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Prima del 2020-8-8

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بحبك يا لبنان

بحبك يا لبنان
Bahebak Ya Libnan
[1976]

النص والموسيقى / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel
Assi Rahbani

مطرب / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Fairuz

الألبوم / Album : بحبك يا لبنان / B'Hebbak Ya Loubnan

È una canzone famosa tra i Libanesi. Fu molto eseguita durante la guerra civile. Fairuz volge un appello accorato alle parti in lotta nel nome del Libano, amato come una persona cara.

Nota testuale

Non è disponibile in rete la traduzione del testo completo nella sua versione integrale. Ce n’è una sola che si riferisce alla versione “corta” della canzone. Nella traduzione individuata sono assenti numerose ripetizioni e un paio di strofe.
La traduzione inglese qui riportata è stata ricostruita in base alla trascrizione della versione integrale e ad una certa quantità di ascolti.

[Riccardo Gullotta]
بحبك يا لبنان[1]
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 8/8/2020 - 18:26
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Sommario

Sommario
@ giorgio

Carissimo, mi sa che ho cancellato per errore il tuo msg in approvazione contenente, peraltro, anche l'mp3. Per cortesia potresti rimandarlo? Mi scuso per l'inconveniente... (così sembro un annuncio su un treno, lo so...)
Riccardo Venturi 8/8/2020 - 17:20
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The King's Shilling

anonimo
The King's Shilling
Written by Ian Sinclair from Caithness in Scotland in the 1970s from the band Mirk
8/8/2020 - 12:32
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Đurđevdan / Ђурђевдан

anonimo
Đurđevdan / Ђурђевдан
Vorrei semplicemente ricordare che la Polonia durante la II ww fu un posto di sterminio per tanti rom, ebrei, russi e... polacchi, per semplice fatto di logistica.

Qua, negli anni quaranta del secolo scorso, c'erano ovviamente tanti rom, ebrei, ucraini e russi. C'erano anche i polacchi. Fu la Polonia...

Ecco, tanto per ricordare come sono andate le cose...

Logistica.

r 8/8/2020 - 03:14
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Non era un sogno

Non era un sogno
[1971]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Roberto Righini
Album / Albumi: Non era un sogno / Mondo malato
Ieri son tornato a casa mezzo addormentato
(continua)
inviata da Alberto Scotti 7/8/2020 - 15:04
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Mondo malato

Mondo malato
[1971]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Roberto Righini
Album / Albumi: Non era un sogno / Mondo malato
Mondo malato, bruciato, avvilito
(continua)
inviata da Alberto Scotti 7/8/2020 - 15:03
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Sen więźnia

Sen więźnia
Riccardo Venturi, 7-8-2020 10:57


Nota. La traduzione si basa su quella di Sen o pokoju, la versione modificata da Aleksandr Kulisiewicz nel campo di Sachsenhausen. Sono state ovviamente tradotte ex novo le parti differenti
Sogno di un prigioniero
(continua)
7/8/2020 - 10:58
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Almost Cut My Hair

Almost Cut My Hair
È davvero stimolante constatare quanto un testo possa essere interpretato in maniera personale, pur nel rispetto della lingua originale.
AGRIGENTO 6/8/2020 - 23:53
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Venceremos

Venceremos
Şivan Perwer
The Collection 4 - 1978

Venseremos (Serfirazkin)
(continua)
6/8/2020 - 13:05
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I lupi

I lupi
Scusate, ho conosciuto questa canzone dopo la morte di Ivan, grazie a una delle tante raccolte postume.
Il testo mi ha sempre incuriosito ed inquietato, perché a parte i chiari riferimenti storici (le aggressioni nazifasciste di Spagna e Russia) il personaggio narrante non pare prendere le distanze da quei fatti, se non nel finale, quando spezza il fucile e ricomincia a respirare.

Prendiamo ad esempio i versi:

Sette anni militare
per la patria vilipesa
ed io lì ho presi sì di sputi
e non ero peggio degli altri degli altri

Io qui ci leggo un certo orgoglio revanscista, non certo una critica e una presa di distanza dai fatti a cui ha partecipato.

E messa insieme a questa, come non pensare che l'immagine dei "lupi con gli occhi rossi da assassini vomitati dalla montagna" possa riferirsi ai partigiani vittoriosi dell'aprile '45?

Ma poi ci sono le strofe dolenti in cui il protagonista... (continua)
Massimo Bartolini 6/8/2020 - 07:01
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Amarti e poi morire

Amarti e poi morire
È una traduzione della canzone Je t’aime, je t’aime (1971) di Revaux cantata da Michel Sardou.
6/8/2020 - 03:51
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Arrivaru i Cammisi

Arrivaru i Cammisi
La canzone è bellissima, tragica e bella. La vicenda è brutta, ma vorrei fare una domanda: non sono stati forse i feudatari (perché di feudi si trattava) a mandare al massacro i contadini di Bronte per difendere le loro rendite terriere? Se quei contadini avessero avuto contezza della loro condizione, i forconi li avrebbero rivolti, da secoli, contro chi l'opprimeva ogni giorno, non agli stranieri del domani.
Domenico 5/8/2020 - 18:49
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Les Trente Copains

