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Prima del 2013-3-29

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El pueblo victorioso

El pueblo victorioso
(Pablo Neruda - Víctor Heredia)

Dall'album "Víctor Heredia canta Pablo Neruda" [1974]
Testo trovato su Cancioneros
Está mi corazón en esta lucha.
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 26/3/2013 - 17:21
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Madrid 1937

Madrid 1937
(Pablo Neruda - Manuel García)
Dall'album "eXile" (Guillamino & Manuel García) 2008
Testo trovato su Cancioneros.

La poesia completa di Neruda
En esta hora recuerdo a todo y todos,
(continua)
inviata da Maria Cristina Costantini 26/3/2013 - 17:04
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C'est la merde

C'est la merde
[1982]
Vous, les grands philosophes
(continua)
inviata da adriana 26/3/2013 - 16:01
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Screamin' Jay Hawkins: Constipation Blues

Screamin' Jay Hawkins: Constipation Blues
Jalacy Hawkins (July 18, 1929, Cleveland, Ohio – February 12, 2000, Neuilly-sur-Seine, France), ‎best known as Screamin' Jay Hawkins was an American musician, singer, and actor. Famed chiefly ‎for his powerful, operatic vocal delivery and wildly theatrical performances of songs such as "I Put ‎a Spell on You", Hawkins sometimes used macabre props onstage, making him one of the few early ‎shock rockers.‎(en.wikipedia)



‎[1969]‎
Parole e musica di Screamin' Jay Hawkins
Dal disco "What That Is!"

Stanco di “saudade” e delle pur bellissime canzoni contro la dittatura brasiliana, mi prendo una ‎pausa proponendo un paio di Super Extra per il percorso “Nostra sorella la merda”.‎
Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, specie quando si incontra qualche ‎Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.‎

Ho avuto la fortuna di assistere a Torino al concerto di questo grande urlatore... (continua)
Ladies and gentlemen, most people record songs about love, heartbreak, loneliness, being broke... ‎Nobody's actually went out and recorded a song about real pain. The band and I have just returned ‎from the General Hospital where we caught a man in the right position. ‎
(continua)
inviata da Dead End 26/3/2013 - 15:28
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Hora de lutar

Hora de lutar
‎[1965]‎
Parole e musica di Geraldo Vandré
E’ la canzone che dà il titolo al suo secondo disco.‎




“La capoeira ha già cantato, ha già ballato, ora è il momento di lasciar da parte la musica, la ‎danza, il canto e il berimbau… la capoeira non ha fretta, ma adesso per te, per voi, è l’ora di ‎lottare…”

Scritta nel 1965, l’anno seguente all’instaurarsi di una lunga e sanguinaria dittatura militare…‎
Capoeira vai lutar
(continua)
inviata da Dead End 26/3/2013 - 14:59
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Le déserteur

Le déserteur
UNGHERESE / HUNGARIAN / HONGROIS [2] - Balázs Andor

Hungarian version by Balázs Andor (2012).

andorbalazs87@gmail.com
A DEZERTŐR
(continua)
inviata da Balázs Andor 26/3/2013 - 14:20
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Lo boièr

anonimo
Lo boièr
Lo boièr interpretato dagli Oxford Trobadors
Lo boièr performed by the Oxford Trobadors


Riccardo Venturi 26/3/2013 - 13:41
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La Geste de Sarajevo

La Geste de Sarajevo
E' inutile fare: ogni tanto, io, su questa pagina ci devo tornare. E quella "storica" per me per quanto riguarda questo sito, quella che il 26 settembre 2004 segnò il mio arrivo in pianta stabile sul sito. La CCG n° 702, insomma. Stavolta ci torno perché, a pochi giorni dal decimo anniversario del sito, sono riuscito finalmente a scovare il video della canzone su YouTube. Un'occasione anche affinché chi non conosce questa bella canzone dei TriYann la possa ascoltare.
Riccardo Venturi 26/3/2013 - 13:00
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O plantador

O plantador
‎[1968]‎
Scritta da Geraldo Vandré e Hilton Accioli (1939-), cantante e compositore brasiliano di musica ‎popolare.‎
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura miitare che in quegli anni ‎andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.‎



