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Ma il cielo è sempre più blu

Ma il cielo è sempre più blu
[1975 (!)]
Testo e musica di Rino Gaetano
Lyrics and music by Rino Gaetano

Dunque, facciamo due calcoli. Questa canzone è del 1975. Quindi ha, al momento attuale, 34 anni. Il suo autore è morto ventotto anni fa, e ora ci fanno sopra sceneggiati romanzati, coveraggi selvaggi (e forse, chissà, un'espressione come coveraggi selvaggi gli sarebbe moderatamente garbata) e persino i consueti manifesti d'appropriazione indebita da parte del gruppuscolo nazista. Trentaquattro anni. Ma vediamo come sono passati questi trentaquattro anni.

Chi vive in baracca (sotto i viadotti, in campi, in ghetti battuti da borgomastri, sicurezze e ordinanze), chi suda il salario (ammesso che il “salario” esista sempre, e non nel senso di un quartiere di Roma), chi ruba pensioni (ma tutto questo verrà presto eliminato assieme alla pensione, va da sé), chi ha scarsa memoria (facciamo tutto quanto un paese, che nello... (continua)
1a parte
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/8/2009 - 15:47
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People Are People

People Are People
Svastichella e Fisichella

Mentre scattano le manette per "Svastichella", noto pluripregiudicato dell'area dell'estrema destra, autore della feroce aggressione dell'altro giorno a Roma ai danni di due gay, monsignor Fisichella convoca i deputati cattolici del PDL per ribadire il niet della chiesa alle proposte di legge giacenti, quella contro l'omofobia e quella sulle unioni di fatto (i DiDoRe di Brunetta & C.)... "Fa certo impressione che la notizia di queste continue ingerenze sia apparsa proprio oggi, forse a dire che tutti gli Svastichella possono contare sul sostegno morale di monsignor Fisichella." (Aurelio Mancuso, presidente nazionale Arcigay, su GayNews)
Alessandro 25/8/2009 - 15:28
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Pale Rider

Pale Rider
[2008]
Album "Letters from the Underground"
Bombs go off in London,
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 13:32
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Burn America Burn

Burn America Burn
[2008]

Brano uscito come singolo e poi incluso nell'album "Letters from the Underground" del 2008.
There’s a shooter in the school, get your fuckin’ heads down
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 13:27
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The Cholera Well

The Cholera Well
[2008]
Album "Letters from the Underground"
Down, down, come on down
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 13:24
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Blind Faith

Blind Faith
[1990]
Album "A Weapon Called the Word"
A hollow heart and empty head
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 12:55
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No Change

No Change
[1990]
Album "A Weapon Called the Word"
Can you hear the sound
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 12:52
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The Death Of God

The Death Of God
Singolo del 2005.

Una canzone in cui Roy Harper esprime tutta la sua rabbia ed il suo disgusto per l'ennesima guerra scatenata, quella in Iraq.

"Tongue in cheek? But how can it be? Our famous leader took us into an illegal war and killed thousands of children. Was that cool? Or was it all just a myth? Can he now lie to you about the economy, schools, hospitals, human rights and everything else? Of course he can. He's done it all before. We've all been there before. Do we have any option? Well... no. Only to vote tactically. Five separate stories rolled into one. The emigrant, the soldier, the bomber, the leader, and "God!" Dark satire.. all of it."
(dalle note di copertina del disco)
As I was dreaming
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 11:05
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Battle Of The Beanfield

Battle Of The Beanfield
[1991]
Album "Levelling the Land"

Canzone dedicata alla brutale repressione poliziesca che colpì il Peace Convoy dei New Age Travellers mentre, il 1 giugno 1985, cercava di recarsi a Stonehenge per celebrare l'annuale "Stonehenge Free Festival".
Si veda al proposito anche la canzone Back To The Stones di Roy Harper.
I thought I heard something calling me
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 10:33
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Back To The Stones

Back To The Stones
[1992]
Live album "Born in Captivity II"



