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L.O.V.E.

L.O.V.E.
[2006]
Album "Ma'at Mama"
On this day
(continua)
inviata da Alessandro 27/8/2009 - 09:12
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We Be

We Be
[2008]
Parole e musica di Wax Taylor.
Dall'EP "We Be/There is Danger" realizzato dal produttore trip/hip hop francese Jean-Christophe Le Saoût, alias Wax Taylor.
We be...
(continua)
inviata da Alessandro 27/8/2009 - 09:02
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Rant (Hot in Here)

Rant (Hot in Here)
[2006]
Album "Ma'at Mama"

Il testo l'ho trovato qui

Come ha visto giusto Lorenzo ascoltandola, una spoken song che è un vero manifesto contro la guerra, la violenza, il razzismo... potrebbe quasi quasi essere una "pietra miliare" di questo sito...
Castle at the bottom of the universe where
(continua)
inviata da Alessandro 26/8/2009 - 22:51
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Another Man's Cause

Versione tedesca da On The Fiddle, Levellers Fan Club Deutschland.
Another Man's Cause
ANOTHER MAN'S CAUSE
(continua)
inviata da Alessandro 26/8/2009 - 14:50
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National Brotherhood Week

National Brotherhood Week
Tom Lehrer presentava le sue canzoni con un'introduzione nel corso degli spettacoli dal vivo; tale introduzione, anche se solo parlata, è complementare al testo della canzone; ecco quella di NBW:

"Ogni anno una settimana è designata come Settimana Nazionale della Fratellanza. Si tratta solo di una delle molte Settimane simili, che rendono onore a diverse cause meritevoli.
Una delle mie preferite è la "Settimana della presa in giro degli handicappati", a capo della quale, come sapete, ci sono Jerry Lewis e Frank Fontaine.
Durante la Settimana della Fratellanza sono previsti vari eventi, allo scopo di fare arrivare a destinazione il messaggio di fratellanza.
Quest'anno, per esempio, il primo giorno della settimana è stato assassinato Malcolm X, ciò vi dà l'idea di quanto tutto questo sia efficace.
Sono sicuro che siamo tutti d'accordo che dovremmo amarci gli uni con gli altri, e so che c'è gente al mondo che non ama i propri simili, e io odio gente come quella.
Questa è una canzone sulla Settimana Nazionale della Fratellanza.
Oh! i bianchi odiano i neri
(continua)
inviata da Paolo 26/8/2009 - 13:45
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Supa Sista

Supa Sista
[2001]
Album "Supa Sista"

Come tante altre della poetessa di Philadelphia, una spoken song contro l'oppressione razzista e sessista...
I rose and fell
(continua)
inviata da Alessandro 26/8/2009 - 12:06
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Wernher von Braun

Wernher von Braun
WERNHER VON BRAUN
(continua)
inviata da Paolo 26/8/2009 - 11:37
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Spara

Spara
Ok lo saluterò da parte vostra...e se ci sarà qualche altra canzone contro la guerra vi informeremo..a presto ;)
26/8/2009 - 11:31
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Return To Innocence Lost

Return To Innocence Lost
[2003]
Album "Silver or Lead"
Parole di Ursula Rucker
Musica di The Roots

Una donna abusata dal marito... ll figlio della violenza è marchiato dalla violenza... troverà l'innocenza perduta solo nella morte...
Muffled sound of fist on flesh
(continua)
inviata da Alessandro 26/8/2009 - 11:18
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Release

Release
[2003]
Album "Silver or Lead"
Parole di Ursula Rucker
Musica di Little Louie Vega
Release... your heart, my heart... release, release... your heart, my heart... release
(continua)
inviata da Alessandro 26/8/2009 - 10:45
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For Women

For Women
[2006]
Album "Ma'at Mama"



