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Банька по-белому

Банька по-белому
Danish version by Per Warming (1999)
Dansk oversættelse af Per Warming (1999)
Da/from/fra Questa pagina/This page/Denne side
BADSTUEN
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/10/2010 - 20:05
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Банька по-белому

A version in the Karelian language by Aleksandr Volkov
Da/from Questa pagina/This page
SAVUTOI KYLYINE
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/10/2010 - 20:01
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Охота на волков

Versione in lingua Vepsa di Nikolaj Abramov
Охота на волков
A version in the Veps language by Nikolaï Abramov
Da/from Questa pagina/This page
HÄNDIKAHID MECTUZ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/10/2010 - 19:55
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Банька по-белому

Банька по-белому
Portuguese version by João Paulo Monteiro
Versão portuguesa de João Paulo Monteiro
Da/from/desde questa pagine/this page/esta página
NO SAUNA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/10/2010 - 19:48
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Blues

Blues
il link alla mia recensione ;-)))
isidax 10/10/2010 - 11:37
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Mapuche es el poema

Mapuche es el poema
Mapuche es el poema que la tierra canta al salir el sol,
(continua)
inviata da adriana 10/10/2010 - 10:55
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Perché non ci vai tu

Perché non ci vai tu
Afghanistan, imboscata ai soldati italiani:
4 alpini morti, uno ferito gravemente
Mina fa saltare Lince della Brigata Julia di scorta a convoglio. Un sesto militare ferito leggermente. Petraeus: italiani coraggiosi e altruisti. Il cordoglio di Napolitano e Berlusconi. Di Pietro: è nostro Vietnam. La Russa: sciacallaggio

ROMA (9 ottobre) - Quattro militari italiani sono stati uccisi oggi in Afghanistan, mentre uno è rimasto gravemente ferito, dall'esplosione di un potentissimo Ied, un ordigno esplosivo rudimentale, che intorno alle 9.45 (ora locale) ha investito in pieno un blindato Lince nel distretto di Gulistan. Il blindato, questa volta - a differenza di molte altre - non ha retto all'urto ed è andato distrutto.

Dopo l'esplosione c'è stato uno scontro a fuoco durante il quale i militari italiani hanno messo in fuga gli aggressori, secondo quanto ha riferito il comando del contingente... (continua)
Andrea 10/10/2010 - 06:17
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Imagine

Imagine
Oggi J.L. avrebbe 70 anni.
Bisogna proprio dire che nel 1940 è nata un sacco di bella gente.....(de André, Guccini, mio marito etc.)
Silva 9/10/2010 - 18:55
John Lennon avrebbe compiuto settant'anni oggi. "Penso che sia importante ricordare il suo impegno nell'opposizione alla guerra nel Vietnam. Nel 1972 Nixon cercò di espellerlo dagli Stati Uniti per la sua attività nel movimento pacifista. Credo che valga la pena ricordarlo per questo, più che per la Beatle-Mania o per I Want To Hold Your Hand" (così lo storico Jon Wiener)
Lorenzo Masetti 9/10/2010 - 00:56
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Give Peace A Chance

Give Peace A Chance
What we’re really doing is sending out a message to the world, mainly to the youth, especially the youth or anybody, really, that’s interested in protesting for peace or protesting against any forms of violence. And the things are, the Grosvenor Square marches in London, the end product of it was newspaper stories about riots and fighting. And we did the bed event in Amsterdam and the bag piece in Vienna just to give people an idea that there’s many ways of protest, and this is one of them. And anybody could grow their hair for peace or give up a week of their holiday for peace or sit in a bag for peace. Protest against war, anyway, but peacefully, because we think that peace is only got by peaceful methods, and to fight the establishment with their own weapons is no good, because they always win, and they have been winning for thousands of years. They know how to play the game violence, and it’s easier for them when they can recognize you and shoot you.
(John Lennon, Bed-In 1968, from Democracy Now)
9/10/2010 - 00:36
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Por bandera

Por bandera
Album:3
Tanto Superman de importación
(continua)
inviata da candela tizi 8/10/2010 - 19:41
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Redemption Song

Redemption Song
Canzone davvero straordinaria, penso tra le prime 10 di sempre.
Ascoltarla ti fa volare, ti senti meglio ed in pace con il mondo
Grandissimo Bob Marley
8/10/2010 - 17:32

La mauvaise réputation des chômeurs

La mauvaise réputation des chômeurs
La mauvaise réputation des chômeurs

Chansonchôme wallonne de langue française – La mauvaise réputation des chômeurs – Marco Valdo M.I. – 2 010
Parodie de La mauvaise réputation, chanson française de Georges Brassens 1952

Bon, eh bien, Lucien l'âne mon ami, il ne t'étonnera pas d'apprendre que j'ai fait une nouvelle chanson et de plus, une chansonchôme wallonne de langue française...