Stonehenge, sabato 1 giugno 1985 (e non il 21, come nel testo della canzone in tutte le trascrizioni disponibili in rete... un errore?).
Come ogni anno, dal 1972, il Peace Convoy dei New Age Travellers (movimento new age e hippie) ha organizzato, nei pressi del mistico cerchio monolitico, un festival musicale libero... la novità è che, in piena era thatcheriana, la tolleranza verso quella masnada di cappelloni, drogati, "andate a lavorare" è pari a zero... E infatti le autorità vietano il festival... Ma gli spiriti liberi si dirigono comunque verso il luogo della riunione, intere famigliole, in un allegro e colorato convoglio di un centinaio di vetture, vecchi carri stile pionieri, camper dalle fogge stravaganti e tutto quanto vi viene in mente pensando ai "figli dei fiori" (che vi siano simpatici o meno)...

"What I have seen in the last thirty... (continua)
My name is John Thomas I come from the grave
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 10:19
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Why?

Why?
[1992]
Album "Death or Glory?"

Quando si dice "poche e chiare parole"...

Il titolo dell’album da cui la canzone è tratta riprende il motto di un reggimento dell’esercito britannico, i Queen's Royal Lancers, ma Roy Harper vi aggiunge un bel punto interrogativo, sicchè “Death or Glory?” assume tutto un altro significato.

La prima copertina dell’album, che mostra Roy Harper e la sua compagna Jacqueline Turner nudi in atteggiamento amoroso, fu poi sostituita visto che la bella se n’era nel frattempo andata con un violinista, gettando il povero Roy in uno sconforto profondo. Le copertine successive raffigurano un teschio a tibie incrociate, tipo Jolly Roger, e poi un bocciolo di rosa percorso dagli afidi.

“Why?” è a warning towards capitalistic greed

(Bernart Bartleby)
Why do you have to
(continua)
inviata da Alessandro 25/8/2009 - 09:19

La città aveva pioggia alle finestre

Poche immagini con questa guerra che è entrata nella vita quotidiana anche dei civili, nella loro città sotto assedio.

testo: Paolo Donadoni
La città non aveva porte
(continua)
inviata da i.fermentivivi 25/8/2009 - 08:41
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Winds Of Change

Winds Of Change
Da "Once" del 1990.

“Winds of Change” is a short little funky tune, sounding like Pink Floyd circa “The Final Cut” in which Harper calls out Gorbachev, Xiaoping, Thatcher, and all humans asking if the actions you have taken these past few years are really how you would like to be forever remembered.

(Tratto da una recensione su Almost Credible Reviews)

(Bernart Bartleby)
dung xiaoping
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 23:31
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The Fourth World

The Fourth World
Da "Death or glory" del 1992.

Il titolo dell’album da cui la canzone è tratta riprende il motto di un reggimento dell’esercito britannico, i Queen's Royal Lancers, ma Roy Harper vi aggiunge un bel punto interrogativo, sicchè “Death or Glory?” assume tutto un altro significato.

La prima copertina dell’album, che mostra Roy Harper e la sua compagna Jacqueline Turner nudi in atteggiamento amoroso, fu poi sostituita visto che la bella se n’era nel frattempo andata con un violinista, gettando il povero Roy in uno sconforto profondo. Le copertine successive raffigurano un teschio a tibie incrociate, tipo Jolly Roger, e poi un bocciolo di rosa percorso dagli afidi.

La canzone “The Fourth World” parrebbe essere dedicata allo sterminio dei popoli nativi praticato dalle nazioni europee a caccia di nuovi spazi e risorse:

“The Fourth World” follows, and is just as long, but much more rocking, and... (continua)
It's high time to fly
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 23:25
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Nowhere To Run To

Nowhere To Run To
Da "Once" del 1990.

La canzone parla delle torture e della morte che l’uomo infligge agli animali, che sia la vivisezione, la sperimentazione su cavie, gatti, cani, scimmie di cosmetici, farmaci, tecniche chirurgiche e quant’altro serva al “progresso” dell’umanità, cioè al Mercato (penso alla vicenda dei beagles del laboratorio Green Hill, a giudizio in appello in questi giorni…), o che sia un canile illegale, di quelli che sempre più frequentemente vengono scoperti, anche qui da noi, veri e propri campi di sterminio o di addestramento di cani destinati ai combattimenti illegali…

Qualcosa sull’album da cui il brano è tratto, “Once” del 1990, che include anche la controversa e profetica The Black Cloud Of Islam, canzone “abbandonata” anch’essa e su cui meriterà senz’altro ritornare.

