Sympathy
Versione in dialetto napoletano di Evan (amoRaЯoma) da http://lyricstranslate.com/en/sympathy...
CUMPASSIONE
(continua)
(continua)
14/6/2015 - 15:05
Ommo
[2003]
Scritta da Gennaro Della Volpe (Raiz degli Almamegretta) e Luigi Cinque, musicista e regista di origine siciliana, negli anni ’70 membro del Canzoniere del Lazio
Nel disco di Luigi Cinque intitolato “Sacra Konzert”
Scritta da Gennaro Della Volpe (Raiz degli Almamegretta) e Luigi Cinque, musicista e regista di origine siciliana, negli anni ’70 membro del Canzoniere del Lazio
Nel disco di Luigi Cinque intitolato “Sacra Konzert”
ommo, ommo
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 16:23
Balo migrante
[2007]
Scritta da Luigi Cinque, musicista e regista di origine siciliana, negli anni ’70 membro del Canzoniere del Lazio, e Domenico Ascione, napoletano, compositore e chitarrista, docente di chitarra presso il presso il Conservatorio di Roma “Santa Cecilia”.
Nel disco di Luigi Cinque intitolato “Passaggi”, con Lucilla Galeazzi.
Scritta da Luigi Cinque, musicista e regista di origine siciliana, negli anni ’70 membro del Canzoniere del Lazio, e Domenico Ascione, napoletano, compositore e chitarrista, docente di chitarra presso il presso il Conservatorio di Roma “Santa Cecilia”.
Nel disco di Luigi Cinque intitolato “Passaggi”, con Lucilla Galeazzi.
Giggino ‘o ricciulillo se chiammava
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/9/2014 - 15:32
Fabrizio De André: Creuza de mä [Crêuza de mä]
NA STRADA MIEZZO ‘O MARE
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/8/2014 - 09:38
Ninna nanna
[2007]
Parole e musica di Teresa De Sio
Nell’album intitolato “Sacco e fuoco”
“La ninna-nanna è una forma-canzone molto diffusa nella musica popolare. Qui Teresa ne costruisce una secondo un suo personalissimo stile. Un canto di protezione per tutti i bambini abbandonati nel mondo, ma anche una vera e propria canzone d’amore.” (dalle note di presentazione del disco)
Parole e musica di Teresa De Sio
Nell’album intitolato “Sacco e fuoco”
“La ninna-nanna è una forma-canzone molto diffusa nella musica popolare. Qui Teresa ne costruisce una secondo un suo personalissimo stile. Un canto di protezione per tutti i bambini abbandonati nel mondo, ma anche una vera e propria canzone d’amore.” (dalle note di presentazione del disco)
Viene ccà damme ‘a mano
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/8/2014 - 09:00
A figlia d’o rre
[2007]
Parole e musica di Teresa De Sio
Nell’album intitolato “Sacco e fuoco”
“Farsi ‘figlia di re’, farsi più forti e spavaldi per battere chi potente e prepotente lo è davvero.
Anche in questa canzone Teresa si confronta con il potere e l’abuso del potere stesso: c’è voglia di ‘menare le mani’ e di non subire più passivamente nessun abuso, nessun condizionamento. Una figlia di re che ha perduto la sua corona di ferro, e conduce un esercito disarmato e danzante ( come quello raffigurato nel murale della copertina). Canzone dura e d’impatto, ecco tornare il fuoco, simbolo di lotta, di rinascita e trasfigurazione. Il fuoco che accende e l’acqua che spegne.” (dalle note di presentazione del disco)
Parole e musica di Teresa De Sio
Nell’album intitolato “Sacco e fuoco”
“Farsi ‘figlia di re’, farsi più forti e spavaldi per battere chi potente e prepotente lo è davvero.
Anche in questa canzone Teresa si confronta con il potere e l’abuso del potere stesso: c’è voglia di ‘menare le mani’ e di non subire più passivamente nessun abuso, nessun condizionamento. Una figlia di re che ha perduto la sua corona di ferro, e conduce un esercito disarmato e danzante ( come quello raffigurato nel murale della copertina). Canzone dura e d’impatto, ecco tornare il fuoco, simbolo di lotta, di rinascita e trasfigurazione. Il fuoco che accende e l’acqua che spegne.” (dalle note di presentazione del disco)
Io songo ‘a figlia d’o rre
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/8/2014 - 08:52
Ciente veleni - Sguarracino
[2011]
De Falco - E Zézi
'O Guarracino - Tradizionale.
Album: Ciente paise. Tra cient'anne e ciente mise torna l'acqua a li paise - Vesuvio.
Massimo Mollo (Voce e chitarra)
Maurizio Saccone (Sax)
Antonello Paliotti (Chitarra battente, plettri)
Angelo Di Falco (Putipù)
Massimo Ferrante (Marranzano, chitarra e voce)
Maura Sciullo e Pasquale Terracciano (Tamburelli)
Marzia del Giudice (Castagnette)
Enzo Salerno (Basso)
Roberto Sansone (Batteria)
Gatti Distratti (Rumori)
Un brano straordinario che potremmo chiamare della “nuova tradizione”. Nell'anno del Signore 2011, di grazia e (soprattutto) disgrazia, il Gruppo Operaio E Zézi di Pomigliano d'Arco, attivo fin dai primi anni '70 e che vide le prime gesta di un giovanissimo Daniele Sepe mentre -tra le altre amene cose- esplodeva la fabbrica Flobert di Sant'Anastasia, decise di trasportarci a tutti quanti a farci fare un bel giro... (continua)
De Falco - E Zézi
'O Guarracino - Tradizionale.
Album: Ciente paise. Tra cient'anne e ciente mise torna l'acqua a li paise - Vesuvio.
Massimo Mollo (Voce e chitarra)
Maurizio Saccone (Sax)
Antonello Paliotti (Chitarra battente, plettri)
Angelo Di Falco (Putipù)
Massimo Ferrante (Marranzano, chitarra e voce)
Maura Sciullo e Pasquale Terracciano (Tamburelli)
Marzia del Giudice (Castagnette)
Enzo Salerno (Basso)
Roberto Sansone (Batteria)
Gatti Distratti (Rumori)
Un brano straordinario che potremmo chiamare della “nuova tradizione”. Nell'anno del Signore 2011, di grazia e (soprattutto) disgrazia, il Gruppo Operaio E Zézi di Pomigliano d'Arco, attivo fin dai primi anni '70 e che vide le prime gesta di un giovanissimo Daniele Sepe mentre -tra le altre amene cose- esplodeva la fabbrica Flobert di Sant'Anastasia, decise di trasportarci a tutti quanti a farci fare un bel giro... (continua)
Appillatev' o naso
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/8/2014 - 20:08
Percorsi:
Guerra alla Terra
Ninna nanna senza nome
[2008]
Parole e musica di Gianni Lamagna.
La canzone che dà il titolo al disco.
Parole e musica di Gianni Lamagna.
La canzone che dà il titolo al disco.
‘E criature chiagneno
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2014 - 14:45
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
Sotto il velo del cielo
[1998]
Nel disco intitolato “Pesce d' 'o Mare”.
Nel disco intitolato “Pesce d' 'o Mare”.
