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Universal Soldier

Universal Soldier
Mia madre, ascoltatrice di Radio3, mi riferisce che ieri, durante il programma "Tutta la città ne parla", il conduttore Giorgio Zanchini, affrontando il tema delle spese militari e degli F35 in particolare, ad un certo punto ha introdotto "Universal Soldier" di Donovan dicendo di fare riferimento "al grande bacino del sito Canzoni Contro la Guerra"...
Forse si può risentire il podcast per le parole precise...
Per vostra informazione.
Bernart Bartleby 18/3/2014 - 08:43

די שבועה

די שבועה
18 marzo 2014

Come sempre, la traduzione è stata (ri)condotta sul testo originale yiddish, senza tenere conto delle traduzioni già presenti nella pagina (naturalmente non per dispregiarle, ma per non esserne influenzati). In questo modo la traduzione che ne risulta è assolutamente letterale e fedele al testo originale. [RV]
IL GIURAMENTO
(continua)
18/3/2014 - 07:18
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Venezia 1948

Venezia 1948
Cari Guido, Lorenzo e Riccardo,
grazie a voi e a tutti i collaboratori di Antiwar songs per avere ancora una volta ascoltato una mia canzone.

"Venezia 1948" indaga il cosiddetto esodo dei profughi istriano-dalmati attraverso l'unica prospettiva per me percorribile: non quella della strumentalizzazione ideologica (che è stata terribile da ogni parte), ma quella della presa di coscienza del dolore che c'è stato. Questo ciò che io so. Non c'è stato un eroe, non c'è stato un Omero, non è stata una storia esemplare, ma io so: c'è stato dolore.

Vi incollo qua sotto il link al cortometraggio legato alla canzone, girato a Venezia lo scorso novembre dal regista Enrico Fappani.
E' stato girato proprio nella zona dove, nel 1948, era ubicato il campo profughi all'interno del quale furono collocati i miei familiari.
Ancor oggi è una zona povera e marginale di Venezia: niente palazzi o turisti; solo... (continua)
DonQuijote82 18/3/2014 - 06:54
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Człowiek

Człowiek
volevo scrivere una cosa un po' piu' inteligente, ma il vostro sistema mi ha bloccato : D
krzyś 18/3/2014 - 06:01
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Jałta

Jałta
NOTE:

(1) Il Leone dell'Albion(e), ovvero, Winston Churchill http://it.wikipedia.org/wiki/Winston_C...
(2) Il Democrata (o lo Storpio) Franklin Delano Roosevelt http://it.wikipedia.org/wiki/Roosvelt
(3) Il Montanaro, cioe', Iosif Vissarionovič Džugašvili http://it.wikipedia.org/wiki/Stalin
(4) Una cittadina in Crimea (fra le curiosita' turistiche vanta di essere il luogo in cui, il 21 agosto 1964, morì Palmiro Togliatti, leader del Partito Comunista Italiano per un'emorragia cerebrale) http://it.wikipedia.org/wiki/Jalta
(5) La Trojka d'allora, vedi punto (6)
(6) Jalta, nel senso della http://it.wikipedia.org/wiki/Conferenz...
(7) Lavrentij Pavlovič Berija http://it.wikipedia.org/wiki/Beria
(8) I campi dimenticati http://it.wikipedia.org/wiki/GULag
(9) Nell'originale balto, inteso come un abitante dei Paesi Baltici http://it.wikipedia.org/wiki/Balti_%28...
Krzysztof Wrona 18/3/2014 - 02:27

Das Lied von den zwei Ochsen

Das Lied von den zwei Ochsen
[1944]
Versi di Manfred Greiffenhagen (1896-1945), ebreo tedesco, berlinese, autore di cabaret.
Musica di Martin Roman (1913-1996), anche lui ebreo tedesco, pianista jazz.
Recentemente (2007) riproposta al grande pubblico dal basso baritono tedesco Christian Gerhaher e dalla ‎mezzo-soprano svedese Anne Sofie von Otter nella raccolta intitolata “Terezín/Theresienstadt”, pubblicata nel 2008 dalla Deutsche Grammophon.‎
Testo trovato su “Und Die Musik Spielt Dazu! Kabarett in Theresienstadt”, titolo di un concerto tenutosi nel 2009 presso la sinagoga di Vöhl, nell’Assia.

