Author Bob Dylan
The Maid and the Palmer and the Well Below the Valley
Anonymous
Child #21
a. The Maid and the Palmer
Da / From: Percy Folio Manuscript, XVII secolo / 17th Century (senza titolo / untitled)
Child #21B.: Charles Kirkpatrick Sharpe, 1851, Scots Musical Museum communicated by Walter Scott around 1825
b. The Well Below the Valley
First recorded by / Registrata originariamente da Tom Munnelly, 1965
Cantore / Folksinger: John Reilly (1925-1969)
Incisa da vari artisti e gruppi / Recorded by various artists and bands
Maddalene.
Nel famoso manoscritto del Percy (il Percy Folio probabilmente seicentesco), le ballate che vi sono contenute a volte non hanno un titolo ben preciso. Fu quindi Francis James Child a dare a questa oscura, cupa e controversa ballata il titolo di The Maid and the Palmer (Child #21). Il prof. Bronson, l'importantissimo raccoglitore e studioso delle melodie delle ballate tradizionali britanniche, a proposito di King Orfeo (ballata... (Continues)
a. The Maid and the Palmer
Da / From: Percy Folio Manuscript, XVII secolo / 17th Century (senza titolo / untitled)
Child #21B.: Charles Kirkpatrick Sharpe, 1851, Scots Musical Museum communicated by Walter Scott around 1825
b. The Well Below the Valley
First recorded by / Registrata originariamente da Tom Munnelly, 1965
Cantore / Folksinger: John Reilly (1925-1969)
Incisa da vari artisti e gruppi / Recorded by various artists and bands
Maddalene.
Nel famoso manoscritto del Percy (il Percy Folio probabilmente seicentesco), le ballate che vi sono contenute a volte non hanno un titolo ben preciso. Fu quindi Francis James Child a dare a questa oscura, cupa e controversa ballata il titolo di The Maid and the Palmer (Child #21). Il prof. Bronson, l'importantissimo raccoglitore e studioso delle melodie delle ballate tradizionali britanniche, a proposito di King Orfeo (ballata... (Continues)
THE maid shee went to the well to washe,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2017/9/7 - 12:51
A Love Supreme
(1965)
The John Coltrane Quartet
John Coltrane – bandleader, liner notes, vocals, tenor saxophone, soprano saxophone
Jimmy Garrison – double bass
Elvin Jones – drums, gong, timpani
McCoy Tyner – piano
Ieri erano cinquant'anni che ci ha lasciato il grande John Coltrane e per ricordarlo ancora una volta ci siamo decisi ad inserire quello che è considerato il suo capolavoro assoluto nel nostro sito.
Come scrive Valerio Mattioli su Internazionale:
Nel dicembre del 1964, il “quartetto classico” guidato da John Coltrane (McCoy Tyner al piano, Jimmy Garrison al basso ed Elvin Jones alla batteria) entrava ai Van Gelder Studios di Englewood Cliffs, New Jersey, per registrare A love supreme.
Lʼalbum sarebbe stato pubblicato dalla Impulse! qualche tempo dopo, nel febbraio del 1965, e da allora è rimasto non solo il disco-simbolo di quello che fan e devoti chiamano semplicemente... (Continues)
The John Coltrane Quartet
John Coltrane – bandleader, liner notes, vocals, tenor saxophone, soprano saxophone
Jimmy Garrison – double bass
Elvin Jones – drums, gong, timpani
McCoy Tyner – piano
Ieri erano cinquant'anni che ci ha lasciato il grande John Coltrane e per ricordarlo ancora una volta ci siamo decisi ad inserire quello che è considerato il suo capolavoro assoluto nel nostro sito.
Come scrive Valerio Mattioli su Internazionale:
Nel dicembre del 1964, il “quartetto classico” guidato da John Coltrane (McCoy Tyner al piano, Jimmy Garrison al basso ed Elvin Jones alla batteria) entrava ai Van Gelder Studios di Englewood Cliffs, New Jersey, per registrare A love supreme.
