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Ich habe einen Traum

Ich habe einen Traum
[2015]
Parole e musica di Konstantin Wecker
Album: Ohne Warum
Ich hab einen Traum, wir öffnen die Grenzen
(continua)
inviata da hmmwv 28/8/2019 - 20:24
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Parru cu tia

Parru cu tia
Ai Sindacalisti , Militanti politici e contadini che in Sicilia hanno pagato con la vita per avere difeso gli ultimi:

Lorenzo Panepinto
Bernardino Verro
Giovanni Zagara
Giuseppe Rumore
Giuseppe Monticciolo
Alfonso Canzio
Nicolò Alongi
Paolo Mirmina
Giovanni Orcel
Vito Stassi
Antonio Scuderi
Sebastiano Bonfiglio
Antonio Ciolino
Andrea Raia
Nunzio Passafiume
Agostino D’Alessandro
Giuseppe Scalia
Giuseppe Puntarello
Gaetano Guarino e Marina Spinelli
Pino Camilleri
Girolamo Scaccia e Giovanni Castiglione
Giovanni Severino
Giuseppe Biondo
Andrea Raja
Paolo Farina
Filippo Forno
Nicolò Azoti
Accursio Miraglia
Leonardo Salvia
Nunzio Sansone
Pietro Macchiarella
Margherita Cresceri
Giuseppe Di Maggio
Vito Allotta
Giovanni Grifò
Castrenze Intravaia
Vincenza La Fata
Filippo Di Salvo
Serafino Lascari
Giovanni Megna
Giorgio Cusenza
Francesco Vicari
Vincenzo Lo Jacono
Giuseppe Casarubea
Michelangelo Salvia
Giuseppe... (continua)
PARLO CON TE
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 28/8/2019 - 19:48
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Il tragico naufragio del vapore Sirio

anonimo
Il tragico naufragio del vapore Sirio
La Serpe d'Oro - Toscani randagi

"The story of an italian steamliner: in 1906, it left Genoa to reach South America, but sank off the coast of Spain. Those who died were more than 500, many of which were emigrants: and among them, José de Camargo Barros, São Paulo’s bishop who is mentioned in the last part of the lyrics."
THE TRAGIC SHIPWRECK OF STEAMLINER SIRIO
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2019 - 18:17
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Diarsera posi un giglio, ovvero E cinquecento catenelle d'oro

anonimo
Diarsera posi un giglio, <i>ovvero</i> E cinquecento catenelle d'oro
Riccardo Venturi, 28-08-2019 17:49


Performed by Belle di Mai
YESTREEN I PUT A LILY, or FIVE HUNDRED FINE GOLDEN CHAINS
(continua)
28/8/2019 - 17:49
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Wisdom, Justice and Love

Wisdom, Justice and Love
Significato di tutto il testo di
Martin Luther King:

Non c'era dubbio che King fosse un uomo religioso nel cuore. Ha tenuto questo discorso alla Riverside Church di New York City, New York, molto probabilmente perché era l'unico posto in cui King si sentiva a proprio agio a tenere un discorso come questo; un discorso che dichiarò ufficialmente la sua opposizione alla sanguinosa e raccapricciante guerra del Vietnam. Senza la bomba atomica inventata, Napalm avrebbe potuto facilmente essere etichettato come l'arma più mortale che l'uomo conosca. Utilizzato ampiamente nella guerra del Vietnam dagli Stati Uniti, Napalm è un gel appiccicoso che, se acceso, brucia da 800 ° C a 1.200 ° C, che è da otto a dodici volte più alto dell'acqua bollente (100 ° C). Guerra del Vietnam, gli Stati Uniti hanno perso 58.220 uomini, uno degli sforzi militari più costosi dell'America. La maggior parte di... (continua)
28/8/2019 - 12:06
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Boaz And The Dogs