La terra gira da una parte e poi dall'altra,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2014 - 14:13
Tzigari
[1996]
Nel disco intitolato “Incanto acustico”
Nel disco intitolato “Incanto acustico”
Tzigari,
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2014 - 14:06
Percorsi:
I Rom, il razzismo, il Porrajmos
Gli occhi di Salgado
[2001]
Nel disco intitolato “La voce del grano”.
Parole di Pasquale Ziccardi
Musica di Corrado Sfogli, Michele Signore e Pasquale Ziccardi.
Nel disco intitolato “La voce del grano”.
Parole di Pasquale Ziccardi
Musica di Corrado Sfogli, Michele Signore e Pasquale Ziccardi.
Senza parla',
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2014 - 12:08
Percorsi:
Violenza sull'infanzia
Terra bruciata
[1992]
Scritta da Carlo Faiello (Napoli, 10 ottobre 1958), cantautore e compositore italiano, membro della N.C.C.P. negli anni 90.
Nel disco intitolato “Medina”.
Terra bruciata, “terra dei fuochi”…
Scritta da Carlo Faiello (Napoli, 10 ottobre 1958), cantautore e compositore italiano, membro della N.C.C.P. negli anni 90.
Nel disco intitolato “Medina”.
Terra bruciata, “terra dei fuochi”…
Terra bruciata mille culure cunzumate
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2014 - 11:47
Percorsi:
Guerra alla Terra, Mafia e mafie
Don Salvatò
(2009)
Album: Napoletana
Meravigliosa devozione dialettale contemporanea scritta da Enzo Avitabile nel cemento della Napoli che non si vede
(ovviamente quando ci si prende confidenza con Dio, mica ci si può risparmiare, anzi...)
Album: Napoletana
Meravigliosa devozione dialettale contemporanea scritta da Enzo Avitabile nel cemento della Napoli che non si vede
(ovviamente quando ci si prende confidenza con Dio, mica ci si può risparmiare, anzi...)
Don Salvatò ca nce guardate ra coppa
(continua)
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 30/5/2014 - 00:15
Ruanda
[1995]
Brano strumentale nell’album intitolato “Sanacore”
In Ruanda, dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, vennero massacrate sistematicamente - a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati - almeno 500.000 persone (secondo le stime di Human Rights Watch), in stragrande maggioranza appartenenti all’etnia minoritaria dei Tutsi (ma anche Hutu moderati). I carnefici, organizzati in milizie finanziate, armate ed equipaggiate dal Governo, erano di etnia Hutu. La stima delle vittime salì in seguito fino a raggiungere una cifra pari a circa 800.000 o 1.000.000 di persone.
Un’immagine emblema del genocidio ruandese:
Durante un notiziario del 2000 il quotidiano britannico The Guardian rivelò che l’allora Segretario Generale dell'ONU, l’egiziano Boutros Boutros-Ghali [in carica tra il 1992 ed il 1996 e quindi anche durante il genocidio ruandese], giocò... (continua)
Brano strumentale nell’album intitolato “Sanacore”
In Ruanda, dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, vennero massacrate sistematicamente - a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati - almeno 500.000 persone (secondo le stime di Human Rights Watch), in stragrande maggioranza appartenenti all’etnia minoritaria dei Tutsi (ma anche Hutu moderati). I carnefici, organizzati in milizie finanziate, armate ed equipaggiate dal Governo, erano di etnia Hutu. La stima delle vittime salì in seguito fino a raggiungere una cifra pari a circa 800.000 o 1.000.000 di persone.
Un’immagine emblema del genocidio ruandese:
Durante un notiziario del 2000 il quotidiano britannico The Guardian rivelò che l’allora Segretario Generale dell'ONU, l’egiziano Boutros Boutros-Ghali [in carica tra il 1992 ed il 1996 e quindi anche durante il genocidio ruandese], giocò... (continua)
[strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 29/5/2014 - 14:57
Percorsi:
1994: Genocidio in Rwanda
Nun s’ave idea
[2003]
Nel disco intitolato “Sciuoglie 'e cane”.
Nel disco intitolato “Sciuoglie 'e cane”.
Aggio visto ‘o diavolo dint’all’uocchie
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 22:18
Preta d’oro
[2003]
Nel disco intitolato “Sciuoglie 'e cane”.
“Preta” sta per pietra, quindi una pepita d’oro...
“Scippetiello”, nella seconda strofa, significa graffio, segno, il modo un tempo consueto tra i detenuti per segnare il passare del tempo e l’avvicinarsi della libertà...
Nel disco intitolato “Sciuoglie 'e cane”.
“Preta” sta per pietra, quindi una pepita d’oro...
“Scippetiello”, nella seconda strofa, significa graffio, segno, il modo un tempo consueto tra i detenuti per segnare il passare del tempo e l’avvicinarsi della libertà...
‘A vita chiusa dinto ‘e ccancelle
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2014 - 21:56
Percorsi:
Dalle galere del mondo
Nun te scurdà
[1995]
Nell’album intitolato “Sanacore”
del brano venne girato un videoclip con la regia di Pappi Corsicato interpretato da Alessandra D'Elia
“Nun te scurdà” non può esistere in un'altra lingua: in quella canzone ho messo insieme cose distanti, che poi tanto distanti non sono.
“Nun te scurdà” è un pezzo che parla della vita difficile di una donna che si ritrova a fare la prostituta. Lei chiede a chi l'accusa: «Sì, è vero, mi critichi perché io vendo il mio corpo, ma tu non fai la stessa cosa tutti i giorni?».
Raiz - I 25 anni di ‘Sanacore’
*
Il testo nasce dai racconti del dopoguerra della nonna e della mamma a Raiz, infatti sono utilizzati termini che in napoletano non si usano più (ad esempio figliola al posto di guagliona). Racconta di una donna che è conscia di quello che gli succede intorno ma è troppo passionale, troppo attaccata ai sensi, troppo aperta al comunicare per trattenersi... (continua)
Nell’album intitolato “Sanacore”
del brano venne girato un videoclip con la regia di Pappi Corsicato interpretato da Alessandra D'Elia
“Nun te scurdà” non può esistere in un'altra lingua: in quella canzone ho messo insieme cose distanti, che poi tanto distanti non sono.
“Nun te scurdà” è un pezzo che parla della vita difficile di una donna che si ritrova a fare la prostituta. Lei chiede a chi l'accusa: «Sì, è vero, mi critichi perché io vendo il mio corpo, ma tu non fai la stessa cosa tutti i giorni?».