Lʼalbum sarebbe stato pubblicato dalla Impulse! qualche tempo dopo, nel febbraio del 1965, e da allora è rimasto non solo il disco-simbolo di quello che fan e devoti chiamano semplicemente... (Continues)
"Acknowledgement" – 7:42
(Continues)
(Continues)
Contributed by Lorenzo Masetti 2017/7/18 - 23:06
Song Itineraries:
Anti-War Jazz
Should you go to Scarborough Fair together with Simon & Garfunkel, you should be accompanied by Elfin Knight, an antiwar Canticle, a coalminer, Martin Carthy, Ewan McColl and Peggy Seeger, Bob Dylan, the great American scholar Francis James Child, Oedipus and the Sphynx, Samson, the Veronese Riddle, a Graduate, the Muppets and even the Devil in person... This really millenary song deserves a totally new, composite page, with a totally new historical introduction (only in Italian for the moment): A very, very long story...
Riccardo Venturi 2017/7/2 - 00:55
You Ain't Talkin' to Me
Hai ragione! You are right!
"You Ain't Talkin to Me" di Charlie Poole sembra avere un testo diverso.
Ma la versione antimilitarista sopra riportata - che non ricordo dove il mio alias Alessandro prese ormai quasi 10 anni fa - viene attribuita a Charlie Poole persino da Bob Dylan nella sua lezione di letteratura per la Nobel Foundation avvenuta proprio ieri, 4 giugno 2017, a Los Angeles...
Il mistero resta da approfondire...
"You Ain't Talkin to Me" di Charlie Poole sembra avere un testo diverso.
Ma la versione antimilitarista sopra riportata - che non ricordo dove il mio alias Alessandro prese ormai quasi 10 anni fa - viene attribuita a Charlie Poole persino da Bob Dylan nella sua lezione di letteratura per la Nobel Foundation avvenuta proprio ieri, 4 giugno 2017, a Los Angeles...
Il mistero resta da approfondire...
Alessandro/Bernart Bartleby 2017/6/5 - 22:20
Josh White: Jesus Make Up My Dying Bed
[1933]
Un gospel/blues di autore anonimo. La prima incisione fu di Blind Willie Johnson nel 1928 ma la versione che qui propongo è quella di Josh White del 1933. Bob Dylan fece risorgere dall'oblio questo struggente brano nel suo disco d'esordio del 1962. La versione più famosa è senz'altro quella dei Led Zeppelin, intitolata “In My Time of Dying”, nell'album “Physical Graffiti” del 1975.
La morte è spesso consolatrice, spazza via il dolore e fa sì che l'uomo termini con la sua perenne guerra interiore, conficcando per sempre la spada nella sabbia vicino al fiume...
Chris Cornell, che si è dato la morte l'altro ieri a Detroit, aveva l'abitudine di inserire “In My Time of Dying” nella scaletta dei suoi concerti. Così ha fatto anche l'altra sera in chiusura della sua ultima esibizione, interpolando il brano con “Slaves & Bulldozers”, un vecchio pezzo dei Soundgarden...
Un gospel/blues di autore anonimo. La prima incisione fu di Blind Willie Johnson nel 1928 ma la versione che qui propongo è quella di Josh White del 1933. Bob Dylan fece risorgere dall'oblio questo struggente brano nel suo disco d'esordio del 1962. La versione più famosa è senz'altro quella dei Led Zeppelin, intitolata “In My Time of Dying”, nell'album “Physical Graffiti” del 1975.
La morte è spesso consolatrice, spazza via il dolore e fa sì che l'uomo termini con la sua perenne guerra interiore, conficcando per sempre la spada nella sabbia vicino al fiume...
Chris Cornell, che si è dato la morte l'altro ieri a Detroit, aveva l'abitudine di inserire “In My Time of Dying” nella scaletta dei suoi concerti. Così ha fatto anche l'altra sera in chiusura della sua ultima esibizione, interpolando il brano con “Slaves & Bulldozers”, un vecchio pezzo dei Soundgarden...