Boaz And The Dogs
[2007]
Film / סרט / فيلم /Movie / Film / Elokuva :
Ari Folman / ארי פולמן
ואלס עם באשיר / / فالس مع بشير / Valzer con Bashir / Waltz with Bashir / Valse avec Bachir
Musica /מוזיק / موسيقى / Music / Musique / Sävel :
Max Richter

Boaz and the dogs

E’ la prima OST del film "Valzer con Bashir". Le scene iniziali si aprono con il racconto di Boaz Rayne-Buskila al commilitone Ari Folman del suo incubo ricorrente per i cani : una muta di 26 mastini neri che sbavano e minacciano gli uomini che vagano lungo il Boulevard Rothschild a Tel Aviv in una serata piovosa. I cani si fermano sotto la finestra dell’ufficio di Boaz a Tel Aviv e continuano a latrare minacciosi. Ad Ari che domanda come faccia Boaz ad essere certo del numero dei cani, Boaz spiega che l’incubo è collegato ad uno dei suoi ricordi della prima guerra del Libano. All'arrivo in uno dei villaggi del Libano, i soldati... (continua)
inviata da Riccardo Gullotta 28/8/2019 - 00:18

Popolo e potere

Popolo e potere
[1967]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fra' Galdino (Luisito Bianchi)



Il 19 luglio 1966 un movimento movimento franoso interessa parte della città di Agrigento, nella sua estremità occidentale. I primi smottamenti avvengono verso le sette del mattino, quando si creano fenditure nei primi palazzi; questo consente, fortunatamente, agli abitanti di mettersi in salvo. Nelle ore successive, comincia la frana vera e propria che si porta via una parte intera della città; durerà per circa un mese. Furono sgomberate circa cinquemila persone. E' il periodo del “boom edilizio” incontrollato in Sicilia e in tutta Italia: tutto il territorio nazionale viene lottizzato, e del suolo si fa un uso che definire criminale è un eufemismo. Eventi disastrosi del genere si verificano non soltanto a Agrigento, ma essa è comunque uno degli esempi più eclatanti della speculazione... (continua)
Leggiamo che nel cuore di Agrigento
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2019 - 22:16

Omaggio a Meredith

Omaggio a Meredith
[1966]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fra' Galdino (Luisito Bianchi)
Voce e chitarra / Voice and guitar / Voix et guitare / Ääni ja kitara: Giorgio Pazzini
Album / Albumi: Fra' Galdino racconta e canta

"James Meredith, nel 1962, fu il primo negro a iscriversi all'università del Mississipi. Nulla di strano in questo. Lo strano è che dovette lottare, con fierezza e costanza, per conquistarsi questo diritto che i razzisti d'ogni specie considerano un inammissibile privilegio. Sedersi sullo stesso banco sul quale si siede il Bianco è profanare il tempio innalzato alla razza superiore con i fondi di una sotoscrizione che si apre con la frma di Caino. Il 7 giugno 1966 Meredith è ferito da un bianco mentre manifesta contro la segregazione razziale. « Omaggio a Meredith » è un umile segno di solidarietà coi nostri fratelli negri che affermano, pagando... (continua)
C'è una fila che si snoda
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2019 - 21:41

Commercio internazionale

Commercio internazionale
[1966]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fra' Galdino (Luisito Bianchi)
Voce e chitarra / Voice and guitar / Voix et guitare / Ääni ja kitara: Laura Romani
Album / Albumi: Mai più la guerra [1967]

Nota. Il testo del brano non è completo. Non è presente in rete: le parti disponibili sono state tratte dal volume di Stefano Pivato, Bella ciao – Canto e politica nella storia d'Italia (Giuseppe Laterza & Figli, 2005, p. 239) dove sono riportate come excerptum esemplificativo dei testi di Ora Sesta. [RV]


