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I Come and Stand at Every Door

I Come and Stand at Every Door
Japanese version of Nâzim Hikmet's poem
Da/from Questa pagina/This page
原詩
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/1/2009 - 04:56
Come i monti himalayani, le CCG/AWS raggiungono quota 8000; e lo fanno, stavolta, seguendo i tragici eventi di Gaza. Lo fanno con una celeberrima canzone/poesia di Mahmud Darwish, il grande poeta palestinese scomparso di recente: Carta d'identità. Un'identità non di sopraffazione, ma di affermazione, di sopravvivenza, di speranza e di decisione. Una pagina pienamente militante, con l'augurio che anch'essa possa servire a un granello di pace vera.
Riccardo Venturi 14/1/2009 - 00:31

Stornello antifascista livornese

anonimo
Stornello in ricordo di Baldasseroni e Nardi, operai del sobborgo livornese dell'Ardenza, uccisi dai fascisti della squadraccia "La Disperata n.2" comandata da Tito Torelli, un fascistone già presidente della Cassa di Risparmio di Livorno, nel 1920. Comunicato da Mario Landini (vicesindaco della Liberazione, a Livorno, per il PSI), che nel 1921 aveva 14 anni e faceva parte della Gioventù Spartachista, sezione dell'Istituto Nautico, che si batteva contro i giovani fascisti del Liceo Classico. Gli Arditi che vi sono ricordati sono gli Arditi del Popolo.
(Dal Deposito)
Girate per le strade di Livorno
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 14/1/2009 - 00:13
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Mené Trevès Turati

anonimo
"Questo canto socialista (rivolto ai dirigenti socialisti Treves, Turati e Mené, nomignolo affettuoso e familiare per Giuseppe Emanuele Modigliani, deputato di Livorno) fa riferimento a Esse Emme = SM, ossia Sua Maestà Vittorio Emanuele terzo, ed a Cesare De Vecchi, quadrumviro della marcia su Roma, governatore di Rodi, della Somalia, ministro della educazione nazionale, generale comandante della piazza di Piombino fino al '43. Non aderì a Salò, alla fine... gli fu riconosciuta la partecipazione alla Resistenza, per la battaglia di Piombino del 10-11 settembre contro i tedeschi che volevano occupare la città! Altro che infilzato dalla giustizia popolare, come il canto auspica! La penultima strofa è quindi sicuramente degli ultimi anni del ventennio, quando De Vecchi era a Piombino; le altre si riferiscono a persone e fatti degli anni Venti, quindi sono probabilmente più antiche. Tràdito da Luigi Fantolini, cantastorie livornese del Novecento; inserito da Pardo Fornaciari."
(Da Il Deposito)
Mené Trevès Turati tutte le vostre lotte
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 14/1/2009 - 00:05
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Fra il '19, fra l'anno '20

anonimo
Il testo (e il file audio) sono ripresi dal Deposito - Canti di lotta


Raccolta da Cesare Bermani nel 1963 a Novara dall'informatore Elio Gavioli, operaio comunista. Una canzone che, anche nel titolo, indica chiaramente la provenienza dal "Biennio rosso" del 1919/1920 che portò l'Italia a un passo dalla rivoluzione e che precedette immediatamente la reazione fascista. Da notare, nella canzone, il "pipì" associato alla borghesia e agli agrari, che si riferisce probabilmente all'allora appena fondato Partito Popolare (PP) di don Luigi Sturzo, il prececessore di ciò che fu la Democrazia Cristiana. (Bartleby + CCG/AWS Staff)

Incisa in AA.VV.,"La grande paura - Settembre 1920. l'occupazione delle fabbriche" e in "Avanti popolo: Duce il vestito mi si scuce", qui cantata da Gabriella Chiavarini. Recentemente ripresa e riproposta dal Coro del Circolo Agorà di Pisa, dal quale la ho ascoltata [RV]
Fra il diciannove fra l'anno venti
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 13/1/2009 - 23:39
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Canto dei confinati

Canto dei confinati
Canto attribuito ad Ezio Taddei, comunista libertario livornese (1894-1956). Fece circa 15 anni di galera, dal primo dopoguerra (per diserzione) agli anni 30 sotto il fascio; poi fuggì clandestinamente negli USA, dove divenne romanziere di successo ("Il pino e la rufola", sul biennio rosso). Si scontrò con la Mano Nera ema riuscì a sfuggirle rientrando in Italia nel 1945; giornalista all'Unità, in continua lite col giornale per le sue posizioni libertarie.(Pardo Fornaciari; il commento e il testo della canzone sono ripresi dal Deposito.)
Siam malfattori rei di aver bandito
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 13/1/2009 - 23:11
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Sidùn

Sidùn
Anche io anni fa scrissi una poesia sulla tragedia del Libano.
Per carita' non esiste nessun paragone con "la grandezza assoluta" di Fabrizio de Andre'.

