Dalla traduzione cimbra di Remigius Geiser della Canzone per Mario di Sergio Bonato (dedicata a Mario Rigoni Stern) viene scorporata la seguente strofa, tratta direttamente dalla "Guerra di Piero": è la strofa "E mentre marciavi con l'anima in spalle" ecc. Si tratta probabilmente dell'unico frammento di De André mai tradotto in lingua cimbra, ma mi piacerebbe essere smentito. [RV]
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inviata da Riccardo Venturi 21/2/2020 - 08:17
Ritengo un vero peccato mortale che si citi la lingua cimbra unicamente perchè traduce una strofa di una canzone di De André. Venite qui in Lessinia, ci sono tesori inestimabili da salvare dall'oblìo culturale. Testi che tradotti suonano più o meno così: "Quando si saranno spenti i miei occhi, mi scioglierò nel nulla e tornerò a quel buio, chiedo a chi ho conosciuto di non mettere pietre sulla tomba, di non mettere recinti, di non portare fiori, solamente un requiem e vorrei che su di me crescesse un abete, un larice o un pino che si innalzi fin lassù, solo un albero che potrà ospitare tanti nidi in mezzo ai suoi rami. E lasciate che le pigne coprano la tomba, così farò sogni tranquilli in braccio a quelle radici. E poi non sta bene che un morto si senta importante, così come un vivo si vanti del suo sangue blu...così non versate lacrime vere o false mentre io con angeli o diavoli danzo..."
Ma, forse, per te che abiti più o meno da quelle parti sarà più facile procurarti dei testi in cimbro che possano far parte di questo sito e che vi abbiano attinenza. Lungi da me commettere un peccato mortale (tanto all'inferno ci finirò comunque...)...
Che finirai all'inferno è certo. Peccati ne hai commessi in gran quantità. Però troverai una serie incredibile di persone che credevano di andare in paradiso accanto a te. Superbi d'ogni sorte. Poi però sarai il primo che san pietro verrà a recuperare perchè c'è sempre bisogno di un traduttore, anche in paradiso. E tu non temi confronti: sei il migliore.
Uanz gril singat untar grass, cri, cri cri, pa ,pel hoé, hoé, unaz gril singat untar grass: de gasinga ist aljaz dà!
A proposito di s.pietro, avevo giusto pronto un bel "Dizionario delle bestemmie in 15 lingue" da me coscienziosamente redatto in decenni di esperienza...che dici, potrà risultare utile nell'aldilà...? Se tu mi dessi una mano col veneto, sarebbe mica male. Il Veneto è terra di elezione della bestemmia, accanto alla Toscana, alla Grecia e all'Ungheria...
Lascia perdere il dizionario, ti ho già spiegato che non devi fare più niente, il tuo posto è assicurato, non hai altro da dimostrare, stai a cuccia e fai le nanne: uanz, tzoa, drai, slafat mai haije, uanz, tzoa, drai trominje stearn, nine nane, nine nane, mai liape kjaine haije, in hunt hàukat, in kétar màukat, in ram krakat, de henje kjòukat...e se per dormire non basta la poesiuola e non bastano le pecore, leggi il mio racconto:
Come aveva fatto con Generale di De Gregori, Anastasio riscrive un classico della canzone contro la guerra italiana, in questo caso dando voce all'uomo in fondo alla valle con la divisa di un altro colore. La abbiamo quindi intitolata "La guerra di Martin".
Parece que siempre es el eterno retorno y voltamos a la guerra. No aprende piu il huommo ... Ahora es Rusia Ucrania
Está canción es bellísima. Gracias desde Buenos Aires
Зеленые поля Франции (Ничья земля) — это песня Эрика Богла, написанная в 1976 году после посещения военного кладбища погибших во время Первой мировой войны солдат во Франции. В стихах также делаются отсылки на шотландскую военную песню "The Flowers of the Forest " (Лесные цветы) и британскую "The Last Post" (Последний куплет).