In the time of dying
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/19 - 11:40
The Lonesome Death Of Hattie Carroll
Versione francese di Hugues Aufray sull'album Chante Dylan (1965)
William Zanzinger a tué Hattie Carroll
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/13 - 18:44
Ballad Of Hollis Brown
Versione francese di Hugues Aufray sull'album Chante Dylan (1965)
LA BALLADE DE HOLLIS BROWN
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2017/5/13 - 18:39
Seven Curses
E’ una storia che ha conosciuto una grande fortuna nell’Europa medievale in particolare la ritroviamo in una tra le più note ballate italiane “Cecilia” riportata da Costantino Nigra al numero 3 (vedi)
Così la ballata popolare ungherese “Feher Anna” narra la storia di un uomo condannato a morte per aver rubato un cavallo. La sorella nel tentativo di salvarlo passa la notte a letto con il giudice ma al mattino scopre che il fratello è stato ugualmente impiccato.
“The subject, is probably Italian in origin, and passed on into French and English collections of tales through Latin transmission. This ballad probably came to Hungary from the Italians, perhaps through Dalmatian transmission, after the middle of the 16th century” (tratto da Ballads of Wandering and Captivity)
Le versioni che la fanno circolare nei circuiti folk degli anni 60 portano il titolo di “Anathea” e di “Seven Courses”.... (Continues)
Così la ballata popolare ungherese “Feher Anna” narra la storia di un uomo condannato a morte per aver rubato un cavallo. La sorella nel tentativo di salvarlo passa la notte a letto con il giudice ma al mattino scopre che il fratello è stato ugualmente impiccato.
“The subject, is probably Italian in origin, and passed on into French and English collections of tales through Latin transmission. This ballad probably came to Hungary from the Italians, perhaps through Dalmatian transmission, after the middle of the 16th century” (tratto da Ballads of Wandering and Captivity)
Le versioni che la fanno circolare nei circuiti folk degli anni 60 portano il titolo di “Anathea” e di “Seven Courses”.... (Continues)
Cattia Salto 2017/5/5 - 11:33
I've Laid Around Vietnam Too Long
Anonymous
[1967?]
Testo di autore anonimo, certamente un militare USA direttamente coinvolto nella guerra in Vietnam
Sull'aria di “Gotta Travel On”, una canzone tradizionale riscoperta e riproposta negli anni 50 da Paul Clayton (1931-1967), un folksinger misconosciuto ma piuttosto importante, protagonista della scena del Greenwich Village negli anni che videro la nascita e l'ascesa di Bob Dylan.
Testo trovato su Mudcat Café
Ho datato questa parodia al 1967 per via del riferimento a Robert McNamara contenuto nella seconda strofa. Infatti il 1967 fu un anno di svolta perchè il Segretario della Difesa, fautore dell'escalation della guerra nel sud-est asiatico e dei bombardamenti a tappeto sul Vietnam del Nord, si convinse della necessità di elaborare una strategia d'uscita dal conflitto. E infatti entrò in rotta di collisione con il presidente Lyndon B. Johnson e all'inizio del 1968 si dimise da ogni... (Continues)
Testo di autore anonimo, certamente un militare USA direttamente coinvolto nella guerra in Vietnam
Sull'aria di “Gotta Travel On”, una canzone tradizionale riscoperta e riproposta negli anni 50 da Paul Clayton (1931-1967), un folksinger misconosciuto ma piuttosto importante, protagonista della scena del Greenwich Village negli anni che videro la nascita e l'ascesa di Bob Dylan.
Testo trovato su Mudcat Café
Ho datato questa parodia al 1967 per via del riferimento a Robert McNamara contenuto nella seconda strofa. Infatti il 1967 fu un anno di svolta perchè il Segretario della Difesa, fautore dell'escalation della guerra nel sud-est asiatico e dei bombardamenti a tappeto sul Vietnam del Nord, si convinse della necessità di elaborare una strategia d'uscita dal conflitto. E infatti entrò in rotta di collisione con il presidente Lyndon B. Johnson e all'inizio del 1968 si dimise da ogni... (Continues)
LBJ and Ho Chi Minh, they don't get along
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/4/20 - 14:35
Song Itineraries:
War in Viet Nam as seen from the U.S.