Encore une chansonchôme, Marco Valdo M.I. mon ami. En voilà une étrange idée, mais sans doute, as-tu des raisons de la faire...

Des raisons de ce genre, j'en ai à foison. Il m'est venu une idée un peu étrange et je ne sais si je la mènerai jusqu'à son terme extrême; cependant, la voici. Je veux faire une série – tu sais que j'aime les séries – une série de chansonchômes qui seraient des parodies de chansons de Tonton Georges Brassens. Ou peut-être simplement des canzones, inspirées du répertoire de Georges... (continua)
Au chômage, sans prétention,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/10/2010 - 22:54
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Megalopolis

Megalopolis
Chanson italienne – Megalopolis – Rein – 2010
MÉGALOPOLE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/10/2010 - 16:49
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Yo no pretendo (Esto va para atrás)

Yo no pretendo (Esto va para atrás)
[1967]
Album “Yo soy Ramsés", raccolta di editi ed inediti pubblicata nel 2009.
Scritta da Mauricio "Moris" Birabent, altro grande protagonista della nascita del rock argentino, fondatore de Los Beatnicks
La canzone, con il titolo “Esto va para atrás”, è inclusa anche nell’album di Moris “30 minutos de vida” pubblicato nel 1970.




Tanguito è stato uno dei precursori del rock argentino, uno degli artisti cresciuti ad “asado” ed Elvis Presley che già nei primi anni 60 si esibivano a La Cueva, il mitico locale dei bassifondi portuali di Buenos Aires. A partire dal 1966 la polizia del dittatore di turno, il generale Onganía, dichiarò guerra alla “gioventù inconforme” ed hippies e rockettari erano le vittime preferite. La Cueva fu attaccata diverse volte finchè nel 1967 fu costretta a chiudere definitivamente. Ma Tanguito e compagni non si diedero per vinti: se la polizia chiudeva i loro... (continua)
Yo no pretendo que piensen como yo,
(continua)
inviata da Bartleby 7/10/2010 - 10:39
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Lo inhumano

Lo inhumano
[1967]
Album “Yo soy Ramsés", raccolta di editi ed inediti pubblicata nel 2009.




Tanguito è stato uno dei precursori del rock argentino, uno degli artisti cresciuti ad “asado” ed Elvis Presley che già nei primi anni 60 si esibivano a La Cueva, il mitico locale dei bassifondi portuali di Buenos Aires. A partire dal 1966 la polizia del dittatore di turno, il generale Onganía, dichiarò guerra alla “gioventù inconforme” ed hippies e rockettari erano le vittime preferite. La Cueva fu attaccata diverse volte finchè nel 1967 fu costretta a chiudere definitivamente. Ma Tanguito e compagni non si diedero per vinti: se la polizia chiudeva i loro spazi, loro sarebbero andati a cantare e a ballare nelle piazze. Fu proprio grazie ad una sua esibizione improvvisata in Plaza San Martín, in mezzo a centinaia di giovani, che Tanguito ebbe il suo momento di popolarità e pure un contratto televisivo ed... (continua)
Como es posible que estemos,
(continua)
inviata da Bartleby 7/10/2010 - 09:35
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El hombre restante

El hombre restante
[1968]
Scritta da José Alberto Iglesias, in arte Tanguito, e Javier Martínez




Tanguito è stato uno dei precursori del rock argentino, uno degli artisti cresciuti ad “asado” ed Elvis Presley che già nei primi anni 60 si esibivano a La Cueva, il mitico locale dei bassifondi portuali di Buenos Aires. A partire dal 1966 la polizia del dittatore di turno, il generale Onganía, dichiarò guerra alla “gioventù inconforme” ed hippies e rockettari erano le vittime preferite. La Cueva fu attaccata diverse volte finchè nel 1967 fu costretta a chiudere definitivamente. Ma Tanguito e compagni non si diedero per vinti: se la polizia chiudeva i loro spazi, loro sarebbero andati a cantare e a ballare nelle piazze. Fu proprio grazie ad una sua esibizione improvvisata in Plaza San Martín, in mezzo a centinaia di giovani, che Tanguito ebbe il suo momento di popolarità e pure un contratto televisivo ed uno... (continua)
La guerra terminó
(continua)
inviata da Bartleby 7/10/2010 - 08:54
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Volveremos