La poesia ha per titolo:

Beirut Blues

"mi lavero' col buio
e, lentamente cadra' sui miei
pensieri
un largo sudario d'indifferenza!!!
Ho visto un bambino
ed un cane
bersagli di un gioco d'insetti
implorare pieta' ad un uomo
con un sigaro in bocca.
Un uomo vestito di nero
li benediceva
con inutili parole senza speranza!
E poi ancora
uomini ed uccelli
pazzi! pazzi di rabbia!!!!!
E, se continuero'
a lavarmi col buio
sul mio corpo cadra'
soltanto la mia
indifferenza!!!!!!!

(enzo matarazzo)
enzo matarazzo 13/1/2009 - 22:48

The Ballad Of Momma Rosa Parks

The Ballad Of Momma Rosa Parks
Canzone scritta nel 1963 da Nick Venet (noto produttore discografico) e Buddy Mize (autore noto per alcune celebri canzoni, come "(You Keep Me) Hanging On") e poi inclusa nel disco di Tom Glazer "Songs of Peace, Freedom and Protest" del 1970.

Dedicata ovviamente a Rosa Louise Parks, figura-simbolo del movimento per i diritti civili statunitense che nel 1955 a Montgomery (Alabama) salì su di un autobus e andò asedersi nella parte riservata ai bianchi. Quel semplice gesto di ribellione civile diede origine alla prima protesta organizzata - il boicottaggio degli autobus della città - del nascente movimento per i diritti civili.

Testo trovato su Mudcat Café.
In nineteen hundred and fifty five,
(continua)
inviata da Alessandro 13/1/2009 - 22:47
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Szymon Ohm

Szymon Ohm
[1942]
Testo / Lyrics: Leszek N. (cognome sconosciuto / surname unknown)
Musica / Music: Canzone popolare Yiddish / Yiddish folk melody


Aleksander Kulisiewicz: Songs From The Depths Of Hell
Folkways Records Album N° FSS 37700 (1979)
PDF Booklet Available
Annotated by Peter Wortsman

La copertina dell'album, ispirata a questa canzone, è di Gertrude Degenhardt, moglie di Franz-Josef Degenhardt.
The album cover, inspired by this song, is by Gertrude Degenhardt, Franz-Josef Degenhardt's wife.

Aleksander Kulisiewicz (1918-1982) was a law student in German-occupied Poland when, in October 1939, he was denounced for anti-fascist writings, arrested by the Gestapo, and sent to the Sachsenhausen concentration camp, near Berlin. An amateur singer and songwriter, Kulisiewicz composed 54 songs during nearly six years of imprisonment at Sachsenhausen. After liberation he remembered his songs,... (continua)
Na Nalewkach mieszkał Szymon Ohm
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 13/1/2009 - 22:47
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Not In My Name

Not In My Name
[2001]
Words & music by John McCutcheon

Testo trovato su Mudcat Café
You see the plane in the distance
(continua)
inviata da Alessandro 13/1/2009 - 22:14
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The Edge Of Darkness

The Edge Of Darkness
[1995]
Bayley - Gers - Harris]
Album: The X Factor

Una canzone chiaramente ispirata al film Apocalypse Now e, in ultima analisi, assieme al film, al celeberrimo racconto di Joseph Conrad, Heart of Darkness (in italiano: "Cuore di tenebra"). Qui, ovviamente, siamo nel Vietnam. [CCG/AWS Staff]
I've looked into the heart of darkness
(continua)
inviata da Io Non Sto Con Oriana 13/1/2009 - 21:28
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مولود في فلسطين [Nací en Palestina]

مولود في فلسطين [Nací en Palestina]
based on “Nací en Alamo” by Tony Gatlif

Il testo originale in lingua araba (proveniente da questa pagina) è stato finalmente reperito grazie a Tareq R. Qasem, che ovviamente ringraziamo di cuore. La canzone va anche sotto il titolo spagnolo di Nací en Palestina.

The original lyrics in Arabic (reproduced from this page) have been contributed by Tareq R. Qasem, whom we obviously thank with all our heart. The song is also knows with its Spanish title Nací en Palestina.