Ora Sesta

"Il gruppo “Ora Sesta”, ispirato all’episodio evangelico dell’incontro di Gesù con la Samaritana, era attivo a Roma negli anni 1966-67 e raccoglieva alcuni amici che, nel sentirsi Popolo di Dio e nei loro legami elettivi con il Movimento Operaio e Contadino, avevano riconosciuto la base comune per l’approfondimento culturale dei grandi... (continua)
Quattro negri hanno impiccato l'altro giorno a Léopoldville
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2019 - 21:11
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No Horses

No Horses
(2017)
Pubblicato come singolo
Video di Scott Stuckey


In quel brano intriso di suoni industrial si percepisce rabbia, il testo descrive un futuro distopico.
Il tema di fondo è la distruzione del pianeta. Un giorno, durante un giro per la campagna scozzese, ho incrociato dei cavalli, mi sono sembrati meravigliosi e ho cominciato a pensare a quanto, nel corso della storia, questi animali siano stati valorizzati in vari ambiti. Ma oggi? A cosa serve un cavallo oggi? Quando sono tornata a casa l’ho chiesto a mio marito (il produttore Billy Bush; ndr) e ci siamo detti che perlopiù i cavalli sono diventati animali per ricchi, chi non ha soldi non può certo permettersi di averne uno. Lì ho sentito una sensazione di panico salirmi nello stomaco che mi ha ispirato altri pensieri legati a questi tempi assurdi.

Ossia?
Nell’era di Donald Trump sembra che il valore delle persone dipenda da quanti... (continua)
They'll love you too
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 27/8/2019 - 20:58

Angelo Balzarini, minatore

Angelo Balzarini, minatore
[1966]

“Fine Luglio 1966. Nella cronaca dei giornali si legge che un uomo, per tre giorni, ha rantolato, allo stremo delle sue forze, in via Avogadro, al centro di Brescia. E' Angelo Balzarini, un uomo di cinquant'anni senza parenti ed amici, che ha fatto il minatore nelle cave micidiali della Valtellina. Nessuno dei passanti per tre giorni si è fermato. Le mamme dicevano ai loro bambini: non t'avvicinare, è un ubriaco. E i benpensanti aggiungevano: a che coca può ridurre il vizio! Finché un giovane udì il gemito del minatore Angelo Balzarini. Così per tre giorni (e per quanti altri ancora?), a Brescia (e in quante altre città?), un popolo cristiano strappò dal suo piccolo Vangelo la parabola del buon Samaritano. Noi non facciamo molto caso alle pagine che mancano dal nostro Vangelo. Ci accontentiamo delta sua rilegatura di lusso. Tanto Basta per la nostra etichetta di cristiani.” - Da viboldone.it... (continua)
Per tre giorni sei rimasto
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2019 - 19:52

Senza siepi

Senza siepi
[1967]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fra' Galdino (Luisito Bianchi)
Voce e chitarra / Voice and guitar / Voix et guitare / Ääni ja kitara: Laura Romani
Album / Albumi: Mai più la guerra

"La discriminazione razziale, la divisione fra ricchi e poveri, fra privilegiati e coloro che non hanno diritti, non sono forse altrettante manifestazioni dell’egoismo che è alla base delle ingiustizie, delle sopraffazioni e della guerra?
Eppure il nostro essere uomini, spinti allo sviluppo e al progresso del mondo, ci accomuna in un’unica ricerca e in una comune conquista. Abbiamo perduto il gusto dell’uomo e della sua grandezza e ci siamo trovati divisi dentro di noi, proiettando questa divisione al di fuori e accettandola come normale. È lo scandalo che diamo fino a quando non riconosceremo in ogni uomo noi stessi."


Ora Sesta

"Il gruppo “Ora Sesta”, ispirato... (continua)
Gli scienziati hanno tracciato
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2019 - 19:31
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Drowning in the Sound

Drowning in the Sound
(2017)
dall'album "There Will Be No Intermission" del 2019




Cambiamenti climatici, #MeToo e il governo di Trump sono solo alcuni dei temi trattati in questa originale canzone orchestrale di Amanda Palmer.

this song was written as a two-day songwriting exercise on august 29th and 30th, 2017, using input/inspiration/comments from over 600 patrons (you can read those here). it wound up being a response to the insanity of internet politics melded with the recent total eclipse and the devastation of hurricane harvey….and, y’know…other stuff.