Volveremos
TORNEREMO
(continua)
7/10/2010 - 00:12
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La marcha de la bronca

La marcha de la bronca
MARCIA DELLA RABBIA
(continua)
inviata da Bartleby 6/10/2010 - 21:49
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Autodestrucción

Autodestrucción
[1983]
Álbum: Una causa sin fondo
¿Crees que está preparado nuestro viejo planeta
(continua)
inviata da giorgio 6/10/2010 - 15:53
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Viva la decrescita

Viva la decrescita
Evviva la decrescita, la decrescita felice
(continua)
inviata da DonQuijote82 6/10/2010 - 15:10
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Il Talento di Goran

Sparare ad occhi chiusi, è il gioco di chi si addormenta bambino e si risveglia nella storia.
Goran è il nome di tutti i bambini del mondo, e il brano è il rapporto che c'è tra la guerra e la crudele realtà di quei piccoli sogni che... restano sogni
Nelle tasche di Goran tracce di sangue e filo spinato
(continua)
inviata da stella43 6/10/2010 - 14:22
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Rock contra la mina

Rock contra la mina
[2003]
Album “Sudamérica va”

Canzone sui danni all’ambiente provocati nella provincia del Chubut, nella Patagonia argentina, dallo sfruttamento intensivo delle sue ingenti risorse minerarie, in particolare idrocarburi fossili non rinnovabili, piombo, oro e argento.
Están dinamitando las montañas del sur
(continua)
inviata da Bartleby 6/10/2010 - 11:05
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Contracrisis

Contracrisis
[1982]
Album “Contracrisis”

Dedicata ai potenti, anche quelli di oggi, anche quelli nostri, che quando conviene loro agitano sempre lo spettro della crisi (e dell’influenza) come fosse una pandemia, per tenere la gente zitta e buona, soggiogata, chiusa in casa e per dare addosso a chi invece non ci sta, non crede alle loro menzogne e continua a gridare perché sa che la “crisi” è solo una delle armi dei ricchi nella guerra millenaria che fanno ai poveri (direbbe il nostro Marco Valdo M.I.)
Desde mi adolescencia
(continua)
inviata da Bartleby 6/10/2010 - 10:35
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Pueblo nuestro que estas en la tierra

Pueblo nuestro que estas en la tierra
[1970]
Album “Yo vivo en esta ciudad”
Pueblo nuestro que estas en la tierra
(continua)
inviata da Bartleby 6/10/2010 - 09:35
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La guerra en este mismo instante

La guerra en este mismo instante
[1984]
Album “En gira”
Scritta da Miguel Cantilo.

“Mani eleganti che con unghie curate scelgono gli obiettivi sulle mappe e sacrificano le vite di interi reggimenti… Manica di Ponzio Pilato, mentre i Cristi vanno al macello!... Imperialismo, totalitarismo, colonialismo, fanculo ad ogni -ismo, non m’importa quale…”

Cavolo! Bellissima! Una canzone fondamentale per le CCG che finora era sfuggita ad ogni ricerca.
Bartleby lo scrivano l’ha fortunosamente scovata per voi!
En este mismo instante
(continua)
inviata da Bartleby 6/10/2010 - 07:58
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Love and War

Love and War
[2010]
Album "Le Noise"
When I sing about love and war
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 23:32
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Peaceful Valley Boulevard

Peaceful Valley Boulevard
[2010]
Album "Le Noise"
One day shots rang across the peaceful valley
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 23:31
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Hymn No. 5

Hymn No. 5
(1966)

“Hymn No. 5″ was banned from stateside radio-play lickety-split for its “controversial” lyrics. I searched high and low on the internet for those incendiary, heartfelt lyrics, but no go. So, fuck you, censorious witchhunt world of the late 60′s and paranoid early 70′s played out across this present world wide web, because I’m not as lazy as you suppose — I’m typing them out myself."

The Thought Experiment

The Mighty Hannibal is one of those Soul artists that is wrongfully obscure. The world of popular music is filled with myth building, myths sometimes becoming truth, facts obscured. A handful of people these days remember Hannibal. The kind of people who like to hang out in dusty record shops, swap endless amounts of stories and usually useless little facts about obscure and forgotten Soul singers that are God’s gift only in our minds.