"The song “Nací en Palestina” is based on “Nací en Alamo” (lyrics by Tony Gatlif, music by Dionisis Tsaknis, Gritos de Guerra, and Tony Gatlif), which was performed by Remedios Silva Pisa for the film Vengo (Dir. Tony Gatlif, 2000). “Nací en Alamo,” by the way, has also been performed by Jerusalem-born singer Yasmin Levy, whose father Isaac Levy, an ethnomusicologist from Turkey, had collected 14 volumes of Judaeo-Spanish... (continua)
no tengo lugar
(continua)
inviata da adriana + Tareq R. Qasem 13/1/2009 - 20:42
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Enfant, mon ami

Enfant, mon ami
E' bellissima, mi ricorda tanto una canzone di Vladimir Vysotskij il cui titolo in italiano è "Soldatini di piombo"; che avevo pensato addirittura che si trattasse di un remake o di una versione tradotta, poichè Salvatore Adamo è molto legato alle canzoni di Vladimir Vysotskij (ha anche scritto una bellissima canzone, che voi avete in archivio, intitolata appunto "Vladimir"); in ogni caso, anche questa è molto bella e significativa
by HMMurdock
Andrea 13/1/2009 - 20:37
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Military Madness

Military Madness
PAZZIA MILITARE
(continua)
inviata da Oscar 13/1/2009 - 17:01
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La Vandeana

Settimo Sigillo
Testo attribuito a Pino Tosca.

Un altro inserimento che, sicuramente, non tarderà a rivelarsi controverso e, sicuramente, da "prendere con le molle"; ma proposto da una persona la quale, oltre ad essere conosciuta personalmente e "al di sopra di ogni sospetto" quanto a simpatie destrorse, motiva il suo contributo con parole intelligenti e storicamente esatte (la rivolta di Vandea come rivolta contro la coscrizione obbligatoria rivoluzionaria, in primis). La rivolta di Vandea era del resto già presente in questo sito con un antico canto eseguito da un gruppo lontanissimo dalla destra, i Tri Yann: Vive la République, Vive la Liberté. Un altro segno che questo sito, pur tenendo fede ai suoi princìpi di base, non intende e non intenderà mai turarsi il naso e schierarsi sempre e comunque da una sola parte; a meno di non accogliere (o togliere) canti fondamentali come ad esempio Canto dei coscritti,... (continua)
Ride la folla ed urla
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 13/1/2009 - 14:24

L'homme qui répare les femmes

L'homme qui répare les femmes
L'HOMME QUI RÉPARE LES FEMMES

Chanson française - L'HOMME QUI RÉPARE LES FEMMES – Marco Valdo M.I. – 2009



L'inconvénient avec les articles de journaux, c'est qu'ils ne durent qu'un moment. On tourne la page.
On passe à une autre histoire.
Le poème, la canzone quant à elle est faite pour durer. Alors, parfois, quand c'est nécessaire, sans forfanterie, sans en tirer de gloire particulière, simple relais, Marco Valdo M.I. écrit une canzone.

Cette chanson a une histoire particulière et elle entend saluer d'un poing levé et les femmes du Kivu et la journaliste qui depuis tant d'années dénonce ces horreurs ( et d'autres) du centre de l'Afrique, du pays de Tintin, du pays de l'uranium et du diamant. Cette journaliste avec courage et obstination tient au cœur de l'Afrique un journal des exactions; elle s'appelle Colette Braeckman, elle écrit dans un journal belge appelé Le Soir.
À l'entendre,... (continua)
Désespérance ou désespoir,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/1/2009 - 11:08
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ما إلي حرية

ما إلي حرية
Titolo originale "Mali Huriye"
Featuring Ala' Azam and Anat Ig'bariye

Dall'album "Ihda" ("Dedication"), 2006.

Testo in inglese trovato sul sito del gruppo.
لازمه-علاء عزام
(continua)
inviata da Alessandro 13/1/2009 - 10:16
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مين إرهابي

مين إرهابي
[2001]
Title track dell'album "Min Irhabi?" ("Who's The Terrorist?")

The controversial title track of this album was released on the net and more than 1 million people downloaded it within one month from the website ArabRap.Net. The song was also distributed free with Rolling Stone magazine in France and became a "street" anthem. It was also featured in a compilation in France with Manu Chao, Zebda, Noir Desir and many other top artists.