Raiz - I 25 anni di ‘Sanacore’
*
Il testo nasce dai racconti del dopoguerra della nonna e della mamma a Raiz, infatti sono utilizzati termini che in napoletano non si usano più (ad esempio figliola al posto di guagliona). Racconta di una donna che è conscia di quello che gli succede intorno ma è troppo passionale, troppo attaccata ai sensi, troppo aperta al comunicare per trattenersi... (continua)
'E ssentevo quanno ero figliola, 'o cchiammavano ammore
(continua)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/5/2014 - 19:21
Cronache di Napoli
[2010]
P. Romano - D. Sepe
Album: Fessbuk
E' una canzone che ha già quattro anni, questa; è del 2010, ed è tratta dal “Social Album” di Daniele Sepe, Fessbuk. Avrei dovuto inserirla prima, certamente; ma poiché l' Operazione Saviano è andata avanti imperterrita per tutto questo tempo, portata avanti da “Repubblica”, da “Leccalecca” Fabio Fazio e da altri, la sua attualità non ne risulta certamente diminuita (solo in questi ultimi tempi sembra un po' in fase calante, che sia stata finalmente percepita una crisi di rigetto?). Ed eccola dunque qui, “Cronache di Napoli”, canzone per la quale Daniele Sepe ha ricevuto “dure lettere di protesta” e che è stata, ovviamente, del tutto ostracizzata perché, negli ultimi anni, il Savian-pensiero è stato pressoché intoccabile essendo del tutto organico al disegno repressivo in atto. A tale riguardo, il consiglio che do è quello di leggere attentamente... (continua)
P. Romano - D. Sepe
Album: Fessbuk
E' una canzone che ha già quattro anni, questa; è del 2010, ed è tratta dal “Social Album” di Daniele Sepe, Fessbuk. Avrei dovuto inserirla prima, certamente; ma poiché l' Operazione Saviano è andata avanti imperterrita per tutto questo tempo, portata avanti da “Repubblica”, da “Leccalecca” Fabio Fazio e da altri, la sua attualità non ne risulta certamente diminuita (solo in questi ultimi tempi sembra un po' in fase calante, che sia stata finalmente percepita una crisi di rigetto?). Ed eccola dunque qui, “Cronache di Napoli”, canzone per la quale Daniele Sepe ha ricevuto “dure lettere di protesta” e che è stata, ovviamente, del tutto ostracizzata perché, negli ultimi anni, il Savian-pensiero è stato pressoché intoccabile essendo del tutto organico al disegno repressivo in atto. A tale riguardo, il consiglio che do è quello di leggere attentamente... (continua)
So' da' periferia, songhe 'e miez' 'a via, songhe unu bbuon',
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/4/2014 - 11:12
L'inno di Papele
[2013]
Testo e musica (?) di Federico Salvatore
sulle note di "Disamistade" di Fabrizio de André
Dall'album "Pulcine'Hell"
Testo da qui,
Testo e musica (?) di Federico Salvatore
sulle note di "Disamistade" di Fabrizio de André
Dall'album "Pulcine'Hell"
Testo da qui,
Me sapite cunta' senza fa chiu' e ruffian,
(continua)
(continua)
inviata da Cristòfer' V(e)rona 'o polacc' 20/3/2014 - 00:21
Napocalisse
[2013]
Testo e musica di Federico Salvatore
Dall'album "Pulcin'Hell"
Testo da http://www.angolotesti.it/
Testo e musica di Federico Salvatore
Dall'album "Pulcin'Hell"
Testo da http://www.angolotesti.it/
Nero comm a na maschera ca nun pòrt chiù nisciùn
(continua)
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 19/3/2014 - 20:41
U.S.A. e Jet
[1993]
La bomba intelligente
Testo di Dario Jacobelli
Originariamente attribuita ai Bisca 99 Posse, la canzone è dei soli Bisca.
La bomba intelligente
Testo di Dario Jacobelli
Originariamente attribuita ai Bisca 99 Posse, la canzone è dei soli Bisca.
Guarda quanta feccia,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 9/11/2013 - 15:32
Dint' 'o mercato
Album: "Aggio girato lu munno" del 1978.
Brano d'ignoti del 1647 nel quale si raccontano le tristi vicende della sommossa popolare scoppiata a Napoli contro il vicereame spagnolo, che fu guidata dal popolano Tommaso Aniello dAmalfi, detto Masaniello, il quale fu assassinato in circostanze misteriose.
Brano d'ignoti del 1647 nel quale si raccontano le tristi vicende della sommossa popolare scoppiata a Napoli contro il vicereame spagnolo, che fu guidata dal popolano Tommaso Aniello dAmalfi, detto Masaniello, il quale fu assassinato in circostanze misteriose.
Dint' 'o Mercato se jettaie lu banno
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 31/5/2013 - 15:40
'A guerra d' 'i sordi
[1981]
“Strina” composta da Pino Coscarella, originario di Lago, Cosenza, ma emigrato a Toronto, presentata nel 1982 al Festival della “strina laghitana” che annualmente viene organizzato nella città canadese dalla comunità dei calabresi emigrati da Lago e dintorni.
Testo trovato su Strina Laghitana
La strina (strenna) è una tradizione folklorica calabrese – particolarmente radicata a Lago (U' Vacu) di Cosenza - costituita da un canto accompagnato dalla musica del “sazeri” (mortaio in ferro per frantumare i cristalli di sale), della fisarmonica, del tamburello e della chitarra. La strina è tipica del periodo natalizio ma in alcune zone si usa anche durante il Carnevale.
Il canto veicola, analizza e commenta con sarcasmo, eventi sociali e politici manifestati in paese. I temi sono morali, politici, sociali, esistenziali, nostalgici e amorosi. Nel passato venivano cantate... (continua)
“Strina” composta da Pino Coscarella, originario di Lago, Cosenza, ma emigrato a Toronto, presentata nel 1982 al Festival della “strina laghitana” che annualmente viene organizzato nella città canadese dalla comunità dei calabresi emigrati da Lago e dintorni.
Testo trovato su Strina Laghitana
La strina (strenna) è una tradizione folklorica calabrese – particolarmente radicata a Lago (U' Vacu) di Cosenza - costituita da un canto accompagnato dalla musica del “sazeri” (mortaio in ferro per frantumare i cristalli di sale), della fisarmonica, del tamburello e della chitarra. La strina è tipica del periodo natalizio ma in alcune zone si usa anche durante il Carnevale.
Il canto veicola, analizza e commenta con sarcasmo, eventi sociali e politici manifestati in paese. I temi sono morali, politici, sociali, esistenziali, nostalgici e amorosi. Nel passato venivano cantate... (continua)
‘U millenovecietuottantadui
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 21/5/2013 - 11:00
Strina d'u judeo
[seconda metà 800?]
Versi di Francesco Martillotti, detto “Ciccozzu” (1831-1913).
Musica di Massimo Ferrante.
Dall’album di Massimo Ferrante intitolato “Jamu”, pubblicato nel 2009.
Testo trovato su YouTube.
“Vorrei che ammutolissero i potenti
e la strada pulissero con la lingua
davanti il più straccione dei pezzenti.”
La strina (strenna) è una tradizione folklorica calabrese – particolarmente radicata a Lago (U' Vacu) di Cosenza - costituita da un canto accompagnato dalla musica del “sazeri” (mortaio in ferro per frantumare i cristalli di sale), della fisarmonica, del tamburello e della chitarra. La strina è tipica del periodo natalizio ma in alcune zone si usa anche durante il Carnevale.
La strina laghitana, o “vachitana" è poesia scritta e cantata in dialetto da compositori e musicisti locali, nel periodo compreso tra Natale e i primi di febbraio. Il canto veicola,... (continua)
Versi di Francesco Martillotti, detto “Ciccozzu” (1831-1913).
Musica di Massimo Ferrante.
Dall’album di Massimo Ferrante intitolato “Jamu”, pubblicato nel 2009.
Testo trovato su YouTube.
“Vorrei che ammutolissero i potenti
e la strada pulissero con la lingua
davanti il più straccione dei pezzenti.”
