositore brasiliano di musica ‎popolare.‎
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura miitare che in quegli anni ‎andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.‎



Una canzone che ricorda molto nel testo Sina de caboclo di João do Vale…‎
Nella voce del contadino tutta la relazione profonda tra la terra e l’uomo che la coltiva. Ma il frutto ‎della terrra non è mai di chi dissoda, di chi semina, di chi lavora per raccogliere, ma è di “quem ‎não ‎plantou nada”, il padrone, il latifondista. Il quale, senza far nulla, sfruttando il lavoro altrui, si ‎permette anche di dare del pigro al contadino se il raccolto è scarso e vorrebbe che lui seminasse ‎anche quando non è tempo, quando la terra è arida e non pronta ad accogliere il seme…‎
Ma negli ultimi versi finalmente si annuncia la ribellione… ‎
Quanto mais eu ando,
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/26 - 12:05
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Terra plana

Terra plana
‎[1968]‎
Parole e musica di Geraldo Vandré
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura militare che in quegli anni ‎andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.‎



‎“… Deixo claro que a firmeza do meu canto vem da certeza que tenho, de que o poder que ‎cresce sobre a pobreza e faz dos fracos riqueza, foi que me fez cantador…”‎
‎“… Sia chiaro che la fermezza del mio canto deriva dalla certezza che ho: il potere che cresce sulla ‎povertà e fa dei deboli bottino, questo fece di me un cantore…” ‎

All’interno del disco c’è anche questo pensiero dell’autore:‎
‎ ‎
‎"(...) Às vezes penso que cantando mereço um pouco de vida. Saldo em parte os meus ‎compromissos e tenho então, cada vez mais forte, a sensação da liberdade. Por isso aprendo a cantar ‎e canto."‎
‎“… A volte penso che cantando mi guadagno un po’ di vita. Saldo almeno... (Continues)
Meu Senhor, minha Senhora...‎
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/26 - 11:44
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Aroeira

Aroeira
‎[1967]‎
Singolo del 1967 poi incluso nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la ‎dittatura miitare che in quegli anni andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società ‎brasiliana.‎

L’Aroeira, o Arrueira, è una pianta della famiglia delle Anacardiacee presente in diverse varietà in ‎Brasile. In Europa ne è presente una, il Lentisco, diffusa soprattutto in Portogallo. Ha un legno ‎molto resistente, duro e compatto, e infatti è usata pe la costruzione di travi e montanti ma anche ‎bastoni e fruste usate dai mandriani per governare il bestiame..‎
‎“Ma il bastone di Aroeira che hanno usato contro il popolo, un giorno sarà il popolo ad usarlo ‎finchè si spezzerà, sarà la vendetta dell’Aroeira che si abbatterà sulla schiena di chi ha dato oridine ‎di picchiare…”‎
Più esplicito di così!‎

Geraldo Vandré, dopo questa canzone e soprattutto dopo Pra não dizer... (Continues)
Vim de longe, vou mais longe
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/26 - 11:17
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‎13 de maio‎

‎13 de maio‎
‎[2000]‎
Parole e musica di Caetano Veloso
Dall’album “Noites do norte”‎

Il 13 maggio del 1888 l’ultima reggente dell’Impero del Brasile, “dona Isabel Cristina Leopoldina ‎Augusta Micaela Gabriela Rafaela Gonzaga de Bragança e Bourbon”, più semplicemente chiamata ‎Princesa Isabel, firmò la cosiddetta “Lei Áurea” con cui veniva abolita la schiavitù in Brasile. Si ‎trattava in realtà della ratifica di un dato di fatto, perché fin dal 1883 si erano succeduta le ordinanze ‎locali di liberazione degli schiavi. La prima città ad adottarla, il 1 gennaio del 1883, fu Acarate, ‎oggi non a caso chiamata Redenção, nello Stato del Ceará.‎
Il 13 maggio di ogni anno si festeggia quella data fatidica con una gran festa, con fuochi artificiali e ‎piatti tipici, come la “maniçoba”, o “feijoada paraense”, una pietanza a base di manioca, carne e ‎riso.‎
Dia 13 de maio em Santo Amaro
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/26 - 09:06
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Noites do norte

