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Prima del 2004-11-28

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Saigon Bride

Saigon Bride
[1967]
Testo di Nina Duscheck
Musica di Joan Baez
Album: Joan




"Voglio cominciare dicendo chiara una cosa. Io sento sulle mie spalle la responsabilità del mio paese, gli Stati Uniti d’America, aggressore in Vietnam.

Io intendo oppormi con tutte le mie forze a questa violenza e ad ogni altro tipo di violenza. La canzone che segue si intitola "La sposa di Saigon": qualcuno deve lasciare la sua sposa ed andare a combattere e gli stanno dicendo che lo farà per un pericolo giallo o per un pericolo rosso, ma cosa importa di che pericolo si tratta quando lui sarà morto?
(Joan Baez, live in Italy, 1967)
Farewell my wistful Saigon bride
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2004 - 01:21
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For Sasha

For Sasha
[1979]
Testo e musica di Joan Baez
dall'album "Honest Lullaby"
Here by my window in Germany
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2004 - 01:16
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China

China
[1989]

Testo e musica di Joan Baez.
dall'album "Speaking of Dreams"

La canzone è stata scritta immediatamente dopo la spietata repressione poliziesca e militare della rivolta degli studenti cinesi di Piazza Tien-an-Men (4 giugno 1989). Non si è mai saputo il numero esatto degli studenti morti quel giorno nella grande piazza e nei suoi dintorni, ma si parla di una cifra da quattro a cinquemila.
Dopo quei fatti, tutti i paesi del cosiddetto "mondo libero" (USA in testa) fecero a gara per condannare il regime cinese e proposero "pesanti sanzioni economiche".
Solo pochi mesi dopo iniziava il riciclaggio capitalista in grande stile del potere cinese. Adesso la Cina è il più grande "mercato" del mondo. Di repressione, democrazia, libertà e diritti umani non parla quasi più nessuno; sono cose molto secondarie quando c'è da fare quattrini.
E così possiamo dirlo tranquillamente: sì, quei ragazzi di piazza Tien-an-Men sono morti invano.

Riccardo Venturi.
In the month of May, in the glory of the day
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2004 - 01:14
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Cambodia

Cambodia
[1980]

Testo e musica di Joan Baez
We've watched them leaving, seen their ragged flight
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2004 - 01:09
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Bangladesh

Bangladesh
[1972]

Testo e musica di Joan Baez

Quando l'India venne divisa nel 1947, il Bengala venne spezzato in due lungo un confine religioso, con la parte occidentale, induista, rimasta sotto il governo dell'India e la parte orientale, musulmana, congiunta al Pakistan come provincia chiamata Bengala orientale (poi ribattezzata Pakistan orientale), con una propria capitale a Dacca.

La divisione del Bengala diede origine ad uno degli esodi numericamente più importanti della storia. Milioni di indù migrarono dal Pakistan orientale mentre migliaia di musulmani vi si trasferirono. L'immigrazione dei rifugiati fu la causa di una crisi abitativa e alimentare in Bengala Occidentale che durò per più di trent'anni. L'emergenza dei rifugiati fu al centro delle politiche bengalesi successive alla divisione del 1947, ma né la destra né la sinistra sono mai riuscite a risolvere completamente i problemi causati... (continua)
Bangladesh, Bangladesh
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/11/2004 - 01:07
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La chanson du déserteur

anonimo
La chanson du déserteur
4a. La versione in lingua ceca di Hanuš Jelínek (1910)
Version en langue tchèque de Hanuš Jelínek (1910)

L'eccellente traduzione ceca di questa versione pressoché standard è dovuta al prof. Hanuš Jelínek (1878-1944), importante docente e diplomatico praghese (insegnò sia lingua e letteratura francese a praga, che lingua e letteratura ceca alla Sorbona di Parigi). Nel 1925, il prof. Jelínek pubblicò una raccolta di canti popolari francesi con traduzione ceca, intitolata Zpěvy sladké Francie (“I canti della dolce Francia”), nella quale tale traduzione è inserita; però essa risale a molti anni prima, al 1910. Il prof. Jelínek la aveva dedicata alla scrittrice Marie Majerová.

"Poète, critique dramatique et littéraire, traducteur, Monsieur Hanuš Jelínek, né en 1878, fut professeur de français à l'Ecole Supérieure de Commerce en Bohême. En 1909, invité par l'historien Ernes Denis, il devint chargé... (continua)
Na vojnu jsem se dal
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 22:05
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Les patriotes

Les patriotes
ПАТРИОТЫ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 19:39
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La guerre de '14-'18

La guerre de '14-'18
ВОЙНА 1914-1918
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 19:35
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La java des bombes atomiques

La java des bombes atomiques
21 novembre 2004
LA GIAVA DELLE BOMBE ATOMICHE
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 19:21
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Chansons de La bande à Bonnot: 02. Les joyeux bouchers

Chansons de <i>La bande à Bonnot</i>:  02. Les joyeux bouchers
ВЕСЁЛЫЕ МЯСНИКИ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 17:49
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Lili Marleen (alla triestina)

anonimo
Riprendo il testo di questa canzone triestina (da cantare sull'aria di Lili Marleen) dal forum del sito Trieste mia dove si trova anche questo commento, naturalmente in dialetto, di "Kasteliz".