Furthermore, the lyrics of the song were taught in some Universities around the world because of their deep meaning, and were also used in pro-Palestinian demonstrations around the world.
اللازمة:
(continua)
inviata da Alessandro 13/1/2009 - 09:39
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Rokko e i Suoi Fratelli: Sopravvoliamo

Rokko e i Suoi Fratelli: Sopravvoliamo
band formata da Corrado Guzzanti, Stefano Masciarelli, Antonello Fassari e Pier Francesco Loche.

Era la canzone che apriva e chiudeva "Avanzi", il programma satirico di Rai Tre condotto magistralmente da Serena Dandini. Il testo è chiaramente molto ironico e molto critico nei confronti della "classe politica" di allora (la canzone è del 1992, quindi in piena Tangentopoli) che poi non è tanto diversa dalla "classe politica" attuale. E' un inno alla libertà e alla democrazia (quella vera). Quindi è un inno di pace. Ascoltaltela e fatela ascoltare!
A testa bassa affronti il bus ogni mattina
(continua)
inviata da Jack 13/1/2009 - 06:01
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Ballata per Alfredo Zardini

Ballata per Alfredo Zardini
[1971]
Testo e musica di Franco Trincale.

"Quando gli albanesi (o i rumeni) eravamo noi", cioè soltanto pochi anni fa, succedeva quel che segue. Una storia e una canzone da leggere e ascoltare attentamente, assai attentamente. Alfredo Zardini era veneto, del Cadore. Nel Veneto, adesso, c'è la Treviso di Gentilini. [CCG/AWS Staff]

Alfredo Zardini (Provincia di Belluno, 1931 – Zurigo, 20 marzo 1971) era un lavoratore italiano emigrato in Svizzera, caduto vittima di un'aggressione xenofoba.

Dopo essere cresciuto e aver imparato il lavoro di falegname nel suo paese natale nel Cadore, a 40 anni Zardini trova una più favorevole opportunità di lavoro come carpentiere in una ditta di Zurigo.

In quegli anni la Svizzera ospitava 1 milione e centomila lavoratori stranieri, tra cui circa 650 mila italiani. In questo clima si facevano strada le idee xenofobe di cittadini e politici che temevano la... (continua)
O cara moglie, miei cari figlioli,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/1/2009 - 02:21
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Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello

Carlo Martello torna <i>[o: ritorna]</i> dalla battaglia di Poitiers; <i>o</i> Carlo Martello
Chanson italienne – Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitiers – Fabrizio De André - 1962

Riccardo Venturi avait fait une version de cette chanson dans un "françois d'époque", enfin disons, une manière de grommelot amélioré; c'est une version très amusante. Celle, ici proposée, est plus contemporaine; j'ose l'espérer assez distrayante.

On a tous dans l'oreille la chanson du Roi Renaud et de son lugubre destin : « Le Roi Renaud de guerre s'en revînt portant ses tripes dans ses mains... ». J'aime à penser que Fabrizio connaissait ce destin du pauvre Renaud; un destin de roi. Ceci donne tout le sel à sa chanson « Charles Martel de retour de la bataille de Poitiers », car – ainsi qu'on le verra – Charles revînt vainqueur en portant tout autre chose que ses tripes dans ses mains. La donzelle l'apprit à ses dépens. De première part, en étant contrainte de laisser Charles et son fameux... (continua)
CHARLES MARTEL DE RETOUR DE LA BATAILLE DE POITIERS
(continua)
inviata da Marco valdo M.I. 13/1/2009 - 00:35
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Io me ne volli andà per i' Mugello

anonimo
Io me ne volli andà per i' Mugello
Stornelli mugellani.

Nel Mugello gli stornelli sono tra le tradizioni ancora più vive, tanto che, addirittura nella città di Firenze, quando si parla di stornelli si intendono “tout court” gli stornelli mugellani (si dice “mugellani”, non “mugellesi”). E gli stornelli mugellani riflettono spesso quelle terre di matti e fieri montanari che hanno visto sia l'anarchismo che la chiesa di Barbiana, la Resistenza e la storia del cane Fido. E allora, in omaggio al Mugello e alle sue genti, ecco questa terrificante stornellata che mi cantava mio nonno, Venturi Bruno, la cui moglie, mia nonna Aldrovandi Ede, era peraltro mugellana di Sant'Agata. Me la cantava con mucho gusto, da ferroviere anarchico anticlericale qual era, e con altrettanto gusto (seppur con qualche parola diversa) me la ritrovai cantata da Riccardo Marasco. C'è di tutto: belle ragazze discinte che sgobbano per il sor padrone, tre... (continua)
Io me ne volli andà per i' Mugello
(continua)
inviata da Riccardo Scocciante 12/1/2009 - 23:45
Stanotte comincia la tirata alla 8000. Nel frattempo, ancora per ricordare Fabrizio, una canzone che accompagna questi giorni di morte bambina: Sidùn
Riccardo Venturi 12/1/2009 - 20:11
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Samarcanda