Amanda Palmer


It features a strong criticism of the current American government, the title a reference to global warming and the overwhelming amount of political discourse and information.
You worship the sun and you're aching for change
(continua)
27/8/2019 - 17:55

In memoria di Andrea Bergonier prete operaio

In memoria di Andrea Bergonier prete operaio
[1966]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fra' Galdino (Luisito Bianchi)
Voce e chitarra / Voice and guitar / Voix et guitare / Ääni ja kitara: Giorgio Pazzini
Album / Albumi: Fra' Galdino racconta e canta

"Andrea Bergonier era un giovanissimo prete che lavorava nel porto di Marsiglia. Un giorno del febbraio 1966, mentre scaricava delle casse, ebbe il cranio fracassato. La notizia della sua morte si confuse fra quelle che quotidianamente i giornali ci danno di lavoratori morti per incidenti di lavoro. Una notizia come tante altre alle quali, ormai, la nostra buona coscienza ha fatto il callo. Ricordandoti, fratello nostro Andrea, vogliamo ricordare tutti i lavoratori che perdono la vita mentre stanno guadagnando il pane per la testimonianza che non potrà essere cancellata; vogliamo ricordare a noi stessi, spesse volte piccoli borghesi in cerca di... (continua)
Tu sei morto stamattina
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/8/2019 - 17:38
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L'unica superstite

L'unica superstite
Liliana Del Monte racconta L'eccidio della Bettola

27/8/2019 - 12:34
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La donnina che semina il grano [No alla guerra]

La donnina che semina il grano [No alla guerra]
Chanson toscane (italien) – La donnina che semina il grano [No alla guerra] – Caterina Bueno – 1975

Extrait du concert avec le chœur étrusque (col Coro degli Etruschi), Florence 1975 – belle dans sa première partie de la séquence guerre / soldats / maladies / maladies / médecins / décès et dans sa deuxième partie, [on notera] le contraste entre la guerre (on mange mal on dort sur le sol) et la paix (dans un bon lit pour se reposer avec la belle brune, le champ de fleurs)
J’avoue une certaine incertitude sur le verset du champ de fleurs (bien que je sois originaire de Toscane, j’ai du mal à comprendre les mots, aussi parce que l’enregistrement n’est pas de grande qualité – les corrections sont bienvenues). Quoi qu’il en soit, le sens me paraît celui-là, et la condamnation de la guerre ne pourrait pas être plus claire


Dialogue Maïeutique

Il te souviendra certainement Lucien l’âne mon ami,... (continua)
LA SEMEUSE QUI SEMAIT LE GRAIN [NON À LA GUERRE !]
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/8/2019 - 12:27
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Tutti assolti

Tutti assolti
Versione live di Danilo Sacco

Dq82 27/8/2019 - 10:32
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Boves (Non ti ricordi il trentuno dicembre)

E. Macario / G. Maccario
Boves  (Non ti ricordi il trentuno dicembre)
Il testo è quello riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.20, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
E' la canzone della Brigata Bisalta "B. Lerda" che fu già la vecchia e gloriosa Banda di Boves. La canzone che si canta sull'aria di "Non ti ricordi quel 24 maggio", rievoca l'attacco mosso dai tedeschi, il 31 dicembre 1943, contro Boves e la sua Banda.
RICORDO DI BOVES
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 17:12
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Figli dell'officina

Figli dell'officina
Il seguente testo è quello riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.29, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano"
FIGLI DELL'OFFICINA
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 17:10

Viva la libertà

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.30, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
Canto dei garibaldini di Spagna, con variazioni dei partigiani piemontesi.
Viva la libertà!
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 17:04