Noites do norte
‎[2000]‎
Musica di Caetano Veloso
Testo adattato da versi di Joaquim Aurélio Barreto Nabuco de Araújo (1849-1910), politico, ‎diplomatico, storico e giurista brasiliano che lottò contro la schiavitù e che al proposito ebbe a dire: ‎‎“O verdadeiro patriotismo é o que concilia a pátria com a humanidade”, concetto ‎piuttosto avanzato per l’epoca.‎
A escravidão permanecerá por
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/26 - 08:38
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Alegria, alegria

Alegria, alegria
‎[1967]‎
Parole e musica di Caetano Veloso
Singolo poi incluso nell’album “Caetano Veloso”‎

Una passeggiata in una giornata di sole nel Brasile in piena dittatura, in piena libertà e senza ‎documenti, senza fucile, senza niente in tasca o nelle mani… Perché no?‎
Una canzone che divenne l’inno del 1967, un inno di protesta, e l’esordio del movimento ‎‎“tropicalista”.‎
Caminhando contra o vento
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/26 - 08:07
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Milho aos pombos

Milho aos pombos
[1981]
Parole e musica di Zé Geraldo
Dall’album “Zé Geraldo”

“... e mentre tutto questo accade, io me ne sto al parco a dar da mangiare ai piccioni”
Enquanto esses comandantes loucos
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/25 - 22:44
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Sina de caboclo

Sina de caboclo
‎[1964]‎
Scritta da João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão, e Jocastro Bezerra de ‎Aquino.‎
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989, morta troppo presto di un ‎tumore al cervello), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento ‎della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una ‎denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.‎



Canzone del contadino povero sfruttato dal latifondista, costretto a “plantar prá dividir com quem ‎não plantou nada”…‎
Mas plantar prá dividir
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/25 - 15:52
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Derradeira primavera

Derradeira primavera
‎[1964]‎
Scritta da Tom Jobim (1927-1994, il creatore del movimento della Bossa Nova) e Vinícius ‎de Moraes.‎
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989, morta troppo presto di un ‎tumore al cervello), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento ‎della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una ‎denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.‎



“Dammi la mano, non ci resta che un’ultima canzone, l’ultima voce di un poeta cantore, in ‎quest’ultima primavera” … ‎
Non so se si potesse esprimere meglio il sentimento nei confronti della dittatura appena instauratasi ‎e che sarebbe durata più di 20 anni…‎
Põe a mão na minha mão
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/25 - 15:08
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Acender as velas

Acender as velas
‎[1964]‎
Parole e musica di Zé Keti, nome d’arte di José Flores de Jesus, (1921-1999), cantante e ‎compositore di samba.‎

Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989), ‎intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento della dittatura in ‎Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una denuncia delle misere ‎condizioni di vita del popolo brasiliano.‎



Una canzone che racconta di come nelle favelas brasiliane (così come nelle “callampas” cilene, o ‎nelle “villas miseria” argentine ed in ogni baraccopoli latinoamericana) la gente fosse così ‎abbandonata da morire, magari per una stupidaggine, senza alcun soccorso… ‎
“E la gente muore senza voler morire…”
Acender as velas já é profissão
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/25 - 14:53
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La vie s'écoule, la vie s'enfuit

La vie s'écoule, la vie s'enfuit
Tradução portuguesa de Riccardo Venturi
25 de março de 2013
A VIDA PASSA, A VIDA FOGE
(Continues)
2013/3/25 - 13:18
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Los nadies

Los nadies
OS ZÉS-NINGUÉM
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/25 - 09:05
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O subdesenvolvido

O subdesenvolvido
[1961]
Parole di Francisco “Chico” de Assis
Musica di Carlos Lyra
Originariamente inclusa in «Um americano em Brasília», piece teatrale di Francisco “Chico” de Assis e Nelson Lins e Barros, fu poi incisa l’anno seguente dal Conjunto CPC nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.