“Once” è un album importante per diversi motivi. Intanto perché Roy Harper ci lavorò insieme ad alcuni altri... (continua)
I'm a rabbit on fire
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 23:17
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The Black Cloud Of Islam

The Black Cloud Of Islam
Da "Once" del 1990.

C'è il rischio che piaccia a qualche borghezio di merda!
I'm sick to the teeth of the news on the screen
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 23:08
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Government Surplus

Government Surplus
Da "Descendants of Smith" del 1988.

Faccio presente che le informazioni più accurate sull’opera di Roy Harper, e le trascrizioni migliori dei testi dialcuni suoi brani, si trovano sul sito Roy Harper H.Q. gestito da Aaro Koskinen fin dal 1994.

"Government Surplus is obvious. Throughout the chugging and churning labour intensive later 18th and 19th century industrial revolution, people were needed in drove to power the satanic mills etc etc....blah blah blah. In the post industrial self-satisfied-I'm alright Jack half-baked pussy-footing, don't step out of line just sweep it under the carper-later twentieth century, employment figures can be 'cooked' by putting young men and women on surrogate dole employment schemes and similary cyphoning-off young women with babies whilst feeding everyone on historic panic stricken tabloids whose content is senselessnationalistic paranoia. The vast majority... (continua)
The young men in my country
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 23:02
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Berliners

Berliners
Da "Once" del 1990.
Parole e musica di Roy Harper, con l’amico fraterno David Gilmour

"I was always moved by the thought of people who had given their lives that others might benefit, and particularly the poor soldier. Self-sacrifice is altruistic and an admirable human quality which truly deserves remembrance. I used Laurence Binyon's now famous poem as my inspiration for this one. When the Berlin Wall came down it was such a good moment for the world. One of the best moments of my life. Seeing a lot of people doing something very right, and overdue, and together. A hugely inspirational feeling."
(Roy Harper, tratto da “The Passions of Great Fortune”, volume edito nel 2003 e contenente I testi commentati delle sue canzoni)

La prima strofa della canzone – tratta dalla poesia “For the Fallen” composta nel 1914 da Robert Laurence Binyon per celebrare i primi soldati inglesi caduti nella... (continua)
And in the morning
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 22:59
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All Ireland

All Ireland
Da "Lifemask" del 1973.
Parole e musica di Roy Harper, classe 1941, folksinger e songwriter inglese, di Manchester, con 50 anni di carriera alle spalle e non meno di 23 album in studio realizzati dal 1964 ad oggi.

In copertina il calco del viso dell’autore, la sua “death mask”, immagine significativa perché in quel periodo Roy Harper rischiò la pelle per via di una brutta sindrome che l’aveva colpito. Non a caso il secondo lato dell’LP è interamente occupato da un brano in cinque movimenti che s’intitola “The Lord's Prayer”

Una canzone dedicata al conflitto nord-irlandese, che nel 1972 e 1973 raggiunse l’apice della violenza, soprattutto in conseguenza del Bloody Sunday (30 gennaio 1972), la strage voluta dagli inglesi che chiuse di fatto ogni spazio residuo alla lotta non violenta nell’Ulster.

Ce n’è per tutti in questi pochi e densi versi: per l’illegittimità e la violenza dell’occupante... (continua)
Goodbye free Ireland
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 22:56
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The Lord's Prayer

The Lord's Prayer
Da "Lifemask" del 1973. Dura 22:54 minuti ed è composta da 5 parti:
a) Poem
b) Modal song parts I to IV
c) Front song
d) Middle song
e) End song (Front song reprise)

In copertina il calco del viso dell’autore, la sua “death mask”, immagine significativa perché in quel periodo Roy Harper rischiò la pelle per via di una brutta sindrome che l’aveva colpito.
Anche per questa spoken-song – dal testo assai lungo e complesso come solo Roy Harper riesce ad essere – bisognerebbe chiedere a Renato Stecca il motivo dell’inserimento… Probabilmente c’entra ancora una volta il genocidio dei popoli nativi e la guerra alla Terra…