L'Alpino di Valle Roja

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.18, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È la canzone della Brigata G.L. Valle Roja "S. Dalmastro". L'aria è quella d'una famosa canzone del Risorgimento, il cui motivo è stato ripreso e divulgato dal film "Piccolo mondo antico".
Quando la bella Italia è stata invasa
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:51

La banda di Valle Gesso

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.28, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È un'altra canzone della Brigata Valle Gesso "I. Vivanti" e va cantata sull'aria di ""Monte Grappa tu sei la mia Patria"
Valle Gesso in te vive una Banda
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:49

Il Pilone della Moretta

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.37, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
Venne fuori questo canto dai partigiani della I Banda G.L. Val Maira dopo l'attacco tedesco del luglio 1944 in cui furono incendiati Cartignano e San Damiano. Si canta sull'aria della canzone alpina: "Eravamo in ventinove".
Dagli Assarti noi siamo discesi
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:46

Allegria di Scaletta

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.32, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È la canzone della Banda "Monte Bram" della Brigata G.L. "P. Braccini".
Scaletta è un villaggio della Valle, sede della banda. L'aria è quella della
" Cucaracha"
Qui comincia la strofetta
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:43

La Veglia del Partigiano

anonimo
La Veglia del Partigiano
Arturo Felici, editore partigiano

Una via di Cuneo porta il nome di Arturo Felici, il cui libretto di canti partigiani mi è stato inviato in questi giorni da Mauro Fantino e che ho provveduto a digitalizzare, per cui il relativo file PDF è a disposizione di chi fosse interessato.
Inoltre sto inviando al sito CCG i testi delle canzoni, raccolte da "Panfilo" sia fra i "compaesani" sia tra le altre formazioni di varia natura (garibaldini, autonomi, badogliani etc.)
il commento iniziale alle canzoni, oltre a quanto sopra riportato, prosegue così:

E se qualche volta la forma resiste e ricalcitra - ebbene, al diavolo la forma! - Tutta l'anima della guerra partigiana sdegnosa d'indugio si solleva dalla materia nell'onda della musica, e questa anima dai morti e dai vivi prorompe con questi canti sulle terre e sulle piazze d'Italia.

A ricordo di "Panfilo" desidero quindi riportare le seguenti... (continua)
26/8/2019 - 16:38
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
ciao a tutti, mi chiamo dino e scrivo da genova. ho letto varie versioni di "VITTI NA CROZZA" e questo non mi spiega con precisione il vero testo della poesia, (la canzone nasce nel 51 e questo l'ho capito ) non esiste il ritornello aggiunto successivamente, ma da una parte parla di giardino e fiori dall'altra no! dal film si sentono solo le prime frasi. quale è la verità. grazie.
pompili dino 26/8/2019 - 14:58
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Stop the War (the Cats Are Killing Themselves)‎

Stop the War (the Cats Are Killing Themselves)‎
In 1941, when war knocked on America’s door at Pearl Harbor, the 15-year Swing Era was already eight years old. Music was the nation’s dominant cultural force; jazz orchestras ruled the pop charts and swing soloists were household names, as jazz critic Scott Yanow notes in The Illustrated Encyclopedia of Music. Swing was what all the hep cats danced to, if they could find space on the overcrowded floors of the Savoy or elsewhere.

When Japan attacked, composers quickly returned fire with a barrage of morale-boosting melodies, and pro-war jazz standards number in the dozens. As the first war fought in the electronic age (with nine in ten households owning a radio by 1940), Axis-smashing anthems like “G.I. Jive” and “V-Day Stomp” could be blasted to almost every home in the nation.

