Author Led Zeppelin
Epistle to Dippy
1967
Donovan - vocals and acoustic guitar
Jimmy Page - electric guitar,
John Cameron - keyboards and arrangement
Danny Thompson - bass
Tony Carr - drums
Italiano
English
Scritta sotto forma di lettera aperta a un vecchio compagno di scuola, la canzone possiede un forte messaggio pacifista in aggiunta all'atmosfera psichedelica. Il vero "Dippy" era, all'epoca, nell'esercito britannico di stanza in Malaysia. Secondo Brian Hogg, che scrisse le note interne del box set Troubadour: The Definitive Collection 1964–1976, Dippy ascoltò la canzone, contattò Donovan e come risultato lasciò le armi.
Epistle to Dippy - Wikipedia
Written in the form of an open letter to an old school friend, the song had a strong pacifist message in addition to its florid psychedelic imagery. The real "Dippy" was, at the time, serving in the British Army in Malaysia. According to Brian Hogg, who wrote the... (Continues)
Donovan - vocals and acoustic guitar
Jimmy Page - electric guitar,
John Cameron - keyboards and arrangement
Danny Thompson - bass
Tony Carr - drums
Italiano
English
Scritta sotto forma di lettera aperta a un vecchio compagno di scuola, la canzone possiede un forte messaggio pacifista in aggiunta all'atmosfera psichedelica. Il vero "Dippy" era, all'epoca, nell'esercito britannico di stanza in Malaysia. Secondo Brian Hogg, che scrisse le note interne del box set Troubadour: The Definitive Collection 1964–1976, Dippy ascoltò la canzone, contattò Donovan e come risultato lasciò le armi.
Epistle to Dippy - Wikipedia
Written in the form of an open letter to an old school friend, the song had a strong pacifist message in addition to its florid psychedelic imagery. The real "Dippy" was, at the time, serving in the British Army in Malaysia. According to Brian Hogg, who wrote the... (Continues)
Look on yonder misty mountain
(Continues)
(Continues)
2020/10/8 - 22:48
Anthem
[2018]
Scritta da Josh, Jake e Sam Kiszka e Danny Wagner
Da "Anthem of the Peaceful Army", album d'esordio della band "familiare" di Frankenmuth, Michigan.
Non che i Greta Van Fleet abbiano introdotto chissà quale innovazione nel panorama musicale di questi ultimi anni, anzi, sembrano proprio degli epigoni dei Led Zeppelin... Questa poi mi pare che plagi parecchio la famosirrima What's Up dei 4 Non Blondes... Però i Greta non se la cavano malaccio e questa canzone, forse un po' banalotta, come testo e come musica, è però in qualche modo una CCG/AWS...
Scritta da Josh, Jake e Sam Kiszka e Danny Wagner
Da "Anthem of the Peaceful Army", album d'esordio della band "familiare" di Frankenmuth, Michigan.
Non che i Greta Van Fleet abbiano introdotto chissà quale innovazione nel panorama musicale di questi ultimi anni, anzi, sembrano proprio degli epigoni dei Led Zeppelin... Questa poi mi pare che plagi parecchio la famosirrima What's Up dei 4 Non Blondes... Però i Greta non se la cavano malaccio e questa canzone, forse un po' banalotta, come testo e come musica, è però in qualche modo una CCG/AWS...
With the news, there's something every day
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2019/4/7 - 21:09
Song Itineraries:
Anthems and Anti-Anthems
Josh White: Jesus Make Up My Dying Bed
[1933]
Un gospel/blues di autore anonimo. La prima incisione fu di Blind Willie Johnson nel 1928 ma la versione che qui propongo è quella di Josh White del 1933. Bob Dylan fece risorgere dall'oblio questo struggente brano nel suo disco d'esordio del 1962. La versione più famosa è senz'altro quella dei Led Zeppelin, intitolata “In My Time of Dying”, nell'album “Physical Graffiti” del 1975.
La morte è spesso consolatrice, spazza via il dolore e fa sì che l'uomo termini con la sua perenne guerra interiore, conficcando per sempre la spada nella sabbia vicino al fiume...
Chris Cornell, che si è dato la morte l'altro ieri a Detroit, aveva l'abitudine di inserire “In My Time of Dying” nella scaletta dei suoi concerti. Così ha fatto anche l'altra sera in chiusura della sua ultima esibizione, interpolando il brano con “Slaves & Bulldozers”, un vecchio pezzo dei Soundgarden...