Les Trente Copains
Les Trente Copains

Chanson française – Les Trente Copains – Marco Valdo M.I. – 2020

Scènes de la vie quotidienne au temps de la Guerre de Cent Mille Ans.
Histoire tirée du roman « Johnny et les Morts » – du moins de la traduction française de Patrick Couton de « Johnny and the Dead » de Terry Pratchett. (1995)

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Dialogue Maïeutique

Comme tu le sais sans doute, Lucien l’âne mon ami, tout comme l’appellation « camarade » signifie – du moins, c’est son sens originel – « quelqu’un avec qui on partage la chambre ou la chambrée, l’appellation « copain », comme celle toute proche de « compagnon », indique « quelqu’un avec qui on partage le pain ». Ce sont des expressions qui proviennent du langage militaire.

Oui, mais encore, demande Lucien l’âne. Pourquoi me parles-tu de toute cette étymologie ?

Précisément, répond Marco Valdo M.I., parce que la chanson raconte l’histoire... (continua)
Mil neuf cent seize. Première guerre.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/8/2020 - 12:06
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Voir un ami pleurer

Voir un ami pleurer
UN AMICO CHE PIANZI
(continua)
inviata da Tommaso Scarcia 5/8/2020 - 10:38
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In the Year 2525 [Exordium and Terminus]

In the Year 2525 [Exordium and Terminus]
"Vuonna 2525" - The Finnish version (by Jussi Kylätasku) performed by Robin [Esa Kari Simonen] ja Robbarit (1969)
"Vuonna 2525" - Robin [Esa Kari Simonen, 1969]. Suomennos: Jussy Kylätasku
"Vuonna 2525" - Versione finlandese (di Jussi Kylätasku) interpretata da Robin [Esa Kari Simonen, 1969]
"Vuonna 2525" - Version finnoise (de Jussi Kylätasku) interprétée par Robin [Esa Kari Simonen, 1969]


Vuonna siis kakskytviis kakskytviis
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/8/2020 - 20:43
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In the Year 2525 [Exordium and Terminus]

"L'an 2005" - La version française (de Boris Bergman) interprétée par Dalida et Richard Anthony [1969]
"L'an 2005" - La versione francese (di Boris Bergman) interpretata da Dalida e Richard Anthony [1969]
"L'an 2005" - The French version (by Boris Bergman) performed by Dalida and Richard Anthony [1969]






L'année 2005 de notre ère
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/8/2020 - 19:52
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In the Year 2525 [Exordium and Terminus]

In the Year 2525 [Exordium and Terminus]
"Nel 2023" [1970] - La cover italiana (Mogol / Daniele Pace) interpretata da Caterina Caselli, Dalida e Dik Dik
"Nel 2023" [1970] - The Italian cover (by Mogol - Daniele Pace) performed by Caterina Caselli, Dalida and Dik Dik

Nota. Il testo interpretato da Dalida differisce in alcuni punti da quello interpretato da Caterina Caselli e dai Dik Dik. Entrambe le versioni sono state qui riportate.
Note. The lyrics of the version performed by Dalida are slightly different from the version performed by Caterina Caselli and Dik Dik. Both are given here. [RV]





"Traduzione italiana di un brano visionario sul futuro dell'umanità, grandissimo successo internazionale nel 1968 per il duo USA Zager & Evans, addirittura per sei settimane al primo posto nella classifica di vendite americana. Primo ed unico per loro, soprattutto per Richard Evans che aveva scritto e pubblicato la prima volta questa... (continua)
a. Caterina Caselli

(continua)
4/8/2020 - 10:40
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Le rose

Le rose
[2020]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Martin Avena (Martix)
Produzione musicale e mastering: Gaetano Pellino
(Purpose sound factory, Monte da Po, TO)
Chitarra e basso: Gaetano Pellino
Sax: Diego Borotti
Regia Mirko Aretini
Assistente regia: Silvano Repetto



Il 1° agosto 1980 avevo quasi diciassette anni, e quella sera mi presi la prima, vera, sbronza colossale della mia vita. Assieme a Filippo, un amico e coetaneo, all'Elba, sopra il “Crino”, con due bottiglie intere di vodka, una per uno, da soli a ragionare di tutto e di niente in una notte d'estate da ragazzi da Gran Meaulnes. Poi, sembra, la vodka fece effetto e, scesi in paese, a Marina di Campo, cominciando a fare il diavolo a quattro. Non era per nulla semplice “gestirmi” viste le mie dimensioni anche allora. Mi raccontarono, perché non mi ricordo nulla, che sbarbai da solo un... (continua)
Eran finiti gli anni Settanta
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/8/2020 - 06:14
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L’emigrant

L’emigrant
Non vi è alcun dubbio, Lorenzo, che gli sviluppi successivi furono quelli da te citati. Qui volevo solo sottolineare come gente pacifica, che aspirava solo voler continuare a vivere in pace (come le persone citate), fu costretta a combattere e a schierarsi... magari dalla parte sbagliata|
È, in fondo, la prerogativa di ogni guerra ...
giorgio 2/8/2020 - 20:07




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