Internato a Theresienstadt, Manfred Greiffenhagen scrisse molti dei testi delle piéces teatrali e musicali messe in scena nel campo-ghetto. Come molti artisti ebrei lì rinchiusi – tra i quali il noto attore Kurt Gerron – fu costretto dagli aguzzini a prestarsi nel documentario di propaganda “Der Führer schenkt den Juden... (continua)
Ihr naht Euch wieder, schwankende Gestalten,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/3/2014 - 13:53
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Das Lied von Theresienstadt

Das Lied von Theresienstadt
[1943 o 1944]
Parole di Walter Lindenbaum.
Musica dello stesso Lindenbaum o di ignoto compositore presente a Theresienstadt
Testo trovato qui

Viennese, ebreo, giornalita e scrittore, fondatore dell’associazione degli autori socialisti austriaci, Walter Lindenbaum fu da subito apertamente schierato contro il nazionalsocialismo, ben prima e anche dopo l'annessione (Anschluss) dell'Austria alla Germania nel 1938. Nella primavera del 1943, Walter, la moglie Rachel e la figlia Ruth di soli 5 anni furono arrestati e internati nel campo-ghetto di Theresienstadt, alla cui vita artistica Lindenbaum partecipò attivamente scrivendo canzoni per gli spettacoli di cabaret.

“Qui siamo 40.000 ebrei, credo che di più non potremmo starci. Quelli che non vengono spediti in Polonia, vengono portati via chiusi in una cassa. Quando la notte scende, noi stiamo nei cortili fra le baracche, inquieti. Guardiamo... (continua)
Wir sind hier 40.000 Juden,
(continua)
inviata da Bernart bartleby 17/3/2014 - 09:55
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The Crimean War

anonimo
The Crimean War
The soldier's last letter to his mother

Crimean War, Roud Number: V2994

Imprint: E. Hodges, Printer, (from Pitts') Toy and Marble Warehouse, 26 Grafton Street, Soho; London
Date between 1855 and 1861
- http://ballads.bodleian.ox.ac.uk/searc...

Crimean War - As I roved down through Irish town one evening last July...
Holger Terp 16/3/2014 - 23:47
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Das goldene Herz der Bourgeoisie

Das goldene Herz der Bourgeoisie
Chanson allemande - Das goldene Herz der Bourgeoisie – Robert Gilbert – 1931

Texte de David Weber, pseudonyme de Robert Gilbert (1899-1978), musicien, chanteur et acteur allemand.
Musique de Herbert Breth-Mildner.
Interprétée par Ernst Busch, disque “Es kommt der Tag”, huitième publication de la série Rote Reihe” d'Aurora-Schallplatten (1974).
Plus récemment par Christoph Holzhöfer, chanteur allemand.
De Robert Gilbert alias David Weber voir aussi Ballade Vom Neger Jim.
LE CŒUR DORÉ DE LA BOURGEOISIE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/3/2014 - 21:45
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Tränen des Vaterlandes / Anno 1636

Tränen des Vaterlandes / Anno 1636
C'è anche la storia di un Capestrano, abruzzese , ma chissà perché, la Italian Wiki omette il passo sottostante:

John was known as the "Scourge of the Jews" for his fanatical anti-semitism[citation needed]. In 1447 he offered the Pope a small fleet on which to load all the Jews of the papal states in order to ship them to some faraway land[citation needed]. Between 1451 and 1453, his fiery sermons against Jews persuaded[citation needed] many southern German regions to expel their entire Jewish population, and in Silesia, then Kingdom of Bohemia, at Breslau some were burned at the stake.[2][3] http://en.wikipedia.org/wiki/John_of_C...