Una canzone che ricorda molto nel testo Sina de caboclo di João do Vale…‎
Nella voce del contadino tutta la relazione profonda tra la terra e l’uomo che la coltiva. Ma il frutto ‎della terrra non è mai di chi dissoda, di chi semina, di chi lavora per raccogliere, ma è di “quem ‎não ‎plantou nada”, il padrone, il latifondista. Il quale, senza far nulla, sfruttando il lavoro altrui, si ‎permette anche di dare del pigro al contadino se il raccolto è scarso e vorrebbe che lui seminasse ‎anche quando non è tempo, quando la terra è arida e non pronta ad accogliere il seme…‎
Ma negli ultimi versi finalmente si annuncia la ribellione… ‎
Quanto mais eu ando,
(continua)
inviata da Dead End 26/3/2013 - 12:05
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Terra plana

Terra plana
‎[1968]‎
Parole e musica di Geraldo Vandré
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura militare che in quegli anni ‎andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.‎



‎“… Deixo claro que a firmeza do meu canto vem da certeza que tenho, de que o poder que ‎cresce sobre a pobreza e faz dos fracos riqueza, foi que me fez cantador…”‎
‎“… Sia chiaro che la fermezza del mio canto deriva dalla certezza che ho: il potere che cresce sulla ‎povertà e fa dei deboli bottino, questo fece di me un cantore…” ‎

All’interno del disco c’è anche questo pensiero dell’autore:‎
‎ ‎
‎"(...) Às vezes penso que cantando mereço um pouco de vida. Saldo em parte os meus ‎compromissos e tenho então, cada vez mais forte, a sensação da liberdade. Por isso aprendo a cantar ‎e canto."‎
‎“… A volte penso che cantando mi guadagno un po’ di vita. Saldo almeno... (continua)
Meu Senhor, minha Senhora...‎
(continua)
inviata da Dead End 26/3/2013 - 11:44
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Volto Nascosto

Volto Nascosto
English rendering by Riccardo Venturi
March 26, 2013




Volto Nascosto (Italian: "Hidden Face") is the title of an Italian short comic series written by Gianfranco Manfredi for Sergio Bonelli Editore. The first issue was published on 10 October 2007.

The miniseries is made up of 14 issues, meant to form a single, long graphic novel, as Manfredi already did with Magico Vento.

Among the artists working at the series there are Goran Parlov (the characters' graphic creator and first issue's artist), Massimo Rotundo (also the covers' author), Giuseppe Matteoni, Ersin Burak (a Turkish artist at his first experience with Bonelli), Roberto Diso, Giovanni Freghieri, Alessandro Nespolino, Leomacs and Gigi Simeoni.

The story is set up towards the end of the nineteenth century and takes place among Rome, Ethiopia (the only African country that, in this period, resisted European imperialism) and Eritrea,... (continua)
HIDDEN FACE
(continua)
26/3/2013 - 11:31
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Zumbi

Zumbi
ZUMBI
(continua)
inviata da Dead End 26/3/2013 - 09:45
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Milho aos pombos

Milho aos pombos
[1981]
Parole e musica di Zé Geraldo
Dall’album “Zé Geraldo”

“... e mentre tutto questo accade, io me ne sto al parco a dar da mangiare ai piccioni”
Enquanto esses comandantes loucos
(continua)
inviata da Dead End 25/3/2013 - 22:44
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Babilonia

Babilonia
Chanson italienne – Babilonia – Nomadi

Lorsque je l'entends (cette chanson), je pense inévitablement à combien d'êtres humains se sont retrouvés dans leur monde quotidien subitement ravagé par la guerre.
De l'antiquité à aujourd'hui, des populations entières au milieu des batailles et des destructions, fuyant la mort et l'horreur.
Laides histoires de l'humanité. Laides histoires qui semblent – malheureusement – ne jamais finir.
Mais lorsque les êtres humains seront vraiment dignes de ce nom, ils mettront sur la guerre le mot FIN.
BABYLONE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/3/2013 - 22:34
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L'anno che verrà

L'anno che verrà
Si noti che in questa pagina è comparso per la prima volta, per la sua versione greca della canzone di Dalla, il nome di un allora sconosciuto Dionysis Savvopoulos. Dal 2007 ne è passata d'acqua sotto i ponti per l'Ελληνικό Τμήμα !
Riccardo Venturi 25/3/2013 - 21:35
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Itaca

Itaca
Μετέφρασε και τραγοὐδησε στα Ελληνικά ο Διονύσης Σαββόπουλος (1997)

Succede anche questo nell'Ελληνικό Τμήμα: che una vecchia canzone di Lucio Dalla dedicata a Ulisse e a Itaca venga, φύσει, tradotta (benissimo) in greco da Gian Piero Testa per scoprire poi che, nel 1997, una versione greca la aveva già fatta e cantata nientemeno che Dionysis Savvopoulos. La cosa non può renderci che molto felici.