Canzone parodistica sulla storia del Brasile ed il neocolonialismo americano di cui era vittima in quegli anni...
O Brasil é uma terra de amores
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/24 - 21:37
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Grileiro vem, pedra vai

Grileiro vem, pedra vai
[1962]
Parole e musica di Raphael de Carvalho.
Interpretata negli anni 70 da Soledad Bravo nell’album “Cantos revolucionarios de América Latina”

Originariamente nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.

“Grileiro” era un faccendiere con il compito di produrre falsi atti di proprietà per conto di qualche grosso proprietario o speculatore e cacciare così dai terreni d’interesse quanti li occupassero. Il termine deriva dal fatto che i documenti falsi venivano conservati in una scatola con dei grilli in modo che risultassero “antichizzati” dall’azione... (Continues)
Grileiro vem, pedra vai
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/24 - 20:46
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Brasil já vai a guerra

Brasil já vai a guerra
[1960]
Parole e musica di Juca Chaves
Dall’album “As musicas proibidas“ pubblicato nel 1968.

La dittatura militare in Brasile ebbe formalmente inizio nel 1964 ma anche lì - così come in Argentina e in molti altri paesi latinoamericani - non si può certo dire che i governi precedenti fossero stati democratici. E’ il caso di quello di Getulio Vargas, un nazionalista, populista e parafascista che fu presidente del Brasile dal 1930 al 1945 e poi ancora per qualche anno nel dopoguerra. Con Vargas e grazie all’impegno nel conflitto mondiale a fianco degli USA (una decisione puramente opportunistica, che Vargas era ideologicamente molto più vicino a Mussolini ed Hitler), l’esercito brasiliano accrebbe sempre di più la sua influenza fino - come si è detto - alla presa del potere con il golpe del 1964.

Questa canzone fu scritta dal grande umorista, cantautore e compositore Juca Chaves quando nel... (Continues)
Brasil já vai a guerra, comprou um porta-aviões
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/24 - 17:35
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Zambi

Zambi
‎[1965]‎
Scritta da Edu Lobo e Vinícius de Moraes Vinicius de Moraes
Dall’album “A musica de Edu Lobo por Edu Lobo”, con la partecipazione del Tamba Trio.‎
Interpretata anche da Elis Regina nel disco “O fino do fino” dello stesso anno.‎



Gli africani tratti in schiavitù dai trafficanti portoghesi cominciarono ad essere trasportati in Brasile ‎fina dalle ultime decadi del XVI secolo. Le loro condizioni di vita nella colonia erano terribili. ‎Molti fuggirono creando degli insediamenti, detti “quilombos”, perennemente minacciati dalle ‎truppe portoghesi o dagli eserciti privati dei latifondisti. La schiavitù in Brasile venne formalmente ‎abolita solo nel 1888.‎

‎“Zambi” (o “Nzambi” o “Nzambi Mpungu” o“Olorun”) è il dio supremo della religione animista ‎afro-brasiliana Candomblé. E’ il creatore di tutte le altre divinità (“Orixás”), non ha una forma (e ‎quindi non ha una rappresentazione,... (Continues)
É Zambi no açoite, ei, ei, é Zambi
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/21 - 14:34
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Quem é essa mulher

Quem é essa mulher
Madres Coraje, Homenaje a las Madres de Plaza de Mayo Realizado por Emilio Cartoy Diaz para Tea Imagen y Radio Tea.
Quem é essa mulher
(Continues)
Contributed by adriana 2013/3/14 - 10:04
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Onde o sol castiga mais

Onde o sol castiga mais
[1971]
Una canzone sicuramente autobiografica, composta da Bandeira all’inizio della sua carriera artistica, dopo tre anni di servizio militare trascorsi in Angola in un reparto di radiotrasmissioni.