Ma si sa, non si parla male dei santi (e in più, se so' morti).
Compiaciuto, krzyś
krzyś 15/3/2014 - 23:35
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Anarchista

Anarchista
[2001]
Testo e musica di Dezerter
Dall'album "Decydujące starcie"
Da http://www.tekstowo.pl/
Sito ufficiale http://www.dezerter.art.pl/
Może powinienem zabić prezydenta
(continua)
inviata da krzyś 15/3/2014 - 21:26
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Eve Of Destruction

Eve Of Destruction
Un saluto a Gino Santercole che ci scrisse nel lontano 2009.
Comme raccontò lui stesso, "Questo vecchio pazzo mondo" è sua, non di Celentano, e risale alla fine degli anni 60 (Santercole dice 1964, ma in realtà è all'edizione 1967 del Cantagiro che la presentò).

Gino Santercole - Questo Vecchio Pazzo Mondo
Bernart Bartleby 15/3/2014 - 21:01
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Vladimir

Vladimir
marzo 2014
Testo e musica di Maciej Maleńczuk
Sito ufficiale http://www.malenczuk.art.pl/index_2.html

Maleńczuk mówi "NI CHUJA!"
Vladimir
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 15/3/2014 - 20:01
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La città delle vecchie

La città delle vecchie
[2011]
Nell’album significativamente intitolato “Faccie da cazzo”

Oltraggiosi Fucktotum! Pensate che aprendo la loro pagina, per un attimo è comparso un “fuck-simile” degli avvisi di sequestro di polizia, ma era una trovata di questa banda di coprolalici affetti dalla sindrome di Tourette...
Il divertente scambio di cordialità introduttivo è tratto da “Mezzogiorno e mezzo di fuoco” (“Blazing Saddles”), mitico film diretto nel 1974 da Mel Brooks... E’ una delle scene in cui lo sceriffo afroamericano Bart (Cleavon Little), appena assegnato alla cittadina di Rock Ridge, incontra qualche difficoltà a farsi benvolere dalla popolazione locale...
“Ah, buon giorno signora, non trova che è una giornata stupenda?”
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/3/2014 - 18:21
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Se il papa è andato via

anonimo
Se il papa è andato via
Dopo “Il mio cane”...

... e “Il mio gatto”...

... ecco un nuovo, avvincente settimanale:

Il primo settimanale interamente dedicato a Papa Francesco Bergoglio, Mondadori edizioni.

MAI PIU’ SENZA!
Bernart Bartleby 15/3/2014 - 15:27
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Crazy Baldheads

Crazy Baldheads
La canzone per "crazy boldheads" intende i coloni bianchi occidentali ed i bianchi di oggi che continuano a colonizzare attraverso il sistema scolastico, impregnato di una visione propria della supremazia bianca ed eurocentrico. Attraverso il mercato, la cultura, il turismo ecc. Identificare di chi si parla precisamente è fondamentale. E' un lamento post coloniale contro la cultura ed il sistema civile occidentale dei bianchi, imposto prima con la schiavitù e la colonizzazione ed adesso con il neocolonialismo culturale, economico e religioso. Sempre attualissimo...in tutto il mondo non occidentale che ha subito colonizzazione da parte dell'uomo occidentale (il riferimento all'uomo occidentale cristiano è chiaro direi nel testo quando dice "Parlandoci del vostro Dio lassù") e continua a farlo.
PAZZE TESTE PELATE
(continua)
inviata da Raffaele 15/3/2014 - 12:14
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Zwiewność

Zwiewność
Cantata dai tempi del primo disco del gruppo che allora si chiamò Kant

Testo di Bolesław Leśmian
Musica di Zbigniew Stefański
Dall'album "Z chórem i orkiestrą"
Dal sito ufficiale http://bezjacka.art.pl/