I Pity The Poor Immigrant
Il testo da YT
IMIGRANT
(Continues)
(Continues)
Contributed by Krzysiek 2017/4/15 - 19:43
I Shall Be Released
Versione svedese di Mikael Wiehe da Totta & Wiehe – Dylan (2006)
JAG SKA BLI FRI
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/21 - 12:27
Things Have Changed
Versione svedese di Mikael Wiehe da Totta & Wiehe – Dylan (2006)
LÄNGESEN
(Continues)
(Continues)
Contributed by dq82 2017/3/21 - 12:24
Knockin' On Heaven's Door
BUSSENDI A S'ENN'E SU XELU
(Continues)
(Continues)
Contributed by Alessandro Murtas 2017/3/11 - 03:32
Ramblin' Round
[1941]
Parole di Woody Guthrie
Sulla melodia di "Goodnight, Irene" incisa da Leadbelly nel 1933.
Il brano si trova in parecchie raccolte, a partire da “Columbia River Ballads” (o “Columbia River Collection”)
Interpretata anche da Bob Dylan, Odetta e Barbara Dane.
Testo trovato su woodyguthrie.org
Parole di Woody Guthrie
Sulla melodia di "Goodnight, Irene" incisa da Leadbelly nel 1933.
Il brano si trova in parecchie raccolte, a partire da “Columbia River Ballads” (o “Columbia River Collection”)
Interpretata anche da Bob Dylan, Odetta e Barbara Dane.
Testo trovato su woodyguthrie.org
Ramblin' around your city,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/2/19 - 17:25
Song Itineraries:
The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
Let Me Die In My Footsteps
Traducanzone di Andrea Buriani
“Let Me Die in My Footsteps” letteralmente “Lasciate che io muoia sulle mie impronte” è il titolo di una delle tante canzoni di Bob Dylan sull’argomento Guerra, scritta nel febbraio del 1962, ma è ancora attuale.
Nel 62 siamo in epoca di guerra fredda e gli USA vivono nel terrore di un attacco missilistico nucleare da parte della Unione Sovietica o della Cina.
Molti americani trasformano le proprie cantine in rifugi anti-atomici, dove pensano di rintanarsi, quindi di salvarsi, al primo accenno di pericolo.
Contro questa mentalità si pronuncia invece Bob Dylan, con le motivazioni che sono chiare nel testo che sentirete.
In sostanza dice : Non voglio rifugiarmi sottoterra, solo per la paura di morire e rinunciare così alle bellezze della vita.
Se devo trovarmi faccia a faccia con la morte, almeno che questo avvenga alla luce del sole, lasciate che questo incontro... (Continues)
“Let Me Die in My Footsteps” letteralmente “Lasciate che io muoia sulle mie impronte” è il titolo di una delle tante canzoni di Bob Dylan sull’argomento Guerra, scritta nel febbraio del 1962, ma è ancora attuale.
Nel 62 siamo in epoca di guerra fredda e gli USA vivono nel terrore di un attacco missilistico nucleare da parte della Unione Sovietica o della Cina.
Molti americani trasformano le proprie cantine in rifugi anti-atomici, dove pensano di rintanarsi, quindi di salvarsi, al primo accenno di pericolo.
Contro questa mentalità si pronuncia invece Bob Dylan, con le motivazioni che sono chiare nel testo che sentirete.
In sostanza dice : Non voglio rifugiarmi sottoterra, solo per la paura di morire e rinunciare così alle bellezze della vita.
Se devo trovarmi faccia a faccia con la morte, almeno che questo avvenga alla luce del sole, lasciate che questo incontro... (Continues)
SUI MIEI PASSI
(Continues)
(Continues)
Contributed by Dq82 2016/11/19 - 19:26
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L’Accademia spiega di aver ricevuto una lettera dal musicista: “Avrebbe voluto ricevere il premio di persona ma altri impegni rendono la cosa sfortunatamente impossibile. Dylan ha voluto sottolineare – spiega un comunicato dell’Accademia stessa – di sentirsi estremamente onorato per questo premio Nobel”.
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The Nobel Prize in Literature may be the world’s most important literary award, but not everyone who wins can make it to the ceremony.
Among the reasons given by past laureates for failing to travel to Stockholm to accept the award: being gravely ill and in a wheelchair (Harold Pinter, 2005); being so anxious and agoraphobic that you are “not suited as a person to be dragged into public” (Elfriede... (Continues)