Non si tratta certamente di una canzone pacifista nè contiene una condanna esplicita delle guerre coloniali, ma mi sembra che descriva bene il sentimento di sconforto, di paura, di insensatezza che doveva serpeggiare tra i giovani portoghesi sbattuti a combattere in quelle terre lontane, ostili, sotto un sole feroce, costretti ad uccidere per non morire, pregando Dio di riuscire a sopravvivere...
E furono proprio quei giovani soldati stanchi di guerra che, di lì a poco, posero fine alla dittatura salazarista ed al colonialismo portoghese.
Quem nunca viu, quem nunca andou a combater
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/7 - 21:18

Lá vêm os nossos soldados

Lá vêm os nossos soldados

[1977]‎
Letra e música: José Afonso
Testo e musica: José Afonso
Do espetáculo teatral "Barracas 1975"
Dallo spettacolo teatrale "Barracas 1975"


Canzone composta per lo spettacolo teatrale “Barracas 1975”, dedicato alla rivoluzione portoghese, ‎scritto dal drammaturgo e sociologo francese Richard Demarcy e presentato al festival di Avignone ‎nel 1977 dalla compagnia Théâtre de la Commune di Aubervilliers, con la direzione di Teresa ‎Mota, attrice e regista teatrale portoghese, compagna di Demarcy.‎
Alla colonna sonora collaborò, oltre che Zeca Afonso, anche Paco Ibáñez.‎
Lá vêm os nossos soldados
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/3/6 - 13:30

Ich lese von der Panzerschlacht

Ich lese von der Panzerschlacht
EU LEIO ACERCA DA BATALHA DE TANQUES
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/8 - 14:12
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Winterspruch

Winterspruch
PALAVRAS NO INVERNO
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/8 - 13:31

Gedenktafe für im Krieg des Hitler gegen Frankreich gefallene

Gedenktafe für im Krieg des Hitler gegen Frankreich gefallene
EPITÁFIO A UM CAÍDO NA GUERRA DE HITLER CONTRA A FRANÇA
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/8 - 11:49
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Gedenktafel für 4000, die im Krieg des Hitler gegen Norwegen versenkt wurden

Gedenktafel für 4000, die im Krieg des Hitler gegen Norwegen versenkt wurden
EPITÁFIO PARA 4000, QUE NA GUERRA DE HITLER CONTRA A NORUEGA ‎MORRERAM AFOGADOS
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/8 - 11:18
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Spruch

Spruch
PROVÉRBIO
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/8 - 10:35
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Die Flucht

Die Flucht
A FUGA
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/8 - 09:04
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Über den Selbstmord

Über den Selbstmord
SOBRE O SUICÍDIO
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/7 - 16:07

Die Pfeifen (Auf der Flucht)‎

Die Pfeifen (Auf der Flucht)‎
NA RETIRADA (OS FLAUTINS)‎
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/7 - 14:46
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Finnische Landschaft (Frühling 1942)‎

Finnische Landschaft (Frühling 1942)‎
PRIMAVERA (PAISAGEM FINLANDESA) ‎
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/7 - 14:18
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Hotelzimmer 1942‎

Hotelzimmer 1942‎
QUARTO DE HOTEL 1942
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/1 - 10:59

In den Weiden am Sund

In den Weiden am Sund
NOS SALGUEIROS
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/1 - 10:40
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An meinen kleinen Radioapparat

An meinen kleinen Radioapparat
A UM RÁDIO PORTÁTIL
(Continues)
Contributed by Dead End 2013/2/1 - 09:39
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Mein junger Sohn fragt mich (Der Sohn II)‎

Mein junger Sohn fragt mich (Der Sohn II)‎
O MEU JOVEM FILHO PERGUNTOU-ME (O FILHO II)
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Contributed by Dead End 2013/2/1 - 09:38
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Le rose rosse