Un gospel/blues di autore anonimo. La prima incisione fu di Blind Willie Johnson nel 1928 ma la versione che qui propongo è quella di Josh White del 1933. Bob Dylan fece risorgere dall'oblio questo struggente brano nel suo disco d'esordio del 1962. La versione più famosa è senz'altro quella dei Led Zeppelin, intitolata “In My Time of Dying”, nell'album “Physical Graffiti” del 1975.
La morte è spesso consolatrice, spazza via il dolore e fa sì che l'uomo termini con la sua perenne guerra interiore, conficcando per sempre la spada nella sabbia vicino al fiume...
Chris Cornell, che si è dato la morte l'altro ieri a Detroit, aveva l'abitudine di inserire “In My Time of Dying” nella scaletta dei suoi concerti. Così ha fatto anche l'altra sera in chiusura della sua ultima esibizione, interpolando il brano con “Slaves & Bulldozers”, un vecchio pezzo dei Soundgarden...
In the time of dying
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2017/5/19 - 11:40
Woodstock
piccola curiosità, anche se forse poco inerente: la prima strofa è stata cantata in diversi concerti dei Led Zeppelin durante il Medley di Dazed and Confused per omaggiare la controcultura degli anni '60 da cui il gruppo prendeva ispirazione. Nonostante con le sonorità dei Led Zeppelin la canzone risulti più e stravolga completamente sia l'armonia che la melodia cupa, in realtà la loro interpretazione riesce a rendere molto bene il senso e le emozioni che trasmette la versione originale.
Anemos 2017/2/19 - 23:25
The Numbers
[2014-16]
Nell'album “A Moon Shaped Pool”, pubblicato l'8 maggio 2016
Una canzone che – non a caso – Thom Yorke presentò a Parigi nel dicembre del 2015 alla conferenza mondiale sui cambiamenti climatici. Allora il titolo era “Silent Spring”. E mi pare che non sia solo una canzone ecologista ma anche contro il modello di globalizzazione corrente, ultracapitalista, inumana e genocida.
Il significato è abbastanza chiaro, per nulla ermetico, come invece tanti altri brani dei Radiohead. L'unico verso che forse merita una spiegazione è nella seconda strofa, “The wings of a butterfly”, che potrebbe riferirsi al cosiddetto “effetto farfalla”, concetto della teoria del caos in base al quale all'interno di un dato sistema piccole variazioni iniziali possono provocare grandi ed impensabili mutamenti finali. E' su questo concetto che si basano parecchia letteratura fantascientifica e distopica, ma... (Continues)
Nell'album “A Moon Shaped Pool”, pubblicato l'8 maggio 2016
Una canzone che – non a caso – Thom Yorke presentò a Parigi nel dicembre del 2015 alla conferenza mondiale sui cambiamenti climatici. Allora il titolo era “Silent Spring”. E mi pare che non sia solo una canzone ecologista ma anche contro il modello di globalizzazione corrente, ultracapitalista, inumana e genocida.
Il significato è abbastanza chiaro, per nulla ermetico, come invece tanti altri brani dei Radiohead. L'unico verso che forse merita una spiegazione è nella seconda strofa, “The wings of a butterfly”, che potrebbe riferirsi al cosiddetto “effetto farfalla”, concetto della teoria del caos in base al quale all'interno di un dato sistema piccole variazioni iniziali possono provocare grandi ed impensabili mutamenti finali. E' su questo concetto che si basano parecchia letteratura fantascientifica e distopica, ma... (Continues)
It holds us like a phantom
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2016/8/23 - 22:54
Song Itineraries:
War on Earth
Satan, Your Kingdom Must Come Down
Anonymous
Un blues country gospel registrato per primo nel 1931 da Blind Joe Taggart, uno dei tanti cantori/musicisti di strada ciechi degli anni 20 e 30.
Ripreso in seguito dagli Uncle Tupelo e più recentemente da Robert Plant nel suo disco “Band of Joy”, reunion con la sua band originaria pre-Led Zeppelin.