Un’attualizzazione, per così dire, della bellissima Four Women di Nina Simone, ma il riferimento nella seconda strofa è sempre alla storia dolorosa dell’emancipazione degli afro-americani negli USA: le “Four Women” della Simone diventano le quattro ragazzine uccise dal KKK nell’attentato alla 16th Street Baptist Church di Birmingham, Alabama, il 15 settembre 1963.
Sull’episodio in specifico si vedano anche Alabama di John Coltrane, Birmingham Sunday di Richard Fariña, Mississippi Goddam, sempre della Nina Simone, e Talking Birmingham Jam di Phil Ochs…

Alla fine dell’ultima strofa, la Rucker fa riferimento al titolo dell’album: “Ma’at” o “Mayet” o “Muʔʕat” nell’antico Egitto indicava il concetto di verità, giustizia, ordine ed armonia delle cose. Il principio era personificato nella giovane dea Maat, raffigurata a volte alata oppure con in una mano il bastone del potere e nell’altra la chiave della vita
My skin I brown
(continua)
inviata da Alessandro 26/8/2009 - 10:34
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Children's Poem

Children's Poem
[2006]
Album "Ma'at Mama"

Una spoken song ("una preghiera, una supplica, un lamento, un canto funebre") dedicata ai bambini, neri e bianchi, negli USA, oggi... Schiavizzati, violentati, uccisi, ignorati, spaventati...

Margaret Walker, cui si fa riferimento nella canzone, è stata una grande poetessa e scrittrice afro-americana. Originaria dell'Alabama, si laureò in letteratura nel 1935 (ma dovette frequentare l'università in Illinois) e fu poi docente di letteratura alla Jackson State University del Mississippi dal 1949 al 1979 (cavolo, che donna!). La sua poesia più famosa resta "For My People", scritta ad appena 22 anni, nel 1937 e già celebrativa del "black proud":

"Per il mio popolo che canta dovunque i suoi canti di schiavitù, ripetutamente: le sue nenie funebri e le sue malinconie e le sue canzonette e i suoi inni d’esultanza, che leva ogni notte le sue preghiere a un dio sconosciuto,... (continua)
Hey, my name is not Protocol
(continua)
inviata da Alessandro 26/8/2009 - 09:38
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Manhattan Kaboul

Manhattan Kaboul
Washington-Bagdad, la parodia (o aggiornamento?) di Laurent Gerra
WASHINGTON-BAGDAD
(continua)
25/8/2009 - 18:00
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People Are People

People Are People
Svastichella e Fisichella

Mentre scattano le manette per "Svastichella", noto pluripregiudicato dell'area dell'estrema destra, autore della feroce aggressione dell'altro giorno a Roma ai danni di due gay, monsignor Fisichella convoca i deputati cattolici del PDL per ribadire il niet della chiesa alle proposte di legge giacenti, quella contro l'omofobia e quella sulle unioni di fatto (i DiDoRe di Brunetta & C.)... "Fa certo impressione che la notizia di queste continue ingerenze sia apparsa proprio oggi, forse a dire che tutti gli Svastichella possono contare sul sostegno morale di monsignor Fisichella." (Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay, su GayNews)
Alessandro 25/8/2009 - 15:28
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Pale Rider

Pale Rider
[2008]
Album "Letters from the Underground"
Bombs go off in London,
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 13:32
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Burn America Burn

Burn America Burn
[2008]

Brano uscito come singolo e poi incluso nell'album "Letters from the Underground" del 2008.
There’s a shooter in the school, get your fuckin’ heads down
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 13:27
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The Cholera Well

The Cholera Well
[2008]
Album "Letters from the Underground"
Down, down, come on down
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 13:24
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Blind Faith

Blind Faith
[1990]
Album "A Weapon Called the Word"
A hollow heart and empty head
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 12:55
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No Change

No Change
[1990]
Album "A Weapon Called the Word"
Can you hear the sound
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 12:52
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The Death Of God

The Death Of God
Singolo del 2005.

Una canzone in cui Roy Harper esprime tutta la sua rabbia ed il suo disgusto per l'ennesima guerra scatenata, quella in Iraq.