"There's a lot of people who'll call it pretentious. The line, one that really appeals to me is 'Whose artists are helpless spherical mirrors spinning on the horns of a tidal wave.' That actually involves me. Each line takes you on to the next. 'Whose age is unknown, who... (continua)
There once was a man from the old stone age
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 22:53
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Burn The World

Burn The World
da Burn The World (1990)

Canzone (!? - è lunga quasi 20 minuti!) del 1990
(Renato Stecca)

*

Si tratta di una lunga canzone-riflessione, strutturata in sette movimenti, che occupa l’intero album del 1990 (in due versioni, una in studio e l’altra dal vivo).
Il testo è molto complesso e bisognerebbe chiedere a Renato Stecca perché lo propose nel 2009….
A me pare che possa iscriversi nel percorso sulla Guerra alla Terra.
La formattazione più corretta del testo reperibile in Rete credo possa essere la seguente, tratta da Flashlyrics dove fu contribuita da qualcuno che ebbe la pazienza anche di fornire gli accordi e – immagino quindi – ebbe più attenzione alla formattazione di versi e strofe…

(Bernart Bartleby)
Billy's on the street grabbing easy meat
(continua)
inviata da Renato Stecca 24/8/2009 - 22:35
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Eroi

Eroi
[1984]
Album "Solo odio"
Loro sono gli eroi di una realtà distorta
(continua)
inviata da Alessandro 24/8/2009 - 13:41
Percorsi: Eroi
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Morte chimica

Morte chimica
[1984]
Album "Solo odio"

Considerato che questo album degli Impact fu pubblicato nel 1984, è difficile che la canzone si riferisca al tristemente noto "incidente" avvenuto a Bhopal, Stato del Madhya Pradesh, India, il 2 dicembre di quell'anno... Eppure, a leggerne il testo, sembrerebbe proprio di sì... Allora, o gli Impact scrissero questa canzone in extremis oppure sono stati dei profeti...

A Bhopal, la multinazionale statunitense Union Carbide (oggi assorbita dal colosso Dow Chemical) aveva una grande fabbrica di pesticidi. Il componente principale della produzione era l'isocianato di metile. La fabbrica era stata inaugurata solo nel 1980, ma nel 1983 era già in crisi. Così, l'anno seguente, la direzione della Union Carbide decise di chiudere la filiale indiana. Lo stabilimento fu abbandonato e con esso, furono "dimenticate" 67 tonnellate di isocianato di metile che ancora erano stoccate... (continua)
La multinazionale ha colpito ancora
(continua)
inviata da Alessandro 24/8/2009 - 13:36
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Ellis Island

Ellis Island
da "Viva Mamanera" (1996)

Una delle migliori canzoni dei Mau Mau, dedicata agli immigrati negli Stati Uniti.
A 'lè parej, i lo savia ch'a l'è propi parej
(continua)
23/8/2009 - 23:05

La barbe du vieillard

La barbe du vieillard
La barbe du vieillard
 
Canzone léviane – La barbe du vieillard – Marco Valdo M.I. – 2009
Cycle du Cahier ligné – 45

La barbe du vieillard est la quarante-cinquième chanson du Cycle du Cahier ligné, constitué d'éléments tirés du Quaderno a Cancelli de Carlo Levi.

Souviens-toi, Lucien mon ami, que notre prisonnier-guerrier-blessé-enfermé avait perdu l'usage de ses yeux ou qu'en tous cas, il était perdu dans une nuit sans fin... Ce qui est aussi, somme toute, la situation de beaucoup d'enfermés... Le lager fut, comme toute la période nazi-fasciste, pour bien des gens et bien des peuples, une longue nuit, où toute intelligence, tout regard libre furent occultés. Ici, dans cette canzone, il se retrouve. Comme tu le sais sans doute, l'ayant sans doute vécu aussi, les retrouvailles avec soi-même sont confondantes. Entretemps, je est (devenu) un autre. On se stupéfie. On a du mal à se reconnaître... (continua)
Durant la promenade, soudain, dans le miroir.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/8/2009 - 20:20
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La guerra di Piero

La guerra di Piero
GRECO / GREEK [2] - Gian Piero Testa

La versione greca, di fattura d'arte (e cantabile), di Gian Piero Testa
Greek version, artistically wrought and singable, by Gian Piero Testa
Η Ελληνική απόδοση του Δζαν Πιέρο Τέστα. Ποιητική και για να τραγουδιέται.

