Autore Pearl Jam
Masters Of War
VERSIONE DEI PEARL JAM / PEARL JAM VERSION
Da segnalare la versione di questa canzone che Eddie Vedder e Mike McReady dei Pearl Jam (accompagnati da G.E. Smith) hanno cantato in occasione del concerto tributo a Dylan per i suoi trent'anni di carriera (30th anniversary concert celebration)
Vedder ha cambiato la frase "you put a gun in my hand" con "you put a drug in my head".
*
Eddie Vedder and Mike McReady, members of Pearl Jam, sang this song during Dylan's 30th anniversary concert celebration with G.E. Smith.
Vedder changed the words "you put a gun in my hand" in "you put a drug in my head"
The riveting acoustic rendition of "Masters Of War" by Pearl Jam's Eddie Vedder and Mike McCready, was arguably the evenings most pleasant surprise. These two young Dylan fans didn't need any loud Seattle sonics to get across Dylan's pointed protest classic from "The Freewheelin' Bob Dylan."... (continua)
Da segnalare la versione di questa canzone che Eddie Vedder e Mike McReady dei Pearl Jam (accompagnati da G.E. Smith) hanno cantato in occasione del concerto tributo a Dylan per i suoi trent'anni di carriera (30th anniversary concert celebration)
Vedder ha cambiato la frase "you put a gun in my hand" con "you put a drug in my head".
*
Eddie Vedder and Mike McReady, members of Pearl Jam, sang this song during Dylan's 30th anniversary concert celebration with G.E. Smith.
Vedder changed the words "you put a gun in my hand" in "you put a drug in my head"
The riveting acoustic rendition of "Masters Of War" by Pearl Jam's Eddie Vedder and Mike McCready, was arguably the evenings most pleasant surprise. These two young Dylan fans didn't need any loud Seattle sonics to get across Dylan's pointed protest classic from "The Freewheelin' Bob Dylan."... (continua)
Lorenzo Masetti
Peace And Love
[1995]
Testo e musica di Neil Young e Eddie Vedder
Lyrics and Music by Neil Young and Eddie Vedder
Album: Mirror Ball (con i Pearl Jam)
Testo e musica di Neil Young e Eddie Vedder
Lyrics and Music by Neil Young and Eddie Vedder
Album: Mirror Ball (con i Pearl Jam)
Peace and love
(continua)
(continua)
Help Help
Words and music by Jeff Ament
Dall'album Riot Act (per una spiegazione del significato del titolo dell'album, si veda I Am Mine)
Help Help è una strana canzone psichedelica che parla d'informazione e ripete ossessivamente "Tell me Lies". Questo tema appare anche in un'altra canzone dello stesso album (Ghost): "the tv, she talks to me/ breaking news and building walls/ selling me what I don't need/ didn't know soap made you taller".
"L'uomo che chiamano il mio nemico sembra uguale a me, un mio specchio." Sembra banale, ma nell'attuale clima politico americano è una presa di posizione coraggiosa.
Dall'album Riot Act (per una spiegazione del significato del titolo dell'album, si veda I Am Mine)
Help Help è una strana canzone psichedelica che parla d'informazione e ripete ossessivamente "Tell me Lies". Questo tema appare anche in un'altra canzone dello stesso album (Ghost): "the tv, she talks to me/ breaking news and building walls/ selling me what I don't need/ didn't know soap made you taller".
"L'uomo che chiamano il mio nemico sembra uguale a me, un mio specchio." Sembra banale, ma nell'attuale clima politico americano è una presa di posizione coraggiosa.
tell me what i want to hear
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti
Bu$hleaguer
[Gossard - Vedder]
dall'album Riot Act
La canzone è forse la più diretta dell’intero album dal momento che nel titolo contiene il nome del destinatario,ossia l’attuale presidente degli stati uniti George W Bush. In questa canzone Eddie, ideologicamente d’accordo con il resto del gruppo, espone le sue teorie sottoforma di un discorso, forse un po’ per comportarsi come lo stesso presidente, che è un invettiva nei confronti degli Stati Uniti e dei metodi che stanno adoperando per combattere il terrorismo. Leggendo il testo ci accorgiamo che Vedder odia il “suo presidente” alla morte fino a definirlo “truffatore”, ”limitato e ingordo” ritraendolo come un boia: “seminando il panico fa semplicemente il suo lavoro”.
La forma discorsiva che Eddie utilizza nel cantare Bu$hleaguer a mio parere assume il tono sarcastico di una parodia dei discorsi che assiduamente Bush fa alla nazione sulla blasonata... (continua)
dall'album Riot Act
La canzone è forse la più diretta dell’intero album dal momento che nel titolo contiene il nome del destinatario,ossia l’attuale presidente degli stati uniti George W Bush. In questa canzone Eddie, ideologicamente d’accordo con il resto del gruppo, espone le sue teorie sottoforma di un discorso, forse un po’ per comportarsi come lo stesso presidente, che è un invettiva nei confronti degli Stati Uniti e dei metodi che stanno adoperando per combattere il terrorismo. Leggendo il testo ci accorgiamo che Vedder odia il “suo presidente” alla morte fino a definirlo “truffatore”, ”limitato e ingordo” ritraendolo come un boia: “seminando il panico fa semplicemente il suo lavoro”.
La forma discorsiva che Eddie utilizza nel cantare Bu$hleaguer a mio parere assume il tono sarcastico di una parodia dei discorsi che assiduamente Bush fa alla nazione sulla blasonata... (continua)
how does he do it? how do they do it? uncanny and immutable
(continua)
(continua)
Rockin' In The Free World
From Wikipedia:
Released on Neil Young's 1989 record Freedom. Two versions of it appeared, bookending the album.
According to Neil Young's biography Shakey, while on tour in the late 80s, Young and Frank "Poncho" Sampedro watched the Chinese demonstrations on TV. Sampedro commented that the tour should just "keep on rockin' in the free world." Then Young asked if he could make a song out of it.
Released several months prior to the collapse of the Berlin Wall, because of its chorus, which just repeats the phrase "Keep on rockin' in the Free World", it became a de facto anthem for the fall of the Iron Curtain.
The lyrics of the song also criticize the administration of George H. W. Bush. The line "We got a thousand points of light / For the homeless man" refers to Bush's famous use of the phrase " a thousand points of light" in a call for volunteerism. The following line "We got a kinder,... (continua)
There's colors on the street
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi
Percorsi:
Colonne Sonore di film contro la guerra
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Da sempre identificati con il rock made in seattle, i Pearl Jam pongono il miglior omaggio alla loro città con questa canzone. [...] In un weekend di fine novembre del 1999 dal Nordovest degli Stati Uniti inizia a spargersi una nuova parola d'ordine: "un altro mondo è possibile". Migliaia di persone sfidando gas lacrimogeni e manganelli della polizia si ritrovano per urlare la loro opposizione all'idea di sviluuppo e di progresso elaborato nei lavori a porte chiuse della World Trade Organization. Un'esplosione del tutto inaspettata che da Seattle si propagherà ovunque, gettando i semi di una contestazione globale (che paradossalmente verrà identificata con il termine no global) come nell'opulento e democratico Occidente non se ne ricordavano da decenni. [...] In Grievance [scontento, ma anche ingiustizia] si percepisce nettamente il senso di nausea ispirato dalla velocità... (continua)