"Tongue in cheek? But how can it be? Our famous leader took us into an illegal war and killed thousands of children. Was that cool? Or was it all just a myth? Can he now lie to you about the economy, schools, hospitals, human rights and everything else? Of course he can. He's done it all before. We've all been there before. Do we have any option? Well... no. Only to vote tactically. Five separate stories rolled into one. The emigrant, the soldier, the bomber, the leader, and "God!" Dark satire.. all of it."
(dalle note di copertina del disco)
As I was dreaming
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 11:05
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Back To The Stones

Back To The Stones
[1992]
Live album "Born in Captivity II"



Stonehenge, sabato 1 giugno 1985 (e non il 21, come nel testo della canzone in tutte le trascrizioni disponibili in rete... un errore?).
Come ogni anno, dal 1972, il Peace Convoy dei New Age Travellers (movimento new age e hippie) ha organizzato, nei pressi del mistico cerchio monolitico, un festival musicale libero... la novità è che, in piena era thatcheriana, la tolleranza verso quella masnada di cappelloni, drogati, "andate a lavorare" è pari a zero... E infatti le autorità vietano il festival... Ma gli spiriti liberi si dirigono comunque verso il luogo della riunione, intere famigliole, in un allegro e colorato convoglio di un centinaio di vetture, vecchi carri stile pionieri, camper dalle fogge stravaganti e tutto quanto vi viene in mente pensando ai "figli dei fiori" (che vi siano simpatici o meno)...

"What I have seen in the last thirty... (continua)
My name is John Thomas I come from the grave
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 10:19
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Why?

Why?
[1992]
Album "Death or Glory?"

Quando si dice "poche e chiare parole"...

Il titolo dell’album da cui la canzone è tratta riprende il motto di un reggimento dell’esercito britannico, i Queen's Royal Lancers, ma Roy Harper vi aggiunge un bel punto interrogativo, sicchè “Death or Glory?” assume tutto un altro significato.

La prima copertina dell’album, che mostra Roy Harper e la sua compagna Jacqueline Turner nudi in atteggiamento amoroso, fu poi sostituita visto che la bella se n’era nel frattempo andata con un violinista, gettando il povero Roy in uno sconforto profondo. Le copertine successive raffigurano un teschio a tibie incrociate, tipo Jolly Roger, e poi un bocciolo di rosa percorso dagli afidi.

“Why?” è a warning towards capitalistic greed

(Bernart Bartleby)
Why do you have to
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 09:19

La città aveva pioggia alle finestre

Poche immagini con questa guerra che è entrata nella vita quotidiana anche dei civili, nella loro città sotto assedio.

testo: Paolo Donadoni
La città non aveva porte
(continua)
inviata da i.fermentivivi 25/8/2009 - 08:41
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Winds Of Change

Winds Of Change
Da "Once" del 1990.

“Winds of Change” is a short little funky tune, sounding like Pink Floyd circa “The Final Cut” in which Harper calls out Gorbachev, Xiaoping, Thatcher, and all humans asking if the actions you have taken these past few years are really how you would like to be forever remembered.

(Tratto da una recensione su Almost Credible Reviews)

(Bernart Bartleby)
dung xiaoping
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 23:31
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The Fourth World

The Fourth World
Da "Death or glory" del 1992.

Il titolo dell’album da cui la canzone è tratta riprende il motto di un reggimento dell’esercito britannico, i Queen's Royal Lancers, ma Roy Harper vi aggiunge un bel punto interrogativo, sicchè “Death or Glory?” assume tutto un altro significato.

La prima copertina dell’album, che mostra Roy Harper e la sua compagna Jacqueline Turner nudi in atteggiamento amoroso, fu poi sostituita visto che la bella se n’era nel frattempo andata con un violinista, gettando il povero Roy in uno sconforto profondo. Le copertine successive raffigurano un teschio a tibie incrociate, tipo Jolly Roger, e poi un bocciolo di rosa percorso dagli afidi.

La canzone “The Fourth World” parrebbe essere dedicata allo sterminio dei popoli nativi praticato dalle nazioni europee a caccia di nuovi spazi e risorse:

“The Fourth World” follows, and is just as long, but much more rocking, and... (continua)
It's high time to fly
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 23:25
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Nowhere To Run To

Nowhere To Run To
Da "Once" del 1990.