Samarcanda
del testo risentendo la mia versione ci sono due paroline sbagliate...comunque non è stato commentato il finale... la guerra è finita e si festeggia,il soldato vede la nera signora e qui entra in gioco l'istinto di sopravvivenza ossia la fuga dalla morte...la morte è rappresentata con una nera signora che deve prendere l'uomo, da dunque una visione della vita improntata sul destino..e che quindi il destino vuole che il soldato debba essere preso dalla morte e quindi la fuga è principalmente dal destino. il fatto che la morte era li alla festa non era per guadarlo con malignità (e quindi prenderlo in quel momento) ma solo per fare in modo che il soldato arrivasse a samarcanda dove li...la morte l'avrebbe preso,(ed è una dimostrazione della forza che ha il destino (che verrà comunque poi vinta dall'uomo) su un uomo, perchè la visione della morte ha avuto una reazione nell'uomo quella di scappare... (continua)
mauro curcuruto 12/1/2009 - 19:17
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Vasco Rossi: Vivere

Vasco Rossi: Vivere
[1993]
Testo: Vasco Rossi
Musica: Tullio Ferro e Massimo Riva
Lyrics: Vasco Rossi
Music: Tullio Ferro & Massimo Riva

Album: Gli spari sopra
Altri interpreti: Malika Ayane



Eccomi, un lunedì qualsiasi, approssimandosi la “ottomila” di questo sito e di ritorno da un turno al 118, a ricantarmi 'sta canzone. Tutta una serie d'ingorghi sui viali a cantarmela. Veramente un prodromo c'era stato anche ieri mattina, quando avevo ricordato ad una persona che 'sta canzone qui ha per me un significato particolare; e siccome, come tutti sanno, io ho sempre biecamente approfittato del mio “status” di amministratore di questo sito per infilarci dentro tutte le famose canzoni della mia vita....

Ma sì, ma sì. Mica c'è un motivo particolare. Solo ricordi che affiorano, lievemente oramai, senza nessuna speciale condizione; oramai il tempo ha compiuto tutto il suo lavoro, quello per cui è pagato.... (continua)
Vivere
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/1/2009 - 19:15
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Wooden Ships

Wooden Ships
NAVI DI LEGNO
(continua)
inviata da Oscar 12/1/2009 - 17:47
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Brigante se more

Brigante se more
CHIEDO UMILMENTE SCUSA.
IL MIO ERRORE E' STATO IL FATTO CHE IO APRO IL SITO DIRETTAMENTE SU BRIGANTE SE MORE.
ME NE SONO ACCORTO DOPO IL TUO GIUSTO RICHIAMO!!!
SO AMMETTERE I MIEI ERRORI.
E' LO SVISCERATO AMORE E RISPETTO VERSO DE ANDRE' CHE MI HA FATTO AGIRE D'ISTINTO.
CHIEDO SCUSA DI NUOVO!!!
ENZO MATARAZZO
ENZO MATARAZZO 12/1/2009 - 16:53
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Santiago

Santiago
"Ecco, o bravi, dategli magari anche mons. Pio Laghi, a Cesare o a Dio."

Fatto!
Alberto 12/1/2009 - 11:09
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Corporate Cannibal

Corporate Cannibal
[2008]
Album "Hurricane"

«Il capitale ha un unico impulso vitale, quello di valorizzarsi, di generare plusvalore, di assorbire con la sua parte costante, coi mezzi di produzione, la più grande massa di plusvalore che sia possibile. Il capitale è lavoro morto che resuscita, come un vampiro, solo succhiando lavoro vivo, e tanto più vive quanto più ne succhia» (Marx, Il Capitale, libro primo, cap.8)

"Pleased to meet you, pleased to have you on my plate / your meat is sweet to me / your destiny / your fate / you’re my life support, your life is my sport / I’m a man-eating machine" (Grace Jones, "Corporate Cannibal)