Gian Piero Testa non è certamente nuovo a traduzioni che raggiungono vette d'arte; così per questa canzone, tra i capolavori di Fabrizio de André e dell'intera canzone antimilitarista. Vorremmo aggiungere altro, perché sappiamo in quali circostanze Gian Piero l'ha eseguita, perdipiù “limandola” fino all'inverosimile. Lo sappiamo e non possiamo, per riservatezza, dire altro. Possiamo soltanto dire che, anche per questo, la consideriamo di un valore ancor maggiore.

Δεν είναι η πρώτη φορά που ο Δζαν Πιέρο Τέστα κάνει μεταφράσεις που φτάνουν στην κορυφή της τέχνης· και ούτω για το τραγούδι αυτό που συγκαταλέγεται μεταξύ των αριστουργημάτων... (continua)
Ο ΠΟΛΕΜΟΣ ΤΟΥ ΠΕΤΡΟΥ
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff - Ελληνικό Τμήμα 23/8/2009 - 18:27
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Fattallà

Fattallà
[2003]
Album: Fattallà
...fattallà: è la cosa
(continua)
inviata da adriana 23/8/2009 - 14:38

The Massacres of My Lai (Song My) and Truong An, March 1968

The Massacres of My Lai (Song My) and Truong An, March 1968
Le scuse del boia del Vietnam: "Fu un massacro, perdonatemi"
di Vittorio Zucconi
La Repubblica Online, 23 agosto 2009

Il tenentino che perse la guerra in Vietnam ha aspettato quarantun anni per chiedere scusa, forse un po' troppo tempo, ma finalmente anche per lui il sollievo della confessione è arrivato. Compiuti i 66 anni, l'età dei bilanci e dei fantasmi, William Calley, il tenente di fanteria che guidò la Compagnia "C" al massacro di un intero villaggio vietnamita per aumentare il "body count", il bottino dei morti come pretendevano i generali, ha chiesto scusa. Ha confessato di non poter più vivere con il ricordo dell'orrore, di quelle donne violentate e mitragliate, di quei bambini trapassati alla baionetta, dei vecchi consumati dai lanciafiamme abbracciati ai piccoli che cercavano di proteggere e di sperare, nel pubblico pentimento, qualche sollievo dagli spettri che lo assediano,... (continua)
CCG/AWS Staff 23/8/2009 - 12:33
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Fatica e sudore

Fatica e sudore
[2009]
Album: Articolo Uno

Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Arriva, come un’onda arriva
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/8/2009 - 14:21
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L'italiante

L'italiante
[2009]
Album: Articolo Uno

Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
inviata da DonQuijote82 22/8/2009 - 14:09
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Campi d'oro

Campi d'oro
[2009]
Album: Articolo Uno

Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Dai campi d’oro questo raccolto
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/8/2009 - 13:22

Quando fischiava la sirena

Quando fischiava la sirena
[2009]
Album: Articolo Uno

Dopo il disco Lavoro e dignità dei Ned Ludd, un altro disco interamente dedicato al mondo del lavoro:

“L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Comincia così la nostra Costituzione. Se pensiamo però a ciò che accade nelle nostre vite e nella società, vediamo tante contraddizioni.
Questo album parla del lavoro, delle conquiste e delle sconfitte nel passato, di diritti raggiunti ma anche di una regressione di questi ultimi
nell’attualità in cui viviamo. Parla di sudore e sfruttamento di operaie, operai, minatori e braccianti, parla di migranti di ieri (gli italiani)
e di migranti di oggi, parla di mancanza di memoria e di coscienze addormentate.
Parla di giovani disoccupati senza certezze e senza speranza. Della vergogna dei morti sul lavoro, migliaia in questo paese.
Con la forza e con la tenerezza, dalle storie della nostra terra a quelle... (continua)
Verso l’alto coi mattoni rossi
(continua)
inviata da DonQuijote82 22/8/2009 - 13:15
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Song For Ireland