Le rose rosse
Versão portuguesa
ROSAS VERMELHAS
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Contributed by giorgio 2013/1/29 - 15:08
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Ballata degli impiccati

Ballata degli impiccati
Tradução portuguesa de Riccardo Venturi
7 de janeiro de 2013
BALADA DOS ENFORCADOS
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2013/1/7 - 18:42
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Ballata dell'emigrazione

Ballata dell'emigrazione
Versão portuguesa de Riccardo Venturi
18 de dezembro de 2012


A cançãο foi escrita por Alberto D'Amico, mas é mais conhecida na versão interpretada pela grande folklorista italiana Giovanna Marini. Descreve perfeitamente as condições horríveis que o emigrante devia suportar. Hoje, os migrantes que procuram sobreviver são o objeto da nossa exclusão e, por isso, decidimos atualizá-la. Giovanna Marini, mestra incontestável da canção italiana, aceitou cantá-la junto com nós e para nós.
Marco Rovelli, desde o livrete de “A música nas ruas!”
CANTO DA EMIGRAÇÃO
(Continues)
2012/12/19 - 01:11
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E contra a dita a gente grita!‎

E contra a dita a gente grita!‎
‎[2011]‎
Parole di Rogério Charraz, ispirate alla poesia “A dita dura” di José Carlos De Vasconcelos (1940-), ‎giornalista, avvocato, politico e poeta portoghese.‎
Parte recitata scritta da Pedro Branco e interpretata da José Mário Branco
Dall’album “A chave”‎

Dalle dittature di ieri alle “democradure” di oggi…‎
Anche i portoghesi – come noi, come i greci gli spagnoli e tanti altri - ne sanno qualcosa…‎
A dita rói
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/18 - 14:32
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Que força é essa?‎

Que força é essa?‎
‎[1971]‎
Parole e musica di Sérgio Godinho
Nell’album "Os sobreviventes"‎
Vi-te a trabalhar o dia inteiro
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/18 - 13:12
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Já o tempo se habitua

Já o tempo se habitua

[1969]‎
Parole e musica di José Zeca Afonso
Nell’album “Contos velhos, rumos novos”

Nel 1969, l’anno in cui uscì questo disco, il Portogallo si trovava in una fase di transizione politica ‎che viene definita “Primavera marcelista”, perché il dittatore Salazar era ormai fuori combattimento ‎a causa di un ictus ed il suo successore, il giurista Marcelo Caetano, sembrava deciso a lavorare per ‎la modernizzazione del paese ed il riconoscimento della libertà di espressione e di organizzazione… ‎Speranza vana: venne solo cambiato nome alla PIDE ma per il resto tutto continuò come prima, ‎specie per quel che riguarda la guerra coloniale… Nell’aprile del 1969, quando il presidente ‎dell’Associazione Accademica di Coimbra fu arrestato per aver rifiutato durante un evento pubblico ‎di dare la parola al presidente della Repubblica Américo Tomás, un vecchio generale della Marina ‎militare, e... (Continues)
Já o tempo
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/17 - 15:39
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Eh! Companheiro

Eh! Companheiro
‎[1973?]‎
Parole di Sérgio Godinho
Musica di José Mário Branco
Nell’album "Margem de certa maneira", 1973.

Eh! Companheiro aqui estou
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/17 - 14:43
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Cantiga para quem sonha

Cantiga para quem sonha
‎[1971?]‎
Parole di Carlos Duarte Leonel Neves (1921-1996), matematico, meteorologo e poeta portoghese‎
Musica di João Figueiredo Gomes (?)‎
Interpretata da Goes (1933-2012), medico e musicista portoghese, esponente del “fado de ‎Coimbra”, nel suo album intitolato “Canções de amor e de esperança” pubblicato nel 1971.‎
Tu que tens dez reis de esperança e de amor
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/17 - 14:18
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É preciso acreditar