«Come che te vedi la xe una canzon dei ani dela fame, ‘sai poco romantica.
Ai triestini sempre ‘sai ghe ga podudo le luganighe col cren...

A proposito de questo piato soprafino, tanto che zercavo le parole de Lili Marleen ala triestina, go trovado una cartuza con altri verseti germanico-triestini, con la data 1973, sarà stà de carneval, mi calcolo:

Ich bin die frische Lola
genannt Dietrich Marlen
mir smaecht ja Coca Cola
e luganighe col cren.

Ich bin l’Angelo Azuro
von dreissig jahre fà
und halte ancora duro
fin che la va, lava.

Ich bin in Televisore
jeden mercoledì
und mit del profesore
canto kirikiki.

Questa ultima strofa la xe un poco ermetica, chisà mai perché la cantavimo cusì. Che programa i dava ogni mercoledì? Boh.»
Quando che i tedeschi
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 21/11/2004 - 15:51
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Buon anno ragazzi

Buon anno ragazzi
1995
Fu distribuita solo su un cd promozionale distribuito con la rivista "Il Maciste n.4".

Poi ripubblicata su "Noi non ci saremo vol. 2" (2001)
Scartato il gusto del ritrovamento di un'origine inesistente
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 21/11/2004 - 14:37
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Leaving On A Jet Plane

Leaving On A Jet Plane
Lyrics and music by John Denver
Testo e musica di John Denver

"Not only was war music prevalent at home it also had a large effect in Vietnam; the soldiers had their own top forty. Many of the songs they listened to had no war theme, some where about the war, and some of the songs they listened to were not meant to be about the war but the soldiers put their own connotations into the song. For example Peter Paul and Mary’s remake of "Jet Plane" originally by John Denver, was a song about going home. The soldiers would listen to this song and imagine leaving on a Jet Plane back to their homes and families."

da/from this page

Questo remake di una canzone di John Denver che originariamente non parla di guerra, assume un significato diverso per i soldati americani nel Vietnam che ascoltando questa canzone immaginano di partire su un jet per tornare alle loro case e alle loro famiglie.
All my bags are packed, I'm ready to go
(continua)
21/11/2004 - 14:24
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Draft Morning

Draft Morning
by D. Crosby, C.Hillman and R.McGuinn

Album: The Notorious Byrd Brothers (1968)

Then there were the songs about the events happening on the home front during the Vietnam War. The scariest time for many teens during the war was the draft, which was captured by The Byrds in "Draft Morning." This song starts out slow and peaceful talking of the warmth morning sun then all of a sudden it changes to talk about killing and war. Between the verses there is a section of gun fire which is quite a juxtaposition from the serene background music. In the second verse the question is asked "why should it happen?" which was a question that probably was on the minds of many sons, mothers, fathers, sisters, and girlfriends that morning.

Dead link

*

"Draft Morning" is a song about the horrors of the Vietnam War as well as a protest against the conscription of men into the military during the conflict.[2][41]... (continua)
Sun warmth on my face
(continua)
21/11/2004 - 14:13
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Le déserteur

Le déserteur
LE DÉSERTEUR CONTRE LA GUERRE EN IRAK


Una parodia dell'aprile 2003, aggiornata alla guerra in Iraq, allora appena scoppiata. E' opera di Émile Girard, webmaster del sito "Humour Québec"; ripresa daquesta pagina.

A parody of 2003 adapted to the Iraqi war, that had just broken out at that time. It has been composed by Émile Girard, site webmaster of "Humour Québec". Available at this page.

Une parodie de 2003 sur la guerre en Irak, qui venait alors d'éclater. Composée par Émile Girard, webmaster du site "Humour Québec. Disponible à cette page.

LE DESERTEUR 2003
(continua)
21/11/2004 - 10:38
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L'amour et la guerre

L'amour et la guerre
Le P'tit Québec de Mon Coeur
1977
Ils nous ont défendu
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 10:29
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La ballade du Déserteur

La ballade du Déserteur
[1994]
dall'album "L'échapée belle"
Si je rends les armes
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/11/2004 - 10:23
Percorsi: Disertori

Vento

Vento
Questa canzone è bellissima
Caterina 20/11/2004 - 18:09
Una giustamente indignata canzone antimilitarista di Jean Ferrat, Pauvre Boris dedicata a Boris Vian e alla moda de Le déserteur, canzone proibita per anni e riscoperta nel 1966. Totalmente rifatta anche la sezione dedicata a Vian, con nuove canzoni e versioni in varie lingue.
Riccardo Venturi 20/11/2004 - 13:06
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La complainte du corsaire

La complainte du corsaire
[1946]
Testo di Henri Contet
Musica di André Grassi

La canzone è stata interpretata anche da Jean Denis.
Où es-tu camarade, où es-tu ?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/11/2004 - 12:20




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