La strina (strenna) è una tradizione folklorica calabrese – particolarmente radicata a Lago (U' Vacu) di Cosenza - costituita da un canto accompagnato dalla musica del “sazeri” (mortaio in ferro per frantumare i cristalli di sale), della fisarmonica, del tamburello e della chitarra. La strina è tipica del periodo natalizio ma in alcune zone si usa anche durante il Carnevale.
La strina laghitana, o “vachitana" è poesia scritta e cantata in dialetto da compositori e musicisti locali, nel periodo compreso tra Natale e i primi di febbraio. Il canto veicola,... (continua)
'Su nume m'hanu datu de Judeo
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 21/5/2013 - 10:02
Nun Vulimm' 'a Luna
2012
Black tarantella
Black tarantella
Nun ce sta uom russ, nir o ianc
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 27/3/2013 - 14:46
Acqua ‘e mare
[1994]
Parole e musica di Peppe Licciardi, chitarrista e compositore, fratello della cantante.
Album “Alma Latina”
“È un testo di protesta contro il potere della mafia, della politica, e tutto ciò che ci toglie la libertà di “crescere”, come popolo libero.” (Consiglia Licciardi)
Parole e musica di Peppe Licciardi, chitarrista e compositore, fratello della cantante.
Album “Alma Latina”
“È un testo di protesta contro il potere della mafia, della politica, e tutto ciò che ci toglie la libertà di “crescere”, come popolo libero.” (Consiglia Licciardi)
Acqua 'e mare
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 19/3/2013 - 11:33
Percorsi:
Mafia e mafie
'A mugliera 'e Masaniello
Tommaso Aniello detto Masaniello nel 1647 guidò una rivolta popolare contro il governo vicereale spagnolo, che aveva aumentato le gabelle sugli alimenti. Divenuto eroe popolare, iniziò a frequentare insieme a sua moglie Bernardina la corte spagnola, vestendo abiti da nobile.
Il brano narra le sorti di sua moglie, dopo la morte di Masaniello, ridotta- pare- a "ricevere" i soldati presso casa sua....
da Scapulà dei Sancto Ianne
Su questa forte poesia di Ferdinando vanno spese belle parole sul personaggio di Masaniello il quale era un pescatore, che si ribellò ai tanti soprusi del viceré Rodrigo Ponce de Leòn ponendosi a capo del popolo napoletano stimolando il senso di orgoglio e dignità dei napoletani. Fu tradito decapitato in piazza del Carmine, dove aveva vissuto e da cui era partita la rivolta. Divenne mito in ogni paese europeo. La vicenda è raccontata da cronisti dell’epoca, in letteratura,... (continua)
Il brano narra le sorti di sua moglie, dopo la morte di Masaniello, ridotta- pare- a "ricevere" i soldati presso casa sua....
da Scapulà dei Sancto Ianne
Su questa forte poesia di Ferdinando vanno spese belle parole sul personaggio di Masaniello il quale era un pescatore, che si ribellò ai tanti soprusi del viceré Rodrigo Ponce de Leòn ponendosi a capo del popolo napoletano stimolando il senso di orgoglio e dignità dei napoletani. Fu tradito decapitato in piazza del Carmine, dove aveva vissuto e da cui era partita la rivolta. Divenne mito in ogni paese europeo. La vicenda è raccontata da cronisti dell’epoca, in letteratura,... (continua)
So' turnate li Spagnuole,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 10/3/2013 - 17:43
Percorsi:
Masaniello
Caudariello
[2002]
Album: Scapulà
Narra la vicenda di un abitante di San Giovanni di Ceppaloni, che fu giustiziato nella piazza del paese, per essersi ribellato ai soprusi e alle vessazioni delle truppe francesi.
Album: Scapulà
Narra la vicenda di un abitante di San Giovanni di Ceppaloni, che fu giustiziato nella piazza del paese, per essersi ribellato ai soprusi e alle vessazioni delle truppe francesi.
'Mmiezzo a 'na piazza parlavano 'e felicità
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 + B.B. 10/3/2013 - 17:26
Le Père Noël et la petite fille, incl.Leggenda di Natale; La canzone di Marinella; Bocca di Rosa
Bocca di Rosa - Versione napoletana (Bocca di Rosa) di Vincenzo Salemme interpretata da Peppe Barra, nell’album “M’aggia curà” (1995)
BOCCA DI ROSA
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 28/2/2013 - 13:19
Mio fratello è pakistano
[2011]
Brano finalista alla 22a edizione del festival concorso Musicultura, già Premio Recanati, e vincitore del premio per il miglior testo.
Brano finalista alla 22a edizione del festival concorso Musicultura, già Premio Recanati, e vincitore del premio per il miglior testo.
Cos'è, tu guard’ all'aria
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 15/2/2013 - 21:40
Mai cchiù
[2012]
Album: Black tarantella
feat Co'Sang
Album: Black tarantella
feat Co'Sang
È un incrocio ipnotico e originale. Il suono dei Bottari e le storiche paranze della tammurriata si sposano con le nuove paranze dell’hip pop metropolitano. Una posizione netta, l’indignazione verso un falso perbenismo e una pace fittizia che non è altro che una guerra mascherata. I segni di tutto questo si vedono tutti i giorni in ogni angolo della terra. Questo brano è tra le righe una sorta di festa popolare tradizionale come quella dei Gigli di Barra e di Nola in Campania, che all’improvviso si trasforma in una manifestazione in piazza.
Da :La voce dell'isola
Da :La voce dell'isola
['Ntò...]
(continua)
(continua)
inviata da adriana 14/4/2012 - 12:18
A nnomme ’e Dio
[2012]
Album: Black tarantella
È quasi un monologo, nel quale canto degli uomini che vengono uccisi nel nome di Dio, o in nome della giustizia alla cui base ci sono le peggiori delle ingiustizie. Sinceramente non perché sia un brano scritto da me, ma credo che sia uno dei più belli di tutto il disco. Questa è una riflessione per tutti i martiri della storia delle guerre di religioni. A nome di dio è un invito alla tolleranza tra gli uomini.
Intervista a Blogfoolk
Album: Black tarantella
È una fotografia sui martiri della storia. Nel nome di Dio un Dio uomo muore da sempre. La superbia, le religioni, il denaro, la gente, l’odio, il potere, la fame, la guerra. L’ira di qualcuno nel nome di un Dio, esiste o non esiste.
Da:la voce dell'isola
Da:la voce dell'isola
È quasi un monologo, nel quale canto degli uomini che vengono uccisi nel nome di Dio, o in nome della giustizia alla cui base ci sono le peggiori delle ingiustizie. Sinceramente non perché sia un brano scritto da me, ma credo che sia uno dei più belli di tutto il disco. Questa è una riflessione per tutti i martiri della storia delle guerre di religioni. A nome di dio è un invito alla tolleranza tra gli uomini.
Intervista a Blogfoolk
I’ntà nu postu e l’India
(continua)
(continua)
inviata da adriana 14/4/2012 - 11:59
Aizàmm' na mana
[2012]
Album :Black tarantella
feat. Raiz
Testo reperito in questa pagina
Album :Black tarantella
feat. Raiz
È un grido di orgoglio e appartenenza dei vinti e non dei perdenti. Chi pur vivendo uno svantaggio sociale combatte sempre; gli eroi di tutti i giorni.