The Great War’s poets had penned plenty of verses condemning it, and songs like Alf Bryan’s “I Didn’t Raise My... (continua)
AWS Staff 26/8/2019 - 11:37
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Sfiorisci bel fiore

Sfiorisci bel fiore
si, patchinko, ora che mi ci fai pensare è possibile che nel nastro che avevo da ragazzo quella strofa fosse la seconda e che l'ultima fosse invece quella della bella dormiente. Ora che su youtube ce ne sono tante versioni, sento che in una la canta come terza strofa, dopo il bel soldato, che nella prima versione non c'era.
piersante sestini 26/8/2019 - 03:34
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Décimas para el Guernica

Décimas para el Guernica
DECIME PER IL GUERNICA
(continua)
25/8/2019 - 23:21
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Volta la carta

Volta la carta
Chanson italienne – Volta la carta – Fabrizio De André – 1978
Texte et musique : Fabrizio De André et Massimo Bubola


Dialogue Maïeutique

Ici, Lucien l’âne mon ami, je vais d’abord te poser une devinette à propos de ces comptines, car sous la chanson de De André, se cachent des comptines populaires plus anciennes. Voici la devinette : qu’évoquent pour toi – qui est familier des arcanes les plus secrets – la carte, la mort, la guerre le vilain bêcheur, le valet de cœur, l’amoureux.

Oh, dit Lucien l’âne, c’est une devinette bien simple. C’est le tarot.

Eh bien exactement, cette comptine, c’est un tarot. Mais, dit Marco Valdo M.I., un tarot divinatoire évidemment, comme en avait fait fabriqué un le premier de la lignée des Visconti-Sforza, prolongeant ainsi l’existence d’un jeu milanais du siècle précédent (sans doute le XIVe). La comptine doit être lue – dans toutes les versions – comme... (continua)
TOURNEZ LA CARTE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/8/2019 - 22:40
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El equipaje del destierro

El equipaje del destierro
A inizio pagina si descrive "Andadas" degli Inti-Illimani, sottolineando esserci contenuti due brani esplicitamente legati all'Italia: Cinque terre e Canna austina. Deduco quindi pochi sappiano che ce n'è un terzo con un legame particolare al nostro Paese. Si tratta del brano iniziale del disco, lo strumentale "Angelo".

La vicenda fu questa: Branduardi cercò gli Inti Illimani nell'ultimo periodo in cui vivevano ancora qui, proponendo una collaborazione per una composizione che aveva un'ossessiva misura di 7/4, cifra ritmica poco comune in una canzone. Loro la trovarono molto interessante e iniziarono a lavorarci con entusiasmo inventando alcune melodie contrappuntistiche che proposero all'autore. Branduardi si rese però perfettamente conto che il brano recava il marchio indelebile del gruppo cileno e non qualche semplice tocco di colore e che la situazione gli stava sfuggendo di mano. A... (continua)
Flavio Poltronieri 25/8/2019 - 18:55
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Il galeone

Il galeone
federico anzolini 25/8/2019 - 16:38
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Born In The U.S.A.

Born In The U.S.A.


Non si tratta di una parodia, ho ripreso il testo originale di "Born in USA" e ne ho fatto una traduzione quasi letterale, con qualche opportuno adattamento per facilitare la metrica nel canto. Ho sempre ritenuto che la lingua napoletana sia più efficace dell'italiano nel rock, a causa delle finali mute che condivide con l'inglese e che l'italiano non ha. E' un esperimento un po' folle, lo so. Potevo fare una parodia spassosissima (non sfuggirà a nessuno che "Born" in napoletano suona quasi identico a "Porn...") ma ho voluto un approccio serio. Il testo parla di un dramma che ha spaccato in due l'America di quegli anni, e per certi versi tutto il mondo occidentale. Il mio è un approccio rispettoso. Spero vi piaccia :-)

PS: Le origini di Springsteen sono italiane, precisamente meridionali; anche per questo è venuto un paio di volte a cantare a Napoli... :-)
BORN IN THE U.S.A.
(continua)
25/8/2019 - 15:28

Sagra Partigiana

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.23, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano") col seguente commento :
Sul motivo della vecchia canzone alpina
"Va l'alpin sul'alte cime".
Tra le balze e l'aspre cime
(continua)
inviata da gianfranco 25/8/2019 - 12:47




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