La canzone parla delle torture e della morte che l’uomo infligge agli animali, che sia la vivisezione, la sperimentazione su cavie, gatti, cani, scimmie di cosmetici, farmaci, tecniche chirurgiche e quant’altro serva al “progresso” dell’umanità, cioè al Mercato (penso alla vicenda dei beagles del laboratorio Green Hill, a giudizio in appello in questi giorni…), o che sia un canile illegale, di quelli che sempre più frequentemente vengono scoperti, anche qui da noi, veri e propri campi di sterminio o di addestramento di cani destinati ai combattimenti illegali…

Qualcosa sull’album da cui il brano è tratto, “Once” del 1990, che include anche la controversa e profetica The Black Cloud Of Islam, canzone “abbandonata” anch’essa e su cui meriterà senz’altro ritornare.

“Once” è un album importante per diversi motivi. Intanto perché Roy Harper ci lavorò insieme ad alcuni altri... (continua)
I'm a rabbit on fire
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 23:17
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The Black Cloud Of Islam

The Black Cloud Of Islam
Da "Once" del 1990.

C'è il rischio che piaccia a qualche borghezio di merda!
I'm sick to the teeth of the news on the screen
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 23:08
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Government Surplus

Government Surplus
Da "Descendants of Smith" del 1988.

Faccio presente che le informazioni più accurate sull’opera di Roy Harper, e le trascrizioni migliori dei testi dialcuni suoi brani, si trovano sul sito Roy Harper H.Q. gestito da Aaro Koskinen fin dal 1994.

"Government Surplus is obvious. Throughout the chugging and churning labour intensive later 18th and 19th century industrial revolution, people were needed in drove to power the satanic mills etc etc....blah blah blah. In the post industrial self-satisfied-I'm alright Jack half-baked pussy-footing, don't step out of line just sweep it under the carper-later twentieth century, employment figures can be 'cooked' by putting young men and women on surrogate dole employment schemes and similary cyphoning-off young women with babies whilst feeding everyone on historic panic stricken tabloids whose content is senselessnationalistic paranoia. The vast majority... (continua)
The young men in my country
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 23:02
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Berliners

Berliners
Da "Once" del 1990.
Parole e musica di Roy Harper, con l’amico fraterno David Gilmour

"I was always moved by the thought of people who had given their lives that others might benefit, and particularly the poor soldier. Self-sacrifice is altruistic and an admirable human quality which truly deserves remembrance. I used Laurence Binyon's now famous poem as my inspiration for this one. When the Berlin Wall came down it was such a good moment for the world. One of the best moments of my life. Seeing a lot of people doing something very right, and overdue, and together. A hugely inspirational feeling."
(Roy Harper, tratto da “The Passions of Great Fortune”, volume edito nel 2003 e contenente I testi commentati delle sue canzoni)

La prima strofa della canzone – tratta dalla poesia “For the Fallen” composta nel 1914 da Robert Laurence Binyon per celebrare i primi soldati inglesi caduti nella... (continua)
And in the morning
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 22:59
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All Ireland

All Ireland
Da "Lifemask" del 1973.
Parole e musica di Roy Harper, classe 1941, folksinger e songwriter inglese, di Manchester, con 50 anni di carriera alle spalle e non meno di 23 album in studio realizzati dal 1964 ad oggi.

In copertina il calco del viso dell’autore, la sua “death mask”, immagine significativa perché in quel periodo Roy Harper rischiò la pelle per via di una brutta sindrome che l’aveva colpito. Non a caso il secondo lato dell’LP è interamente occupato da un brano in cinque movimenti che s’intitola “The Lord's Prayer”

Una canzone dedicata al conflitto nord-irlandese, che nel 1972 e 1973 raggiunse l’apice della violenza, soprattutto in conseguenza del Bloody Sunday (30 gennaio 1972), la strage voluta dagli inglesi che chiuse di fatto ogni spazio residuo alla lotta non violenta nell’Ulster.