La versione proviene dall'album Το ξενοδοχείο del 1997, interamente dedicato da Savvopoulos a versioni greche da autori stranieri: Steve Winwood, Van Morrison, Lou Reed, Nick Gravenites, David Byrne, Brian Eno, Lucio Dalla, Jack Bruce e Ian Anderson. I quali φιλοξενούνται στα Ελληνικά, ovvero, "vengono accolti con amicizia in greco", per dirla alla lettera. Del resto, lo stesso termine greco per "albergo" (questo significa ξενοδοχείο) significa alla lettera "accoglitore di stranieri"...[RV]


ΙΘΑΚΗ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/3/2013 - 20:58
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Morte sul selciato

Morte sul selciato
[1969]
Testo di Anton Virgilio Savona
Album: Pianeta pericoloso (Vedette Zodiaco VPA 8100)

Ancora sulla violenza razzista
Un uomo nella notte disteso sul selciato
(continua)
inviata da giorgio 25/3/2013 - 16:25
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Sina de caboclo

Sina de caboclo
‎[1964]‎
Scritta da João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão, e Jocastro Bezerra de ‎Aquino.‎
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989, morta troppo presto di un ‎tumore al cervello), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento ‎della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una ‎denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.‎



Canzone del contadino povero sfruttato dal latifondista, costretto a “plantar prá dividir com quem ‎não plantou nada”…‎
Mas plantar prá dividir
(continua)
inviata da Dead End 25/3/2013 - 15:52
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Ultimo discorso registrato

Ultimo discorso registrato
è un pezzo scritto in memoria di Tenco !
barbara 25/3/2013 - 15:42
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Derradeira primavera

Derradeira primavera
‎[1964]‎
Scritta da Tom Jobim (1927-1994, il creatore del movimento della Bossa Nova) e Vinícius ‎de Moraes.‎
Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989, morta troppo presto di un ‎tumore al cervello), intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento ‎della dittatura in Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una ‎denuncia delle misere condizioni di vita del popolo brasiliano.‎



“Dammi la mano, non ci resta che un’ultima canzone, l’ultima voce di un poeta cantore, in ‎quest’ultima primavera” … ‎
Non so se si potesse esprimere meglio il sentimento nei confronti della dittatura appena instauratasi ‎e che sarebbe durata più di 20 anni…‎
Põe a mão na minha mão
(continua)
inviata da Dead End 25/3/2013 - 15:08
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Acender as velas

Acender as velas
‎[1964]‎
Parole e musica di Zé Keti, nome d’arte di José Flores de Jesus, (1921-1999), cantante e ‎compositore di samba.‎

Nell’album di Nara Leão, la “Musa della Bossa Nova” (1942-1989), ‎intitolato “Opinião de Nara”, un disco che uscì proprio nell’anno dell’avvento della dittatura in ‎Brasile e che contiene una dura condanna della repressione militare ed una denuncia delle misere ‎condizioni di vita del popolo brasiliano.‎



Una canzone che racconta di come nelle favelas brasiliane (così come nelle “callampas” cilene, o ‎nelle “villas miseria” argentine ed in ogni baraccopoli latinoamericana) la gente fosse così ‎abbandonata da morire, magari per una stupidaggine, senza alcun soccorso… ‎
“E la gente muore senza voler morire…”
Acender as velas já é profissão
(continua)
inviata da Dead End 25/3/2013 - 14:53
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La storia si ripete

La storia si ripete
[2006]
Album: La Storia Si Ripete

Il brano che porta il titolo dell'album è un altro della serie "Quelli che credono che il fascismo sia morto con Mussolini" (oh yes!)
Pazienza, sì, ce ne vuole tanta
(continua)
inviata da giorgio 25/3/2013 - 14:35
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Hombres sin rostro