Fonte :la voce dell'isola
Fonte :la voce dell'isola
Testo reperito in questa pagina
Fronna 'e jurnata,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 25/3/2012 - 17:50
Accussì và ‘o munno
[1992]
Reinterpretata nel 2001 da Edoardo Bennato con gli 'A67
Parole e musica di Edoardo Bennato sotto lo pseudonimo di Joe Sarnataro
Nella colonna sonora del film di di Enrico Caria “L’era legale”.
Poi nell'album "Naples Power" uscito nel gennaio del 2012.
Canzone da leggersi - è ovvio - in chiava sconsolatamente ironica...
Reinterpretata nel 2001 da Edoardo Bennato con gli 'A67
Parole e musica di Edoardo Bennato sotto lo pseudonimo di Joe Sarnataro
Nella colonna sonora del film di di Enrico Caria “L’era legale”.
Poi nell'album "Naples Power" uscito nel gennaio del 2012.
Canzone da leggersi - è ovvio - in chiava sconsolatamente ironica...
Accussì và ‘o munno
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/3/2012 - 15:54
'a 67
[2005]
Album "'A Camorra song' io"
Le Vele di Scampìa, dove è stato in parte girato "Gomorra" di Matteo Garrone, dal libro di Roberto Saviano. Le Vele furono progettate dall'architetto Franz Di Salvo e realizzate tra il 1962 ed il 1975. Tre sono state abbattute circa dieci anni fa. Ne restano in piedi quattro. Il loro destino è ancora incerto.
"'a 67" - titolo della canzone e nome del gruppo che l'ha composta - significa "la 167", la legge che ha originato l’edilizia popolare d’Italia e ha edificato, tra gli altri , anche il famigerato quartiere di Scampìa, nella periferia nord di Napoli.
Album "'A Camorra song' io"
Le Vele di Scampìa, dove è stato in parte girato "Gomorra" di Matteo Garrone, dal libro di Roberto Saviano. Le Vele furono progettate dall'architetto Franz Di Salvo e realizzate tra il 1962 ed il 1975. Tre sono state abbattute circa dieci anni fa. Ne restano in piedi quattro. Il loro destino è ancora incerto.
"'a 67" - titolo della canzone e nome del gruppo che l'ha composta - significa "la 167", la legge che ha originato l’edilizia popolare d’Italia e ha edificato, tra gli altri , anche il famigerato quartiere di Scampìa, nella periferia nord di Napoli.
Chell' ca te dico mò
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/3/2012 - 13:30
Percorsi:
Mafia e mafie
Jesus
[2005]
Album "'A Camorra song' io"
Album "'A Camorra song' io"
Gesucristo o s'è scurdato
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/3/2012 - 13:16
Percorsi:
Mafia e mafie
La murata
[1799?]
Testo di autore anonimo rielaborato da Roberto De Simone
Nel libro/disco di Gragnaniello intitolato “Dai Quartieri al S.Carlo”.
In questo lavoro del 1999 il cantautore di vico Cerriglio, il più stretto di Napoli, giustappone il Canto dei sanfedisti a questa canzone dei repubblicani prigionieri a Castel Capuano, sede della Gran Corte Civile e Criminale della Vicaria, dopo la vittoria sanfedista del luglio del 1799 e la restaurazione borbonica.
Testo di autore anonimo rielaborato da Roberto De Simone
Nel libro/disco di Gragnaniello intitolato “Dai Quartieri al S.Carlo”.
In questo lavoro del 1999 il cantautore di vico Cerriglio, il più stretto di Napoli, giustappone il Canto dei sanfedisti a questa canzone dei repubblicani prigionieri a Castel Capuano, sede della Gran Corte Civile e Criminale della Vicaria, dopo la vittoria sanfedista del luglio del 1799 e la restaurazione borbonica.
Songo venuto sotto a 'sta murata
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 24/1/2012 - 11:20
Natale del metalmeccanico
[1970]
Scritta e cantata da Franco Trincale
Album: Canzoni In Piazza
"Il 16 dicembre ci sarà lo sciopero dei metalmeccanici contro la Fiat e abbiamo già deciso che se verranno confermate le indiscrezioni sulle pensioni sarà anche un'agitazione contro i provvedimenti dell'esecutivo".
Ed ecco l'affondo contro il premier: "Quello che abbiamo è il governo delle due M, Monti-Marchionne. Ciò che fa uno in Fiat, l'altro lo fa al Paese. Entrambi appartengono alla componente della classe tecnocratica le cui scelte sono all'origine della crisi mondiale. Dov'erano prima? ..Non stavano mica su Marte. Sergio Marchionne è legato alle banche svizzere e Mario Monti alla tecnocrazia europea".
"Il nostro punto di disaccordo con entrambi, oltre all'iniquità e all'ingiustizia delle loro scelte anti-democratiche, è che propongono come soluzione della crisi la medicina neo-liberista fatta di tagli e di distruzione... (continua)
Scritta e cantata da Franco Trincale
Album: Canzoni In Piazza
"Il 16 dicembre ci sarà lo sciopero dei metalmeccanici contro la Fiat e abbiamo già deciso che se verranno confermate le indiscrezioni sulle pensioni sarà anche un'agitazione contro i provvedimenti dell'esecutivo".
Ed ecco l'affondo contro il premier: "Quello che abbiamo è il governo delle due M, Monti-Marchionne. Ciò che fa uno in Fiat, l'altro lo fa al Paese. Entrambi appartengono alla componente della classe tecnocratica le cui scelte sono all'origine della crisi mondiale. Dov'erano prima? ..Non stavano mica su Marte. Sergio Marchionne è legato alle banche svizzere e Mario Monti alla tecnocrazia europea".
"Il nostro punto di disaccordo con entrambi, oltre all'iniquità e all'ingiustizia delle loro scelte anti-democratiche, è che propongono come soluzione della crisi la medicina neo-liberista fatta di tagli e di distruzione... (continua)
inviata da giorgio 15/12/2011 - 15:45
Sovietica vesuvianità
[1993]
Album “Vite perdite”
Testo di Dario Jacobelli
Musica di Daniele Sepe
Testo e traduzione italiana trovati su Dialetticon
Album “Vite perdite”
Testo di Dario Jacobelli
Musica di Daniele Sepe
Testo e traduzione italiana trovati su Dialetticon
A nu' pal' stann' appis'
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 15/12/2011 - 11:08
In galera li panettieri
[1570]
Da “Li Sarracini adorano lu sole” (1974), lo stesso album di 'O cunto 'e Masaniello.
Questo canto in forma di villanella, di anonimo autore popolare, nacque a causa di una famosa serrata dei panettieri avvenuta nel 1570 come risposta al mancato aumento del prezzo del pane da parte del Viceré, che si era opposto per paura di tumulti popolari. Ma la descrizione di questa quasi “rivolta del pane” – una delle tante accadute in Italia, dall’assalto ai forni milanesi del 1628, descritto dal Manzoni ne “I promessi sposi”, alla “Strage del pane” a Palermo nel 1944 – potrebbe anche tranquillamente riferirsi proprio alla rivoluzione dei lazzari napoletani guidati da Masaniello contro le gabelle spagnole e le imposte sui beni di prima necessità…
In ogni caso, una canzone buona per tutti i tempi, anche i nostri, quando i “panettieri”, i potenti, quelli che hanno le "mani in pasta", si credono baroni e non si fanno scrupolo di affamare la popolazione…
Da “Li Sarracini adorano lu sole” (1974), lo stesso album di 'O cunto 'e Masaniello.