Song For Ireland
CANZONE PER L'IRLANDA
(continua)
inviata da matteo88 22/8/2009 - 11:49
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Diluvio universale

Diluvio universale
Chanson italienne – Diluvio Universale – Don Backy – 2003

Où il est démontré qu'on a bien eu tort de ne pas s'intéresser aux chansons italiennes qui ne passent pas à la télévision. Du moins, en gros. De temps en temps, peut-être, l'une ou l'autre, mais c'est une erreur. Comme disait Léo Ferré à Satan : Pour ton honneur à ne paraître jamais à la télévision...

C'est dommage pour la télé... dit l'âne Lucien, qui en sait un bout sur l'étrange lucarne. Au début, on a cru qu'elle pourrait servir à quelque chose et même, qu'elle pourrait être une source, que dis-je, un fleuve amazonien d'intelligence... Elle a vite détrompé tous ces espoirs. Maintenant, comme une quelconque midinette , elle couche avec des vieillards... Ah ! Suzanne... Toutes ces damoiselles contemporaines n'ont pas ta vertu, ni un Daniel pour faire condamner les barbons. Quoique, ça bouge...

Faut l'espérer, répond Marco Valdo... (continua)
DÉLUGE UNIVERSEL
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/8/2009 - 23:07
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Senza pensare

Senza pensare
[1985]
Album "Irreale realtà"
È senza pensare
(continua)
21/8/2009 - 22:38
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Polizia

Polizia
[1983]
EP "Questa è la loro speculazione di morte!" (con il gruppo HC udinese "Eu's Arse")
Sfrecciate veloci per la strade
(continua)
inviata da Alessandro 21/8/2009 - 12:41
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Combattili

Combattili
[1982]
EP "Lo stato ha bisogno di te? Bene, fottilo"
Quando torturano essere uguali,
(continua)
inviata da Alessandro 21/8/2009 - 12:37
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Reclaim The Night

Reclaim The Night
Il brano si trova anche nel disco della Seeger "Different Therefore Equal" del 1979.
Alessandro 21/8/2009 - 11:45
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The Way of Men

The Way of Men
[1982]
Album "Mama Wanted to be a Rainbow Dancer"
Well it's hard times most everywhere
(continua)
inviata da Alessandro 21/8/2009 - 11:27
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Lament

Lament
[1986]
Album "Signs of the Times", con Si Kahn

Un soldato ritorna dalla guerra... non è più lo stesso di prima, è segnato indelebilmente dalla violenza... il campo di battaglia si trasferisce nella vita familiare...
I'm so glad you came to see me, and you brought the baby, too.
(continua)
inviata da Alessandro 21/8/2009 - 11:16
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Elio e le storie tese: La terra dei cachi

Elio e le storie tese: La terra dei cachi
[1996]
di Elio e le Storie Tese
Album "Eat the Phikis"



Premio della critica al festival di Sanremo e poi grandiosa versione in liscio con l'Orchestra Spettacolo di Raoul Casadei.

"...Italia si' Italia no Italia bum, la strage impunita.
Puoi dir di si' puoi dir di no, ma questa e' la vita..."

La canzone si classificò seconda dopo "Vorrei incontrarti tra cent'anni" di Ron e Tosca.

Ron, che è un amico - commentarono gli elii a caldo - ha detto che se era per lui vincevamo tutti, anche Mangoni, ma poi si sa come vanno queste cose!"
"È una truffa!" commentò Elio a freddo.