(Platters That Matter: Hymn No. 5)

I wrote my baby from Vietnam
(continua)
5/10/2010 - 23:21
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Abdul

Abdul
da "Hammamet e altre storie" del 1994
Ciao, ciao bell'Italia son venuto col trenino
(continua)
5/10/2010 - 23:11
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Fame

Fame
Chanson italienne – Fame – Lineamaginot – 2010
FAIM
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/10/2010 - 20:28
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Demoliendo hoteles

Demoliendo hoteles
[1984]
Album "Piano Bar"

Charly García è sempre stato un pazzo, o forse no.
Giovanissimo, fu espulso dall’esercito per la sua insofferenza agli ordini e alla disciplina militare.
Diverse volte con la droga rischiò di lasciarci la pelle. Altrettante fu ricoverato per trattamenti psichiatrici. Memorabili le sue aggressioni a fotografi, giornalisti, musicisti e spettatori…
Sì, forse un pazzo…
Ma in questa canzone mette in relazione la sua lucida follia con la repressione e la violenza subìta negli anni della formazione, lui, il “figlio di Videla, nato senza potere, che lottava per la libertà perdendola sempre, costretto a vivere in mezzo ai fascisti, educato all’odio per l’umanità” ora passa il tempo a “distruggere camere d’albergo”
Yo que nací con Videla
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 14:47
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Soldado

Soldado
[1966]
Scritta da Scritta da Mauricio "Moris" Birabent
Testo trovato su Rock.com.ar

In realtà, insieme a Rebelde, Los Beatniks avevano registrato quest’altra canzone che però non venne mai pubblicata e che fu riscoperta trent’anni dopo dal giornalista argentino Alfredo Rosso negli archivi della Sony durante le ricerche per la preparazione del doppio cd “30 Años de Rock Nacional, Volúmen Uno".
Será la última guerra y vendrá la paz
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 13:51
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Rebelde

Rebelde
[1966]
Scritta da Mauricio "Moris" Birabent e Alberto Ramón García, più conosciuto come "Pajarito Zaguri", due fra i più importanti protagonisti della storia del rock argentino
Singolo (l’unica cosa pubblicata dal gruppo, scioltosi l’anno stesso – sul lato B la canzone “No finjas más”) che viene considerato il primo disco in assoluto del “rock hecho en Argentina”.

Per il lancio di “Rebelde” Los Beatniks organizzarono un evento clamoroso: chiamati i reporter della rivista scandalistica "Así", si fecero fotografare mentre suonavano seminudi in una fontana (“La dulce vida”!!!). Il numero del giornale fu censurato dal governo del dittatore golpista di turno, il generale Onganía, e i “rebeldes” furono sbattuti in galera per qualche giorno.
Un gioco che non valse la candela giacchè, nonostante il lancio sensazionalistico, il disco non vendette che 200 copie in tutto e i discografici mandarono a cagare i poveri Beatniks…
Rebelde me llama la gente
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 13:32
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Inconsciente colectivo

Inconsciente colectivo
[1982]
Album "Yendo de la cama al living"

Canzone scritta da Charly García qualche anno prima della sua pubblicazione, all’epoca dei Serú Girán, in piena dittatura.
Nel 1982, con la disfatta delle Malvinas, la “junta” stava tirando le cuoia e gli argentini cominciavano a ritornare alla vita (almeno quelli che erano sopravvissuti).
Il 26 dicembre di quell’anno allo stadio del Club Ferro Carril Oeste a Buenos Aires si tenne un grande concerto dove “Inconsciente colectivo” fu interpretata da Mercedes Sosa.
Per parte sua Charly García eseguì No bombardeen Buenos Aires mentre il grande fondale che raffigurava la capitale, disegnato dall’artista Renata Schussheim, veniva fatto saltare in aria con i fuochi d’artificio…
Un concerto indimenticabile e liberatorio che segnò di fatto la fine degli anni del terrore e della morte.
Nace una flor, todos los días sale el sol
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:58
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Porque avanzamos juntos

Porque avanzamos juntos
[1978]
Album “Que no amanece por nada”
Testo trovato su Cancioneros.com



Canzone d’amore dedicata alla compagna Juana de Grandes e alle tre figlie Ana, Ángela e Paula.
L’amore che aiutò Labordeta prima a sopravvivere negli oscuri anni della dittatura fascista e dopo a combattere affinchè la repressione, la paura e l’odio mai più tornassero…
La escucho trajinar entre los críos.
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:34
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Elegía del misil

Elegía del misil
[1984]
Album “Qué queda de ti, qué queda de mí”
con La Trinca

Hoy vuelve José Antonio Labordeta cantando contra la guerra, la violencia y el armamentismo; y lo hace a través de su canción titulada "Elegía del misil", tema que también incorporó –al igual que "Desobediencia civil"– a su disco «Que queda de ti, qué queda de mí». En esta canción, como en muchas otras, José Antonio recurre a la sátira y a la ironía como recurso para agudizar su crítica y su inconformismo.