Questo canto in forma di villanella, di anonimo autore popolare, nacque a causa di una famosa serrata dei panettieri avvenuta nel 1570 come risposta al mancato aumento del prezzo del pane da parte del Viceré, che si era opposto per paura di tumulti popolari. Ma la descrizione di questa quasi “rivolta del pane” – una delle tante accadute in Italia, dall’assalto ai forni milanesi del 1628, descritto dal Manzoni ne “I promessi sposi”, alla “Strage del pane” a Palermo nel 1944 – potrebbe anche tranquillamente riferirsi proprio alla rivoluzione dei lazzari napoletani guidati da Masaniello contro le gabelle spagnole e le imposte sui beni di prima necessità…
In ogni caso, una canzone buona per tutti i tempi, anche i nostri, quando i “panettieri”, i potenti, quelli che hanno le "mani in pasta", si credono baroni e non si fanno scrupolo di affamare la popolazione…
In galera li panettieri
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 15/12/2011 - 10:02
Nascette mmiez’o mare
[197?]
Parole e musica di Roberto De Simone, ispirate all’anonima seicentesca “Michelemmà” raccolta nel 700 da Salvator Rosa.
Nell’omonimo disco di Concetta Barra del 1974.
Nello spettacolo “Cantata per Masaniello” realizzato da De Simone nel 1988.
La storia di Napoli, la storia di più di un migliaio d’anni di angherie, soprusi, guerre, saccheggi, inganni e di sopravvivenza e di resistenza popolare (anche se mi pare che nel testo nemmeno si accenni alle gloriose “quattro giornate” del 1943).
Parole e musica di Roberto De Simone, ispirate all’anonima seicentesca “Michelemmà” raccolta nel 700 da Salvator Rosa.
Nell’omonimo disco di Concetta Barra del 1974.
Nello spettacolo “Cantata per Masaniello” realizzato da De Simone nel 1988.
La storia di Napoli, la storia di più di un migliaio d’anni di angherie, soprusi, guerre, saccheggi, inganni e di sopravvivenza e di resistenza popolare (anche se mi pare che nel testo nemmeno si accenni alle gloriose “quattro giornate” del 1943).
Nascette mmiez’o mare na scarola e Michelemmà
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 14/12/2011 - 13:41
Santa Lucia luntana
[1919]
Dopo essermi fatto miseramente respingere il contributo di “Munasterio 'e Santa Chiara” (canzone invero assai bigotta e conservatrice, eppure sicuramente contro i disastri della guerra e dei loro eserciti, occupanti tedeschi o liberatori americani che fossero) rilancio sulla ruota di Napoli con questa splendida canzone di emigrazione e di nostalgia che, per giunta, pur essendo all’epoca molto amata e cantata, fu piuttosto invisa al regime fascista giacchè metteva l’accento su di una delle piaghe di allora, la necessità per moltissimi, specie al sud, di andare a cercar miglior fortuna oltre oceano, per scampare alla miseria.
E, oltre tutto, questa “Santa Lucia luntana” mi viene particolarmente bene oggi, 13 dicembre, che è il giorno della vergine e martire cristiana fatta seviziare e trucidare da Diocleziano a Siracusa nel 304.
Come è stato fatto per la più celebre... (continua)
Dopo essermi fatto miseramente respingere il contributo di “Munasterio 'e Santa Chiara” (canzone invero assai bigotta e conservatrice, eppure sicuramente contro i disastri della guerra e dei loro eserciti, occupanti tedeschi o liberatori americani che fossero) rilancio sulla ruota di Napoli con questa splendida canzone di emigrazione e di nostalgia che, per giunta, pur essendo all’epoca molto amata e cantata, fu piuttosto invisa al regime fascista giacchè metteva l’accento su di una delle piaghe di allora, la necessità per moltissimi, specie al sud, di andare a cercar miglior fortuna oltre oceano, per scampare alla miseria.
E, oltre tutto, questa “Santa Lucia luntana” mi viene particolarmente bene oggi, 13 dicembre, che è il giorno della vergine e martire cristiana fatta seviziare e trucidare da Diocleziano a Siracusa nel 304.
Come è stato fatto per la più celebre... (continua)
Partono 'e bastimente
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 13/12/2011 - 11:20
Sinàn Capudàn Pascià
Arrangiamento musicale di Mimmo Maglionico e Pietrarsa
Da Canti randagi 2
Pietrarsa & Mimmo Maglionico
[Campania]
PIETRARSA è il nome che Mimmo Maglionico.diplornato in flauto al Conservatorio di musica "San Pietro a Majella" di Napoli ha deciso di dare nel 2004 al suo gruppo napoletano di world music ispirandosi ad un entroterra campano ricchissimo di arcaica musica etnica dove tra i ritmi delle tammorre contadine e quelli della moderna civiltà industriale, scaturisce un intenso percorso nel folklore postmoderno con un occhio rivolto alla tradizione e l'altro alla sperimentazione.
Feat.
Marzouk Mejri
Marzouk, musicista tunisino, deve al padre maestro di
percussioni, il percorso che lo ha portato a instradare il suo naturale talento fino a conseguire il diploma al conservatorio di Tunisi.
MIMMO MAGLIONICO Voce, quena, flauto traverso
MARZUK MEJRI Voce, darbuka
CARMINE D'ANIELLO Voce
SARA TRAMMA Voce
GINO EVANGELISTA Chitarra semiacusfica
PIERO DE ASMUNDIS Tastiere
ANTONIO RUBINO Basso
ARCANGELO NOCERINO Batteria
Da Canti randagi 2
Pietrarsa & Mimmo Maglionico
[Campania]
PIETRARSA è il nome che Mimmo Maglionico.diplornato in flauto al Conservatorio di musica "San Pietro a Majella" di Napoli ha deciso di dare nel 2004 al suo gruppo napoletano di world music ispirandosi ad un entroterra campano ricchissimo di arcaica musica etnica dove tra i ritmi delle tammorre contadine e quelli della moderna civiltà industriale, scaturisce un intenso percorso nel folklore postmoderno con un occhio rivolto alla tradizione e l'altro alla sperimentazione.
Feat.
Marzouk Mejri
Marzouk, musicista tunisino, deve al padre maestro di
percussioni, il percorso che lo ha portato a instradare il suo naturale talento fino a conseguire il diploma al conservatorio di Tunisi.