Beh, mi pare che il significato sia chiaro: il capitalismo moderno, fondato sulla finanza virtuale è un vampiro che per esistere cannibalizza il mondo reale, e in definiva gli esseri umani... molti lo provano sualla propria pelle, altri non sembrano rendersene conto forse perchè... (continua)
Pleased to meet you, pleased to have you on my plate
(continua)
inviata da Alessandro 12/1/2009 - 10:31
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Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]

Su patriottu Sardu a sos feudatarios [Procurad' e moderare]
L'amico e collaboratore Donquijote82, non accorgendosi che il Procurad'e moderare era già presente nel sito (ma con il suo vero titolo), lo ha reinviato; siamo stati quindi costretti a cancellare il suo contributo. Però lo aveva corredato di alcune ulteriori notizie sugli interpreti (che inseriamo nell'introduzione) e di un interessante commento che ci dispiaceva tralasciare. Lo riproduciamo quindi qui per intero:

Appassionato inno contro la prepotenza feudale dei proprietari terrieri. Questo canto di protesta popolare è stato composto alla fine del 1700 da Francesco Ignazio Mannu, Cavaliere e Magistrato (nato a Ozieri il 18 maggio 1758 e morto a Cagliari nel 1839).

Questo Inno è stato scritto in seguito ai drammatici eventi vissuti dal popolo sardo dopo i fatti del 28 aprile 1794, giorno in cui iniziò la rivolta guidata da Giovanni Maria Angioj. Può essere annoverato tra i canti popolari... (continua)
CCG/AWS Staff 12/1/2009 - 07:04
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L'unica superstite

L'unica superstite
L'UNICA SUPERSTITE
(continua)
inviata da DonQuijote82 12/1/2009 - 00:36
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Waiting For The Bus to Take Me Home

Waiting For The Bus to Take Me Home
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”

Una canzone dedicata a Gary Tyler, un afroamericano che sta marcendo in prigione dal 1975 per un delitto che non ha commesso quando aveva 17 anni.

Nel 1974, nella Destrehan High School della Louisiana ci furono aspri scontri motivati dall'avversione degli studenti bianchi all'integrazione di studenti di colore nella scuola.
Un giorno, il bus della scuola che riaccompagnava alle loro case i ragazzi neri venne attaccato da una folla di bianchi inferociti. Qualcuno esplose un colpo di pistola e un ragazzino bianco di 13 anni rimase ucciso.
Il 17enne Gary Tyler fu subito individuato come l'assassino e fu condannato alla sedia elettrica (pena poi commutata in ergastolo) da una giuria di soli bianchi, in un processo con prove falsificate (la pistola ritovata era in uso alle forze dell'ordine ed il reperto in seguito fu fatto sparire...) e testimoni minacciati... (continua)
My name is Gary Tyler, Louisiana-born
(continua)
inviata da Alessandro 11/1/2009 - 23:31
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Carlo Martello torna [o: ritorna] dalla battaglia di Poitiers; o Carlo Martello

Carlo Martello torna <i>[o: ritorna]</i> dalla battaglia di Poitiers; <i>o</i> Carlo Martello
C'era effettivamente il "Fannullone". Saluti!
Riccardo Venturi 11/1/2009 - 23:12
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Same Old Same Old

Same Old Same Old
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”
Lately it seems no-one cares anymore
(continua)
inviata da Alessandro 11/1/2009 - 23:11
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Bury Me Deep

Bury Me Deep
[2007]
Album “The Boy Bands Have Won…”

Dall'outro al brano sul sito del gruppo:

A short aside concerning the reign of Queen Thatcher.
When I first came to Commons Lords
(continua)
inviata da Alessandro 11/1/2009 - 23:02
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Sing About Love

Sing About Love
[2008]
Album “The Boy Bands Have Won…”

Dall'outro al brano sul sito del gruppo:

We stood around in a half-circle in the airless Shabby Road basement for four weeks solid singing this song until we got it right and lost our voices.

It was inspired partly by Dick Gaughan’s ‘A Different Kind of Love Song’, the first verse of which says, ‘You ask me why I sing no love songs/You say the songs that I sing make you angry and sad/You say that you listen to music/To escape from the things that make you feel bad.’
He tells the story of “... playing in a folk club somewhere in the southeast of England when a woman came up to me and proceeded to ask me all the questions in the first verse of this. When I replied, she looked at me sadly and said, ‘Oh, you’re still at the political stage, then,’ and walked off.”
I don’t want to sing about anger and hate
(continua)
inviata da Alessandro 11/1/2009 - 22:59




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