Chanson chilienne (espagnol) - El árbol del olvido – Victor Jara - 1970
Texte du poète uruguayen Fernán Silva Valdés
Musique d’Alberto Ginastera
In: "Canto Libre" - 1970.
Víctor Lidio Jara Martínez est né à San Ignacio, province de Ñuble (Chili), le 28 septembre 1932 et a été assassiné par les militaires à Santiago (Chili), le 16-17 septembre 1973. Chanteur populaire chilien et cantautor, homme de théâtre, metteur en scène et professeur de théâtre universitaire reconnu. Emprisonné, torturé, assassiné lors du coup d'État fasciste du 11 septembre 1973 à Santiago.
Cinquant’anni fa, l’11 settembre 1973, il golpe militare in Cile, con la morte del presidente Salvador Allende, la tortura e l'assassinio di Víctor Jara e la dittatura del generale Pinochet. Cinquant’anni dopo, non dimentichiamo e non possiamo dimenticare.
Dopo 50 anni si suicida Hernán Chacón Soto, uno dei militari cileni condannati per l'assassinio di Víctor Jara - it.es.euro
Uno dei sette ex militari cileni condannati per la tortura e l’assassinio del cantautore Víctor Jara, il brigadiere in pensione Hernán Chacón Soto, si è tolto la vita dopo la sentenza della Corte Suprema, come confermato a questo giornale dal Ministro degli Interni. Soto, 86 anni, è stato trovato morto dalla Polizia Investigativa (PDI), come riporta Radio ADN, arrivata nella sua abitazione per trasferirlo in carcere per scontare la pena. Da parte sua, 15 anni per omicidio aggravato e 10 anni per sequestro di persona aggravato. negli omicidi di Jara e Littré Quiroga, che supervisionarono il sistema carcerario durante il governo socialista di Salvador Allende. Gli omicidi avvennero pochi giorni dopo il colpo di stato dell’11 settembre 1973.
This is for the people of Santiago and Quito and Jaffa and Rio and La Paz and New York and Baghdad and Budapest and everywhere else the man means us harm.
THE RIGHT TO LIVE IN PEACE (continua)
inviata da CCG/AWS Staff 1/4/2020 - 17:13
Come Pete Townshend degli Who, Roger Waters dei Pink Floyd ha perso il padre in guerra.
Mio padre Giovanni l’ha subita sei lunghi anni e non so come abbia fatto a tornare vivo. “Figlio di umile e onesto contadino”, come diceva sempre, era talmente povero che ha visto il primo paio di scarpe nuove quando s’e’ arruolato. Tante decorazioni “al merito” ma, tutte le volte che davano un film di guerra in TV, si alzava e se ne andava. Gli e’ anche toccato seppellire i compagni con i quali aveva cenato la sera prima. Con quale stato d’animo, lo potete immaginare.
Infine, lo Stato lo ha promosso ufficiale, ma con una pensione inferiore al modesto stipendio che percepivo.
Aveva un fratello, provetto ballerino. Era biondo, occhi azzurri e faceva strage di cuori. È partito per la campagna di Russia e non è mai più tornato.
Mio padre non ha conosciuto il padre. È tornato dalla prima guerra mondiale... (continua)
Domani a Zurigo parteciperò alla marcia contro la guerra in Ucraina e canterò due canzoni : LE DESERTEUR di Boris Vian e EL DERECHO DE VIVIR EN PAZ di Victor Jara.
Nessun artista vi partecipa e me ne vergogno.
Hanno tutti paura di essere additati come filoputiniani soltanto perché in questa piazza si dirà chiaramente che da un anno a questa parte gli argomenti delle armi sono stati gli unici a parlare. Dove sono andate le diplomazie ? Dove sono i movimenti studenteschi ? Le proteste di massa per indurre i nostri paesi a muoversi in una direzione di pace ?
Se anche la metà degli argomenti che gli organizzatori hanno messo in lista sono buoni, allora, bisogna scendere in piazza.
Non voglio entrare nel merito approfondito della questione Russia-Ucraina perché so bene come questo presupponga un'analisi complessa delle ragioni e dei torti di entrambi paesi.