Propongo questo brano per il percorso su “Il Diavolo” ma anche per quello su “La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù” perché mi pare che negli anni della Grande Depressione, quando “Satan, your kingdom must come down” fu inciso, l’invocazione fosse diretta contro la disoccupazione, la miseria, la fame che attanagliavano la popolazione americana e mondiale, mentre i ricchi che avevano fatto soldi a palate speculando sulla Grande Guerra già si preparavano alla seconda…
E poi ritengo che questa semplice preghiera – come lo sono spesso blues, gospel e spiritual... (Continues)
Ripreso in seguito dagli Uncle Tupelo e più recentemente da Robert Plant nel suo disco “Band of Joy”, reunion con la sua band originaria pre-Led Zeppelin.
Propongo questo brano per il percorso su “Il Diavolo” ma anche per quello su “La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù” perché mi pare che negli anni della Grande Depressione, quando “Satan, your kingdom must come down” fu inciso, l’invocazione fosse diretta contro la disoccupazione, la miseria, la fame che attanagliavano la popolazione americana e mondiale, mentre i ricchi che avevano fatto soldi a palate speculando sulla Grande Guerra già si preparavano alla seconda…
E poi ritengo che questa semplice preghiera – come lo sono spesso blues, gospel e spiritual... (Continues)
Satan, your kingdom must come down
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bernart Bartleby 2014/7/22 - 09:11
Song Itineraries:
The Devil, The War of Labour: Emigration, Immigration, Exploitation, Slavery
For What It's Worth
Che ne dite di questa cover? E' del 1968 ed è dei Band Of Joy, formazione in cui militavano due futuri Led Zeppelin, Robert Plant alla voce (e si sente!) e John Bonham (e si sente pure!)...
Kikkazza!!!
Kikkazza!!!
Bernart bartleby 2014/7/21 - 22:48
Maggie (Out)
comunque, se l'ascoltate, il testo originale è più lungo e contiene una citazione di "Rock and Roll" dei Led Zeppelin.
2013/4/9 - 09:35
Hangman
Last night I wasn't sleeping
(Continues)
(Continues)
Contributed by Bartleby 2011/11/29 - 15:52
Song Itineraries:
Death penalty: murder by the power, Executioners & Hangmen Co.
Everybody Hurts
[1992]
Written by Bill Berry
Scritta da Bill Berry
[Berry/Buck/Mills/Stripe]
String Arrangement by John Paul Jones (Led Zeppelin)
Album: Automatic For The People
Single release: 1993
"The reason the lyrics are so atypically straightforward is because it was aimed at teenagers" - Peter Buck.
Buon martedì a tutti. E' stata un'annata molto strana, questa che sta per finire. Anche per questo sito, e molto probabilmente per colpa mia; sono, specialmente in certi periodi, un po' strabordante. Lo sono quanto sto molto bene; e quando sto molto male. Figuriamoci quando non so esattamente se sto molto bene o molto male, e non lo voglio neanche sapere. Ho preso questi poveri "Extra delle CCG" e li ho, in tutta coscienza, trasformati in una sorta di diario di tutto ciò, un diario fatto di canzoni; che il buon Webmaster mi perdoni. E così gli dedico, e assieme a lui a tutti quanti -anche a te,... (Continues)
Written by Bill Berry
Scritta da Bill Berry
[Berry/Buck/Mills/Stripe]
String Arrangement by John Paul Jones (Led Zeppelin)
Album: Automatic For The People
Single release: 1993
"The reason the lyrics are so atypically straightforward is because it was aimed at teenagers" - Peter Buck.
Buon martedì a tutti. E' stata un'annata molto strana, questa che sta per finire. Anche per questo sito, e molto probabilmente per colpa mia; sono, specialmente in certi periodi, un po' strabordante. Lo sono quanto sto molto bene; e quando sto molto male. Figuriamoci quando non so esattamente se sto molto bene o molto male, e non lo voglio neanche sapere. Ho preso questi poveri "Extra delle CCG" e li ho, in tutta coscienza, trasformati in una sorta di diario di tutto ciò, un diario fatto di canzoni; che il buon Webmaster mi perdoni. E così gli dedico, e assieme a lui a tutti quanti -anche a te,... (Continues)
When the day is long and the night, the night is yours alone,
(Continues)
(Continues)
Contributed by Riccardo Venturi 2007/12/25 - 11:17
Song Itineraries:
God won't decide for my life. Euthanasia and Suicide.
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