MIMMO MAGLIONICO Voce, quena, flauto traverso
MARZUK MEJRI Voce, darbuka
CARMINE D'ANIELLO Voce
SARA TRAMMA Voce
GINO EVANGELISTA Chitarra semiacusfica
PIERO DE ASMUNDIS Tastiere
ANTONIO RUBINO Basso
ARCANGELO NOCERINO Batteria
SINAN CAPUDAN PASCIA'
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 26/11/2011 - 17:02
Padroni e bestie ('O Ciuccio)
[2011]
Album : Tutto cambia
musica e testo di Teresa De Sio
Coccodrillo Edizioni Musicali
A sorpresa emerge un cotè politico anche dalla canzone più strana: "Padroni e bestie" (O ciuccio) che è stata ispirata da un racconto di Matteo Salvatore che risale alla tournée comune per Craj. La canzone racconta una storia semplice: è morto il ciuccio e il lavoratore che doveva occuparsene rischia di perdere il lavoro. Qual è l'unico modo per evitarlo? "O padrone nun l'ha da sapè". Ma quasi favola esopiana, l'obiettivo si allarga e il singolo caso del ciuccio morto diventa una metafora attuale di chi resta senza lavoro e così facendo perde anche la sua identità. Non è solo un problema di mangiare ("Chi more more/ chi campa campa / nu piatto e maccaruni / maccaruni cu la carne") è cosa fare nella vita quando manca la fonte primaria di reddito. Cinque minuti di ritmo incalzante, chitarra elettrica inviperita, il violino di Her che strapazza le corde e una ritmica ipnotica e potente. Non si può restare fermi.
Da bielle.org
Album : Tutto cambia
musica e testo di Teresa De Sio
Coccodrillo Edizioni Musicali
A sorpresa emerge un cotè politico anche dalla canzone più strana: "Padroni e bestie" (O ciuccio) che è stata ispirata da un racconto di Matteo Salvatore che risale alla tournée comune per Craj. La canzone racconta una storia semplice: è morto il ciuccio e il lavoratore che doveva occuparsene rischia di perdere il lavoro. Qual è l'unico modo per evitarlo? "O padrone nun l'ha da sapè". Ma quasi favola esopiana, l'obiettivo si allarga e il singolo caso del ciuccio morto diventa una metafora attuale di chi resta senza lavoro e così facendo perde anche la sua identità. Non è solo un problema di mangiare ("Chi more more/ chi campa campa / nu piatto e maccaruni / maccaruni cu la carne") è cosa fare nella vita quando manca la fonte primaria di reddito. Cinque minuti di ritmo incalzante, chitarra elettrica inviperita, il violino di Her che strapazza le corde e una ritmica ipnotica e potente. Non si può restare fermi.
Da bielle.org
Mamma mamma
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 26/11/2011 - 14:41
'A camorra song’ io
[2005]
Album "'A Camorra song' io"
Album "'A Camorra song' io"
La camorra sono io
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 25/11/2011 - 20:45
Percorsi:
Mafia e mafie
Suddd
[1998]
Album :Animamigrante
Album :Animamigrante
Sud ind’a stu core staje sÌ comm’e ‘o sanghe ind’e vvene meje
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 24/11/2011 - 15:57
Confusione totale
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
feat. Valerio Jovine
feat. Valerio Jovine
Nella mia povera, ma intensa vita ho visto cose che
(continua)
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/11/2011 - 20:39
Ghetto
Pe chi cresce dint' ‘e ghette,
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 19/11/2011 - 19:41
Percorsi:
Ghetti
Tarantelle pe' campa'
Nuje facimme 'e tarantelle, 'e tarantelle pe' campa',
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:30
Antifa 2.0
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
Non siamo noi che per la strada andiamo in giro sempre in gruppo ed armati
(continua)
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:26
Percorsi:
CCG Antifà: Antifascismo militante
Yes Weekend
[2011]
Album:Cattivi Guagliuni
Album:Cattivi Guagliuni
'A repressione dei movimenti
(continua)
(continua)
inviata da adriana 6/11/2011 - 15:39
Eleonora
[1999]
Album “Taranta Power”, manifesto dell’omonimo movimento musicale fondato da Eugenio Bennato nel 1998.
Storia di Donna Eleonora Pimentel Fonseca, detta la Pimentella, nobildonna di origine portoghese trapiantata a Roma e Napoli. Intellettuale poliglotta, poetessa e fine letterata, fu data in sposa ad un capitano napoletano da cui venne regolarmente maltrattata, tanto da procurarle un’interruzione di gravidanza. Lasciato il marito, Eleonora si legò in amicizia alla regina Maria Carolina d'Austria, consorte di Ferdinando di Borbone, e con essa frequentò i salotti napoletani dove liberali e massoni discutevano di monarchia moderna e di dispotismo illuminato. Ma la Rivoluzione Francese allontanò le due amiche: la fine della sorella Maria Antonietta per mano dei giacobini indusse la regina di Napoli e Sicilia a condividere la dura repressione contro gli illuminati che prima aveva guardato... (continua)
Album “Taranta Power”, manifesto dell’omonimo movimento musicale fondato da Eugenio Bennato nel 1998.
Storia di Donna Eleonora Pimentel Fonseca, detta la Pimentella, nobildonna di origine portoghese trapiantata a Roma e Napoli. Intellettuale poliglotta, poetessa e fine letterata, fu data in sposa ad un capitano napoletano da cui venne regolarmente maltrattata, tanto da procurarle un’interruzione di gravidanza. Lasciato il marito, Eleonora si legò in amicizia alla regina Maria Carolina d'Austria, consorte di Ferdinando di Borbone, e con essa frequentò i salotti napoletani dove liberali e massoni discutevano di monarchia moderna e di dispotismo illuminato. Ma la Rivoluzione Francese allontanò le due amiche: la fine della sorella Maria Antonietta per mano dei giacobini indusse la regina di Napoli e Sicilia a condividere la dura repressione contro gli illuminati che prima aveva guardato... (continua)
Donna Eleonora nun è ghiuta ‘o Teatro
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 13/7/2011 - 13:29
Priggiuniero 'e guerra
[1933]
Parole di E.A. Mario
Musica di Tito Manlio
Testo trovato su www.napoligrafia.it
L’anno è il 1933, in piena era fascista, ed il protagonista è stato per molti anni prigioniero di guerra in Siberia prima di riuscire a tornare nell’amata Napoli, solo per scoprire che la guerra gli ha portato via tutto, la famiglia, gli affetti, la vita…
La storia è piuttosto inverosimile giacchè nel primo conflitto mondiale l’Impero russo era nell’Intesa, insieme al Regno d’Italia, contro gli austro-ungarici. Di prigionieri di guerra italiani nei gulag di Stalin si parlerà solo durante e dopo la disastrosa campagna di Russia del 1941/43. A onor del vero, diverse centinaia di italiani trovarono la morte nel sistema concentrazionario sovietico a partire dalla fine del 1918, anno in cui, in seguito al fallito attentato a Lenin, prese avvio l’interminabile periodo del cosiddetto “terrore rosso”, ma non... (continua)
Parole di E.A. Mario
Musica di Tito Manlio
Testo trovato su www.napoligrafia.it
L’anno è il 1933, in piena era fascista, ed il protagonista è stato per molti anni prigioniero di guerra in Siberia prima di riuscire a tornare nell’amata Napoli, solo per scoprire che la guerra gli ha portato via tutto, la famiglia, gli affetti, la vita…
La storia è piuttosto inverosimile giacchè nel primo conflitto mondiale l’Impero russo era nell’Intesa, insieme al Regno d’Italia, contro gli austro-ungarici. Di prigionieri di guerra italiani nei gulag di Stalin si parlerà solo durante e dopo la disastrosa campagna di Russia del 1941/43. A onor del vero, diverse centinaia di italiani trovarono la morte nel sistema concentrazionario sovietico a partire dalla fine del 1918, anno in cui, in seguito al fallito attentato a Lenin, prese avvio l’interminabile periodo del cosiddetto “terrore rosso”, ma non... (continua)
Mme sóngo ricurdato 'a strada e 'o nummero
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 28/6/2011 - 13:36
All'erta, sentinella!