É preciso acreditar
‎[1971]‎
Parole di Carlos Duarte Leonel Neves (1921-1996), matematico, meteorologo e poeta portoghese‎
Musica di Luís Fernando de Sousa Pires de Goes (1933-2012), medico e musicista portoghese, ‎esponente del “fado de Coimbra”‎
Nell’album di Luiz Goes intitolato “Canções de amor e de esperança” pubblicato nel 1971.‎
É preciso acreditar,‎
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/17 - 13:54
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Cantiga dum marginal do século XIX

Cantiga dum marginal do século XIX
‎[1975]‎
Parole e musica di Vitorino Salomé Vieira
Album “Semear salsa ao reguinho”‎
Não me pergunto onde vou
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/17 - 13:34
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Monangambé

Monangambé
‎[1961]‎
Versi di António Jacinto do Amaral Martins (1924-1991), scrittore e poeta angolano, militante ‎dell’Movimento di liberazione (MPLA), dalla poesia intitolata “Monangamba” nella raccolta ‎‎“Poemas” pubblicata nel 1961.‎
Musica di Rui Alberto Vieira Dias Rodrigues Mingas, atleta, cantante e politico angolano, dall’LP ‎‎“Africa negra” del 1969.‎


‎“Monangambé” significa (in una non so quale delle 40 lingue bantu e khoisan che si parlano in ‎Angola) “contrattato”, ad indicare i neri che in epoca coloniale venivano reclutati per lavorare (= ‎buttare il sangue) nelle piantagioni di caffè dei bianchi, molto spesso assai lontane dai villaggi ‎d’origine….‎
Naquela roça grande não tem chuva
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/17 - 11:30
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A Batalha

A Batalha
(2012)

Da "O Mistério", disco solista della ex cantante dei Madredeus.
A luz da manhã
(Continues)
2012/12/14 - 21:10
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Cantilena

Cantilena
‎[1947]‎
Versi di Sebastião Artur Cardoso da Gama (1924-1952), poeta e docente portoghese, dalla raccolta‎
‎“Cabo da Boa Esperança” pubblicta nel 1947.‎
Musica di Francisco Fanhais
Nell’EP “Padre Fanhais” pubblicato nel 1969‎


All’epoca Francisco Fanhais era sacerdote (non so se in seguito sia tornato allo stato laicale). Dopo ‎questo EP e, soprattutto, dopo il disco “Canções da Cidade Nova” dell’anno seguente, la dittatura ‎gli impedì di cantare, di insegnare e di esercitare il sacerdozio. Nel 1971 fu costretto all’esilio, ‎trasferendosi in Francia dove partecipò attivamente alla Liga de Unidade e Acção Revolucionária ‎‎(LUAR), movimento politico antifascista fondato da esuli portoghesi.‎
Cortaram as asas
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/14 - 13:23
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Como hei-de amar serenamente

Como hei-de amar serenamente
‎[1970]‎
Versi di Fernando Santiago Mendes de Assis Pacheco (1937-1995), giornalista, critico letterario, ‎traduttore e scrittore portoghese.‎
Musica di Adriano Correia de Oliveira, con arrangiamento di Rui Pato e Carlos Alberto Miniz.‎
Dall’album “Cantaremos”‎
Como hei-de amar serenamente
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/14 - 11:29
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E Alegre se fez triste

E Alegre se fez triste
‎[1964?]‎
Versi di Manuel Alegre
Musica di José Niza (1938-2011), medico, compositore e deputato portoghese.‎
Dal disco intitolato “Gente de aqui e de agora” del 1971‎



Ho datato (con riserva) questa poesia al 1964 perché ho la netta sensazione che Manuel Alegre la ‎scrisse quando quell’anno fu costretto ad andare in esilio rifugiandosi ad Algeri, dove attraverso la ‎radio A Voz da Liberdade continuò la sua lotta contro il regime fascista.‎
E credo che “E Alegre se fez triste” fosse diretta proprio all’amico Adriano Correia de Oliveira che ‎invece rimase coraggiosamente in Portogallo continuando a cantare contro la dittatura.‎
Aquela clara madrugada
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/14 - 11:13
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O menino negro não entrou na roda