"Это песня была написана о военных кладбища во Фландрии и Северной Франции. В 1976 году я и моя жена посетили три или четыре таких кладбища, и мы обнаружили, что там в основном похоронены молодые ребята" — Эрик Богл.
Il mio contributo pubblicato in Terre Celtiche Blog con note sul testo in merito all'uso dei gas
The Green Fields of France | Terre Celtiche Blog "The Green Fields of France" (in origine No Man's land -in italiano Terra di Nessuno) è una canzone contro la guerra scritta nel 1976 dal cantautore
eroi caduti nel 1916: la battaglia a cui si riferisce Boyle è la battaglia della Somme una delle più allucinante grande battaglia della Prima Guerra Mondiale, che si trascinò dal 1 luglio fino al 18 novembre 1916 vicino al fiume Somme in Francia, trasformatasi ben presto in una sanguinosa battaglia di logoramento. Dopo una settimana di bombardamento della postazione tedesca- protetta però nei rifugi sotterranei- lo Stato Maggiore Britannico mandò le sue truppe di fanteria alla morte facendole avanzare come facile bersaglio verso le mitragliatrici tedesche. Tramontata l’idea dello sfondamento,... (continua)
Davvero bella (e anche un po' piacevolmente inaspettata) la tua pagina su Terre Celtiche dedicata a questa canzone, che è una delle più antiche di questo sito. Però ormai mi conosci, sai quanto sono "pignuolo" dal punto di vista linguistico e ti pregherei di fare una correzione sulla tua pagina, laddove hai riportato il video della versione in lingua gallese di Myrddin ap Dafydd (colgo l'occasione tra parentesi: in gallese, [dd] deve leggersi come il < th > inglese sonoro in that, e [f] come < v >, mentre [y] ha perlopiù il suono indistinto [ǝ], quindi: ['mǝrðin ap 'davǝð]). Hai scritto: "versione in gaelico gallese", ma il gallese non è una lingua "gaelica". E' sì una lingua celtica, ma appartiene casomai al ramo cosiddetto "britonico" (assieme al bretone e al cornico, o cornovagliese). I due rami delle lingue celtiche, il ramo gaelico (o "goidelico": irlandese,... (continua)
@Riccardo Venturi
Grazie Riccardo per la precisazione! Spero di non aver disseminato impropriamente il termine gaelico gallese in altre pagine del Blog, ma per buona misura metterò la tua avvertenza nella
Vedo che, nella pagina di cui sopra, Roberto Pagani aveva già parlato di queste cose, e con parecchia competenza debbo dire! E vedo anche che parli del termine "Welsh" e di "Wales": è una parola che, dalla sua antica origine protogermanica (*waliskaZ) ha fatto il giro di tutta Europa con una storia incredibile. In pratica, sin dagli albori, è stata utilizzata da ogni popolo europeo per indicare (spregiativamente) il popolo o i popoli vicini che parlavano una lingua diversa dalla propria. Così i gallesi sono "Welsh" per gli anglosassoni perché parlano una lingua (molto) differente, i popoli latini (e gli italiani in particolare) sono "Welsch" per i tedeschi -con l'appendice del "Rotwelsch", il gergo furfantesco della malavita infarcito di parole yiddish e slave, gli italiani sono "Włosi" per i polacchi (e l'Italia "Włochy", prob. attraverso il tedesco), sempre gli italiani... (continua)
@Riccardo Venturi
Prometto che mi rifaccio viva su Antiwarsongs e spero che anche tu voglia intervenire in Terre Celtiche Blog (per tirarmi le orecchie o altro). Ricambio l'abbraccio e stammi bene
Dalla traduzione cimbra di Remigius Geiser della Canzone per Mario di Sergio Bonato (dedicata a Mario Rigoni Stern) viene scorporata la seguente strofa, tratta direttamente dalla "Guerra di Piero": è la strofa "E mentre marciavi con l'anima in spalle" ecc. Si tratta probabilmente dell'unico frammento di De André mai tradotto in lingua cimbra, ma mi piacerebbe essere smentito. [RV]