Ce n’è per tutti in questi pochi e densi versi: per l’illegittimità e la violenza dell’occupante... (continua)
Goodbye free Ireland
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 22:56
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The Lord's Prayer

The Lord's Prayer
Da "Lifemask" del 1973. Dura 22:54 minuti ed è composta da 5 parti:
a) Poem
b) Modal song parts I to IV
c) Front song
d) Middle song
e) End song (Front song reprise)

In copertina il calco del viso dell’autore, la sua “death mask”, immagine significativa perché in quel periodo Roy Harper rischiò la pelle per via di una brutta sindrome che l’aveva colpito.
Anche per questa spoken-song – dal testo assai lungo e complesso come solo Roy Harper riesce ad essere – bisognerebbe chiedere a Renato Stecca il motivo dell’inserimento… Probabilmente c’entra ancora una volta il genocidio dei popoli nativi e la guerra alla Terra…

"There's a lot of people who'll call it pretentious. The line, one that really appeals to me is 'Whose artists are helpless spherical mirrors spinning on the horns of a tidal wave.' That actually involves me. Each line takes you on to the next. 'Whose age is unknown, who... (continua)
There once was a man from the old stone age
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 22:53
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Burn The World

Burn The World
da Burn The World (1990)

Canzone (!? - è lunga quasi 20 minuti!) del 1990
(Renato Stecca)

*

Si tratta di una lunga canzone-riflessione, strutturata in sette movimenti, che occupa l’intero album del 1990 (in due versioni, una in studio e l’altra dal vivo).
Il testo è molto complesso e bisognerebbe chiedere a Renato Stecca perché lo propose nel 2009….
A me pare che possa iscriversi nel percorso sulla Guerra alla Terra.
La formattazione più corretta del testo reperibile in Rete credo possa essere la seguente, tratta da Flashlyrics dove fu contribuita da qualcuno che ebbe la pazienza anche di fornire gli accordi e – immagino quindi – ebbe più attenzione alla formattazione di versi e strofe…

(Bernart Bartleby)
Billy's on the street grabbing easy meat
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 22:35
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Eroi

Eroi
[1984]
Album "Solo odio"
Loro sono gli eroi di una realtà distorta
(continua)
inviata da Alessandro 24/8/2009 - 13:41
Percorsi: Eroi
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Morte chimica

Morte chimica
[1984]
Album "Solo odio"

Considerato che questo album degli Impact fu pubblicato nel 1984, è difficile che la canzone si riferisca al tristemente noto "incidente" avvenuto a Bhopal, Stato del Madhya Pradesh, India, il 2 dicembre di quell'anno... Eppure, a leggerne il testo, sembrerebbe proprio di sì... Allora, o gli Impact scrissero questa canzone in extremis oppure sono stati dei profeti...

A Bhopal, la multinazionale statunitense Union Carbide (oggi assorbita dal colosso Dow Chemical) aveva una grande fabbrica di pesticidi. Il componente principale della produzione era l'isocianato di metile. La fabbrica era stata inaugurata solo nel 1980, ma nel 1983 era già in crisi. Così, l'anno seguente, la direzione della Union Carbide decise di chiudere la filiale indiana. Lo stabilimento fu abbandonato e con esso, furono "dimenticate" 67 tonnellate di isocianato di metile che ancora erano stoccate... (continua)
La multinazionale ha colpito ancora
(continua)
inviata da Alessandro 24/8/2009 - 13:36
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Ellis Island

Ellis Island
da "Viva Mamanera" (1996)

Una delle migliori canzoni dei Mau Mau, dedicata agli immigrati negli Stati Uniti.
A 'lè parej, i lo savia ch'a l'è propi parej
(continua)
23/8/2009 - 23:05

La barbe du vieillard

La barbe du vieillard
La barbe du vieillard
 
Canzone léviane – La barbe du vieillard – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 45

La barbe du vieillard est la quarante-cinquième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.