Hombres sin rostro
‎[2009]‎
Parole e musica di Nicolás Falcoff
Voce di Cecilia Fraiman.‎



Nell’album di esordio intitolato “La insurgencia del caracol” (“caracol” è in spagnolo la lumaca col ‎guscio, ma “Caracoles” sono anche chiamate le regioni amministrative delle comunità autonome ‎zapatiste che nel 2003 sostituirono le precedenti “Aguascalientes”. Sono amministrate dalle “Juntas ‎del Buen Gobierno”)‎
Testo trovato su di un blog dell’autore
Hombres sin rey que despiertan flotando en la nada.
(continua)
inviata da Dead End 25/3/2013 - 14:18
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Takiukum

Takiukum
‎[2009]‎
Parole e musica di Nicolás Falcoff
Voce di Cecilia Fraiman.‎

Nell’album di esordio intitolato “La insurgencia del caracol” (“caracol” è in spagnolo la lumaca col ‎guscio, ma “Caracoles” sono anche chiamate le regioni amministrative delle comunità autonome ‎zapatiste che nel 2003 sostituirono le precedenti “Aguascalientes”. Sono amministrate dalle “Juntas ‎del Buen Gobierno”)‎
Testo trovato su di un blog dell’autore‎



Takiukum en tzotzil significa "lugar donde hubo agua y se seco". Este tema fue escrito y compuesto ‎en el campamento de desplazados de guerra homónimo que se encuentro en la zona de los altos de ‎Chiapas. En territorio zapatista en rebeldia.‎


‎“Takiukum, in lingua tzotzil [meglio, in lingua “Bats'i k'op” o “jK'optik” – ovvero “lingua ‎originaria” o “nostra lingua” – la lingua maya parlata da circa 350.000 discendenti dei nativi di ‎etnia tzotzil in Chiapas,... (continua)
Pude ver la ansiedad guardar silencio hasta esperar.
(continua)
inviata da Dead End 25/3/2013 - 13:35
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La vie s'écoule, la vie s'enfuit

La vie s'écoule, la vie s'enfuit
Tradução portuguesa de Riccardo Venturi
25 de março de 2013
A VIDA PASSA, A VIDA FOGE
(continua)
25/3/2013 - 13:18
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La vie s'écoule, la vie s'enfuit

Otra traducción al castellano desde los subtítulos de otro vídeo YouTube



"Esta canción fue entonada por primera vez por algunos trabajadores en Bélgica durante las grandes huelgas de 1961." La traduzione è più fedele al testo originale di quella precedente [RV]
LA VIDA PASA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/3/2013 - 12:52
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Stranizza d'amuri

Stranizza d'amuri
Sono italiano ma vivo a Barcellona da otto anni. Battiato è sempre stato il mio artista italiano preferito e mi ha regalato tante emozioni negli anni, grazie ai suoi dischi ascoltati centinaia di volte e ai molti concerti che ho visto.

La settimana scorsa è venuto qui, a Barcellona, a cantare all'Auditori, dove di solito si ascolta musica sinfonica. Anche se la scelta delle canzoni non mi ha convinto del tutto - ha cantato tutto "Apriti sesamo" nella versione spagnola, che francamente non suona altrettanto bene, e ha privilegiato i soliti successi di sempre rispetto ai brani più mistici e profondi - quando ha intonato "Stranizza d'amuri" il mio cuore si è sciolto. Che gran regalo ci ha fatto, riproponendo questa splendida canzone.

La cosa buffa è che pochi giorni dopo ho avuto un colpo di fulmine... ricambiato... Sarà tutta colpa di Franco? Vedremo se funziona, per ora mi limito a unirmi al gruppo di grandi ammiratori di questo brano (e naturalmente di tutta l'opera di Battiato) e vi saluto con un sorriso :)
Da lontano... 25/3/2013 - 12:17
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Corrido de Arturo Gámiz‎

Corrido de Arturo Gámiz‎
‎[1969]‎
Parole e musica di Judith Reyes
Dal disco “Mexique – Cronica mexicana”, le Nouveau Chansonnier International, Le Chant Du ‎Monde
Testo trovato sul blog Viva la Sexta!‎

