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Version française – LA NOUVELLE LUNE – Marco Valdo M.I. – 20...
Il villaggio aspettava la luna nuovaLA NOUVELLE LUNE
  
Il villaggio aspettava la luna nuova,Le village attendait la nouvelle lune
E il mondo [1] che il sole sorgesse.Et le monde que le soleil se lève.
E io aspettavo mia cognata,Et moi, j'attendais ma belle-sœur,
E io aspettavo mia cognata.Et moi, j'attendais ma belle-sœur.
  
Anatra, àlzati e smetti di remare,Canard, élève-toi et arrête de ramer,
Anatra, àlzati e smetti di remare.Canard, élève-toi et arrête de ramer.
Alzati senza che nessuno ti alzi,Lève-toi sans que personne ne te lève,
Lèvati in volo senza che nessuno ti levi.Envole-toi que personne ne te prélève.
  
Pesta il piede sulla scala,Mets le pied sur l'échelle,
E poi ancora sulla soglia.Et puis encore sur le pas.
Cammina col passo di un’oca,Marche au pas de l'oie,
Batti la zampa come un’alzavola.Bats la patte comme la sarcelle.
  
Muovi su e giù il tuo giovane colloPlie et déplie ton jeune cou
Come la fresca punta di un ciliegio a grappoli, [2]Comme la pointe du putier de chez nous,
O come un ginepro che sta crescendo,Ou comme un genévrier à sa croissance,
O come un ginepro che sta crescendo.Ou comme un genévrier à sa croissance.
  
Ma chi è che ha detto questa bugia,Mais qui a raconté ce mensonge ?
Ma chi è che ha detto questa bugia,Mais qui a raconté ce mensonge,
Che mio fratello [3] sarebbe tornato a mani vuote,Que mon frère reviendrait sans personne,
Che mio fratello sarebbe tornato a mani vuote?Que mon frère reviendrait sans personne ?
  
Mio fratello non è tornato a mani vuote,Mon frère n'est pas revenu sans personne,
Mio fratello non è tornato a mani vuote,Mon frère n'est pas revenu sans personne
E il destriero non ha galoppato invano,Et son destrier n'a pas galopé en vain,
E il destriero non ha galoppato invano.Et son destrier n'a pas galopé en vain.
  
Piega il tuo giovane collo,Plie et déplie ton jeune cou
Come la fresca corona di un ciliegio a grappoli,Comme la pointe du putier de chez nous,
O come un ginepro che sta crescendo,Ou comme un genévrier à sa croissance,
O come un ginepro che sta crescendo.Ou comme un genévrier à sa croissance.
  
Il villaggio aspettava la luna nuova,Le village attendait la nouvelle lune
E il mondo che il sole sorgesse.Et le monde que le soleil se lève.
E io aspettavo mia cognata,Et moi, j'attendais ma belle-sœur,
E io aspettavo mia cognata.Et moi, j'attendais ma belle-sœur.
  
E io aspettavo mia cognata,Et moi, j'attendais ma belle-sœur,
Io aspettavo mia cognata.Moi, j'attendais ma belle-sœur.
[1] Si parlava nell’introduzione dei dialettismi careliani. Questo è particolarmente interessante, perché è, a sua volta, un prestito diretto da una forma dialettale russa. Significa, genericamente, “mondo”, e deriva da мер, forma dialettale di мир (come tutti sanno, tale parola in russo significa sia “mondo” che “pace”, un concetto molto caro a Vladimir Putin). La parola comune per “mondo” è altamente poetica in finlandese: maailma, cioè “l’aria della terra”, il “vento della terra”, o meglio: il “soffio vitale della terra”. Il termine miero sembra piuttosto significare: “il mondo esterno”, il “mondo là fuori” e riporta a comunità sperdute e isolate. Magari popolate da anatre.

[2] Prunus Padus, noto anche come “pado”. In inglese si chiama bird cherry perché le sue ciliegie non sono commestibili umanamente e vengono solo beccate dagli uccelli. Fa dei bei fiori bianchi (meglio: delle infiorescenze) ma ha la caratteristica di avere un legno dall’odore molto sgradevole (per questo, in francese, è detto anche bois puant).

Ciliegio a grappoli o Pado (Prunus Padus)
Ciliegio a grappoli o Pado (Prunus Padus)


[3] Altro interessante dialettismo per il più comune veikko, “fratello”. Il finlandese ha, come tutte le lingue ugrofinniche, più termini per il “fratello” e la “sorella”: il termine più comune è veli, che si confronta direttamente con l’ungherese vér “sangue” (in ungherese, “fratello” è testvér, (cioè “sangue del corpo”). “Fratello” e “sangue” sono, come è del resto logico, la stessa cosa. Ugualmente interessante è il fatto che, in finlandese, il dialettismo Veijo è diventato un nome proprio (al pari di Veikko); tale cosa dev’essere stata trasmessa anche allo svedese, dove pure Bror (e addirittura Lillebror “fratellino”) sono diventati nomi propri.


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