Qualche tempo dopo la conclusione del festival iniziarono a circolare voci che affermavano l'effettiva vittoria del "complessino", voci fondate in quanto dalle indagini dei Carabinieri risultò come canzone vincitrice proprio La Terra dei Cachi. Stefano Belisari, in arte Elio, fu chiamato a testimoniare davanti al giudice... (continua)
"Pronti, partenza, via"
(continua)
inviata da Alessandro 21/8/2009 - 09:14
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Budy Giampi

Budy Giampi
[2003]
Album "Cicciput"

Il titolo è una storpiatura del termine bungee jumping, che però c'entra ben poco col tema della canzone. Il brano, infatti, tratta un tema molto caro al gruppo, ovvero l'abolizione della pena di morte. È uno dei brani del gruppo che può definirsi più palesemente "serio", anche se il tema viene trattato con la solita ironia tipica degli Elii che, in questo modo, riescono a sfuggire la retorica che spesso accompagna i brani che parlano di questo argomento. Nel testo sono citate "Fotoromanza" di Gianna Nannini, "Ballo ballo" di Raffaella Carrà, "Slave to the Rhythm" di Grace Jones, "Sinfonia n. 40" di Mozart. Nel finale Enrico Ruggeri esprime parole di sdegno per questo pezzo, a favore della sua Nessuno Tocchi Caino che tratta lo stesso tema e dove si dà voce a un "condannato vero, mica Mangoni [membro storico della formazione e voce del condannato a morte nel brano, ndr]".
(fonte: it.wikipedia)
Ballo una canzone che fa
(continua)
inviata da Alessandro 20/8/2009 - 23:52
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Fuck the violenza

Fuck the violenza
[2000]
Album "CapaRezza ?!"
C'é chi provoca per provocare liti, sotterra dinamiti sotto i culi dei tipi miti, sono banditi banditi dagli educati, insulti infuocati sparati da 'sti complessati e c'é che tu sei la mira, c'é che ti prendono alle spalle, c'é che c'é una tribù di bulli che balla sulle tue balle, dall'avaro datore di lavoro nero al polemico politico sul palcoscenico come al mercato ittico, completano il trittico i cantanti che bruciano impianti bestemmiano santi e prendono tanti contanti, con tanti saluti ai paganti stanchi, calda gentilezza non sai quanto mi manchi, tipo, se c'é chi s'ammazza pe' 'na sputazza, ti confidi con una che i fatti te li mette in piazza, se ti hanno umiliato, insultato, fatto cornuto, beh... se ti hanno portato al limite tu resta muto. Abbi pazienza, fuck the violenza, put your put... (continua)
inviata da Alessandro 20/8/2009 - 22:47
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Il mio nome è Carlo

Il mio nome è Carlo
Chanson italienne – Il mio nome è Carlo – Malasuerte Fi* Sud – 2002

Les Malasuerte FI*Sud, groupe historique du Centro Popoplare Autogestito Firenze Sud (CPA), ont écrit en 2002 cette chanson où Carlo Giuliani lui-même raconte son histoire et sa fin. Cette chanson peut également servir d'exemple de la façon dont parfois doivent travailler le staff des CCG pour mettre à disposition un texte autrement introuvable. Le soir du 14 février 2009, à l'occasion du 20ième anniversaire de l'occupation du CPA, les Malsuerte et les Cayo Rosso ont donné un concert dans le Covo du centre social (dans le jargon du CPA, le « covo » est la brasserie- salle de concert). Riccardo et Daniela des CCG fréquentent également le CPA et y étaient. À la fin du concert, le « frontman » des Malasuerte, Massimo Ricci, a gentiment prêté aux deux le cahier ligné sur lequel sont transcrit (au biro) tous les textes du groupe;... (continua)
MON NOM EST CARLO
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/8/2009 - 22:32
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Pratobello

Pratobello
Salve!

Vi scrivo per segnalarvi l'errata trascrizione di un verso della canzone Pratobello (terzo verso della seconda terzina, ultima parola) e dell'errata traduzione del medesimo in italiano. Il verso corretto è:

"Ki a inie fit faghende rota" (e non lota), che significa che l'invasore militare, stava puntando verso quel luogo, cioè, che faceva rotta verso Pratobello per occupare quel territorio e non che si trovava già sul posto a combattere.

Un saluto cordiale e complimenti per il lavoro che state portando avanti.

Paulu Serra - Othieri (Tathari)

correzione accolta - grazie! CCG Staff
Paulu Serra 20/8/2009 - 14:10




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