Souviens-toi, Lucien mon ami, que notre prisonnier-guerrier-blessé-enfermé avait perdu l'usage de ses yeux ou qu'en tous cas, il était perdu dans une nuit sans fin... Ce qui est aussi, somme toute, la situation de beaucoup d'enfermés... Le lager fut, comme toute la période nazi-fasciste, pour bien des gens et bien des peuples, une longue nuit, où toute intelligence, tout regard libre furent occultés. Ici, dans cette canzone, il se retrouve. Comme tu le sais sans doute, l'ayant sans doute vécu aussi, les retrouvailles avec soi-même sont confondantes. Entretemps, je est (devenu) un autre. On se stupéfie. On a du mal à se reconnaître... (continua)
Durant la promenade, soudain, dans le miroir.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/8/2009 - 20:20
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La guerra di Piero

La guerra di Piero
GRECO / GREEK [2] - Gian Piero Testa

La versione greca, di fattura d'arte (e cantabile), di Gian Piero Testa
Greek version, artistically wrought and singable, by Gian Piero Testa
Η Ελληνική απόδοση του Δζαν Πιέρο Τέστα. Ποιητική και για να τραγουδιέται.

Gian Piero Testa non è certamente nuovo a traduzioni che raggiungono vette d'arte; così per questa canzone, tra i capolavori di Fabrizio de André e dell'intera canzone antimilitarista. Vorremmo aggiungere altro, perché sappiamo in quali circostanze Gian Piero l'ha eseguita, perdipiù “limandola” fino all'inverosimile. Lo sappiamo e non possiamo, per riservatezza, dire altro. Possiamo soltanto dire che, anche per questo, la consideriamo di un valore ancor maggiore.

Δεν είναι η πρώτη φορά που ο Δζαν Πιέρο Τέστα κάνει μεταφράσεις που φτάνουν στην κορυφή της τέχνης· και ούτω για το τραγούδι αυτό που συγκαταλέγεται μεταξύ των αριστουργημάτων... (continua)
Ο ΠΟΛΕΜΟΣ ΤΟΥ ΠΕΤΡΟΥ
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμήμα 23/8/2009 - 18:27
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Fattallà

Fattallà
[2003]
Album: Fattallà
...fattallà: è la cosa
(continua)
inviata da adriana 23/8/2009 - 14:38

The Massacres of My Lai (Song My) and Truong An, March 1968

The Massacres of My Lai (Song My) and Truong An, March 1968
Le scuse del boia del Vietnam: "Fu un massacro, perdonatemi"
di Vittorio Zucconi
La Repubblica Online, 23 agosto 2009

Il tenentino che perse la guerra in Vietnam ha aspettato quarantun anni per chiedere scusa, forse un po' troppo tempo, ma finalmente anche per lui il sollievo della confessione è arrivato. Compiuti i 66 anni, l'età dei bilanci e dei fantasmi, William Calley, il tenente di fanteria che guidò la Compagnia "C" al massacro di un intero villaggio vietnamita per aumentare il "body count", il bottino dei morti come pretendevano i generali, ha chiesto scusa. Ha confessato di non poter più vivere con il ricordo dell'orrore, di quelle donne violentate e mitragliate, di quei bambini trapassati alla baionetta, dei vecchi consumati dai lanciafiamme abbracciati ai piccoli che cercavano di proteggere e di sperare, nel pubblico pentimento, qualche sollievo dagli spettri che lo assediano,... (continua)
CCG/AWS Staff 23/8/2009 - 12:33
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Fatica e sudore

Fatica e sudore
[2009]
Album: Articolo Uno

Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Arriva, come un’onda arriva
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/8/2009 - 14:21
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L'italiante

L'italiante
[2009]
Album: Articolo Uno

Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
inviata da DonQuijote82 22/8/2009 - 14:09
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Campi d'oro

Campi d'oro
[2009]
Album: Articolo Uno

Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Dai campi d’oro questo raccolto
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/8/2009 - 13:22

Quando fischiava la sirena

Quando fischiava la sirena
[2009]
Album: Articolo Uno

Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Verso l’alto coi mattoni rossi
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/8/2009 - 13:15
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Song For Ireland

Song For Ireland
CANZONE PER L'IRLANDA
(continua)
inviata da matteo88 22/8/2009 - 11:49




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