Nel tema di Ramadan :)
Brzęk muchy w pustym dzbanie, co stoi na półce
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 14/3/2014 - 23:42
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Immigrant Song

Immigrant Song
Per me è semplicemente la più grande canzone sulla guerra. In poche parole c'è tutto. Invasori vichinghi che arrivano, distruggono e sottomettono altri invasori (sassoni), che a loro volta avevano soppiantato altri invasori (romani) ecc… Si parla dell'Inghilterra ma potrebbe valere per tutti. Bravo Plant.
Paul 14/3/2014 - 20:05
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Inno a Oberdan

anonimo
Inno a Oberdan
Che scambio interessante. E anche avvincente!
L'unico guaio è che corre tra troppi anni diversi e lontani.
A questo punto, ci si dovrebbe attendere o qualche opposizione da parte di Sandi, ma solo con particolari e diffuse citazioni, oppure Malatesta, che cita fonti autorevoli a non finire, ha la netta preminenza.
Le posizioni di Sandi sembrano, a questo punto, particolarmente sbiadite ed ispirate solamente da argomenti dietrologici e del sospetto.
E' sconcertante come, anche a distanza di più di cent'anni, ci possano essere posizioni così divaricate, le quali evidentemente sono testimonianza di tensioni e interessi pratici ancora non risolti.
L'Italia, forse, non è mai nata.
Matteo 14/3/2014 - 19:56
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Εγώ με τις ιδέες μου

Εγώ με τις ιδέες μου
Va ripristinato il video. Qui ce n'è uno con più di 700.000 "passaggi". Quanta strada hanno fatto nel cuore di una certa Grecia le povere musicassette che Asimos vendeva nelle strade. Leggo cosa scriveva Riccardo poco più di tre anni fa, quando si postò questa canzone: la n° 200 della sezione greca. Poco fa ho visto che siamo a 444. Anche noi abbiamo fatto un po' di strada, si parva licet.
Gian Piero Testa 14/3/2014 - 16:57
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Damunt d'una terra

Damunt d'una terra
La versione greca è quella che ho anch'io, dal disco "Βασίλης Παπακωνσταντίνου" del 1978. Il testo è di Panos Falaras - Πάνος (Παναγιώτης) Φαλάρας - fecondissimo autore di testi per la canzone greca. Come nel caso de L' estaca, anche in questo Falaras ha composto un testo del tutto autonomo rispetto a quello originale. Se qualcuno provvede a una versione italiana dal catalano, io ne potrei fare la versione greca e anche tradurre in italiano quella di Falaras (che non è per niente male).
Gian Piero Testa 13/3/2014 - 14:29

Karussell (Wir reiten auf hölzernen Pferden)

Karussell (Wir reiten auf hölzernen Pferden)
Chanson allemande – Karussell (Wir reiten auf hölzernen Pferden) – Manfred Greiffenhagen – 1944

Texte de Manfred Greiffenhagen (1896-1945), juif allemand, berlinois, auteur de cabaret.
Musique de Martin Roman (1913-1996), lui aussi juif allemand, pianiste de jazz.
Texte trouvé sur The Lied, Art Song and Choral Texts Archive
Interprétation de la Norvégienne Bente Kahan dans son disque « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, publié dans les années suivantes aussi allemand et en anglais.
Récemment reproposée au grand public de la basse baryton allemand Christian Gerhaher et de la mezzo-soprano suédoise Anne Sofie von Otter dans le recueil intitulé « Terezín/Theresienstadt », publiée en 2008 par Deutsche Grammophon.

Interné à Theresienstadt, Manfred Greiffenhagen écrivit beaucoup des textes des pièces théâtrales et musicales mises en scène dans le camp-ghetto. Comme beaucoup d'artistes juifs... (continua)
CARROUSEL (SUR LES CHEVAUX DE BOIS)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/3/2014 - 11:09




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