Fernando Lucini, Cantemos como quien respira
Tú que estas ahí,
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:13
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Somos

Somos
[1984]
Album “Qué queda de ti, qué queda de mí”
Cori: Joan Manuel Serrat, Luis Eduardo Aute

Apprendo da queste pagine, grazie ad Alessio Lega, della morte del cantautore aragonese.
Spero davvero che l’epitaffio sulla sua lapide sia quel “A la mierda!” con cui Labordeta, da deputato e strenuo difensore del no alla guerra, era solito sfanculare i suoi colleghi favorevoli all’occupazione dell’Iraq.
Somos
(continua)
inviata da Bartleby 5/10/2010 - 11:06
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Riccardo Venturi: Io che alle tre partirò, e/and Yann Tiersen: L'homme aux bras ballants

Scritta da RV tra le ore 1.16 e le 1.26 del 5 ottobre 2010
Écrite par RV entre 1h.16 et 1h.26 du 5 octobre 2010
Musica/Musique: L'homme aux bras ballants, Yann Tiersen, Le Phare, 1998

Non so, ma semplicemente perché non lo posso sapere, se a qualcuno di voi capita di lavorare la notte. Magari di dover aspettare, come sta capitando a me adesso, un'ora strana per partire a trasportare altre persone che pure partono per posti che non so. Uscire nella città chiudendo la porta di casa nel silenzio, mentre cade una pioggia di prim'autunno. Mettere in moto col sapore del caffè in gola, e andare. Ad un certo punto, magari, salgono delle parole ugualmente strane, che si vorrebbero dedicate a coloro che vanno di notte; perché io sono una persona per natura notturna, e amo la città vuota e l'immaginazione del suo pulsare nascosto. Conosco tutti i posti dove rifugiarsi, in questa città; e conosco... (continua)
Io che alle tre partirò nella città della notte
(continua)
5/10/2010 - 01:29
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Khorakhané (A forza di essere vento)

Khorakhané (A forza di essere vento)
Guardate i video, ascoltate la canzone e leggete i commenti a:
View the videos, listen to the song and read the comments at:
http://tangoitalia.com/fabrizio_de_and...

It's part of the site on "L'altro Fabrizio" (The other Fabizio): http://tangoitalia.com/fabrizio_de_andre/
Enrico Massetti 5/10/2010 - 00:42
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Canto a La Libertad

Canto a La Libertad
m'è giunta giusto oggi la triste notizia, ve la comunico: il 19 settembre scorso è morto il grande cantautore aragonese Jose Antonio Labordeta
(Alessio Lega dal guestbook)
4/10/2010 - 21:40
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Tribulaciones, lamento y ocaso de un tonto rey imaginario, o no

Tribulaciones, lamento y ocaso de un tonto rey imaginario, o no
[1973]
Album “Confesiones de invierno”
Scritta da Charly García.

Dedicata a tutti i re e reucci, dittatori e dittatorucoli, politici e politicanti che – prima o dopo, presto o tardi – sono sempre stati divorati dal popolo e dalla storia.
Con la speranza che anche il nostro s-fascista Berlusconi venga presto azzannato dalla furiose bestie della Rivoluzione.
Yo era el rey
(continua)
inviata da Bartleby 4/10/2010 - 14:49
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Instituciones

Instituciones
[1974]
Album “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”
Scritta da Charly García.

“Non voglio più muri, non voglio più padri che mi accarezzino le spalle”, risponde Charly García ai pagliacci delle istituzioni, quelli che continuano a ripetere: “Giovani, avete già i sabati, le femmine e la TV, non chiedete di più! Dateci il potere che pensiamo a tutto noi!”

Inutile dire che la canzone fu censurata all’avvento dell’ennesima dittatura, quella del 1976, la più sanguinaria…
Yo miro por el día que vendrá
(continua)
inviata da Bartleby 4/10/2010 - 14:25
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Noche de los lápices

Noche de los lápices
Segnalo questa recensione al film di Hector Olivera da "Expanded Cinemah - Occhi bianchi sul pianeta cinema".
Bartleby 4/10/2010 - 13:35




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