[1915]
Parole di Libero Bovio
Musica di Ernesto De Curtis (Napoli, 1875-1937), compositore italiano partenopeo.
Testo trovato su www.napoligrafia.it
Forse ispirata all’omonima romanza del 1890 del grande Salvatore Di Giacomo (Napoli 1860-1934), poeta, drammaturgo e saggista italiano partenopeo che con Bovio, Murolo e E.A. Mario è stato un protagonista dell’epoca d'oro della canzone napoletana.
Parole di Libero Bovio
Musica di Ernesto De Curtis (Napoli, 1875-1937), compositore italiano partenopeo.
Testo trovato su www.napoligrafia.it
Forse ispirata all’omonima romanza del 1890 del grande Salvatore Di Giacomo (Napoli 1860-1934), poeta, drammaturgo e saggista italiano partenopeo che con Bovio, Murolo e E.A. Mario è stato un protagonista dell’epoca d'oro della canzone napoletana.
Rosa, che t'aggi''a scrivere?
(continua)
(continua)
inviata da Bartleby 27/6/2011 - 15:27
Napoli
da "Curre curre guaglió" (1993)
Al sax Daniele Sepe
In "Curre curre guaglió" (2014) con Enzo Avitabile e i Bottari
Questo pezzo ha ormai diciott'anni ma sembra, ne chiedo conferma agli amici napoletani, che ben poco sia cambiato ("La speranza Iervolino può lenire il mio dolore?" cantava Federico Salvatore, vedremo ora che succederà con la speranza De Magistris). Certo ora i camorristi non votano PSI ma PDL (ma votano anche alle primarie del PD...)
Per il resto, ancora oggi il governo sa solo mandare la polizia, giunto da Roma è arrivato a Napolì Bertolaso e l'ommo tutt’ ’e nu piezzo che "fà’ ’o gallo ’ncoppa munnezza" non è più Improta ma De Gennaro. Cambiano i nomi ma non la sostanza.
Senza dimenticare che la canzone ha anche una strofa significativa sull'immigrazione napoletana al nord, in particolare a Torino, che la fa rientrare nel percorso sulla guerra del lavoro.
Al sax Daniele Sepe
In "Curre curre guaglió" (2014) con Enzo Avitabile e i Bottari
Questo pezzo ha ormai diciott'anni ma sembra, ne chiedo conferma agli amici napoletani, che ben poco sia cambiato ("La speranza Iervolino può lenire il mio dolore?" cantava Federico Salvatore, vedremo ora che succederà con la speranza De Magistris). Certo ora i camorristi non votano PSI ma PDL (ma votano anche alle primarie del PD...)
Per il resto, ancora oggi il governo sa solo mandare la polizia, giunto da Roma è arrivato a Napolì Bertolaso e l'ommo tutt’ ’e nu piezzo che "fà’ ’o gallo ’ncoppa munnezza" non è più Improta ma De Gennaro. Cambiano i nomi ma non la sostanza.
Senza dimenticare che la canzone ha anche una strofa significativa sull'immigrazione napoletana al nord, in particolare a Torino, che la fa rientrare nel percorso sulla guerra del lavoro.
Napolì
(continua)
(continua)
21/6/2011 - 23:50
Pose 'e Sorde
[1996]
Album :Zezi vivi
Album :Zezi vivi
Alenia, Alenia, Alenia
(continua)
(continua)
inviata da adriana 17/5/2011 - 18:44
Capipallisti
[1996]
Album :Zezi vivi
Album :Zezi vivi
Io, Vincenzo Esposito
(continua)
(continua)
inviata da adriana 17/5/2011 - 18:42
Crucifixus
[2006]
Album: Sacro sud
Album: Sacro sud
I' ero 'o cielo, 'o cielo ca scenneva,
(continua)
(continua)
inviata da adriana 2/5/2011 - 11:16
Surdate
[1910]
Testo Libero Bovio
Musica di Evemero Nardella
«Songo napulitano. Nun voglio fa' 'a guerra, signor tenente.. voglio sulamente canta' !».
Forse questo dovrebbe essere l'unico atteggiamento e contegno da assumere.. sempre!
Testo Libero Bovio
Musica di Evemero Nardella
«Songo napulitano. Nun voglio fa' 'a guerra, signor tenente.. voglio sulamente canta' !».
Forse questo dovrebbe essere l'unico atteggiamento e contegno da assumere.. sempre!
'O tenente mm'ha 'ncucciàto
(continua)
(continua)
inviata da giorgio 31/3/2011 - 08:28
Canzone della Basilicata
(1980)
In versione strumentale da "Briganti se more" di Musicanova (1980) con il titolo "A la terra di Basilicata"
"La Basilicata era uno dei temi musicali che mi venivano richiesti, e riguardava appunto il paesaggio, forse più precisamente il paesaggio come appare a chi viene da Napoli.
Nacque una melodia che accompagnava le panoramiche su quelle vallate e su quelle colline, una musica per quelle terre descritte dal pittore letterato Carlo Levi che vi soggiornò in confino politico e che pittoricamente le descrisse nel romanzo Cristo si è fermato a Eboli.
Alla musica aggiunsi un testo, che scrissi subito dopo per sottolineare la civiltà di quella gente che nella Storia non aveva mai portato guerra a nessuno, ma la guerra l'aveva sempre subita in casa con le invasioni e le dominazioni che nei secoli si erano succedute.
E se cito la città di Torino non è la Torino dell'intrigo di Cavour,... (continua)
In versione strumentale da "Briganti se more" di Musicanova (1980) con il titolo "A la terra di Basilicata"
"La Basilicata era uno dei temi musicali che mi venivano richiesti, e riguardava appunto il paesaggio, forse più precisamente il paesaggio come appare a chi viene da Napoli.
Nacque una melodia che accompagnava le panoramiche su quelle vallate e su quelle colline, una musica per quelle terre descritte dal pittore letterato Carlo Levi che vi soggiornò in confino politico e che pittoricamente le descrisse nel romanzo Cristo si è fermato a Eboli.
Alla musica aggiunsi un testo, che scrissi subito dopo per sottolineare la civiltà di quella gente che nella Storia non aveva mai portato guerra a nessuno, ma la guerra l'aveva sempre subita in casa con le invasioni e le dominazioni che nei secoli si erano succedute.
E se cito la città di Torino non è la Torino dell'intrigo di Cavour,... (continua)
E che ne saccio d'a Basilicata
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inviata da Lorenzo Masetti 26/2/2011 - 15:35
Brigante se more
Il testo della "romantica ballata" originale proposta in un primo tempo per i titoli di testa dello sceneggiato.
Il testo di Carlo D'Angiò è da cantare probabilmente sulla stessa melodia di Brigante se more, seppure in maniera più dolce.
Il testo di Carlo D'Angiò è da cantare probabilmente sulla stessa melodia di Brigante se more, seppure in maniera più dolce.
Melo-granato spuntato 'a agosto
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26/2/2011 - 00:44
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