Dopo il Corrido de Lucio Cabañas, il Corrido a Genaro Vázquez e il Corrido de Rubén Jaramillo, eccone ancora uno che celebra un’altra figura di ‎resistente e guerrigliero mai dimenticato, Arturo Gámiz García.‎

‎Alla fine degli anni 50, quando l’avvocato PRIista Adolfo López Mateos assunse ‎la presidenza, il Messico era scosso dalle proteste di operai e contadini. Molto agguerriti erano ‎soprattutto il sindacato dei ferrovieri ed il Movimiento Revolucionario del Magisterio (MRM) che ‎raggruppava maestri rurali, docenti urbani ed intellettuali ma anche operai e professionisti.‎
Nella primavera del 1959 il governo decise di “acabar” con le proteste dei “comunisti” che ‎minavano la pace sociale e ostacolavano il... (continua)
Ciento veinticinco verdes
(continua)
inviata da Dead End 25/3/2013 - 11:32
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Los nadies

Los nadies
OS ZÉS-NINGUÉM
(continua)
inviata da Dead End 25/3/2013 - 09:05
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O subdesenvolvido

O subdesenvolvido
[1961]
Parole di Francisco “Chico” de Assis
Musica di Carlos Lyra
Originariamente inclusa in «Um americano em Brasília», piece teatrale di Francisco “Chico” de Assis e Nelson Lins e Barros, fu poi incisa l’anno seguente dal Conjunto CPC nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.

Canzone parodistica sulla storia del Brasile ed il neocolonialismo americano di cui era vittima in quegli anni...
O Brasil é uma terra de amores
(continua)
inviata da Dead End 24/3/2013 - 21:37
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Il proconsole Dione e il fante Massimiliano

Il proconsole Dione e il fante Massimiliano
Μετέφρασε στην Ελληνική καθαρεύουσα ο Ρικάρντος Βεντούρης
24.3.2013

Può darsi che sia una mia fissazione, o una forzatura; però quando mi trovo di fronte a testi che parlano di "antiche storie" e decido di tradurli in greco, non mi viene di utilizzare il greco moderno standard. Passo allora alla povera, vecchia e solenne katharevousa, che nel mio caso (patologico) mi picco di non scrivere per nulla ἀπλῆ. Tendo anzi ad arcaizzarla in stile ottocentesco. Il buon San Massimiliano di cui Anton Virgilio Savona cantò la storia è considerato il santo protettore degli obiettori di coscienza; anche per questo metto questa canzone nella categoria dei disertori. [RV]
Ο ΔΙΩΝ Ο ΑΝΘΥΠΑΤΟΣ ΚΑΙ Ο ΜΑΞΙΜΙΛΙΑΝΟΣ Ο ΠΕΖΟΣ
(continua)
24/3/2013 - 21:26
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Grileiro vem, pedra vai

Grileiro vem, pedra vai
[1962]
Parole e musica di Raphael de Carvalho.
Interpretata negli anni 70 da Soledad Bravo nell’album “Cantos revolucionarios de América Latina”

Originariamente nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.

“Grileiro” era un faccendiere con il compito di produrre falsi atti di proprietà per conto di qualche grosso proprietario o speculatore e cacciare così dai terreni d’interesse quanti li occupassero. Il termine deriva dal fatto che i documenti falsi venivano conservati in una scatola con dei grilli in modo che risultassero “antichizzati” dall’azione... (continua)
Grileiro vem, pedra vai
(continua)
inviata da Dead End 24/3/2013 - 20:46
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Due metri per due, carcere duro

Due metri per due, carcere duro
[1969]
Testo di Anton Virgilio Savona da Palermo
Album: Pianeta pericoloso

Sembrano proprio i corsi e ricorsi storici (o il Karma negativo) del rivoluzionario (magari di quello più autentico..)
Nella fotografia grande quanto una parete
(continua)
inviata da giorgio 24/3/2013 - 19:51
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Terra terra ferita terra del Kurdistan

Terra terra ferita terra del Kurdistan
DA FINIRE DI TRASCRIVERE
Quante lacrime amare su quel viso stanco
(continua)
inviata da DonQuijote82 24/3/2013 - 19:26
Percorsi: Dal Kurdistan




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