O menino negro não entrou na roda
‎[1958?]‎
Versi di Geraldo Bessa Victor (1917-1990), poeta angolano.‎
Musica di Luís Cília
Dal disco “Portugal-Angola: chants de lutte” pubblicato da Le Chant Du Monde nel 1964‎
In seguito rieditata nell’album “Meu País” del 1973‎

O menino negro não entrou na roda
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/14 - 10:42
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Guitarras como tristeza

Guitarras como tristeza
‎[1964]‎
Versi di Rui Namorado, poeta portoghese, oggi docente di economia all’Università di Coimbra. Suo ‎il blog O Grande Zoo
Musica di Luís Cília
Dal disco “Portugal-Angola: chants de lutte” (Le Chant Du Monde)‎
In seguito rieditata nell’album “Meu País” del 1973‎

Guitarras como tristeza
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/14 - 10:29
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Sei que me esperas

Sei que me esperas
‎[1973]‎
Versi del giornalista e poeta antifascista portoghese ‎‎João Apolinário (1924-1988), l’autore di ‎‎É preciso avisar toda a gente e di Recuso-me.‎
Musica di Luís Cília
Dal disco intitolato “Contra a ideia da violência a violência da ideia” (Le Chant Du Monde)‎

Sei que me esperas lutas e confias
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/14 - 10:20
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O que menos importa

O que menos importa
‎[1964]‎
Versi di Daniel Damásio Ascensão Filipe (1925-1964), poeta capoverdiano.

Emigrato con la famiglia in Portogallo che era ancora un bambino, Daniel Filipe fece gli studi liceali a Lisbona, Divenne poi giornalista e poeta e veemente oppositore della dittatura salazarista, cosa che gli valse arresti e torture. Morì prematuramente, a soli 39 anni, nel 1964.


Musica di Luís Cília
Dal disco “Portugal-Angola: chants de lutte” (Le Chant Du Monde)‎
In seguito rieditata nell’album “Meu País” del 1973‎

O que menos importa é o fato surrado
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/14 - 10:11
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Sou barco

Sou barco
‎[1964]‎
Versi di António Borges Coelho (1928-), storico, poeta e studioso di teatro portoghese.‎
Musica di Luís Cília
Dal disco “Portugal-Angola: chants de lutte” (Le Chant Du Monde)‎
In seguito rieditata nell’album “Meu País” del 1973‎

Come da nota in francese riportata sul ‎disco, durante la dittatura salazarista António Borges Coelho fu incarcerato per sei anni a Peniche, ‎una fortezza-prigione in riva al mare. E’ lì che compose questi versi.‎
La canzone è stata interpretata, tra gli altri, anche da Adriano Correia de Oliveira nel suo ‎LP di esordio del 1967.‎
Sou barco abandonado
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/14 - 10:01
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Aqui ficas

Aqui ficas
‎[1964]‎
Versi di José Gomes Ferreira (1900-1985), scrittore e poeta portoghese.‎
Musica di Luís Cília
Dal disco “Portugal-Angola: chants de lutte” (Le Chant Du Monde)‎
In seguito rieditata nell’album “Meu País” del 1973‎

Aqui ficas, melodia
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/14 - 09:48
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As brumas do futuro

As brumas do futuro
‎[2000]‎
Parole di Pedro Ayres de Magalhães (1960-), chitarrista e compositore portoghese, uno dei ‎fondatori dei Madredeus.‎
Musica di António Victorino Goulart de Medeiros e Almeida (1940-), compositore, pianista e ‎scrittore portoghese.‎
Interpretata da Teresa Salgueiro e Madredeus
Dalla colonna sonora del film di Maria de Medeiros “Capitães de Abril” (“Capitani d’Aprile”)‎
Sim, foi assim que a minha mão
(Continues)
Contributed by Dead End 2012/12/14 - 09:30




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